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sabato 26 luglio 2014

SIMONE REGAZZONI: ABYSS


Simone Regazzoni Abyss

 
Regazzoni in Abyss “usa” il linguaggio del cinema rivitalizzandolo nella contaminazione con la ricerca filosofica e ci guida con la sua macchina narrativa al “n...

  • Camilla G. Iannacci è una gioia per me leggere quanto scrive sulla mia recensione: "Una delle cose più belle scritte su Abyss: grazie Camilla" in attesa del prossimo testo che non mi deluderà di certo:lo so.
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L'abisso non solo ci abita ma può essere detto - come in un film - con un racconto visivo, palpabile e vivo come la filosofia.

Simone Regazzoni, in “Abyss” https://www.amazon.it/Abyss-Simone-Regazzoni/dp/8850240384  “usa” il linguaggio del cinema rivitalizzandolo nella contaminazione con la ricerca filosofica e ci guida, con la sua macchina narrativa, al “nascosto” oltre Eco e Dan: la filosofia viene posta al centro dell'agorà telematica.


L'abisso ha segnato il pensiero: si pensa nel “nascosto”, l'ignoto abita il “nascosto”: non solo ci abita ma può essere detto, come in un film, con un racconto visivo e in “Abyss” vi aspettano:
azioni spericolate, corse e scontri. 


Indice dei Contenuti
  • Tra il Post-modern e il Pop
  • Gli Enigmata di Platone
  • Il piacere del racconto
  • I modi del Pensare 
  • Un nuovo inizio 

  • Tra il Post-modern e il Pop
Non ci sono Starsky & Hutch, e neanche politici amanti de “L'arte di correre” di Murakami o novelli Forrest Gump;
ci sono complotti anche se non è Wikileaks;
ritmi da film-action o serial: non solo però;
sì, lo ha detto Russell Crowe “al mio segnale scatenate l’inferno” eppure non è il Gladiatore;
parla di nazismo senza essere un testo di storia: è di più;
c'è la Beatrix, sì, come Kill Bill: no, non è Tarantino e neanche Matrix:
il suo cognome è Blade, sì, senza essere Blade Runner;
c'è Kaplan. Intrigo internazionale? No, non è Alfred Hitchcock;
postmoderno, citazionista, decostruttivo tra esoterismo, action-thriller, pulp-fiction.
  • Gli Enigmata di Platone
Le avete pensate tutte? Non ancora? Pensatele. Fatto?
Bene, ora fate un reset ma non su tablet, il pc o telefonino ma quello che si fa in Egitto: è il sonno-veglia: e in quei territori ha già viaggiato Proust con “La Recherche”.
La risonanza del lessico vi sarà familiare - l'inglese - ma chi ha l'udito fine ascolterà il Pensiero: ruota intorno ad enigmi e gli “Enigmata” platonici: non cercate Sherlock Holmes per risolverli: non serve.
C'è - non a caso - il Prof. di Filosofia Michel Price - non è Indiana Jones - che paga subito il prezzo di scontrarsi con l'Accademia che non sempre sa valutare bene il lavoro di ricerca e studio di giovani e anche meno giovani.
  • Il piacere del racconto
Se "La filosofia non è un romanzo” per dirla con Prichard, - intento a demolire il lavoro di Michel in "Le dottrine segrete di Platone"- certo è che permette, da molti anni a questa parte, di confrontarsi con la narrazione, con i media e i social consegnandoci delle belle prove.
Ha dichiarato Simone Regazzoni: “Il privilegio di trama e azione è aristotelico. Nella “Poetica” Aristotele mette al primo posto la trama, poi le azioni, i pensieri, quindi lo stile. E il fine di tutto questo, dell'opera, è produrre piacere”.
  • I modi del Pensare 
I rimandi ad Eco sono dichiarati da Regazzoni che aggiunge come Derrida - il suo maestro - “non avrebbe apprezzato la deriva romanzesca”.
Ma l'allievo prima o poi “deve cominciare a parlare” ed è quello che Simone Regazzoni fa in Abyss.
Si può dire che “in molti modi” il filosofo pensa ed anche fumetti, tv, cinema, media e social costituiscono l'universo che ci abita, in cui siamo gettàti e sono temi che ci pongono domande: sì, anche qui abitano gli dei:qui si pensa e qui abita Regazzoni che ripropone con gli “Agrapha Dogmata” e il “Corpus Hermeticum” il problema della nascita della filosofia: e come non pensare a Colli?
  • Un nuovo inizio 
Se vedete nella “finestra di fronte” una Chevrolet Camaro Black Jack del '68 può esserci Regazzoni che vuol raccontarvi in prima persona il suo viaggio e confermare che la filosofia è quella cosa con la quale si fa pensiero e narrativa: vera, nuova e che fa tornare al centro il “mythos” e il “nascosto” e che ci sono fatti, interpretazioni e prese di posizione per cui vale la pena di mettersi in gioco.

Vi presenterà la Beatrice: non è la Divina Commedia anche se leggete “cadde come corpo morto cade”: in breve - se volete tornar a riveder le stelle - poiché non tutto è già stato detto e scritto, dovete leggere “Abyss” di S. Regazzoni: qui c'è un altro inizio, un nuovo inizio.



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