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lunedì 13 luglio 2020

Giacinto Plescia: Ontologia del Sublime da Longino, a Kant e Givone


TURNER



Un excursus delle contemplanze della Bellezza e del Sublime, dalla classicità a Plotino, Friedrich, Burke, Kant, Hölderlin, Schelling, Heidegger e Pareyson, approda ad una Ontologia del Sublime quale Bellezza-Sublime.


Nel trattato di Longino il senso del meraviglioso, la risonanza con l'opera d'arte, l'Empatia il pathos, accomunano l'artista col lettore e fruitore dell'opera d'arte.
"Il Sublime" si differenzia dal "Bello" in quanto genera smarrimento e paura: è sconvolgente.



Indice dei Contenuti

  • Introduzione: da Burke a Kant, Heidegger, Mozart, Eleuro, Leibniz, Sergio Givone a Renè Thom
  • Il Mito del Sublime
  • Il Sublime ed il Nulla
  • L'Interpretazione di Nietzsche, Pareyson, e Sergio Givone
  • Le Contemplanze del Sublime dalla classicità Longino Anassimandro-Burke-Kant-Aristotele-Hölderlin-Schelling-Friedrich e Heidegger
  • La Dynamis aristotelica e l'abissalità
  • Plotino e il Mito di Kalypso

  • Introduzione: da Burke a Kant, Heidegger, Mozart, Eleuro, Leibniz, Sergio Givone a Renè Thom


Per Burke "il Sublime" scaturisce da sofferenza, dal pericolo, dal terrore e richiama la natura con le sue grandiosità e forze incontrollabili.

In Kant la grandezza delle forze della natura suscitano nell'uomo il senso dei propri limiti, la razionalità sconta la propria inadeguatezza, da qui smarrimento, paura e nel contempo attrazione.

Kant, parla di “sublime matematico”  mathesis, “sublime dinamico”, dynamis: il primo è infinito, l'altro è la physis.

Quando si è di fronte al Sublime, si è di fronte ad un'Ek-stasi ma anche ad un Ab-grund, un Abisso quindi ad un non-Ente, al Nulla.

In Heidegger nel Sublime è assentemente presente il non-Fondamento: origina il senso dell'Angoscia.

Il mito del Sublime, quale bellezza in estasy instabile, fluttuante, si svela solo nell'Infinito o nel - l'Abisso.

Lo sfondo abissale del Sublime, presente in Nietzsche ripreso da Grassi e Pareyson viene esempli-ficato dal canto di Kalipso.https://www.slideshare.net/gpdimonderose/il-canto-di-calipso

Nell'interpretanza givoniana del concetto di ab-grund si trova l’indicazione del sentiero per intraprendere un'ermeneutica ed un'interpretazione ontologica, non solo un'analiticadella Bellezza e del Sublime.

Inedita la lettura di Givonel'interpretazione dell'estetica kantiana, presente nella poetica narrativa e nei testi e nelle lezioni dell’autore, dispiegano  e delineano un nuovo paradigma del Sublime: si è in presenza dell'arkè ovvero è presente una Singolarità nell'Intepretazione del Sublime: l'Eventuarsi dell'Abissalità.

Si delinea una Gestell sul sentiero di un'analitica dell'esserci o dasein-analytik, assentemente presente in Kant, per un'analitica della Bellezza e del Sublime ed una nascente ontologia dell’opera d’arte.

La sublimità e l'estetica musicale sono cadenzate dalle figure di Mozart, Eleuro e Leibniz.

I sentieri ininterrotti tra morfogenesi e complessità attraverso Leibniz e Thom.

Il testo è intriso di queste pregnanza e salienza.

https://books.google.it/books?id=iMqhDwAAQBAJ&pg=PT108&lpg=PT108&dq=il+canto+di+kalipso+di+giacinto+plescia&source=bl&ots=icS7FEtKMT&sig=ACfU3U0YigLjqCSah1Fb-V8fJYXjaoiW4w&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwi9wtOE9bfrAhVD2aQKHSXsB984ChDoATAAegQIAhAB#v=onepage&q=il%20canto%20di%20kalipso%20di%20giacinto%20plescia&f=false

https://www.google.com/search?q=il+canto+di+kalipso+di+giacinto+plescia&sxsrf=ALeKk03ymjsgMat20FZcW5d5YdQmab73cQ:1596425634647&ei=ooUnX5-OJ421sAfatqj4BA&start=10&sa=N&ved=2ahUKEwif5_P2jP7qAhWNGuwKHVobCk8Q8NMDegQICxA5&biw=1366&bih=625  


  • Il Mito del Sublime

Una panoramica delle contemplanze del Sublime a partire dalla classicità sembra approdare ad una Ontologia del Sublime già compresente nella prima ermeneutica del Sublime longiniana o burkeiana.
Pareyson disvelò l’intenzionalità estetica del Sublime enigmatico quale Bellezza Sublime della esteticità nulla, un’analisi transcendentale dell’esteticità sublime o sublazione superiore della conoscenza epistemica  https://ita.calameo.com/books/0063406392a49db39923d

Il mito del Sublime, quale bellezza instabile, fluttuante, assentemente presente, si svela solo nell'infinito o nell'abisso. Si delinea una gestell o struttura dell'opera sul sentiero di un'analitica dell'esserci o dasein-analytik, assentemente presente in Kant, per interpretare l'analitica della bellezza e l'analitica del sublime.

  • Il Sublime ed il Nulla

Perchè di fronte al Sublime si è di fronte ad un'Ek-stasi ma anche ad un Ab-grund, un Abisso quindi ad un non-Ente, Niente, Nulla, il non-Fondamento
Il Sublime si svela solo nell'infinito o nell'abisso.

Ciò comporta non solo paura, timore, piacere, dispiacere ma, come dice Heidegger, il senso dell'Angoscia. Perchè di fronte al Sublime è assentemente presente il Nulla, il non Fondamento. 

  • L'Interpretazione di Nietzsche, Pareyson e Sergio Givone

L'interpretazione dell'estetica kantiana, presente nella poetica narrativa e nei testi e nelle lezioni di Sergio Givone, dispiega l'eventuarsi del tema dell'abissalità e delinea un nuovo paradigma del Sublime. 
La lettura di Givone getta, nel pensiero della mondità, l'eventuarsi dell'abissalità.
Si è in presenza dell'arkè o singolarità di una tesi sul Sublime, sorgente dalle lezioni kantiane del Prof. Sergio Givone.

Il Sublime si svela solo nell'infinito o nell'abisso. 
Lo sfondo abissale del sublime, presente in Nietzsche e ripreso da Grassi e Pareyson viene esemplificato dal canto di Calipso inedita dea del sublime. 

Si delinea una gestell o struttura o impianto dell'opera d'Arte sul sentiero di un'analitica dell'esserci
o dasein analityk assentemente presente in Kant, per interpretare l'analitica della bellezza e l'analitica del sublime ed una nascente ontologia dell’opera d’arte. 
Quel che seguirà è intriso di quella pregnanza e salienza.

  • Le Contemplanze del Sublime dalla classicità Longino Anassimandro-Burke-Kant-Aristotele-Hölderlin-Schelling-Friedrich e Heidegger

Un excursus sul tema della bellezza sublime longiniana, plotiniana, burkeiana o heideggeriana fino Pareyson che disvelò l’intenzionalità estetica del sublime enigmatico quale bellezza sublime della esteticità nulla e nell'interpretanza di Sergio Givone l’indicazione del sentiero per intraprendere un'ermeneutica ed un'interpretazione ontologica e non solo un analitica della Bellezza e del Sublime.

Si approderà infine ad una Ontologia del Sublime o del Sublime già compresenti nella prima ermeneutica del sublime longiniana o burkeiana.

Si offrirà, preliminarmente, una panoramica delle contemplanze del Sublime nella classicità quale sublime della mathesis o pitagorico o platonico eventuato già da Anassimandro sia nell'Apeiron sia nell'archè o del senza-fine e del senza-limiti: presente nell'analitica di Kant quale sublime matematico o gegenstand sublime, ovvero quale entità sublime in trascendenza, presente solo nell'immaginazione della purezza sublime quale eccelsa e nobile magnanimità o magnitudine, sempre al di là del sensibile e del percepibile quasi fosse l'alterezza proustiana.

  • La Dynamis aristotelica e l'abissalità

C'è sempre un senza fine infinitesimo o una abissalità senza fondale ove si autoeventua il Sublime quale clinamen dell'archè o dell'evento o della Singolarità o ereignis.

A quella visione si aggiunse, nel corso del tempo, una dinamica del sublime interpretata dal pensie- ro della dynamis aristotelica.
Qui la purezza è catarsi e la sua fenomenologia suscita quel sentimento o quella tensione o quella intermittenza che tanta fortuna avrà nel pensiero di Burke e di Kant, tanto da eventuare il fenomeno del sublime o il noumeno del Sublime, ovvero il Sublime fenomenico e il Sublime noumenico.

Ma nessuno si è ancora chiesto del perché esista una musa della Bellezza e non ci sia una musa del Sublime.

  • Plotino e il Mito di Kalypso

Forse il pensiero di Plotino ci viene in soccorso per delineare nel mito di Calypso la disvelatezza del mito del sublime, quale Bellezza in estasy instabile, fluttuante, assentemente presente o che si sveli solo nell'infinito o nel senza-fine o nell'abisso del senza-entità dell'etere o che aleggi sempre entousiasta, nell'eventuarsi sempre ab-scissa dell'essere-sublime in mitica alterezza quale bellezza-sublime o sublime-bellezza approda ad una Ontologia del Sublime quale bellezza-sublime nel fondersi abissale individua in Pareyson e nell'interpretanza di Sergio Givone del concetto di ab-grund l’indicazione del sentiero per intraprendere un'Ermeneutica ed un'Interpretazione Ontologica e non solo un' Analitica della Bellezza e del Sublime: nuovo paradigma del Sublime.




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