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sabato 4 febbraio 2017

Ti amo. Filosofia come dichiarazione d’amore di Simone Regazzoni

SIMONE REGAZZONI TI AMO

Giovedì 9/2 è #TiAmo day: esce prima del previsto 14/2 "Ti amo. Filosofia come dichiarazione d’amore", Simone Regazzoni, U7  editor  @LunaOrlandoG  

 

L’Anticipazione dicono fonti informate è dovuta ad una ragione ben precisa: gli innamorati hanno fretta di dire #TiAmo e anticipano ogni mossa e decisione che impedisca loro di dire "tiamo" sempre e ovunque ed in ogni momento: non sarebbero innamorati diversamente.


L'amore ha le sue ragioni: è una verità che non ammette o conosce obiezioni.
Ma “come tornare alla verità dell’amore nell’epoca della sua fine?”: si torna alla verità solo dalle radici: pensando e da “ #UnVerbo: il più semplice e "filosofico" di tutti:  #TiAmo”: Simone Regazzoni lo pensa.


Indice dei Contenuti

  • Il "ti amo" di Regazzoni sfida Wittgenstein
  • Pensarti e non pensarti
  • Il discorso sull'amore
  • L'amore nasce dal μαίνομαι
  • La fine di un amore e un discorso possibile

  • Il "ti amo" di Regazzoni sfida Wittgenstein

Il TiAmo sfida il Tractatus logico-philosophicus Wittgenstein per il quale “su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere” e si fa discorso ed è subito evidente che non sa di ragionevolezza, solo la dismisura ama il #TiAmo: è assoluto e pre-potente come un bimbo solo tra il l'indicibile e l'indecidibile c'è  il #TiAmo.

  • Pensarti e non pensarti

E “che cosa penso quando non ti penso? Che cosa significa non-pensarti?”.Quando penso "non ti penso":
  1.  penso,
  2. cerco l'epochè dal #TiAmo,
  3.  non ne esco,
  4. penso di non pensarti nel pensarti,
  5. il "non ti penso" o il "ti penso legato al "TiAmo" è altro dall’"io penso" pur se in esso trova una radice, se ne distanzia, abita un territorio di cui non si dominano i confini. 

  • Il discorso sull'amore

Forse il "discorso" sull'amore è un ritorno alla "mania" e al mito perché non è oggettivabile, non è chiaro e distinto: vive l'abisso, l'indecidibile e proprio quando e se tenta di dirsi scopre i propri limiti e può essere solo un'autobiografia, un racconto, una poesia, un'opera d'arte, una singolarità che parla ad altre singolarità.

Il "ti amo" è seguito dal "per sempre": che non sempre è per sempre ma per vivere non può separarsene e soprattutto il "ti amo" è intrecciato "alla follia": infatti "ti amo e non posso non amarti che alla follia": può un filosofo parlare, tentare un discorso sull'incandescenza, sulla passione subita - quindi - dall'io che - pertanto - ne viene spossessato nel mentre si pensa "attivo"?

  • L'amore nasce dal μαίνομαι

Oggettivare, guardarlo fuori da sé, dominarlo col logos che origina da quello sfondo (mania): μαίνομαι «smaniare, essere pazzo»: l'innamorato smania, delira, vive stati "allucinatori": la chimica di un amore è un'espressione chiarificatrice ma non esaustiva.

  • La fine di un amore e un discorso possibile

Solo se finisce, un amore diventa distante, “in-differente” e si può ri-pensare e pensare.
Voler dire questo "ti amo": non riuscire a farne un discorso compiuto e continuare lo stesso a intrecciare un discorso possibile: è la scommessa di Regazzoni in cui ognuno si riconosce e che ognuno riempirà di suoi significati e passioni: ad infinitum


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