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mercoledì 29 maggio 2013

GIACINTO PLESCIA:BREVETTO DI FIBRE FULLERENICHE CON TECNICA LASER - UNIFI


Dipartimenti Area Tecnologica

Tecnologie dell'Architettura e Design "Pierluigi Spadolini"

                                          

UN BREVETTO VIRTUALE TECNOLOGICO per IMPIANTI, STRUTTURE al CARBONIO ANTISISMA o FULLERENICHE, con TECNICHE LASER

Tutte le invenzioni, le innovazioni, le tecnologie, i brevetti, i paradigmi epistemici, le teorie scientifiche in un preciso momento si trovano di fronte al loro paradosso esistenziale: essere trascese da un'eventualità migliore e quindi inoltrarsi verso il loro viale del tramonto, oppure sopraggiungere a limiti insormontabili di applicabilità, costi, prospettive, oneri, fiscalismi, codici delimitanti, autorità. 

Quando si è di fronte a simili paradossi, l'invenzione tecnologica o evolve verso orizzonti eccelsi, o sarà destinata a testimoniare la sua effimera presenza in un bel parco o museo di archeologia industriale e, chissà, in futuro, postindustriale.


La sorte degli impianti, delle strutture non sfugge a quelle bronzee leggi delle magnifiche esistenze e progressive delle civiltà post-industriale: è sufficiente richiamare a grandi linee le concause fondamentali, convergenti e contemporanee.

Molte sono le ricerche vigenti in più laboratori del pianeta, molti i progetti, le invenzioni, i brevetti, le innovazioni: senza distogliere l'attenzione o criticare o minimizzare quelle intraprese, l'unica alterità che appare la candidata migliore per eventuare un futuro di assoluta preminenza, pare sia l'applicazione del fullerene o carbonio sferico nelle strutture e negli impianti a curvatura positiva o negativa o prossima allo zero.

Qui, sia consentito descrivere un'eventuale o virtuale o possibile disegno di un progetto tecno- logico per la sperimentazione e la costruzione seriale di fibre, supercorde, superstringhe, supervarietà al fullerene.

L'omaggio che i nobel R. Samlley, R. Curl e H. Kroto offrirono all'immaginifico architetto R. B. Fuller non fu solo nominale per le geodiche applicate al carbonio sferico, ma anche strutturale:
così come fu possibile comporre i moduli triangolari per le più ardimentose edificazioni, sarà possibile articolare le molecole sferiche, simili al diamante ma sferico per progettare e costruire
materiali per il nostro progetto, fili o tubi coassiali, resistenti a tensioni e avvolgibili con grande facilità denominati: buckytube o buckyfiber.

Da quelle fibre carboniche o di grafite sferiche è iniziata la ricerca per progettare fibre al fullerene o al diamante sferico.

La formula più semplice per costruire le fibre con molecole sferiche, derivante dalla grafite polarizzata tridimensionalmente, è quella di immaginare una seriale composizione supersimmetrica con la quantistica, utile per lasciarsi attraversare da una singolarità, quasi solitonica, di raggio laser.

LE RICERCHE IN CAMPO SPERIMENTALE CONSENTONO DI INTRAPPOLARE, CON MICROLASER ALL'ARSENIURO D'ALLUMINIO, SUPERCORDE PARI A QUASI UN QUINTO DI MICROMETRO CUBO.

Più recentemente sulla scia di ricerche di Bragg, poi di Krauss, De La Rue, Wendt, Vawter, Yokoyama, Gourley, Meade, Winn, Weisburch ed altri, singoli atomi in un reticolo esagonale di singolarità connesse, liberanti dei fori allineabili in archetipali cavità.

La dimensione infinitesima possibile sarà, così, prossima ad un ventesimo di micrometro cubo.

Ma quello che dovrà essere sperimentato sarà ancora più sorprendente.
Si immagini di simulare, ancora virtualmente, una superstringa fullerenica lineare, archetipo di una possibile fibra con la dimensione prossima alla molecolare sferica supersimmetrica.

Fin qui nulla di eccezionale: ma qualora si immaginasse di costruire, con una modale singola sfera fullerenica, supersimmetrica gabbia di Faraday, l'interazione in fibra si moltiplicherebbe.

La cifra della completezza si approssimerà verso il superamento del milione di supercorde simultanee, in una singola superstringa sferica fullerenica.

L'iperstabilità della sfera fullerenica consentirà di selezionare e decostruire superonde dissipative.

All'inizio del nuovo millennio, nessuno potrà interdire le potenzialità immaginarie di simile sviluppo epistemico e tecnologico.

Giacché, le sfere molecolari fullereniche consentono di criptare se stesse per supersimmetria o criptare archetipi e singolarità isologiche e topologiche.

Nell’icona “C” una supersfera carbonica cripta la connessione di sfere inscritte e simmetriche, moltiplicando le varietà simultanee di una fibra al fullerene.



Lì il percorso sarà prossimo ai tremilioni di supercorde contemporanee, inscrivibili e criptabili all'interno di una fibra a grafite tridimensionale, tanto per restare nella dimensione tecnica si disvelerà poco formidabile, infinitesima, miliardesima.

Altrimenti la supersimmetria è riproducibile verso l'infinitesimo milionesimo, ma la capacità
tecnica si disvelerà poco formidabile.

Più pregnante, invece, si svelerà il modello archetipale criptante singolarità cuspidali:
nelle icone al centro dell’immagine vi è delineata una eventuale supersfera:
lì la trivarietà decostruirà e dispiegherà le varietà, moltiplicando le possibilità simultanee delle superstringhe fullereniche, animata da singolarità cuspidali decostruenti e selezionanti almeno in teoria progettuale.

La novità sarà, in quel modello, costruire le ipersfere criptanti varietà cuspidali semplici o, in futuro, più complesse.
Mentre le molecole sferiche più classiche vengono prodotte attraverso l'interazione elettromagnetica delle polarità di grafite, pressate con elio, evaporanti carbonio, il quale si rideposita in fuliggine fullerenica e tridimensionale, poliedrica;
per le varietà cuspidali topologiche è necessario immaginare una gabbia di Faraday a curvatura negativa capace di creare singolarità increspate in un toroide topologico o in una trivarietà a tricuspide attraverso la sublimazione laser.

La decostruzione fullerenica a differenza di tutte le possibili altre fibre presenti nella tecnologia globale, si può immaginare, infinitesimale, la più semplice, consente di variare almeno la valenza di operatività dissipative antisismiche.

IN TERMINI EPISTEMICI: SI È IN PRESENZA DI UNA TECNÈ CON-FUSIVA DEI TRE HARD-WARE ESSENZIALI: IL COMPUTER, IL LASER, LE FIBRE: una delle parti possiede in sé la funzionalità isologica e simmetrica delle altre, con molti vantaggi nella affidabilità.

Ma le innovazioni possibili non sono previsibili: altre già si presentano con evidenza, se solo si volesse ricercare con risorse adeguate: la struttura fullerenica può dare alla luce superstringhe in fibra , appena delineate, ma anche, per supersimmetria, supercorde di fibre semplici e complesse.

Le supersfere fullereniche allineate rigorosamente e stabilmente, formano delle cuspidali supercorde laserizzate: sono le supercorde semplici.

LA PRESENZA DI QUELLA DECOSTRUZIONE FULLERENICHE MOLTIPLICA LA SIMULTANEITÀ DISSIPATIVA,ANTISISMICA, IN CONTEMPORANEA NELLA FIBRA DI ALMENO IL DOPPIO.

Si può facilmente calcolare, teoricamente, che la fibra al fullerene di supercorde, supersfere e superstringhe ricombinate e supersimmetriche in completa può svolgere quasi una resistenza dissipativa antisismica superiore ad altre strutture o impianti.

NESSUNA ALTRA TECNÈ, NÈ SILICIA, NÈ SUPERCONDUTTIVA METALLICA O CERAMICA, CONSENTIRÀ MAI QUEI RISULTATI E QUEI TRAGUARDI.

Di più: se si immagina la singolarità, genesi delle supercorde fullereniche, avvolta da una gabbia di Faraday, tetracuspidale, la quale, a sua volta, cripti una varietà topologica al fullerene cuspidale, inscritta in una ipersfera i confini tra fibre fullereniche diverrebbero labili, giacché ogni frammento del sistema funzionerà come se fosse una microstruttura o microimpianto al fullerene.

Innalzando, ai vertici dell'inaudito, l'intelligenza sistemica delle fibre fullereniche.

Qui è possibile solo enunciare quella che potrà essere la tematica del nuovo millennio:
la supercorda fullerenica, in interazione con la superstringa e le ipersfere e le singolarità cuspidali, darà alla luce al primo sistema intelligente di fibre, capace di compiere simultaneità operative, ma anche e soprattutto decostruire la supercorda in sinergie dissipativi antisismica. 

Una flessibilità armoniosa e intelligente possibile, grazie alle supercorde criptate nel vuoto della tetracuspide, e non solo nella vuota geodetica molecolare classica, come nella icona “C” delle supercorde complesse.



Lì nell'infinitesimo abissale di miliardesimi potenziali al negativo, la decostruzione confinerà con le auree regole antisismiche: ove in simultanea si scambiano in contemporanea, criptati nel vuoto delle singolarità cuspidale delle supercorde fullereniche, convogliate e composte dalla supergabbia magnetica di Faraday.

Nessuna altra tecnè è capace di sostituire, con identica funzionalità, mille volte le attuali tecnologie metalliche: nella sua completezza: fibre, tubi, superconduttori ceramici e metallici, sistemi intelligenti, dissipativi, antisismici. 

Tant'è che potrà sorgere quasi spontaneamente, una domanda: ma le supercorde fullereniche saranno ancora fibre, sia pur complesse, o si è in presenza di nuovi e più completi impianti o strutture, dispiegati nelle superstringhe del sistema tecnologico dissipativo, antisismica?

Ci sia consentito di lasciare l'ultima e ardua e sorprendente sentenza al futuro.



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