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sabato 11 luglio 2020

GIACINTO PLESCIA: LA DYNAMIS on calameo.com



 

 

Storia Ontologica, Ermeneutica, Metafisica, Epistemica, Fenomenica della Kronotopodynamica nella Physis e Astrophysis nel Pensiero Pensante di Eraclito, Platone, Aristotile, Plotino, Leibniz, Kant. 


Eraclito eventuò per prima l’essere poi la dynamis. Eraclito fonda la dinamica dello scorrere dell’essere nel nulla. Il pensiero di Eraclito è ancora poetante ma nello stesso tempo è anche la prima singolarità di contrastanza eristica: vi è contenuto il principio della dynamis.


La dynon è il tramonto o meglio è l'insorgenza senza eclisse dell'astrophysis che dà luce e si dà alla luce senza tramontare. Non c'è orbita o gravità ma solo il soggiornare senza fine, o il sorgere della purezza della transcendenza della physis in relatività con la disvelatezza e l'oblio.

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Indice dei Contenuti

  • La Dynamis dell’Essere come Aletheia ed Eraclito
  • Il Polemos o l'Eristica Dinamica della Physis
  • La Dynamis Sublime: Pensare ed Essere
  • La Dynamis, il Mythos, l’Essere ed il Nulla
  • L’Essere “To Eon” come Sfondo

  • La Dynamis dell’Essere come Aletheia ed Eraclito


L’idea è la dynamis dell’essere stesso in sé e per sé, come ciò che è aletheia o disvelatezza o verità aristocratica e sacerdotale.

Eraklyto di animo variabile e intriso di ambiguità evocò una Sibilla dalla bocca delirante che disse cose di cui non si ride, non addolcite né da ornamenti né da profumi.

Il signore che ha l’oracolo in Delfi non dice e non nasconde, ma accenna: tratti in inganno gli uomini nella conoscenza delle cose visibili, simili a Omero, trassero in inganno dei bambini: tutto quel che abbiamo visto e preso lo lasciamo, tutto quello che non abbiamo visto né preso lo portiamo con noi.

La presenza in Eraclito dell'oracolo si spiegò con l’intenzionalità di offrire una sacralità al pensiero, quasi si trattasse di una rivelazione ermeneutica.

Eraclito aprì la verità nel logos, benché verità eterna, non la si comprenda mai, né prima di udirla né dopo: è la legge del mondo, spiegò, ma si è ignari da svegli, così come nei sogni, tale verità riflette la physis in ogni ente, quale stabilità della physis-archê ontologica, ma non c'è risonanza anche se si ascolta: sì è presenti, ma assenti.

Pertanto il pensiero è la virtù e la sapienza è l' ascolto della risonanza dinamica della physis che raccolga l’intima natura della physis kryptata, giacché ama nascondersi.E si dà o si eventua solo nella dynamis.


  • Il Polemos o l'Eristica Dinamica della Physis


Si deve sapere che la guerra è comune, e che la giustizia è contesa, e che tutto avviene secondo contesa e necessità o eristica.

Polemos o l'eristica dinamica della physis è l'ontogenesi che rivela la fenomenica degli dei e l'ontologia della libertà dell'esserci quale fondamento della mondità eleusina.

La divinità parmenidea è rivelazione della Verità.

Le qualità dinamiche della dea della Verità o della Alêtheia si svelano nella sua ontologica disvelatezza interpretativa rivolta alle cose fenomeniche che appaiono, agli enti della dinamica mondana.


  • La Dynamis Sublime: Pensare ed Essere


La dea è ciò che si manifesta, si dà o si eventua nella dynamis sublime.

Essere è pensare la dinamica sublime: ascolti, quali sono le vie di ricerca che sole si possono pensare: l’una che “è” e che non è possibile che non sia, è il sentiero della Persuasione, perché si svela la dynamis sublime della Verità, l’altra che “non è” e che è necessario che non sia: questo è un sentiero su cui nulla si apprende: non si può conoscere ciò che non è, perché non è cosa fattibile, né esprimerlo.

Infatti la stessa dynamis è pensare ed essere.


  • La Dynamis, il Mythos, l’Essere ed il Nulla


La rivelazione della dinamica della Verità, affidata al mythos afferma l’essere, l’altra il nulla che non è; indeterminatezza dinamica dell'eristica solo apparente giacché svela l’essere come vera e unica possibilità, e l’essere che non può non manifestarsi nel pensiero quale fenomeno dinamico esistenzale dell' esserci.

Essere la dynamis o essere la verità dinamica della disvelatezza: "to on" o "to eon" indica per un verso l’ente, ciò che è, per altro tutto ciò che è, per altro ancora significa quanto è immutabile, imperituro e eterno nella realtà, in ciò contrasta l’instabile physis, come cose che pur sono assenti, alla mente siano saldamente presenti, non si può recidere l’essere dal suo essere congiunto con l’essere, né come disperso dappertutto in ogni senso nel cosmo, né come raccolto insieme nella dynamis dell’essere.


  • L’Essere “To Eon” come Sfondo


L’essere “to eon” è proposto come lo sfondo che accoglie, stringe tutte le cose, la dinamica che dà significato al molteplice degli enti presenti e assenti, lontani e vicini; l’instabilità dinamica della physis-archê disvela l’assoluta dynamis nell’essere: emarginando il nulla, risolve la problematica del passaggio dal nulla all’essere o della transcendenza dinamica dall’essere al nulla o dispersione e concentrazione dell’essere nel cosmologia o qualcosa di diverso accanto all’essere, un non-essere quale entità fenomenica di modelli cosmogonici.


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