Giovedì 9/2 è #TiAmo day: esce prima del previsto 14/2 "Ti amo. Filosofia come dichiarazione d’amore", Simone Regazzoni, U7 editor @LunaOrlandoG
L’Anticipazione dicono fonti informate è dovuta ad una ragione ben precisa: gli innamorati hanno fretta di dire #TiAmo e anticipano ogni mossa e decisione che impedisca loro di dire "tiamo" sempre e ovunque ed in ogni momento: non sarebbero innamorati diversamente.
L'amore ha le sue ragioni: è una verità che non ammette o conosce obiezioni.
Ma “come tornare alla verità dell’amore nell’epoca della sua fine?”: si torna alla verità solo dalle radici: pensando e da “ #UnVerbo: il più semplice e "filosofico" di tutti: #TiAmo”: Simone Regazzoni lo pensa.
Indice dei Contenuti
- Il "ti amo" di Regazzoni sfida Wittgenstein
- Pensarti e non pensarti
- Il discorso sull'amore
- L'amore nasce dal μαίνομαι
- La fine di un amore e un discorso possibile
- Il "ti amo" di Regazzoni sfida Wittgenstein
Il TiAmo sfida il Tractatus logico-philosophicus Wittgenstein per il quale “su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere” e si fa discorso ed è subito evidente che non sa di ragionevolezza, solo la dismisura ama il #TiAmo: è assoluto e pre-potente come un bimbo solo tra il l'indicibile e l'indecidibile c'è il #TiAmo.
- Pensarti e non pensarti
E “che cosa penso quando non ti penso? Che cosa significa non-pensarti?”.Quando penso "non ti penso":
- penso,
- cerco l'epochè dal #TiAmo,
- non ne esco,
- penso di non pensarti nel pensarti,
- il "non ti penso" o il "ti penso legato al "TiAmo" è altro dall’"io penso" pur se in esso trova una radice, se ne distanzia, abita un territorio di cui non si dominano i confini.
- Il discorso sull'amore
Forse il "discorso" sull'amore è un ritorno alla "mania" e al mito perché non è oggettivabile, non è chiaro e distinto: vive l'abisso, l'indecidibile e proprio quando e se tenta di dirsi scopre i propri limiti e può essere solo un'autobiografia, un racconto, una poesia, un'opera d'arte, una singolarità che parla ad altre singolarità.
Il "ti amo" è seguito dal "per sempre": che non sempre è per sempre ma per vivere non può separarsene e soprattutto il "ti amo" è intrecciato "alla follia": infatti "ti amo e non posso non amarti che alla follia": può un filosofo parlare, tentare un discorso sull'incandescenza, sulla passione subita - quindi - dall'io che - pertanto - ne viene spossessato nel mentre si pensa "attivo"?
- L'amore nasce dal μαίνομαι
Oggettivare, guardarlo fuori da sé, dominarlo col logos che origina da quello sfondo (mania): μαίνομαι «smaniare, essere pazzo»: l'innamorato smania, delira, vive stati "allucinatori": la chimica di un amore è un'espressione chiarificatrice ma non esaustiva.
- La fine di un amore e un discorso possibile
Solo se finisce, un amore diventa distante, “in-differente” e si può ri-pensare e pensare.
Voler dire questo "ti amo": non riuscire a farne un discorso compiuto e continuare lo stesso a intrecciare un discorso possibile: è la scommessa di Regazzoni in cui ognuno si riconosce e che ognuno riempirà di suoi significati e passioni: ad infinitum
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