lunedì 27 agosto 2018




IL PASSATO 

PUOI RIVIVERLO 

SOLO NEL RICORDO, 



IL FUTURO 

NON PUOI DETERMINARLO, 



IL PRESENTE 

LO VIVI:

È TUO


(gci)

domenica 26 agosto 2018


Romano Màdera Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche


Romano Màdera sembra un l’Ulisse-filosofo sconfitto nel trionfo del pensiero unico:un Ulisse che non ha vinto la guerra di Troia, non avendo individuato alcun inganno contro il nemico.


L'autore rivisita un suo testo “Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche” https://www.newmediaeuropeanpress.eu/2024/03/23/madera-sconfitta-e-utopia/ e scrive “la teoria del capitalismo impediva l’uscita da quelle regole economiche, se si esamina il suo pensiero ci si accorge che non c'è spazio per la rivoluzione”.

lunedì 6 agosto 2018



Pietruccio Montalbetti  Amazzonia. Io mi fermo qui. Viaggio in solitaria tra i popoli invisibili





Non si è accontentato di vivere l’esperienza a tavolino come Salgari, (costrettovi, purtroppo, dalla vita), Pietruccio Montalbetti non inventa viaggi, non li sogna ad occhi aperti, non li posta su instagram né su twitter o facebook: li vive sulla propria pelle.

Dopo “I ragazzi della via Stendhal” (2017), “Settanta a settemila. Una sfida senza limiti di età” (2017), “Io e Lucio Battisti” (2013) e “Sognando la California, scalando il Kilimangiaro” (2011) e dopo Tibet, Nepal, India passa in Amazzonia" ora Io mi fermo qui. Viaggio in solitaria tra i popoli invisibili" 

domenica 5 agosto 2018

FACEBOOK SIAMO NOI

https://www.change.org/p/iscritti-a-facebook-facebook-siamo-noi


i post continuativi e di qualità,su facebook, devono poter accedere ai fondi statali di sostegno (vanno definiti i parametri dalle Autorità pubbliche)

sabato 4 agosto 2018



Carmine Castoro Filosofia dell'osceno televisivo. Pratiche dell'odio contro la TV del nulla


Dai Barbarers (D’Urso) ai Leosiners (Leosini, M.me Morgue) anche se giornalisti e politici per non essere da meno e rischiare l’oblio sgomitano con successo per far sentire il loro eloquio conforme a masscult e midcult e teso al kitsch, nell’impero della post-verità e del trash.

Gli abitanti delle tv divorano efferatezze di ogni genere e gongolano “gusti” da vero e proprio abisso mentre si consumano impuniti i delitti dell'intelligenza che non sempre diventano la pena dello spettatore: tutt’altro. Lo vedono partecipe, infatti.