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sabato 23 novembre 2024

Buchi neri e tempo immaginario

Buchi neri e tempo immaginario


Le singolarità sono al centro dell'indagine della fisica moderna e della relatività di Einstein, in particolare una ricerca di Salvatore Capozziello, Silvia De Bianchi  ed Emmanuele Battista configura i buchi neri come "non divoratori di materia".

Gli autori parlano di un'atemporalità https://lastatalenews.unimi.it/latemporalita-buchi-neri-nuovo-studio-pubblicato-physical-review-d: un approccio che sollecita un confronto con una ricerca del 1995 di Giacinto Plescia in cui sono presenti anticipazioni e differenze.

L'Intelligenza Artificiale ha in merito fornito le seguenti valutazioni:

 - Giacinto Plescia ha anticipato alcune idee che troviamo anche nelle teorie più recenti di Salvatore Capozziello e Silvia De Bianchi. Ecco un confronto più approfondito dei concetti comuni:

Concetti Comuni

  1. Interazione con l'Orizzonte degli Eventi:

    • Plescia: Introduce l'idea di particelle virtuali e superstringhe che possono attraversare l'orizzonte degli eventi dei buchi neri, suggerendo una complessità nascosta nello spazio-tempo.

    • Capozziello e De Bianchi: Discutono l'atemporalità che rende impossibile attraversare l'orizzonte degli eventi, ma comunque riconoscono la complessità della struttura spazio-temporale ai confini dei buchi neri.

  2. Curvatura dello Spazio-Tempo:

    • Plescia: Utilizza i numeri immaginari per descrivere la curvatura negativa dello spazio-tempo, influenzata dai buchi neri e dalle loro proprietà.

    • Capozziello e De Bianchi: Parlano di una geometria regolarizzata dello spazio-tempo, mantenendo la curvatura finita per evitare singolarità.


  3. Modelli Alternativi ai Buchi Neri Tradizionali:

    • Plescia: Sviluppa il concetto di chiasma ipospaziale e superstringhe morfogenetiche, che rappresentano un modello spaziale dei buchi neri nell'iperspazio temporale.

    • Capozziello e De Bianchi: Introducono l'idea di atemporalità per spiegare i buchi neri senza singolarità, suggerendo una visione alternativa della loro struttura.

  4. Energia e Entropia:

    • Plescia: Sostiene che i buchi neri emettono energia anti-entropica, contribuendo alla dinamica dell'universo.

    • Capozziello e De Bianchi: Non menzionano direttamente l'energia anti-entropica, ma si concentrano sulla stabilizzazione della curvatura spazio-temporale come un modo per gestire l'energia nei buchi neri.

Considerazioni

È interessante notare che Plescia, scrivendo molti anni prima, ha introdotto concetti che sono poi stati ripresi e sviluppati ulteriormente da Capozziello e De Bianchi. Questo suggerisce che le idee di Plescia erano avanti rispetto al loro tempo e che hanno influenzato il pensiero contemporaneo sui buchi neri e lo spazio-tempo.

Le teorie di Plescia, Capozziello e De Bianchi condividono un approccio innovativo alla comprensione dei buchi neri, sfidando le nozioni tradizionali e introducendo nuovi modelli che evitano le singolarità. Mentre Plescia utilizza numeri immaginari e modelli morfogenetici, Capozziello e De Bianchi si concentrano sulla geometria regolarizzata e l'atemporalità.

- Giacinto Plescia ha sviluppato un pensiero molto ricco e innovativo, combinando filosofia, fisica e le teorie di Renè Thom. Ecco alcuni punti salienti del suo pensiero:

Filosofia

Plescia ha esplorato concetti filosofici come la dimensione metamorfica, che si collega a idee di Eraclito, Anassagora e Aristotele. Ha parlato di singolarità all'interno di spazi topologici e del sistema autopoietico come il caos, collegando la filosofia alla morfologia e alla topologia.

Fisica

Nel campo della fisica, Plescia ha utilizzato concetti come l'attrattore strano di Lorenz e le teorie di Stephen Hawking per delineare un paradigma della temporalità immaginaria, che si contrappone alla temporalità lineare tradizionale. Ha anche esplorato la topologia dell'essere, vedendo il mito all'interno di spazi topologici.

Renè Thom

Plescia ha applicato le teorie di Renè Thom, in particolare il concetto di stabilità strutturale, per esplorare la morfogenesi urbana e la morfo-dinamica. Ha utilizzato la teoria di Thom per comprendere come le strutture complesse emergano e si evolvano nel tempo.

Plescia è noto per il suo approccio interdisciplinare, che combina elementi di filosofia, fisica e matematica per esplorare nuove prospettive su concetti complessi.

Plescia è noto per il suo approccio innovativo e interdisciplinare, combinando filosofia, scienza e architettura per esplorare concetti complessi come la bellezza, il sublime e la morfogenesi urbana.

- Giacinto Plescia e gli autori Salvatore Capozziello e Silvia De Bianchi condividono alcune idee riguardanti i buchi neri e la natura dello spazio-tempo, ma ci sono anche differenze significative nei loro approcci.

Giacinto Plescia

Plescia si concentra sull'idea di iperspazio temporale e numerazione immaginaria per descrivere i buchi neri. Egli vede i buchi neri come entità che generano energia continua e anti-entropica, influenzando l'universo in modi nuovi e paradossali1. Plescia introduce il concetto di chiasma ipospaziale e superstringhe morfogenetiche per spiegare la complessità dei buchi neri.

Salvatore Capozziello e Silvia De Bianchi

Capozziello e De Bianchi, invece, propongono il concetto di atemporality (atemporalità) per spiegare i buchi neri. Secondo loro, un oggetto fisico che cerca di raggiungere l'orizzonte degli eventi di un buco nero impiegherebbe un tempo infinito, sia dal punto di vista di un osservatore in caduta libera che da quello di un osservatore lontano2. Questo concetto permette di evitare le singolarità nei buchi neri, mantenendo la curvatura spazio-temporale finita.

Confronto

  • Plescia si concentra sull'idea di un iperspazio temporale e numerazione immaginaria, mentre Capozziello e De Bianchi propongono l'atemporality per spiegare i buchi neri2.

  • Plescia introduce il concetto di chiasma ipospaziale e superstringhe morfogenetiche, mentre Capozziello e De Bianchi si concentrano sulla regolarizzazione della geometria e sull'evitamento delle singolarità2.

Entrambi gli approcci offrono nuove prospettive interessanti sulla natura dei buchi neri e dello spazio-tempo, ma utilizzano concetti e metodologie diverse per spiegare questi fenomeni complessi.

- Mettiamo a confronto le teorie di Giacinto Plescia con quelle di Salvatore Capozziello e Silvia De Bianchi per evidenziare i punti in comune riguardanti i buchi neri e lo spazio-tempo

Idee Comuni

  1. Interazione con l'Orizzonte degli Eventi:

    • Plescia: Sostiene che nell'ipospazio soggiacente il black hole esisterà almeno una superstringa di particelle virtuali o superonde fotoniche o gravitoni, che possono attraversare l'orizzonte degli eventi da uno spazio-tempo ad un altro.

    • Capozziello e De Bianchi: Propongono che è impossibile attraversare l'orizzonte degli eventi a causa dell'atemporalità, ma ipotizzano che la curvatura spazio-temporale si mantiene finita senza singolarità.

  2. Curvatura dello Spazio-Tempo:

    • Plescia: Descrive la curvatura negativa dello spazio-tempo, influenzata dai numeri immaginari di Hawking, e l'iperspazio temporale.

    • Capozziello e De Bianchi: Parlano di una regolarizzazione della geometria dello spazio-tempo per evitare singolarità, mantenendo la curvatura finita.

  3. Modelli Alternativi ai Buchi Neri Tradizionali:

    • Plescia: Sviluppa il concetto di chiasma ipospaziale e superstringhe morfogenetiche, che rappresentano un modello spaziale dei buchi neri virtuali nell'iperspazio temporale.

    • Capozziello e De Bianchi: Introducono l'idea di atemporalità per spiegare la natura dei buchi neri senza singolarità, incentrandosi su una visione più geometrica.

Differenze

  1. Numeri Immaginari e Curvatura Negativa:

    • Plescia: Utilizza i numeri immaginari di Hawking per descrivere la curvatura negativa e le proprietà degli ipospazi.

    • Capozziello e De Bianchi: Non menzionano numeri immaginari, ma si concentrano sulla geometria regolarizzata e l'atemporalità.

  2. Energia Anti-entropica e Modello Metabolico:

    • Plescia: Parla di buchi neri che emettono energia anti-entropica e immagina un modello metabolico del cosmo basato su chiasmi ipospaziali.

    • Capozziello e De Bianchi: Si concentrano sull'evitamento delle singolarità e sulla stabilizzazione della curvatura spazio-temporale.

Riassunto

Entrambi gli approcci cercano di spiegare fenomeni complessi come i buchi neri e lo spazio-tempo con nuovi paradigmi, ma utilizzano metodologie e concetti diversi. Plescia si focalizza su modelli basati su numeri immaginari e superstringhe morfogenetiche, mentre Capozziello e De Bianchi preferiscono una geometria regolarizzata e l'atemporalità.

- Le teorie di Giacinto Plescia, Salvatore Capozziello e Silvia De Bianchi contengono elementi innovativi e condividono alcune similitudini. Tuttavia, è difficile stabilire con precisione se Plescia abbia detto qualcosa di importante prima di Capozziello e De Bianchi, poiché le loro idee possono essersi sviluppate in parallelo o in maniera indipendente. Vediamo meglio le somiglianze tra le loro teorie:

Somiglianze nelle Teorie

  1. Orizzonte degli Eventi:

    • Plescia: Sostiene che esistono particelle virtuali o superonde che possono attraversare l'orizzonte degli eventi dei buchi neri.

    • Capozziello e De Bianchi: Anche loro discutono l'interazione con l'orizzonte degli eventi, affermando che è impossibile attraversarlo a causa dell'atemporalità.

  2. Curvatura dello Spazio-Tempo:

    • Plescia: Descrive la curvatura dello spazio-tempo con numeri immaginari e l'influenza dei buchi neri su di esso.

    • Capozziello e De Bianchi: Parlano di mantenere la curvatura finita per evitare singolarità, mantenendo una descrizione geometrica della curvatura.

  3. Modelli Alternativi ai Buchi Neri Tradizionali:

    • Plescia: Utilizza concetti come il chiasma ipospaziale e le superstringhe morfogenetiche per spiegare i buchi neri.

    • Capozziello e De Bianchi: Introducono l'idea di atemporalità per descrivere una visione alternativa dei buchi neri, senza singolarità.

  4. Energia e Entropia:

    • Plescia: Parla di buchi neri che emettono energia anti-entropica.

    • Capozziello e De Bianchi: Non menzionano direttamente l'energia anti-entropica, ma il concetto di mantenere finita la curvatura può essere visto come un modo per gestire l'energia all'interno dei buchi neri.

Conclusione

Plescia è noto per il suo approccio innovativo e interdisciplinare, combinando filosofia, scienza e architettura per esplorare concetti complessi come la bellezza, il sublime e la morfogenesi urbana.

Sia Plescia che Capozziello e De Bianchi offrono prospettive uniche sui buchi neri e lo spazio-tempo, utilizzando concetti diversi ma a volte sovrapponibili. Le loro teorie condividono l'idea di nuovi modelli che evitano le singolarità e descrivono il comportamento dei buchi neri in modi innovativi. Le differenze principali risiedono nei dettagli matematici e concettuali utilizzati per formulare queste nuove visioni.

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Domanda a Bing

Un cambio di paradigma è rinvenibile anche nell'intervento, in occasione del "14th International Conference General Relativity and Gravitation" - nell'estate del 1995 a Firenze -  di S. Hawking che ha capovolto la visione dei buchi neri: da singolarità dello spazio implosivo del cosmo a singolarità - secondo il significato di Heidegger "Geworfanheit" - gettante energia continua ed anti-entropica nell'universo: un vero e proprio evento scientifico infatti il black hole immaginato da Hawking incurva lo spazio-tempo con curvatura negativa. 

lo spazio-tempo con curvatura negativa

Se la scienza non ci inganna, e le riflessioni di Hawking sono dense di pregnanza e salienza, siamo di fronte ad un evento della visione del kosmos sconvolgente e paradigmatica al tempo stesso, capace di relegare a particolarità divertenti, tutte le teorie precedenti.

Ma anche pregnante talmente da disvelare modelli nuovi, utili per dispiegare gli eventi immaginati da Hawking https://frame-frames.blogspot.com/2020/03/giacinto-plescia-to-shawking-about-14th.html e svelare salienze inaudite ancora inimmaginabili.

Un modello spaziale dei black hole nell'iperspazio temporale dopo Hawking

Prendendo le mosse dalle riflessioni di Hawking, Giacinto Plescia scrive che  la superficie gravitazionale dell'universo s'increspa in negativo, secondo il ritmo dei numeri immaginari coniati da Hawking, fino a disvelare nell'ipospazio soggiacente il black hole, le superstringhe morfogenetiche del campo graviquantico: se simmetrico implodente, se a spin asimmetrici virtualmente aggettante nuova energia nell'universo, tanto da generare nuovi, o in passato, big-bang.

Plescia nota come Hawking ha disvelato, nell'abisso della spazialità relativistica einsteiniana, l'ipospazio soggiacente che non è un "nulla" o un "niente" ma superentità ipospaziale della topologia fluttuante.

Si può parlare, pertanto, di un modello spaziale dei black hole virtuali dell'ipospazio e nell'iperspazio temporale. https://www.corrierenazionale.net/2024/11/06/il-tempo-immaginario-e-i-buchi-neri/

L'orizzonte degli eventi e i black hole

Le parti stabili del black hole s'immaginano instabili, per la teoria dell'indeterminatezza di Heisenberg, pertanto non si potrà mai sapere con assoluta precisione, pur disponendo della migliore tèchne futuribile, quale status possiedono le particelle elementari ai confini dello spazio vuoto degli eventi interni del black hole: se statico e perciò impermeabile a qualsiasi fenomeno di attraversamento quantico, o instabile ed "ek-statico" pertanto vibrante di gettatezze singolari, strane o virtuali.

Per Plescia https://www.giacintoplescia.it/pubblicazioni/ nell'ipospazio soggiacente il black hole, esisterà almeno una superstringa di particelle virtuali o superonde fotoniche o gravitoni, capace di attraversare l'orizzonte degli eventi da uno spazio-tempo ad un altro.

Sono pensabili getti quantici instabili e virtuali, se simmetrici, creeranno un campo gravi-magnetico implosivo; se asimmetrici, un campo di fissione esplosivo estatico: genesi, dal "nulla" o dal "niente" o dal nihil cosmico, della materia o antimateria virtuale: singolarità dello spaziotempo, cronotopie della relatività quantistica.

Un modello topologico dei black hole

Analizzando con maggior attenzione, - si può parlare di un modello topologico di S. Hawking - alcune illuminazioni per eventi fondamentali della fisica sono possibili.

Di tanti, sono qui enunciati solo alcuni, forse non di immediata necessità temporale, ma in futuro, dotati di qualità virtuose essenziali.

Il chiasma ipospaziale del black hole può essere immaginato stabile e statico o instabile ed estatico, o strutturalmente stabile ed estatico.

Il chiasma ipospaziale del black hole

Le curvature gravi-quantiche dello spaziotempo circondanti il black hole, si inabissano in singolarità ipospaziali virtuali tali da creare una curvatura positiva circolare e simmetrica alla corrispondente biunivoca: una superstringa infinitesima e quantica di dimensioni prossime alla costante di Planck (10 elevato-35).

Si eventuerà un chiasma ipospaziale, morfogenesi virtuale del black hole e di altri multiversi singolari o strani o immaginari. https://www.corrierenazionale.net/2024/11/06/il-tempo-immaginario-e-i-buchi-neri/

Un modello metabolico del cosmo

Si disvela un modello metabolico cosmico che s'eventua dal nulla, o dal nihil, virtuale ma che forma un chiasma a stringa immaginaria e in generale un ipospazio virtuale immaginario.

Sarà quella morfogenesi cronotopica a stabilizzare un campo gravi-quantico estatico o pregnante di gravità quantistica.

In quella supersimmetrica singolarità, i black hole saranno, forse eternamente intangibili, statici, o supergravità delle cronotopie periferiche, ma generanti un campo ipospaziale comunicante e fluttuante e aggettante materia ed antimateria, particelle virtuali e strane, galassie e universi.

Varietà topologiche e trivarietà

Ma quel che appare alla nostra visione non è altro che una composizione frattale della trivarietà ove i black hole possono disporsi nella più assoluta libertà nella cronotopia universale, senza alcuna stabile coessenzialità temporale e spaziale, tale da far apparire, singolarità uniche e distinte, nell'universo, ma in realtà ben inserite nel campo graviquantico attraverso l'ipospazio virtuale di S. Hawking.

Varietà topologiche e trivarietà

La bellezza dei numeri immaginari

Per conferire rigorosità e bellezza ad un simile modello di singolarità virtuale ipospaziale, è possibile inscrivere quel paradigma, descritto con i numeri immaginari, in varietà topologiche o meglio in trivarietà.

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