domenica 19 febbraio 2023

Coscienza fisica e filosofia: il MOI

Coscienza fisica e filosofia: il MOI

"Oui, c'est moi" non significa più solo "si, sono io" nella traduzione dal francese, e non rimanda semplicemente al noto spot del profumo Cacharel del 1989 "Lou-Lou".

"Chi sono io" attiene prima alla filosofia ed ora di diritto alla nuova fisica. 

La "moi" riscritto intanto così: "MOI", indica non che Lou-Lou ha pretese di passare dalle essenze profumate alla grafologia o alla filosofia.

Semplicemente, si fa per dire, quella "MOI" è un acronimo e sta a significare "Identità Mente-Oggetto" ovvero non esiste alcuna differenza, separazione tra gli oggetti e la nostra mente come afferma Riccardo Manzotti

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02sjhpvLsjFyH4GwTwXKbr8cHRjC4dDTWc3d1kkEqpprnTef1cNzUimUexu8z3kXXTl&id=625972767

La soluzione a questo storico dilemma è stata presto trovata dalla fisica che si affaccia in territori appannaggio della filosofia e non ai famosi "nasi" creatori di estranianti profumi capaci di farci provare l' intermittenza del cuore di Proust https://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Proust

  • La coscienza nella nuova Fisica

La fisica ha proposto alcune teorie che partono da Penrose a quella quantistica e s'incarica di innovarle non secondo un altro famoso spot quello di Maxibon del 1994 del "Du gust is megl che uan" o "Two is megli che uan" ovvero "Due è meglio di uno" infatti la fisica della "MOI" propone un "cambio ...di paradigma" e, per restare nei claim, ci avverte che "one è meglio che due".

  • La coscienza in Cartesio, Nietzsche e Freud

Andiamo per ordine, semmai ci può essere un ordine e di importanza, nelle varie "proposte" sulla coscienza che inevitabilmente va a intersecare la storica riflessione della filosofia e della psicoanalisi.

Cartesio https://www.raiscuola.rai.it/filosofia/articoli/2021/02/Paul-Ricoeur-Cartesio-9aa39d81-876b-471c-9c8c-d40dd943451f.html  con le sue "res cogitans" e la "res extensa" viene definitamente archiviato e Platone, consegnato alla storia come padre delle idee, detronizzato.

Cosa ne è del "cogito, ergo sum" che è l'anima del soggetto e della filosofia?

Se già Nietzsche e Freud, i maestri del sospetto, hanno rovesciato il significato di soggetto ora è la scienza della materia che avvia una rivoluzione concettuale nel campo del "cos'è la coscienza".

Ma è meglio dire "dubito, ergo sum" cioè esercitare il dubbio anche verso la nuova fisica perché fa solo bene.

Ora la realtà è una sola: la AI esercita il suo dominio in ogni aspetto della vita,  della ricerca scientifica e le neuroscienze impongono i neuroni-specchio con Rizzolati

  • L'oggetto, il soggetto, la coscienza in fisica e filosofia: la MOI

Pensare l'oggetto separato dal soggetto è un'ottica che conduce a cercare nel cervello un "altro": questa è una dimensione, una prospettiva sbagliata o meglio falsa dice la nuova fisica.

Ed ancora: le forme platoniche e il mondo dell'invisibile appartengono a una dimensione puramente immaginifica.

Nel trionfo dell'immateriale la fisica della MOI ci mette in guardia e dice che noi siamo oggetti e non collocati in un niente ma relativi ai corpi e anche al nostro corpo.

Il soggetto non viene appiattito e "risolto" in un qualsiasi oggetto infatti gli oggetti hanno una specificità, conservano una differenza ovvero hanno una "proprietà relativa".

Specificità, diversità e proprietà relativa fanno poi i conti con l'entanglement quantistico perché gli oggetti sono entagled.

La ricerca dei "qualia", della coscienza come un quid distinto e separato dalla realtà si può equiparare a una vana ricerca da Santo Graal.

Eppure Federico Faggin in Irriducibile https://www.raicultura.it/filosofia/articoli/2022/11/Federico-Faggin-Irriducibile--10f11b52-4e16-4b30-a8fb-200b353b933d.html fa suo il concetto di "qualia" e introduce quello delle "seity".

La coscienza non è al di là del contesto in cui siamo collocati ovvero il mondo ne fa legittimamente parte.

Non c'è una divaricazione incolmabile, una scissione tra il soggetto e la realtà.

In fondo una tazza, per la topologia, resta una tazza anche se si contorce e diventa una ciambella.

Che ne è della coscienza di sé e dell'intenzionalità?

  • Conclusione: la coscienza in fisica e filosofia: la MOI

Ora che abbiamo ascoltato tutto e il contrario di tutto, che abbiamo avuto sussulti e insicurezze, che non sappiamo più quali sia il reale e il mondo, che vacilliamo sommersi da istanze che lasciano interdetti possiamo dire che non sappiamo più a chi dare ascolto.

Tuttavia  possiamo continuare a coltivare il dubbio e confidare nella prossima falsificazione.

Infatti esiste la libertà di pensiero e il libero arbitrio e vuoi vedere che ha ragione Federico Faggin nel dire che siamo irriducibili?

E ognuno può dire "sì, sono io" anche senza la "MOI",  lo faccia tranquillamente e lo può dire anche come Lou-Lou" "Oui, c'est moi" .

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