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venerdì 4 ottobre 2024

L'origine della vita e il caso

 

L'origine della vita e il caso


L'origine della vita e il caso sollecitano delle riflessioni e delle domande, la prima è: “perché l’essere piuttosto che il nulla?” intorno ad essa si dispiega il pensiero dai greci a Leibniz, Heidegger e alla fisica.

La seconda domanda è se il mondo sia nato per un caso ovvero per delle “coincidenze e combinazioni” come i dizionari definiscono il concetto di caso.

Le domanda sul mondo, l'universo, sull'individuo e sull'origine della vita e il caso è un privilegio riservato all'uomo che solo, infatti, ne cerca il significato e che può individuare l'origine della vita e il ruolo del caso nell'universo.

di Camilla G. Iannacci

L'origine della vita e il caso: il ruolo del bosone di Higgs

La risposta che la comunità scientifica riconosce il merito o la causa dell'esistente al bosone di Higgs: se siamo sulla terra, un granellino di sabbia nell'universo infinito, è solo grazie a lui e al suo comportamento nello spazio.

Dopo il Big Bang non era scontato che nascesse il mondo come lo conosciamo e l’universo poteva restare pura energia.


Ma gli eventi hanno preso un’altra direzione per merito del bosone: una particella di un campo che occupa l’universo e che ha dato origine a stelle, alle forme viventi e anche all'umanità.

Se questa particella, per meno di un miliardesimo di secondo si fosse 'attardata', per così dire, o fosse andata in un'altra direzione, niente di tutto quello che vediamo ci sarebbe stato: non un fiore, non il mare e neanche noi.

L'universo sarebbe rimasto un disgregato di particelle, senza alcuna consistenza, ovvero massa, incapace di originare alcun oggetto.

Democrito, Epicuro, Lucrezio e la quantistica

Lucrezio - rifacendosi al concetto di 'inclinazione' degli atomi di Epicuro -  parla,  nel “De rerum natura”, del clinamen: un cambio di rotta degli atomi durante il loro percorso dovuto alla casualità.

E' ancora  il caso ovvero un evento - unito però alla necessità per Monod, ad aver dato origine alla vita.

In tempi più recenti, per Waddington, il creodo - raffigurato come un foglio con dei 'pendii' ovvero i geni - è come una sfera o una palla che precipitano da una collina e dispiegano forme e configurazioni che incidono sui percorsi infatti diversi fattori ne possono ostacolare un normale sviluppo, ovvero: la pallina che rappresenta il creodo https://www.giacintoplescia.it/i-creodi-tempo-e-universo/ procede in modo casuale.

Pertanto la formazione di ogni corpo dipende non solo dall’apporto dei geni ma dal ruolo che giocano le differenti modalità di 'espressione' dei geni: ragione per cui gli organi umani sono differenziati l'uno dall'altro: l' origine della vita e il caso trovano conferma nel creodo.

Il clinamen, il caso, l'imprevedibilità degli atomi di Epicuro e Lucrezio mostrano tutta la loro vitalità e modernità.

Il paesaggio epigenetico e la cellula, come sfera che precipita dalla collina, suggeriscono a René Thom la teoria delle catastrofi https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_catastrofi per cui le forme non sono un dato immutabile infatti subiscono brusche ed  improvvise modificazioni di status.

Lo studio delle forme, la morfogenesi, dei mondi animali e vegetali, in breve: della sfera biologica sono regolate da leggi geometrico-topologiche e “il salto da una ‘forma-tipo” ad un’altra origina profonde discontinuità: le sette catastrofi elementari thomiane https://www.giacintoplescia.it/la-natura-e-luomo-le-catastrofi-dopo-thom/

Il mondo come appare e la quantistica

La realtà è indubitabile ma tutto non si esaurisce in essa se infatti diamo uno sguardo alla quantistica scopriamo un mondo, 'altro' dal nostro, che si dispiega in forme che sono definibili bizzarre e le cui ragioni ancora non riescono ad essere comprese dalla comunità scientifica https://www.instagram.com/p/C_-TyPUqETx/

Nel nostro mondo si può misurare la velocità e la posizione di un oggetto senza che l’oggetto subisca alterazioni del suo status mentre nel mondo atomico l’oggetto si comporta in tutt’altro modo: è impossibile conoscere, contemporaneamente, posizione e velocità di un atomo.

L’osservatore gioca un ruolo fondamentale: il suo punto di vista interviene nel processo e modifica la realtà osservata: in base al principio di indeterminazione di Heisenberg, la misura va a confliggere con le nostre pretese di precisione ed oggettività - relativamente allo stato di un sistema- pertanto, nella dimensione quantistica, ogni misurazione va a cambiare ciò che viene misurato.

L’osservatore non è più in grado di misurare posizione e velocità senza produrre un’alterazione ovvero una perturbazione dello status della particella.

Viene a predominare l’incertezza quando l’osservatore tenta di stabilire la posizione dell’elettrone ma, nel contempo, causa un’alterazione del suo movimento e di conseguenza non potrà mai conoscerne la velocità.

Il comportamento delle particelle, secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg, richiama in campo la casualità, la probabilità. 

Lo strano mondo dell’entanglement

Due particelle, se in un primo momento vengono a relazionarsi tra loro continuano a mantenere una connessione anche quando si ritrovano separate infatti nel misurare l’una, persistendo la distanza tra loro, anche l’altra viene ad essere investita di questa misurazione.

Di conseguenza le due particelle sono entagled e rappresentano uno unico stato quantistico ovvero due particelle sono una sola particella: il fenomeno della ‘non località’ resta senza alcuna spiegazione.

La sedia: l'origine della vita e il caso

La sedia, scrive Rovelli https://www.giacintoplescia.it/carlo-rovelli-e-i-buchi-bianchi/ per la quantistica non esiste, esistono e si danno solo relazioni tra cose nel profondo della materia, non esiste uno stato d’essere degli oggetti, essi non esistono separati.

I fenomeni non sono la somma di elementi singoli: la realtà è un tessuto di relazioni che intercorrono tra gli oggetti.

La natura è strutturata come totalità https://www.giacintoplescia.it/teoria-delle-catastrofi-fisica-e-olismo/: presenta un’organizzazione a noi invisibile.

Si passa dalla solitudine dell’oggetto alla relazione, dal singolo punto di un ricamo alla magnificenza dell’opera compiuta: un salto paradigmatico tanto quanto le nuove teorie sull' origine della vita e il caso.

Conclusione su l'origine della vita e il caso

Per Leopardi “Che la materia pensi, è un fatto. Un fatto, perché noi pensiamo; e noi non sappiamo, non conosciamo di essere, non possiamo conoscere, concepire, altro che materia … ciascun di noi… sente che egli pensa con una parte materiale di sé, cioè col suo cervello, come egli sente di vedere co’ suoi occhi, di toccare colle sue mani” (Leopardi): in molti modi si declina l’individuo ed il mondo https://www.instagram.com/p/C_Ge2g1q_WI/

L' origine della vita e il caso ci porta a un ritorno a Democrito e Lucrezio per il quale ultimo “tutto si trasforma” conferma la quantistica che affonda lo sguardo nell’ignoto, nelle trasformazioni della materia, accompagna e illustra i segreti dello strano mondo quantistico che ricordano le avventure di Alice nel paese delle meraviglie.

La mente, lo sguardo di Lucrezio e Leopardi vanno oltre la superficie delle cose e vedono già il vuoto che preconizza l’indeterminazione di Heisenberg e Planck, prefigurano la teoria dei molti mondi prima di Giordano Bruno, la meccanica quantistica e di Hugh Everett III e DeWitt.

 

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