è un “E-think-tank-garage”, una task-force di invenzioni, intelligenze,
fuori dal circuito istituzionale del sapere, che si colloca sul crinale delle
scienze umane e scientifiche.
Un luogo che è un work-in-progress di idee, brevetti, ricerca allo
scopo di reperire fondi nel campo delle applicazioni e per creare figure di
alto profilo nel mondo della ricerca.
La task-force include i contributi di inventori, ricercatori che
inviano le loro ricerche per la creazione di
questo luogo di eccellenza.
Attività: conferenze,seminari,pubblicazioni.
Riconoscimenti: E-@CADEMY:
Medal and Prize
Send us your research
L’ E-@CADEMY: è un “E-scientific-park-lab”
un punto di raccolta, di dialogo di tutte quelle idee, ricerche,
intuizioni che non trovano interlocutori nelle istituzioni scientifiche.
Un luogo di valorizzazione e realizzazione di idee vincente sulla
falsariga dell’esperienza dei garage americani.
Anche con lo scopo di creare nuova qualificata occupazione.
I ricercatori, gli aderenti si dedicheranno anche ai rapporti tra la
cultura umanistica, artistica e scientifica: proprio la specializzazione dei
saperi necessita ogni sforzo, teorico e
pratico, di dialogo e collaborazione.
E’ una vera e propria autostrada telematica con relativo sviluppo della
teledidattica-telemedicina e del telelavoro.
L’ E-@CADEMY:
Al momento attuale, i membri dell’E-@CADEMY:
stanno esaminando la fattibilità del cablaggio di zone economicamente
povere ed isolate come può considerarsi il sud Italia:
- si creerà un campus d'avanguardia che usufruirà di tutti i privilegi
del luogo:
poca antropizzazione, buon equilibrio città-campagna, presenza di
spazi, sicurezza, relax, tempo, presenza
già di poli di ricerca: università e centri privati che permettono un
intervento nel campo delle biotecnologie, dell'agricoltura biologica.
Dall’altra parte: la presenza di
poli di ricerca privati ed universitari permettono progetti di ricerca con un’mmediata ricaduta
sul territorio in alcuni settori-chiave :
- la valorizzazione di siti archeologici, complessi agrituristici con
anche interventi nel campo delle biotecnologia, dell'agricoltura biologica.
- sviluppo della teledidattica-telemedicina-telelavoro
I fruitori del complesso agrituristico avranno la possibilità di
interagire con un vero e proprio museo virtuale dedicato alle civiltà del
passato.
Un evoluzione dell'archeologia classica (che consiste nel semplice
scavo, ritrovamento, reperibilità, catalogazione) tramite classificazione
informatizzata dei giacimenti culturali: scheda inserita in un F.D., banca
dati, visione multimediale sonora, visiva delle vestigia archeologiche e
trasferimento in C.D. e/o in laser-disk.
Il C.D. sarà interattivo: si potrà interagire con esso e ricercare
tutte le notizie e conoscenze possibili di una località, di un evento storico
etc. a creare dei mondi ove immergersi totalmente attraverso caschi virtuali,
virtual-room.
Si costruirà un software ad hoc tridimensionale, trasferibile in
floppy-compact-laser-disk multimediale, si creeranno strumenti visuali (caschi,
computer, teleconferenze etc) per poter coabitare con la civiltà antica
per sperimentare questi strumenti ed
avere la possibilità di rivivere
quest'esperienza, attraverso forme di telematica via satellite, networks etc.
al di là i confini fisici dei complessi agrituristici.
Il prodotto finito potrà essere ceduto, pubblicizzato attraverso un
marketing mirato alle compagnie di viaggio e software con relative royalties.
Si prevedono:
-la commercializzazione via Internet dei prodotti del luogo:
artigianato, giacimenti culturali, valorizzazione delle risorse turistiche,
storiche, naturali, creazione delle seguenti figure: tecnici della promozione
turistica, operatori agro-biologici, promozione imprenditoriale, esperti in
telelavoro e reti civiche, architetti et similia per il recupero del patrimonio
abitativo e per la salvaguardia del patrimonio artistico-archeologico.
-investimenti in formazione scientifica, tecnologica e risorse umane
-acquisizioni di attività preesistenti, ristrutturazioni, dotazioni di
hardware e
-software e supercomputer
da 20
GB anche per la gestione
amministrativa di ricerca e produzione.
-infrastrutture viarie, igieniche, energetiche (energia alternativa)
-progetti di ricerca e formazione, laboratori etc...
£ 500 mld di investimenti previsti
1 unità lavorativa/1 mld
BREVETTI
1^ Brevetto
Per le località costiere si darà impulso allo sviluppo della
cantieristica navale.
A tal fine:
si potrà immaginare un laboratorio ad hoc per l'applicazione di fullereni metallici,
mai ideati fin'ora, un applicazione dei carburi alluminici (un elemento più leggero e più resistente tra
i vari wiskers disponibili) per la "progettazione e costruzione di elementi
o intere barche con materiali speciali e sperimentali: vetri metallici, carburi
metallici, e fullerene"
Una particolare adattabilità dei carburi metallici creerà una varietà
mirata delle applicazioni: es. carburi alluminici per gli elementi della sovracoperta
ed estremità di vertice, carburi ferrosi nell'estremità subacquee più sensibili
alla stabilità, all'equilibrio e alla resistenza.
La progettazione, simulazione e verifica di fattibilità del brevetto
sarà sostenuta da un hardware con miliardi di operazioni al secondo installato
in un laboratorio di ricerche per la progettazione navale ed in parallelo
utilizzabile per qualsiasi simulazione di realtà virtuali finalizzata alla
formazione professionale, al gioco, alla teletrasmissione di dati e ricerche,
ai sistemi telematici di bordo.
2^ Brevetto
Ideazione del brevetto per una tecnologia al maser composta da un
supercomputer da 20 giga ed un microscopio con tecnica interferometrica per la
diagnostica biologica cellulare e la biofisica molecolare ed atomica.
Il brevetto MIA è una sinergia tecnologica acquisibile in parte ed
inventabile attraverso l'integrazione tra un maser regolato da sistemi
magnetici superconduttori ed un microscopio elettronico, con dettaglio atomico
progettato seguendo una tecnica ottica interferometrica.
Sono individuabili discrasie rilievi, interferenze visive e sonore non
percettibili con l'odierna strumentazione utilizzata per individuare le
imperfezioni di costruzione dei floppy-disk .
La
medesima tecnica applicata alla biologia e diagnostica medica può innovare in
modo sorprendente quelle tecniche di visione utilizzate in medicina (Pet, Tac,
Rmn) perchè si renderanno visibili non solo le dimensioni biologiche ma le
anomalie molecolari ed atomiche.
Tale tecnologia sarà quindi utile sia per la ricerca scientifica con la
mappatura dei geni statici, mobili e mutanti sia per la calcolabilità delle
varietà mutagene dei virus sia per l'analisi sistematica e simultanea delle
displasie biologiche.
Attraverso un'applicazione micronizzata delle fibre ottiche la diagnosi
potrà raggiungere le più imperscrutabili regioni atomiche.
Oltre ad ottenere una più precisa e più veloce analisi diagnostica è
già possibile immaginare un'applicazione diffusiva della tecnologia che
potrebbe essere il principio di una terapia alle microonde.
IN MARGINE ALLE PREVISIONI DEI BLACK HOLES VIRTUALI DI S. HAWKING
IN MARGINE ALLE PREVISIONI DEI BLACK HOLES VIRTUALI DI S. HAWKING
Nell’estate del 1995 a Firenze, S. Hawking ha capovolto la visione del
Black-Hole: da singolarità dello spazio implosivo del cosmo, a singolarità
gettante energia continua ed antientropica nell’universo.
Quale paradigma si è eventuato?
Un modello spaziale dei Black-Hole virtuali dell’ipospazio
nell’iperspazio temporale.
S. Hawking ha disvelato nell’abisso della spazialità relativistica
einsteiniana, l’ipospazio soggoiacente che non è un “nulla” o un “niente”, ma una
“superentità” ipospaziale della topologia fluttuante.
Nel modello matematico proposto da Hawking, le parti stabili del
Black-Hole s’immaginano instabili, per la nota teoria dell’indeterminatezza di
Heisemberg: non si potrà mai sapere con assoluta precisione, pur disponendo
della migliore “technè” futuribile, quale status possiedano le particelle
elementari ai confini dello spazio vuoto degli eventi interni al Black Hole: se
statico e perciò impermeabile a qualsiasi fenomeno di attraversamento quantico,
o instabile ed “ek-statico” e pertanto vibrante di gettatezze singolari, strane
o virtuali.
Tra le tante possibili o probabili o immaginarie o virtuali alcune
omologhe e coerenti e simmetriche o asimmetriche o super-simmetriche: tant’è
che nell’ipospazio soggiacente il Black -Hole, esisterà almeno una superstringa
di particelle virtuali o superonde fotoniche o gravitoni, capace di
attraversare l’orizzonte degli eventi da uno spazio-tempo ad un altro:
e, per simmetria, sarà anche non impossibile il chiasma ipospaziale
della super-stringa cosmica per la quale getti quantici instabili e virtuali,
se simmetrici, creeranno un campo gravimagnetico implosivo; se asimmetrici, un
campo di fissione esplosivo estatico: genesi, dal “nulla” o dal “niente” o dal
“nihil” cosmico, della materia o antimateria virtuale: singolarità dello
spazio-tempo, cronotopie della relatività quantistica.
Sarà così?
Nessuno, forse per qualche secolo potrà rispondere a simile domanda
cosmica; ma,
analizzando con maggior attenzione, il modello topologico di S. Hawking
alcune illuminazioni per eventi fondamentali della fisica sono possibili.
Di tanti, sono qui enunciati solo alcuni, forse non d’immediata necessità
temporale, ma in futuro, dotati di qualità virtuose essenziali.
Il chiasma ipospaziale del Black-Hole può essere immaginato stabile e
statico o instabile ed estatico, o strutturalmente stabile ed estatico.
Le curvature graviquantiche dello spazio-tempo circondanti il B.H., si
inabissano in singolarità ipospaziali virtuali: tali da creare una curvatura
positiva circolare e simmetrica alla corrispondente biunivoca: una superstringa
infinitesima e quantica di dimensioni prossime alla costante di Planck (10 elevato –35).
La virtualità ipospaziale darà alla luce una stringa cosmica ove il
flusso di materia o antimateria virtuale ellittica o spiralica, si configurerà
quale campo soggiacente l’ipospazio del B.H. virtuale.
La superficie gravitazionale dell’universo s’increspa in negativo,
secondo il ritmo dei numeri immaginari coniati da Hawking, fino a disvelare
nell’ipospazio soggiacente il B.H., le
superstringhe morfogenetiche del campo graviquantico: se simmetrico implodente,
se a spin asimmetrici virtualmente aggettante nuova energia nell’universo,
tanto da generare nuovi, o in passato, big-bangs.
Per super-simmetria la stringa ipospaziale s’inabisserà
nell’ipercronotopia, tanto da convergere verso la simmetria vicina, o lontana,
anni luce.
Si eventuerà un chiasma ipospaziale, morfogenesi virtuale del B.-H. e
di altri multiversi singolari o strani o immaginari.
Se la scienza non ci inganna, e le riflessioni di Hawking sono dense di
pregnanza e salienza, siamo di fronte ad un evento della visione del chosmos
sconvolgente e paradigmatica al tempo stesso, capace di relegare a
particolarità divertenti, tutte le teorie precedenti.
Ma anche pregnante talmente da disvelare modelli nuovi, utili per
dispiegare gli eventi immaginati da Hawking e svelare salienze inaudite ed
ancora inimmaginabili.
L’isteresi del chiasma virtuale potrà essere numerizzata attraverso la
cuspide topologica.
Là si disvela un modello metabolico cosmico che s’eventua dal nulla, o
dal nihil, virtuale ma che forma un chiasma a stringa immaginaria, e in
generale un ipospazio virtuale immaginario.
Sarà quella morfogenesi cronotopica a stabilizzare un campo
gravi-quantico estatico o pregnante di gravità quantistica.
In quella supersimmetrica singolarità, i due B.H. saranno, forse,
eternamente intangibili, statici, o supergravità delle cronotopie periferiche,
ma generanti un campo ipospaziale comunicante e fluttuante e aggettante materia
ed antimateria, particelle virtuali e strane, galassie e universi.
Per conferire rigorosità e bellezza ad un simile modello di singolarirà
virtuale ipospaziale, è possibile inscrivere quel paradigma descritto con i
numeri immaginari in varietà topologiche o meglio in trivarietà.
Il doppio chiasma ipospaziale del B.H. virtuale, sarà una bivarietà ove
s’inabissano le polarità estreme ed inferiori, quando le pareti del B.H. si
disvelassero instabili, indeterminate ed ekstatiche.
La bivarietà virtuale immaginata da Hawking si inabissa nell’ipospazio
d’un toro topologico attraversando una stringa cosmica, anch’essa formata da
una bivarietà topologica.
Nella supersimmetria immaginata da Hawking, la doppia bivarietà
toroidale si disvela quale singolarità virtuale del chiasma topologico.
Ma quel che appare alla nostra visione non è altro che una composizione
frattale della trivarietà, ove i B.H. possono disporsi nella più assoluta
libertà nella cronotopia universale, senza alcuna stabile coessenzialità
temporale e spaziale, tale da far apparire i B.H. singolarità uniche e
inequivocabilmente distinte nell’universo, ma in realtà ben inserite nel campo
graviquantico attraverso l’ipospazio virtuale di Hawking.
Se quel paradigma è pregnante in macro nel cosmo, sarà altrettanto nel
micro, tant’è che non sarà tanto difficile immaginare stringhe nella micro
regione di Planck, ma supersimmetriche alla ipospazialità di Hawking.
Sarà bene riflettere sulla cronotopia virtuale creata dal B.H. di
Hawking è ben disvelata dal modello topologico della trivarietà.
Più in generale e con sensibilità più numerica o geometrica o
algebrica, è possibile immaginare il B.H. immerso in un ipercubo, o in cubo
cuspidale, ove si disvela la differenza e la proporzione armoniosa tra le aree
del B.H. e gli ipospazi della superstringa graviquantica.
In un ipercubo s’inabissa il B.H. con la sua ben nota supersimmetria,
ma giacchè l’implosione della cronotopia incurva relativisticamente lo
spazio-tempo circostante, l’ipercubo si metabolizzerà in un cubo cuspidale
topologico, ove la singolarità supersimmetrica del B.H. si dispiega ellittica
ed in coessenza con la superstringa chiasmale ipospaziale.
Il B.H. incurva lo spazio-tempo con curvatura negativa, mentre la
completezza è disvelata
Ove la differenza e l’armonia con la singolarità chiasmale della
superstringa gravi-quantica ipospaziale è ben evidenziata.
Qui è generale la geometria, o la matematica o la logica o algebra,
della differenza, giacchè è disvelabile la proporzione numerica tra i B.H. e la
superstringa ipospaziale della cronotopia graviquantiva.
Qualora, infine, i B.H. s’eventuassero all’interno delle superstringhe
cosmiche contigue creanti il campo gravi-quantico di Hawking, il modello
topologico assumerebbe una generalità completezza e rigorosità insuperabili; ma
qui solo un fugace accenno sarà possibile.
Anche intuibile?
La trivarietà è attraversata, nell’assenza vuota della stringa
chiasmale, da eventi singolari generati da B.H. virtuali indeterminati e
strani.
Nella topologia gli eventi si gettano dall’interno della stringa
ipospaziale della trivarietà, e appaiono quali singolarità statiche, stabili ma
creati dal nulla saliente, instabile e dalla ek-staticità del vuoto del nihil.
IL CHAOSMOS
Esiste una discrasia o un
vuoto o un intervallo, o un niente, o un nulla, o una tabula rasa, o un
“apeiron” tra la regione della topologia fluttuante, o di Planck e la
cronospazialità immaginaria di Hawking: o se si desidera tra Wheeler e la
teoria delle supercorde di Veneziano, al presente evoluta in teoria delle
varietà o membrane di Scheroh, Schwarz,Khuri, Minasian, Lu,Duff, Witten, Howe,
Howe, Kellogg, Hull,Townsend, Polchinsky, Dirichlet, Banks, Shenker, Susskind e
altri.
Se quella assenza
interpretativa non esistesse, si penserà che qualcuno abbia risolto il
principio di indeterminazione.
Ma così, non ci sarebbero
più problemi di cromodinamica quantica, o supergravitazionale o relativistica.
Esiste invece tra la
dimensione 10 - 35 e la 10- 18, ove si
calcola l’unificazione di tutte le interazioni fondamentali,una mondità o un
cosmo infinitesimo o un chaos, meglio un chaosmos infinito, tutto da esplorare.
Forse lì non c’è il nichilismo assoluto , non regna
l’instabilità fluttuante del tempo e della spazialità, ove il principio di
indeterminatezza si svela quale principio ermeneutico o d’interpretanza
catastrofica.
Si potrà invece
classificare una varietà topologica che disveli un’area, ove fluttuino
singolarità metastabili,interpretabili con una nuova ermeneutica quantistica, o
se non si creasse suscettibilità, una vera e propria ontologia quantica.
Là nella dimensione
metastabile, compresa tra il 10- 18 ed il 10-
33, vigerà sempre ed eternamente il principio di indeterminatezza, ma
sarà presente, o apparentemente assente,l’ermeneutica dell’interpretanza
morfogenica, o morfologica od ontologica.
C’è un chiasma di
interagenza tra le due o tre mondità: la stabile o cronotopica immaginaria; la
instabile, fluttuante e chaotica; la metastabile e metamorfica od ontologica,
ove si svela la morfologia dell’ermeneutica quantica.
Lì le singolarità si eventuano
in trivarietà a densità assoluta o relativa.
Quando gli eventi virtuali
trovano una morfogrnesi chaosmica in sé, la loro metastabilità si disvelerà in
una trivarietà a curvatura positiva o negativa, genesi di eventuale materia, o
energia, o antimateria.
La morfogenesi subquarkica
è l’evento metastabile che genera più interessere: se si desidera interpretare
la sua morfologia dinamica superficiale, l’ermeneutica coinciderà con le teorie
delle supercorde o delle membrane, ove le dimensioni energetiche sono
eventuabili con la supersimmetria quantistica o graviquantica; se invece si
immergesse la sonda nell'intimità chaosmica della varietà, scelta trinitaria
per consentire una simmetria con gli eventi graviquantici, si disvelerà la
mondità autentica della ontologia quantica.
La trivarietà vuota, nella sua spazialità
topologica, è abitata dall’orbita di un superquark, o gluone, o gravitino, o
leptone, o neutrino virtuale nel toroide di destra, sinistra, centro; ma anche
nella spazialità animata nucleare si eventueranno presenze vuote, o nulle, o
neutre, o virtuali, o immaginarie.
La loro morfologia sarà
super simmetrica ai graviquark o fotogluoni, ma con incastri inifitesimi ed
infiniti dalla dimensione 10- 18 fino alla topologia fluttuante del 10-
35. Si è in presenza di varietà supersimmetriche virtuali ed immaginarie
e metastabili, supergravitazionali, le quali si
eventuano nel nucleo eccentrico animato della trivarietà del subquark, o
subgluone, o subgravitone declinabili e classificabili con un ermeneutica
quantica in: morfoquarks, o ontoquarks, o archiquarks infinitesimi o chaosmici:
ove sarà impredicibile ed imprevedibile l’essenza ontologica, ma previsibile ed
interpretabile l’essenza morfologica e topologica, tanto da eventuare, anche
una possibile epistemologia o modellistica matematica computabile, ma, già da
ora l’assenza di una ontologia quantica.
Là si disvelerà l’essere
chaosmico infinito ed infinitesimale degli arkquarks: essenze virtuali ed
immaginarie della cronotopia supersimmetrica delle trivarietà metastabili,
nella dimensione di Gödel, prossime e
comprese tra la dimensione di 10- 18 e quella di 10- 33. Al di là ,
o se si desidera al di sopra, della regione instabile di Planck o al di qua, o
al di sotto, della regione stabile o iperstabile del tempo immaginario di
Hawking, c’è l’area metastabile e chaosmica virtuale ed immaginaria di Gödel,
ove s’eventuano le varietà dell’ermeneutica quantica, o graviquantica,
interpretabile e classificabile con l’ontologia quantica.
Le singolarità morfogeniche
disvelano modelli di arquarks orbitanti intorno ad eccentrici ontoquarks:
supersimmetrici e dimensionalmnte sinestetici, si danno quale fondatezza degli
eventi virtuali ed immaginari metastabili,interpretabili quali prodromi delle
superstringhe, o supergravità,supercorde, o membrane unificanti le interagenze
fondamentali, oppure potranno essere la morfogenesi degli eventi disvelati
nelle dimensioni dell’alterità chaosmica: buchi neri, sinergie delle
cronotopie, solitoni virtuali, tempo immaginario originario, metastabilità
topologica della regione fluttuante di Planck.
Lì, nell’universo, si
presenteranno quali singolarità infinite; nella
microfisica quali physis infinitesima.
Le presenze di ontoquarks
nell’animato vuoto eccentrico degli archiquarks, o la loro assenza, eventueranno i modelli
supersimmetrici dei gravifotoni o dei leptoni, la loro carica elettromagnetica,
la super gravità o gravità quantica e l’interagenza debole-forte.
Dentro la monade
trivarietà è possibile fermarsi nell’interpretanza superficiale o dimensionale,
o, se si desidera, è consentito inoltrarsi nella ermeneutica ontologica della
physis, fin là ove disvelasse l’instabilità assoluta o il chaos fluttuante di
Planck.
Quelle singolarità
metastabili chaosmiche, potranno essere, più formalmente, dei vari attrattori
quantistici o attanti quantici. Meglio: gli
arkquarks possono essere attrattori quantistici, prossimi alla
teoria della supergravità o superstringhe,
o supercorde, o supermembrane supersimmetriche o alle teorie della grande
unificazione delle interazioni fondamentali, là ove sarà vigente il principio d
‘indeterminatezza, ma la cui morfologia sarà interpretabile con l’ermeneutica
quantistica; l’ontoquark potrà essere, invece, l’attante quantico, strano o
chaosmico, che dà alla luce le singolarità metastabili dal nulla, eternamente
instabile, del kaos di Planck lì vigerà, come sempre, l’indeterminatezza, ma la
morfogenesi topologica, virtuale e immaginaria, può essere passibile
d’interpretanza con l’ontologia quantica.La sinestesia tra l’attante e
l’attrattore chaosmici, o strani, o virtuali, o immaginari, darà senso
all’essere degli eventi morfogenici metastabili: quando le orbite topologiche
della trivarietà saranno abitate dagli ontoquarks e le trisfere animate eccentriche vuote, l’attante arkquark
disvelerà le interegenzeleptoniche,gravimagnetiche,
neutriniche,gluoniche,fotoniche.
Qualora le orbite della
trivarietà topologica si presentassero vuote, mentre le eccentriche animate
trisfere abitate singolarmente, o totalmente, o parzialmente dagli ontoquarks,
l’attante arquark svelerà le supersimmetrie nucleari dell’interagenza forte, le
forze elettrodeboli, i fenomeni polari, i paradossi della quinta antigravità o
supergravitazionali, le singolarità chaosmiche dei buchi neri aggettanti e
dissipanti raggi fotonici.
Si è in presenza d’una
ermeneutica quantistica, utile per creare il sintagma delle interagenze
fondamentali ma anche si eventuerà la morfogenesi primigenia della ontologia quantica della physis animata.
DESCRIZIONE DI UN POSSIBILE O VIRTUALE PROGETTO DI
SUPERCORDE, SUPERSTRINGHE, SUPERSFERE, SINGOLARITÀ CUSPIDALI
FULLERENICHE
Tutte le invenzioni, le innovazioni, le tecnologie, i brevetti, i
paradigmi epistemici, le teorie scientifiche in un preciso momento si trovano
di fronte al loro paradosso esistenziale: essere trascese da un'eventualità
migliore e quindi inoltrarsi verso il loro viale del tramonto, oppure
sopraggiungere limiti insormontabili di
applicabilità, costi, prospettive, oneri, fiscalismi, codici delimitanti,
autorità etiche o estetiche o ecologiche o teologiche dei varii
fondamentalismi o ideologiche delle sfere d'influenza cosmiche.
Quando si è di fronte a simili paradossi, l'invenzione tecnologica o
evolve verso orizzonti eccelsi, o sarà destinata a testimoniare la sua effimera
presenza in un bel parco o museo di archeologia industriale e, chissà, in
futuro, postindustriale.
La sorte delle fibre ottiche silicee non sfugge a quelle bronzee leggi
delle magnifiche esistenze e progressive delle civiltà post-industriale: è
sufficiente richiamare a grandi linee le concause fondamentali, convergenti e
contemporanee.
Il limite del diametro delle fibre ottiche al silicio, sia pure drogate
ed incrementate nella densità dai laser più recenti, contiene inscritto in sè
solo un valore millimetrico.
Al di là non sarà possibile procedere: sia per la lunghezza d'onda
fotonica, sia per la interferenza, o per l'attrito, o l'essenza dei media
teletramessi.
Fin quando i cavi venivano installati nelle profondità marine, o nelle
subsidenze omogenee e prive di archeositi preesistenti, l'economia delle
attività intraprese consentì lo sviluppo e la
teleconnessione spaziale, ma in presenza di regole e vincoli e codici e
canoni e fiscalità ed etiche ed estetiche e teologismi e ideologismi, tutt'ora
vigenti in quasi tutte le aree
metropolitane.
Quella titanica intrapresa già soffre di ritardi, esosità, rigidità,
antiflessibilità, enormità di risorse da investire, programmare, reperire,
incompatibili con l'equilibrio costo-beneficio.
Se poi si aggiunge l'eventuarsi della naturale concorrenza satellitare,
senza cavi, senza fili, senza fibre, senza scavi, senza vincoli spaziali, se
non quelli dell'etere: la tecnica silicia delle microfibre ottiche già fa sorgere
i limiti oggettivi del suo sviluppo, della sua evoluzione, della sua
riproducibilità, delle sue potenzialità, quasi in contemporanea con il suo,
relativo, albeggiare nella telematica globale.
Si consolerà, in futuro, con l'essere una coadiuvante o un'ancella di
invenzioni telematiche eteree, quasi fosse stata solo l'anello di congiunzione
tra la telefonia ramificata e la teletrasmissione analogica delle antenne
archeologiche obsolete, e di là dall'evidenziarsi del sistema di satelliti
globali telematici e televisivi?
Forse l'enigma potrà essere risolto solo nel salto di qualità
dell'essenza delle fibre ottiche: sia verso una migliore economicità, sia verso
una maggiore capacità di flusso telematico, sia verso una più incisiva
concorrenzialità relativa all'etere, attraverso una consolidata e più stabile
affidabilità tecnologica.
Molte sono le ricerche vigenti in più laboratori del pianeta, molti i
progetti, le invenzioni, i brevetti, le innovazioni: senza distogliere
l'attenzione o criticare o minimizzare quelle intraprese, l'unica alterità
che appare la candidata migliore per
eventuare un futuro di assoluta preminenza, pare sia l'applicazione del
fullererene nelle fibre ottiche.
Qui, sia consentito descrivere un'eventuale o virtuale o possibile
disegno di un progetto tecnologico per la sperimentazione e la costruzione seriale
di fibre ottiche al fullerene: nella forma della purezza o del drogaggio o
delle archetipalità criptabili, ma sempre in perfetta supersimmetria e con la
cronodinamica quantistica.
L'omaggio che i nobel R.Samlley,R.Curl e H. Kroto offrirono
all'immaginifico architetto R.B.Fuller non fu solo nominale per le geodiche
applicate al carbonio sferico, ma anche strutturale: così come fu possibile
comporre i moduli triangolari per le più ardimentose edificazioni, sarà
possibile articolare le molecole sferiche, simili al diamante, per progettare e
costruire materiali superconduttori, wafers per microchips, farmaci mirati,
televisori ultrapiatti, micropellicole per video, ed altri, ma anche, per il
nostro progetto, fili o tubi coassiali, resistenti a tensioni e avvolgibili con
grande facilità denominati: buckytube o buckyfiber.
Da quelle fibre carboniche o di grafite sferiche è iniziata la ricerca
per progettare fibre ottiche al fullerene.
La formula più semplice per costruire le fibre con molecole sferiche,
derivante dalla grafite polarizzata tridimensionalmente, è quella di immaginare
una seriale composizione supersimmetrica con la cromodinamica quantistica,
utile per lasciarsi attraversare da una singolarità, quasi solitonica, di
raggio laser.
Le ricerche in campo sperimentale consentono di intrappolare, con
microlaser all'arseniuro d'alluminio, supercorde fotoniche pari a quasi un
quinto di micrometro cubo, con una struttura di almeno dieci stati fotonici.
Più recentemente sulla scia di ricerche di Bragg, poi di Krauss, De La
Rue, Wendt, Vawter, Yokoyama, Gourley, Meade, Winn, Weisburch ed altri, singoli atomi di bario possono essere disposti
per selezionare solo una decina di fotoni utili e teletramessi, con l'ausilio
di un intervallo proibito fotonico e con un reticolo esagonale di singolarità
connesse, liberanti dei fori allineabili in archetipali cavità laser.
La dimensione infinitesima possibile sarà, così, prossima ad un
ventesimo di micrometro cubo, con velocità di propagazione fotonica
contemporanea e simultanea di più ventimila segnali, in una singola fibra
ottica.
Ma quello che dovrà essere sperimentato sarà ancora più sorprendente.
Si immagini di simulare, ancora virtualmente, una superstringa
fullerenica lineare, archetipo di una possibile fibra ottica: la dimensione
prossima alla molecolare sferica consentirà la trascendenza di onde fotoniche,
supersimmetriche alla cromodinamica quantistica, nel numero superiore ai
ventimila segnali sperimentali.
Fin qui nulla di eccezionale: ma qualora si immaginasse di costruire,
con una modale singola sfera fullerenica, un campo cromodinamico
supersimmetrico alle valenze della elettromagnetica gabbia di Faraday,
l'interazione fotonica dei segnali in fibra ottica si moltiplicherebbe per
sessanta.
La cifra della completezza si approssimerà verso il superamento del milione
di supercorde fotoniche simultanee, in una singola superstringa sferica
fullerenica.
Il percorso dei fotoni in fullereni tridimensionali, allineati in fibre
ottiche:
mentre la superonda fotonica percorre le mitiche sessanta valenze
geodetiche, ricombinata supersimmetricamente, in una gabbia cronodinamica
quantistica.
L'iperstabilità della sfera fullerenica consentirà di selezionare e
decostruire superonde fotoniche, classificabili con tutta la gamma della luce
visibile ed invisibile.
Ma, all'inizio del nuovo millennio, nessuno potrà interdire le
potenzialità immaginarie di simile sviluppo epistemico e tecnologico.
Giacchè, le sfere molecolari fullereniche consentono di criptare se
stesse per supersimmetria o criptare archetipi e singolarità isologiche e
topologiche.
Una supersfera carbonica cripta la connessione di sfere inscritte e
simmetriche, moltiplicado le varietà e le cifre dei possibili segnali
simultanei di una fibra ottica al fullerene:
Lì il percorso fotonico sarà prossimo ai tremilioni di supercorde
contemporanee, inscrivibili e criptabili all'interno di una fibra ottica a
grafite tridimensionale, tanto per restare nella dimensione infinitesima,
miliardesima.
Altrimenti la supersimmetria è riproducibile verso l'infinitesimo
milionesimo, ma la capacità tecnica si disvelerà poco formidabile per le altre
alternative eteree.
Più pregnante, invece, si svelerà il modello archetipale criptante
singolarità cuspidali: vi è delineata una eventuale supersfera attanziale: lì
la trivarietà fotonica decostruirà e dispiegherà le varietà della cronodinamica
quantistica, moltiplicando le possibilità simultanee delle superstringhe fullereniche,
animata da singolarità cuspidali decostruenti e selezionanti quasi singoli solitoni, almeno in teoria
progettuale.
La novità sarà, in quel modello, costruire le ipersfere criptanti
varietà cuspidali semplici o, in futuro, più complesse.
Mentre le molecole sferiche più classiche vengono prodotte attraverso
l'interazione elettromagnetica delle polarità di grafite, pressate con elio,
evaporanti carbonio, il quale si rideposita in fuliggine fullerenica e
tridimensionale, poliedrica e platonica; per le varietà cuspidali topologiche è
necessario immaginare una gabbia di Faraday a curvatura negativa capace di
creare singolarità increspate in un toroide topologico o in una trivarietà a
tricuspide.
La decostruzione fotonica fullerenica a differenza di tutte le
possibili altre fibre ottiche presenti nella tecnologia globale, si può
immaginare intelligente, giacchè la sua varietà infinitesimale, la più
semplice, consente di variare almeno la cromodinamica quantistica dei tre
colori fondamentali, con valenze di operatività computazionali.
In termini epistemici: si è in presenza di una technè con-fusiva dei
tre hard-ware essenziali della telematica: il computer, il laser, le fibre
ottiche: una delle parti possiede in sè la funzionalità isologica e simmetrica
delle altre, con molti vantaggi nella
velocità e affidabilità.
Ma le innovazioni possibili non sono previsibili: altre già si
presentano con evidenza, se solo si volesse ricercare con risorse adeguate: la struttura fullerenica può dare
alla luce superstringhe in fibra ottica, appena delineate, ma anche, per
supersimmetria quantistica cromodinamica, supercorde di fibre ottiche semplici
e complesse.
Le supersfere fullereniche allineate rigorosamente e stabilmente in
almeno due file di superstringhe, formano delle buche cuspidali decostruenti
intelligentemente le supercorde fotoniche laserizzate: sono le supercorde
semplici.
La presenza di quella decostruzione fotoniche fullereniche moltiplica
la simultaneità dei segnali, in contemporanea nella fibra ottica di almeno il
doppio.
Si può facilmente calcolare, teoricamente, che la fibra ottica al
fullerene di supercorde, supersfere e superstringhe ricombinate e
supersimmetriche in completa cromodinamica quantistica può svolgere quasi una
decina di milioni di operazioni in simultanea a velocità fotonica.
Nessuna altra technè, nè eterea, nè silicia, nè superconduttiva
metallica o ceramica, consentirà mai quei risultati e quei traguardi.
Di più: se si immagina la singolarità, genesi delle supercorde
fullereniche, avvolta da una gabbia di Faraday, tetracuspidale, la quale, a sua
volta, cripti una varietà topologica al fullerene cuspidale, inscritta in una
ipersfera i confini tra fibre ottiche e
i microcomputers fullerenici diverrebbero labili, giacchè ogni frammento del
sistema telematico funzionerà come se fosse un microchip fotonico al fullerene.
Innalzando, ai vertici dell'inaudito, l'intelligenza sistemica delle
fibre ottiche fullereniche.
Qui è possibile solo enunciare quella che potrà essere la telematica
del nuovo millennio: la supercorda fullerenica, in interazione con la
superstringa e le ipersfere e le singolarità cuspidali, darà alla luce al primo
sistema intelligente di fibre ottiche, capace di compiere simultaneità
operative, ma anche e soprattutto decostruire la supercorda fotonica per
computare, analizzare, scegliere, impartire, decidere, segnalare et similia, in
sè e per sè, senza l'ausilio del software centralizzato e distante chissà dove.
Una flessibilità armoniosa e intelligente possibile, grazie alle supercorde
criptate nel vuoto delle tetracuspide, e non solo nella vuota geodetica
molecolare classica, delle supercorde ottiche complesse.
Lì nell'infinitesimo abissale di miliardesimi potenziali al negativo,
la decostruzione fotonica confinerà con le aureee regole e il codice della
cromodinamica quantistica: ove in simultanea si scambiano miliardi di segnali
laserizzati, in contemporanea, criptati nel vuoto delle singolarità cuspidale
delle supercorde fullereniche, convogliate e composte dalla supergabbia cromomagnetica
di Faraday.
Nessuna altra tecnè è capace di sostituire, con identica funzionalità,
mille volte le attuali tecnologie silicee o eteree: della telematica nella sua
completezza: i cavi, fibre, display, tubi catodici, microchips, satelliti,
sensori, antenne paraboliche, superconduttori ceramici e metallici, sistemi
intelligenti di software e hardware .
Tant'è che potrà sorgere quasi spontaneamente, una
domanda: ma le supercorde fullereniche saranno ancora fibre ottiche, sia pur
complesse e intelligenti, o si è in presenza di nuovi e più completi telematici
microchips, dispiegati nelle superstringhe del sistema, in siti nevralgici, ad
immagine e somiglianza della biologia nervosa dell'essere umano?
Ci sia consentito di lasciare l'ultima e ardua e sorprendente sentenza
al futuro.
MODELLI CHAOSMICI NELL’INTERMITTENZA QUANTICA
C’è un futuro, sia pure virtuale o immaginario, per la ricerca di
modelli topologici rigorosi, dell’ontologia della completezza per le singolarità
chaosmiche: in micro nella regione di Planck, nel macro nella temporalità
immaginaria astrofisica.
I modelli kaosmici dell’intermittenza delle singolarità virtuali
immaginarie cronotopiche, astrofisiche sono ancora criptati nell’indicibile, ma
con la ricerca in corso ci sarà la possibilità di eventuare più che una
microfisica quantica, forse la differenza ontologica di un’ontofisica
chaosmica.
La fisica attuale, anche quantistica, è ancora fondata sulla metafisica
classica.
Né le superstringhe, o le superonde, sfuggono al paradigma influente
dell’imperativo
categorico della volontà di potenza dell’essere dell’entità astrofisica
ilemorfica.
Non c’è ancora al meno un’ermeneutica dell’ontologia
dell’indeterminatezza della differenza tra l’esserci e il nulla, il virtuale
immaginario delle cronotopie e i chiasmi o i creodi intermittenti varietà
ontologiche, ontoattanziali, ontoduttive, ontocreative.
L’indeterminatezza tra il vuoto virtuale ed immaginario
dell’astrofisica e le intermittenze attanziali ontomorfiche, o ontocreodali, o
ontochiasmiche eventuerà l’isteresi elastica della temporalità immaginaria o
virtuale quale varietà ontologica della spazialità pregnante o disvelante la
topologia kaosmica: in qualità di grundseyn o abgrundseyn, abisso o fondatezza,
delle singolarità quantiche o immaginarie astrofisiche.
L’indeterminatezza anche nella Gestell l’impianto la stabilità
strutturale nella regione di Planck eventua attanze virtuali intermittenti o
creodattanti, o kaosmattanze, o iconoattanze, o varietattanze, interattanze,
intelattanze sublimi, o morfoattanze, oltre le ilemorfie metafisiche classiche
o quantiche dell’astrofisica.
Obiettivi
La fisica ontologica dell’intermittenza virtuale, immaginaria,
ontologica ritroverà la sua
fondatezza, o grundseyn, nell’indeterminatezza della Gestell di Planck,
o Gestellseyn, giacchè lì il vuoto quantico kaosmico e fluttuante si eventuerà
in vuoto virtuale o vuoto immaginario. ontogenesi ontoatttante, ontoinduttiva
delle cronotopie immaginarie, virtuali, ontologiche.
La ricerca sui modelli topologici dalle varietà ontologiche del vuoto
intermittente, quali singolarità kaosmiche, è il motivo prioritario della
progettualità: sia raggiunta con modalità classiche studi, laboratori,
workshop, sia attraverso un portale virtuale completamente dedicato ai modelli
chaosmici di un futuro già presente, o di un futuro già gettato nel campo
chaosmico dell’astrofisica supergravitazionale.
Programma
Il futuro presente dei modelli chaosmici dell’intermittenza
ontoattante, ontoduttiva, ontoweg
che si svela nel sentiero ontologico ritrova la sua fondatezza nella
Gestell di Planck, o
ontogestell, o ottogestellseyn, l’impianto dell’essere nella physis.
La ricerca sui modelli di fisica ontologica ci consente di essere nel
futuro o di essere già nel futuro possibile ed immaginabile.
O almeno essere in relatività con il kaosmos ontologico, è ineludibile,
perciò, prioritariamente una decostruzione della fisica imperativa della
volontà di potenza categorica metafisica
dell’astrofisica, per contemplare l’ascolto della risonanza ontologica
dell’intermittenza della Gestellseyn chaosmica.
Quale ricerca ontologica della presenza ontologica dell’intermittenza
ontoattante che si decripta, si disvela dalla Gestellseyn del campo virtuale ed
immaginario kaosmico.
Quale evento ontologico del Gestellseyn virtuale o immaginario
l’alterità ontologica si getta nel campo ontogenico dell’essere aldilà del
vuoto quantico, oltre il vuoto virtuale, oltre il nulla del tempo immaginario
astrofisico supergravitazionale.
Nell’increspatura del nulla ontologico s’eventua l’intercuspide,
intelcuspide, hyntercuspide singolare dell’alterità che getta la presenza del
futuro immaginario.
Le intersingolarità, o intelsingolarità, interboliche, interllitiche,
intercreodali,
intelchiasmatiche consentono la contemplazione ontologica delle
intervarietà kaosmiche sublimi, abissali, immaginarie, virtuale, virtuose,
catastrofiche.
L’interkatastasi delle varietà ontologiche dà senso alle intelstringhe,
o alle interonde, o hynterwawe, o meglio ontowawe, ontogenesi dell’ontoage,
ontage, presenza del tempo, quale futuro immaginario, oltre l’essere già stato
futuro virtuale che si getta nel campo del futuro ontologico.
Soltanto lì il futuro è l’essere in tempo, quale essere in luce, perché
è già in relatività con l’essere
nell’evento per essere l’evento dell’essere mondo, quale essere il kosmo, o
meglio essere il kaosmos, essere il tempo, essere spazio, essere la stabilità,
essere Gestellseyn della physis, così s’eventua la sua instabilità prima che
strutturale ontologica, poi virtuale e immaginaria,sempre in intelrelatività
ontologica dell’essere ontovarietà chaosmica dell’hynterland, dell’essere in
campo quale anfibologia ontologica, o ontologia anfibologica,
interbolica,
ontobolica dell’essere intermondo ontologico.
Quale
presenza futura dell’essere in relatività con l’isteresi virtuale,
immaginaria,kaosmica, ontologica, ontoattante, ontoduttiva, in palinsenso,nuovo
senso,della palinfisica: ontopoiesis che si disvela dal nulla quantico:
ontoemittenza immaginaria dall’essere mondo kaosmico, da virtualità in essere
ad alterità in essere, quale presenza del futuro in essere.
Metodo
Il sentiero che ci fa essere futuro in essere è il wegseyn kaosmico: il
sentiero dell’essere
kaosmico, solo il modello ontologico ci svela l’essenza attraverso un
percorso classico workshop, studi e ricerche, ma soprattutto attraverso un
portale virtuale quale nuova agorà noematica, là ove ricercatori di tutto il
pianeta interagiranno per la completezza del modello ontologico chaosmico,
ontoemittente l’oltrequantica.
Per garanzia di continuità il portale virtuale raccoglierà
interpretazioni, donazioni, fondi, ma si farà anche garante di sponsors per
cattedre convenzionate in Italia, Europa, America, mondo.
Descrizione della Ricerca
Il modello ontologico dell’intermittenza chaosmica del Gestellseyn
eventuerà la differenza ontologica tra l’intermittenza virtuale l’intermittenza
del nulla e l’intermittenza dell’essere al di là dell’indeterminatezza
dell’intermittenza quantica astrofisica, supergravitazionale.
Nel Gestellseyn l’evento è ancora nello spazio immaginario criptato, nel
tempo criptato dello spazio chaosmico e la sua intermittenza sarà solo virtuale
o nichilista.
La presenza del futuro s’eventua solo con la decriptazione
dell’intermittenza dell’essere mondo dell’alterità, prima virtuale poi
immaginaria.
Cronotopia criptata ontomittente l’essere in libertà d’essere.
L’ontologia dell’evento l’ermeneutica ed il modello dell’eventuarsi
dell’essere in libertà ma in relatività kaosmica, quale isteresi delle
cronotopie kaosmiche.
Lì l’indeterminatezza delle intermittenze astrofisiche virtuali o
virtuose e immaginarie
eventueranno l’increspatura della Gestellseyn: l’intermittenza virtuale
si getta dalla stabilità criptata all’instabilità disvelante, ma la sua durata
è preda dell’eterno ritorno
dell’intermittenza immaginaria che getta l’instabilità eternante
presente nella stabilità abissale criptata nell’abgrundseyn ontologico.
Purtroppo, astrofisicamente, quelle varietà temporali risentono ancora
della visione paradigmatica della temporalità metafisica dell’imperativo
categorico della volontà di potenza, progressiva o nichilista, declinanti anche
modelli virtuali o immaginari del caos o dell’universo, nell’astrofisica o
nella microfisica supergravitazionale, verso l’interpretazione epistemica
imponente.
Il futuro nell’oggi, presente assentemente, eventua già un’ermeneutica
della temporalità quale varietà dell’essere intermittente nell’ontofisica, nel
mondo della physis, attraverso la
svelatezza kairologica il tempo opportuno, occasionale, casuale,
eventuale ma non necessario, e la temporalità chaosmologica, ove cosmo e kaos
sono implementati nella micro
nell’astrofisica: il kaos è Gestellseyn del kosmo ed il cosmo è
Gestellseyn intermittenza del chaos.
Il futuro che si eventua, già nel presente, disvela così una
Gestellseyn della temporalità sgombra, libera dalla visione metafisica
progressiva o nichilista, abitante anche la quantistica planckiana o
l’astrofisica quale varietà del tempo immaginario ontologico trascendente, in
qualità d’isteresi topologica fluttuante intermittente: sia nel tempo virtuale,
sia in quello immaginario, sia anche nell’ontologia del tempo del kairoseyn o
kaosmoseyn .
Il modello ontologico del chaosmoseyn, dell’essere chaosmico nella
temporalità ontologica innova e disvela le qualità criptate nella temporalità
immaginaria, virtuale, in relatività intermittente con la spazialità ontologica
della radura, libera dalle categorie metafisiche scorie dei paradigmi
influenti, o meglio influenzanti dell’astrofisica supergravitazionale.
Il modello ontologico del chaosmoseyn eventua nel presente il futuro
che non c’era o che abitava, criptato, il tempo metafisico, quantico, virtuale
o immaginario progressivo o nichilista, quale eterno ritorno della volontà di
potenza kategorica imperativa influente dell’essere preda dell’entità
declinante l’adeguatezza ilemorfica dell’astrofisica
supergravitazionale.
Il futuro che si presenta sempre quale chaosmoseyn ontologico libera
dalla categorica volontà di potenza, dell’imperativa metafisica influente, si
eventua anche nel virtuale immaginario quantico in qualità decriptante la
singolarità dispiegante l’ontovarietà temporale kairologica nel mondo nella
micro e astrofisica della supergravità quantica.
La singolarità ontologica si presenta nel futuro presente quale mondo
ontofisico, e il mondo s’eventua quale singolarità dell’essere intermittenza
del kaosmoseyn ontomorfico: il mondo è sempre in relatività con la singolarità
dell’essere che abita ontologicamente, nel futuro che s’eventua già nel
presente, il mondo dell’essere chaosmico.
Il futuro che non c’era s’eventua nel presente delle singolarità
chaosmiche quale
intermittenza del chaos nel cosmo, e del cosmo, dell’armonia del mondo,
della supergravità quantica supersimmetrica del chaos: la simmetria, clonante,
replicante che è morfogenesi del caos micro e supergravitazionale quantico
dell’astrofisica e dell’implosione
supergravitazionale.
La singolarità caosmica che si presenta nel futuro sarà evento
ontologico dell’intermittenza virtuale ed immaginaria kairologica e
catastrofica dell’ontofisica, quale gestellseyn, impianto, struttura
cronotopica, dell’essere in libertà che abita poeticamente la physis.
Descrizione del Programma
Il futuro che non c’era si presenta nella new-epochè quale
intermittenza delle singolarità chaosmiche del tempo ontologico.
I modelli micro e astrofisici virtuali ed immaginari
supergravitazionali quantici saranno sgombrati dalle scorie della metafisica
influente delle categorie di volontà di potenza imperativa dell’essere soltanto
ilemorfiche, e, nel contempo disvelanti e decriptanti in libertà d’essere nel
mondo ontofisico.
Il responsabile garantirà la completezza del sentiero progettale, il seynweg
mentre la direzione scientifica eventuerà il futuro, che non c’era ancora, nel
presente campo libero dell’ontofisica chaosmica.
Qui il clinamen chaosmico s’eventua sia nella morfogenesi vuota della
singolarità microfisica, quale chaosmoseyn fluttuante nella Gestellseyn
planckiana, sia nella temporalità immaginaria astrofisica hawkinghiana, sia nel
kairoseyn della new-epochè.
Il clinamen ontologico della ontofisica chaosmica è metasimmetrico: nel
senso che consente di attraversare la temporalità virtuale, immaginaria,kairologica,chaosmica,ontologica
nel sentiero,seynweg, dell’essere nel campo della morfogenesi ontologica quale
ontovarietà che si eventua in relatività all’essere in libertà nella physis.
La topologia fluttuante virtuale eventua nel presente il futuro
immaginario, quale singolarità chaosmica della morfogenesi del vuoto quantico,
intermittente la Gestellseyn.
MODELLI ONTOLOGICI E/O VIRTUALI DELLA SUPERSFERICA MOLECOLA CARBONIO:
IL FULLERENE
La scoperta del carbonio sferico, fullerene presente in natura conferma
la teoria premiata dai nobel ma fa sorgere anche nuove enigmi.
La ricerca dei modelli ontologici, nella struttura sferica del carbonio
fullerenico, dovrà evidenziare le differenze e la completezza dell’impianto
della Gestell per addivenire ad una più dispiegabile utilità tecnologica.
E possibile che ci sia una bistabilità strutturale nel fullerene
naturale a differenza di quello artificiale.
Se così fosse il bistabile carbonio sferico scoperto in natura sarà più
utile dell’altro per le applicazioni ottiche, fotoniche, quantistiche,
laserzzabili.
Giacchè l’isteresi bistabile configurerà virtuali varietà fotoniche,
quali stabili ikone della logica computerizzata quantica, supersimmetrica.
I modelli ontologici, studiati dalla presente ricerca, offriranno al
mondo della scienza gli strumenti per valutare le novità e le innovazioni, per
brevettare i possibili progetti di applicabilità tecnica: dalla fotonica, alla
logica quantica, dalla memoria laserizzata al
l’interferometro spaziale catturante le superonde gravitazionali, dalla
telematica classica e virtuale al laserfullerenico o telaser, dalle ricerche
taxioniche, al microscopio laserizzato con nuvole sodio varieganti l’isteresi
fullerenica, ontoattante, ontoduttiva.
Obiettivi
La ricerca sui modelli ontologici interpretanti la struttura la
Gestell, l’impianto della bistabile molecola sferica del carbonio sarà svolta
con metodo classico: studi, prove, laboratorio, ma anche, novità assoluta, con
metodo virtuale.
Si progetterà un portale virtuale Internet completamente dedicato al
fullerene.
Là tutti i ricercatori del pianeta potranno inviare le loro ricerche,
studi, workshop ma anche donazioni, fondi documenti, quale garanzia di
continuità.
Per raggiungere a progettare un modello ontologico della bistabilità
dell’isteresi fotonica fullerenica.
Programma
L’analisi degli studi e delle ricerche classiche sul carbonio sferico
sono ancora aldilà dall’offrire un modello della possibile bistabilità dell’isteresi
fotonica, ontologia ineludibile per, l’offerenza al mondo scientifico utile per
interpretare i fenomeni e le virtualità ancora enigmatiche, i dispiegamenti
morfologici, topologici, immaginari,
iconici possibili teoreticamente ma, soprattutto e per lo più
ontologicamente: qui si eventuerà una teoria ontologica della struttura
morfologica del fullerene sferico ma anche attraverso tecniche di laser
virtuale, di molecole del carbonio a fibre, a stringhe, a varietà
topologicamente classiche, cuspidale, elittiche, iperboliche, paraboliche,
metaboliche, ontoboliche, superellittiche, ipersferiche,
iperelittiboliche, ed altre eventuali, o
virtuali, o immaginarie, o ontoiconiche o metaiconiche.
La tecnica di laser virtuale consentirà di progettare stabilità fullereniche
con modelli
ontologici a varietà virtuale, o immaginaria, o ontoiconica utili per
fibre ottiche, fibre telematiche, microchips, interferometri attraenti e
rivelanti, onde supergravitazionali, componenti microtopologici per computers
quantici, laser virtuali tachionici.
Inoltre la simulazione quantica
di una nuvola di sodio instabile inside, insita, interiore, animata
all’interno della sfera topologica fullerenica o delle supervarietà cuspidali,
o ellittiche, o metaboliche consentirà di sperimentare l’ontologia
dell’isteresi virtuale, attraverso un laser virtuale morfologico, il quale si
stabilizzerà in icone quantiche eventuanti una logica modale o ontologica, o
ermeneutica utile per interpretare a velocità tachionica l’ontologia della verità, i paradossi
indicibili ed indecidibili, le logiche godeliane complesse antinomie
ontologiche della logica computerizzata, aporie ontologiche della logica
modale, attanziale, ontoattante, caotica chaosmica, intenzionale, ermeneutica,
ontoduttiva, ortogonale, categoriale, nichilista, ontosofica.
Metodo
Tecniche virtuale e di laboratorio con il laser quantico consentiranno
la progettazione e la decostruzione morfologica, iconologica ed ontologica di
fullerenw,strutturalmente stabile, in fibre, in sferepoliedriche, in
supervarietà cuspidali, ellittiche, iperboli metaboliche,
ipersferiche ontoboliche.
La dinamica interna fluttuante ed indeterminata della nuvola sodio
instabile inserita virtualmente o in laboratorio, fotonica otakionica
consentirà di creare raggi laser ultravioletti coerenti morfoiconici,
ontomorfici, onticonici con isteresi interferometrica decostruenti metavarietà
topologiche chaosmiche.
Le topologie fluttuanti consentiranno la decostruzione dei
laservirtuali ultravioletti quantici con archetipi iconici di isteresi modale o
ontologica per declinare verità, o disvelatezze, altrimenti indicibili,
indecidibili, indeterminate,chaosmiche.
Sia le morfologie iconiche sia quelle sperimentali in laboratorio
saranno fruibili da tutti nel portale virtuale interamente dedicato al
fullerene ontologico, ontoattante.
Nel portale Internet, tutti i ricercatori del pianeta interessati in
videowebcam, in telematica virtuale interagiranno in studi, ricerche, workshop.
Ma il portale virtuale consentirà anche la raccolta di documenti,
donazioni, fondi
indispensabile per la continuità e l’innovazione nei brevetti, nei
progetti, nelle
sponsorizzazioni di cattedre convenzionate in Italia, Europa, America.
Descrizione della Ricerca
Prioritariamente la ricerca sarà orientata verso la progettazione e la
decostruzione di fibre ottiche fullereniche attraversate da laser quantici
ultravioletti giacchè quei brevetti possono trovare acquirenti nel mercato
virtuale e così consentire un ritorno di fondi, donazioni, sponsors utili per
la continuità e l’innovazione ineludibile in un mondo in continua mutazione,
evoluzione, cambiamenti sconvolgimenti.
Ma già nella progettualità virtuale e virtuosa del portale Internet è
possibile eventuale metavarietà consentite dalla morfologia topologica
fluttuante, ontoattante, del fullerene
ontologico, delle isteresi quantiche dei laservirtuali dalle varietà
ontologiche declinanti morfologie iconiche fotoniche o tachioniche,
ontoduttive, decostruttive per interpretare verità, disvelatezze ontologiche
oltrechè quelle ortogonali altrimenti idicibili, paradossali, antinomiche, indecidibili, indeterminate,
chaosmiche, solo poetanti.
Quelle ricerche, quei brevetti, quelle innovazioni virtuali ed
ontologiche ontoattanti consentiranno computer quantici fotonici, tachionici
ultraveloci ma anche iconelaser criptanti e decriptanti segnali ultravioletti
thera virtuali oltrechè o se si vorrà anzitutto e per lo più sarà consentita la
sperimentazione fullerenica dei fenomeni ultrafotonici con laserfullerenici a
supersimmetria, per esperimenti interferometrici spaziali o virtuali.
Inoltre il telelaser, o telaser virtuale, generato dalle topologie
fluttuanti animate dei fullereni ontologiche darà senso, o intersenso, alle
logiche ermeneutiche delle verità nei sensori e microchips o
nell’interferometro quantico in sintesi s’eventueranno, nel corso del tempo,
creodi virtuali fullerenici, o ontocreodi, o iconocreodi, o morfocreodi
attraversati da telaser virtuali quantici, fotonici, takionici i quali
consentiranno la progettazione e decostruzione di ontoisteresi morfogeniche
teraveloci per microchips, fibre e computers fotonici, quantici virtuali,
telesarizzabili in hynterlaser, in
intelaser.
Le risonanze delle ontoisteresi virtuali consentiranno ontologie di
verità per laser chaosmici, per interferometri con chiasmi fotonici, virtuali
ed ontologici interattanti, interattanziali quali interattanze delle isteresi
ontochiasmali chaosmiche.
L’ontogenesi delle ontoicone fullereniche telaser consentiranno
intervarietà degli intelchiasmi intervioletti o intelvioletti, tali da
eventuare, in un prossimo futuro, esperimenti innovativi microfisici del laser
di Bessel-Mugnai attraverso il fullerene ipersferico, ontoattante metasferico o
supersferico, ontoduttivo.
IL KAIRÒS IL TEMPO ONTOLOGICO
In piena new-epokè è indifferibile intraprendere una sintagmatica
analisi dell’ontologia del tempo.
Al di là delle varie interrogazioni nel nuovo millennio è entrato in
crisi sia l’eterno ritorno del nichilismo sia lo spirito del tempo idealista
sia la progressiva, saliente ed imperativa categorica dell’illuminismo classico
tecnico telematico.
In campo permane l’ermeneutica temporale decostruente oppure variabile
o varietà l’ontologia del tempo del pensiero poetante.
Nel sentiero ininterrotto che conduce alla radura della diradanza dello
spazio e del tempo si eventua la nuova epochè del nuovo millennio: sulle
macerie del moderno e del postmoderno del progressismo e dell’eterno ritorno
del nulla, quale Koinè, tempo opportuno tempo ontologico tempo poetante che
svela l’essenza dell’ inter-essere, quale physis che abita poeticamente il
mondo quale koineseyn essere koinè essere tempo poetante dell’inter-essere.
Obiettivi
La ricerca sull’ontologia del tempo ontologico o kairologico ci svela
il sentiero dell’essere in campo nella
topologia dell’essere, quale spazio del tempo della nuova epochè.
Si cercherà di comprendere se quell’evento temporale, oltre a sottrarre
dall’oblio l’essenza dell’essere ed ad attuare il superamento dell’eterno
ritorno nichilista, o dello spirito del tempo idealista, o il progressismo
imperativo categoriale dell’illuminismo tecno teleteologico sappia anche
offrire o gettare la fondatezza dell’essere poetante in qualità, almeno
virtuale o immaginaria, di ontologia, ermeneutica, ma soprattutto di nuovo
epistemè del sapere, o almeno quale nuovo modello della mathesis della scienza
Programma
La ricerca filosofica sull’ontologia del tempo è indifferibile di
fronte agli eventi dell’essere della epistemè, della technè e della physis.
Il tempo progressivo irreversibile ha lasciato il campo al tempo
immaginario, negativo, neghentropico nell’astrofisica, nella microfisica
quantica il tempo è stato lasciato alla reversibilità di un futuro anteriore
che non c’era.
Non c’è ancora né nell’epistemologia, né nella mathesis una teoria che
sappia non solo offrire l’adeguatezza necessaria classica della verità
temporale, ma soprattutto e per lo più
getti la fondatezza per una interpretazione ermeneutica dell’ontologia del
tempo dell’essere nella physis, nel mondo, nell’universo ontologico, congruente
e coniugato con una mathesis topologica: dalla topologia dell’essere nel mondo
alla topologia del tempo ontologico questo sarà il programma dispiegato in due
biforcazioni classica e virtuale.
Il programma classico sarà incentrato sulla differenza ontologica della
temporalità: nell’epistemè, nella technè, nella mitopoiesi, nella
fenomenologia, nell’intenzionalità, nella physis, nel pensiero poetante, nell’immaginario,
nella telematica, nella tecnologia.
Mentre il programma virtuale sarà attuato attraverso la creazione di un
portale Internet, completamente dedicato all’ontologia del tempo, ove le
diverse varietà interpretanti disveleranno, nel sentiero del tempo, l’essenza
del tempo ontologico.
Metodo
Il sentiero che porta il tempo ontologico, aldilà delle interpretazioni
classiche e metafisiche o epistemiche nichiliste o teontologiche eticheggianti,
è stato interrotto all’origine del pensiero poetante, l’oblio non ha più senso
o il senso dell’oblio si è dissipato.
Nella nuova epochè del nuovo millennio è indifferibile riprendere il
sentiero interrotto, per giungere liberi da imposizioni retroattive al futuro
del tempo ontologico che non c’era, o non c’e’ ancora, ma si eventuerà perchè
c’è nell’essenza dell’essere, quale sua varietà, e c’è stato nel pensiero
poetante o nella poesia pensante.
Il percorso, il metodo, per gettare l’essenza del tempo ontologico
aldilà dell’oblio o aldilà del bene e del male della techne nichilista o
dell’episteme onteologica della volontà di potenza dell’essere dell’ente sarà
classico e virtuale.
La ricerca classica comprende tutte le interpretazioni, intuizioni,
pensieri poetanti sul tempo ontologico.
La ricerca virtuale farà uso di un portale Internet completamente
implementato nel variegato mondo del pensiero temporale
Lì tutti i ricercatori entreranno in interazione nell’agorà telematica
virtuale per confutare e disvelare l’essenza del tempo ontologico.
Descrizione della Ricerca
La ricerca della filosofia ontologica sull’essenza del tempo quale
varietà dell’essenza
dell’essere, è stata dispiegata nel novecento dal pensiero poetante.
Nella new-epochè del nuovo millennio è indifferibile intraprendere la
ricerca dell’essenza del tempo ontologico quale dispiegamento della varietà
dell’essere nel mondo, ma anche quale varietà dell’essere nella physis o meglio
quale varietà della physiseyn, la natura poetante dell’essere poetante.
Di là dall’essere ancora intrapresa sintagmaticamente si è però in
presenza di eventi poetanti nell’episteme quali le teorie sul tempo immaginario
relativo e reversibile, le teorie chaosmiche, le topologie della stabilità
strutturale, le topologie fluttuanti o seynpoiesis o poieiseyn che gettarono la
luce nella radura sgombra dell’imperativo categorico della volontà di potenza
del nulla.
La seynpoiesis o poieseyn, l’essere poetante del tempo, libera il
pensiero dall’imposizione solo calcolante e quantitativa della temporalità per
eventuare nella diradanza del vuoto virtuale l’essenza del tempo immaginario,
fondato sulla varietà della topologia del tempo dell'essere.
Un modello ontologico di compresenza delle diverse varietà sarà gettato
nella ricerca filosofica del nuovo millennio.
Anche attraverso un portale virtuale sarà al centro di ermeneutiche ed
interpretazioni tutti i ricercatori provenienti dalle più differenti formazioni
culturali e scientifiche potranno interagire per valutare il bene o il male o
l’aldilà, per trascendere o creare quel consenso virtuale prodromo del nuovo
senso del tempo ontologico, quale varietà differenziale della topologia
fluttuante dell’essere nella physis o nella natura poetante immaginaria.
Il portale virtuale, pertanto,
promuoverà anche sponsorizzazioni di cattedre convenzionate in Italia in
Europa, in America dedicate alla filosofia del tempo ontologico.
Descrizioni del Programma
Il responsabile di ricerca sarà il garante della completezza
dell’intrapresa filosofica classica e virtuale.
Entrambi i sentieri ininterrotti di ricerca seguiranno una direzione
progettuale volta ad interpretare le intenzionalità epistemiche ermeneutiche e
topologiche dell’essenza del tempo ontologico quale varietà dell’essere nella
physis immaginaria o physiseyn, natura poetante dell’essere poetante.
Il portale virtuale realizzato attraverso la risultante concorsuale di
tre intraprese Internet
indipendenti l’una dall’altra sarà il sito di raccolta di documenti,
donazioni, studi, ricerche fondi, interpretazioni, suggerimenti interamente enucleabili
intorno all’essenza del tempo ontologico.
In futuro, però, la ricerca si evolverà verso dispiegamenti dipendenti
dalla comunità virtuale interattivamente globale nel frattempo il portale sarà
garanzia di sponsors per cattedre convenzionate in Italia Europa America
desiderose di intraprendere ricerche sull’essenza del tempo o ontologico quale
varietà dell’essere nella pyhsis immaginaria o nella topologia fluttuante
dell’essere poetante.
STORIA DELL' ICONA ICONOCLASTIA
E PALINSESTI
Mai come nel nuovo
millennio è indifferibile una storia sistematica e sintagmatica delle icone.
Si è gettati nel
mondo delle immagini e dell'immaginario, e poco si sa perchè c’è in atto
quotidianamente una guerra di iconoclastia, simbolica, virtuale, telematica
telecratica.
Forse è giunto il
momento di svelare le radici di quegli eventi, la storia, e l'ermeneutica del
fenomeno millenario.
L'evento più illustre
della storia è l'iconoclastia nell'auge dell'impero bizantino.
ma c’è una
paleostoria di quell'evento tutta da ricostruire attraverso l'interpretazione
della storia, dei palinsesti, stili, simboli, miti, magie, teologie,
iconocrazie.
L'icona sorge quale
immagine che cura il riposo nell'aldilà degli eroi e dei semidei che abitano
ancora il mondo dei viventi, pur essendo nell'altro mondo.
Il palinsesto
successivo fu l'icona della santità che apre il sentiero dell'infinito o
dell'aldilà, a chi crede e vive nell'aldiqua.
La credenza nella
volontà di potenza e dell'eterno ritorno degli dei e degli eroi o del deus
ex-machina generò il culto della
icono-crazia, della potenza virtuale e taumaturgica delle icone.
Per contrasto, la
distruzione simbolica o virtuale delle icone conferì all'artefice decostruttivo
iconoclasta la medesima potenza di immagine, nell'immaginario mitico ed eroico,
la storia dell'evento dell'iconoclastia della iconocrazia nell'auge e nel
tramonto dell'impero bizantino è la tematica principale della ricerca, la quale
si dispiegherà anche nella paleogenesi e nella palingenesi dell'ontologia
dell'icona.
Non si comprenderà
mai la dinamica decostruttiva dei palinsesti iconici, se non si disvelerà la
congruenza tra l'essenza dell'essere e la volontà di potenza imperativa
categorica dell'ente quale simulazione, imitazione, idea della iconocrazia che
si alterna all'iconoclastia.
Due squadre
concorrenti si attiveranno per raccogliere documenti, donazioni, fondi,
reperti, studi e ricerche, mentre tre intraprese virtuali progetteranno un
portale virtuale interamente dedicato alla storia dell'icona, ove si
configureranno i workshops, i seminari, le doxa, il portale promuoverà anche
sponsorizzazioni per cattedre convenzionate di storia dell'icona, in Italia, in
Europa, in America.
Obiettivi
La ricerca di storia
dell'icona si incentra soprattutto e per lo più sull'evento dell'iconoclastia e
iconocrazia nell'auge e tramonto dell'impero bizantino perchè si eventuano le
modalità del palinsesto, decostruzione e idealizzazione delle icone, quale
volontà di potenza dell'imperativo categorico dell'immagine dell'aldilà che
fonda nell'immaginario dell'aldiquà, l'aristocrazia teologica, etnica, etica, i
prodromi e le differenze nel tempo e nello spazio, dall'Anatolia all'occidente,
nei millenni protostorici fino alla fine della storia bizantina, saranno
ricostruiti attraverso un portale virtuale: con due squadre in campo di ricerca
e tre intraprese virtuali progettanti ma concorrenti.
Programma
La storia
dell'iconocrazia versus iconoclastia in alterità alla storia dell'iconoclastia
versus l'iconocrazia è di là dall'essere narrata.
Ma la semplice
storicizzazione dell'evento principale nel corso dell'impero bizantino, non
svela il perchè in precedenza
l'alternanza si eventuò nel mito, nei simboli, nella teologia, nei saperi,
nella technè, nell'arte ,nell’etica, nell'etnica, nell'idea se non si evidenzia
la differenza ontologica, non sarà possibile comprendere il sentiero storico
che ci porterà alle attuali antitesi delle teleiconoclastie o teleiconocrazie.
L'iconoclastia non è
mai stata un nichilismo dell'icona, ma sempre una nuova iconocrazia simbolica,
anche quando l'immagine verrà sostituita da un simbolismo astratto, da una
cifra, da un'ideogramma, dalla lettera, dalla geometria astratta, giacchè
l'alternanza ad una volontà imperativa categorica viene attuata attraverso
l'eterno ritorno della volontà di potenza,
categorica,
transvalutativa solo dall'immaginario dell'essere dell'ente, mai si eventua
l'essenza dell'inter-essere poetante, quale immagine che abita poeticamente il
mondo.
La storia del
nichilismo iconoclasta è sempre la storia della iconocrazia della technè: la
quale decostruisce e distrugge la struttura dell'immagine preesistente e ricrea
il palinsesto
dell’eterno ritorno
dell'essere dell'ente, quale idea che si impone nella categoria imperante.
Anche la sublimità
infinita dell'icona rinvia ad un aldilà, simulante la volontà di potenza
dell'aldiqua.
Solo l'eventuarsi
nell'icona quale immagine ortogonale ed ortodossa del sacro, dell'aporia, del
paradosso, dell'antinomia della “differenza ontologica” quale traccia,
segnavia, assentemente presente o presentemente assente, dell'ermeneutica della
disvelatezza della physis dell'essere si
evidenzia l'icona originaria che fonda l'inter-essere, quale icona che abita
poeticamente il mondo.
Metodo
Attraverso l'analisi
classica dell'alternanza iconoclasta-iconocrazia nell'auge e nel tramonto dell'impero
bizantino, si innoverà anche il metodo alla ricerca storica della palingenesi e
morfogenesi nei palinsesti dell'icona, grazie ad un progetto di portale
virtuale.
Lì due squadre in
campo concorrenti devolveranno donazioni, documenti, referti, studi, ricerche,
fondi, suggerimenti, intuizioni per offrire a tutti i ricercatori di storia del
pianeta uno strumento utile e facile di cura e conservazione catalogazione e
sistemazione di tutte le icone storiche autentiche dipinte dagli artisti.
Descrizione della Ricerca
La storia dell'icona
è rilevante non solo per ricostruire classicamente il conflitto iconoclasta ma
anche per comprendere la nuova epochè caratterizzata dall'eterno ritorno della
teleiconoclastia
versus la teleiconocrazia.
Grazie all'analisi
storica classica e virtuale dell'evento nell'impero bizantino, l'alternanza
iconoclastia-iconocrazia, nei palinsesti si presenterà quale volontà imperativa
della potenza categorica dell'essere dell'ente, il quale decostruisce ed oblia
l'essenza dell'icona dell'essere poetante che abita la physis.
Il fenomeno è
presente nei miti di transizione simbolica già nelle civiltà sumeriche, ittite,
egizie, minoiche, micenee: le loro icone distrutte e ricostruite aleggiano
nell'eterno ritorno del sublime nell'immagine e nell'immaginario del sacro, nel
templare e nel sacrilego: non solo nella archetipale guerre iconoclaste durante
l'auge e il tramonto dell'impero bizantino ma anche nella rinascenza, nella
modernità, nella post modernità dominata dalle icone virtuali, nella nuova
epochè della teleikonocrazia.
Sarà perciò non solo
utile per gli storici, ma indispensabile per la civiltà delle immagini del nuovo
millennio, comprendere le dinamiche e le guerre teologiche o etniche fondate
sulla volontà di potenza imperativa dell'iconocrazia, quale iconoclastia dei
vinti, a loro volta alternanza della iconoclastia dei vincitori.
Per apprendere dagli
errori le strategie dell'iconocrazia imperante sotto le spoglie dei miti, degli
eroi, dei simboli teologici, etici, etnici ma anche per evidenziare nell'oblio,
assentemente presente, l'eventuarsi dell'inter-essere che abita poeticamente il
mondo.
Progetto
di ricerca
Il responsabile della
ricerca è la garanzia delle intenzionalità della completezza del programma di
ricerca classico e virtuale attraverso un portale internet.
Lì due squadre in campo raccoglieranno
tutti referti documenti donazioni fondi studi ricerche segnalazioni possibili e
immaginabili da tutto il pianeta per offrire a tutti i ricercatori del mondo la
fruibilità dei risultati in tempo reale.
Il direttore scientifico di
ricerca getterà la fondatezza teorica dei modelli progettuali per le tre
intraprese virtuali concorrenti per la realizzazione del portale virtuale.
La continuità attraverso il
portale internet consentirà la sponsorizzazione di cattedre convenzionate di
storia delle icone in Italia, in Europa ed in America.
STORIA DELL'IDENTITA'
Mai come in questa
epoca storica è indispensabile ed indifferibile una storia autentica
dell'identità: in tutti i sensi, identità dell'essere, dell'esserci, della
persona, dell'essere nel mondo, nella storia, nell'ethos, nel tempo,
nell’ethnos, nella cultura, nella civiltà, nella new-economy, nella techne,
nella psiche, nell'arte, nellla scienza trasgenica, nella nuova era nella nuova
epoche' nel futuro dell'identità dell'essere.
Prevale ancora una visione
genetica o trans-genetica dell'identità, ma la sua autenticità è sempre più
indebolita da emergenze nuove e metamorfosi impreviste ed indeterminabili di là
da trovare una fondatezza certa, stabile e perdurante nel tempo: anzi quella
forma o formula di identità è genesi, forse la principale, di contrasti,
conflitti, di vere guerre di transgenetica di religione, etiche ed etniche.
La ricerca di storia
dell'identità dovrà ricostruire il senso dell'esser-se, ma anche dell'essere in
libertà, dell'esserci nel tempo e nel mondo, quale garanzia della seynpoiesis
della creazione o invenzione creativa dell'essenza ontologica dell'essere.
La stessa koinè, il
linguaggio comune o il senso comune, ha in sè significati ed interpretazioni
talmente controverse da non essere una fondatezza stabile dell'dentità
dell'esserci se viene considerata quale paradigma dell'esse-se, infiniti
paradossi e varietà si possono evidenziare quale antitesi confutanti.
E cosi' anche per
l'ethos, il sacro, il mito e tante altre varietà quali il luogo, il sacro, il mito e tante altre
variegabilità quali il luogo, la topica, la patria, l'imperativo categorico, la
nazione, i confini naturali, il locale, il globale, l'armonia delle arti le
antitesi e i paradossi della fonè, la trasgenica, la clonazione.
Si può sintetizzare
così il senso generale, da dispiegare con argomenti più precisi nel corso della
ricerca, quando l'identità si affida all'essere delle entità prevale nella
storia con la sua naturale volontà di potenza, ma quella scelta si avvia già al
tramonto e all'oblio: si eventua l'esserci nella mondanità per abbandonare
l'essenza dell'essere ontologico.
L'unico che può
fondare, senza crisi cicliche da eterno ritorno.
L' inter-essere della
seynpoiesis dell'essere poetante.
La ricerca storica
cercherà di rintracciare quelle eventualità nella storia, nella nuova genesi
dell'dentità dell'interesse poetante: attraverso l'analisi di una sintesi
mirabile tra koinè, ethos, ethnos, tecnè, psychè, mito e religione, connessi in
un'unica morfogenesi dell'essere nel mondo: gli etruschi nelle loro origini,
nel Rinascimento, nella palinstoria dell'inizio del nuovo millennio.
Lì tutte le
fenomenologie dell'identità etnica si intersecano con gli eventi dell’identità
dell'esser-sè, nell'essenza dell'inter-essere.
Il cammino nel
sentiero ininterrotto della morfogenesi storica degli etruschi dimostrerà e ci
mostrerà l'inconsistenza di modelli d'identità fondati solo sulla genetica
transgenica, clonazione etica ma
soprattutto e per lo più disvelerà l'interessere dall'oblio millenario, per
gettarlo nel campo della topologia dell'essere poetante o seynpoiesis.
Obiettivi
Gli obiettivi della
ricerca storica dell'identità sono semplici, ma sempre obliati nel tempo e
sempre emergenti nel prossimo futuro, come individuare criteri condivisibili
per stabilire l'identità dell'essere in questo mondo in continua evoluzione e
trasformazione o dissoluzione e tramonto: giacchè solo da lì sarà possibile
intraprendere il sentiero interrotto che dall'essere ci porterà al diritto,
alla giustizia, alla costituzione dell' identità locale o globale.
Programma
Attraverso l'analisi
del sentiero ininterrotto della storia dell identità morfogenica degli etruschi
si eventuerà il sorgere e l'oblio, la rinascenza e il tramonto della storia
interetnica, interkoinè intersacra, intemitica, interetica quale modello
dell'interesse poetante.
La seynpoiesis è
l'unica immagine virtuale disvelante l'essenza dell’identità al di là delle
comode facili e consuete interpretazioni mutevoli, paradossali, alimentanti e
foriere di conflitti, guerre, olocausti, fondate sulla clonazione etica, la
trasgenica mitica, l'interkoinè sacra, la morfogenesi ideale, la technè
topologica, la globalità sentimentale, la volontà di potenza dell'essere
dell'ente quale entità dell'essere solo per sé, o dell'esserci nella mondanità.
Metodo
Il sentiero dell'identità
dell'essere, laseynweg o wegseyn, quale evento della seynpoiesis del
l essere poetante,
quale metodo, quale sentiero che va al di là e si getta al di là della
clonazione etica e trasgenica è qui esposto nei suoi esordi quale ontologia,
ermeneutica e solo infuturo, epistemè, dell'interessere poetante.
La storia
dell'identità esordirà con la paleostoria o storia delle origini dell'evento e
dell’oblio, dell'essere ontologico, per svelare perché prevalse invece la
clonazione etnica ed etica prima del Rinascimento.
Solo in quell'evento
storico si disvelò l'inter-essere nella technè o nell'estetica quale identità
dell'essere poetante, per poi lasciare il campo, di nuovo, alla prevalenza
della trasgenia topica della volontà di potenza dell'essere dell'ente.
Da pochi anni invece
si presenta una gettatezza dell'essere identità, una discesa in campo della
storia della seynpoiesis quale sentiero interrotto o assentemente presente che
ci porterà nel sentiero che svela l’al di là dell' identità poetante.
Descrizione della Ricerca
La ricerca biennale
di storia dell'identità sarà articolata in due sentieri ininterrotti che si
biforcano: il prioritario classico riunificherà la storia dell'esserc-sé
dell'etnia etrusca, suffragata anche dagli studi genetici dell'epistemologia
prevalente, l'altro sentiero virtuale ci condurrà oltre attraverso l'ausilio di
uno strumento interattivo telematico.
Nel primo anno di
attività tre diverse intraprese virtuali in concorso e in concorrenza, ci
offriranno un portale Internet interagente, interamente vocalizzato, alla ricostruzione della storia
dell'identità: innanzitutto i ricercatori di tutto il mondo potranno offrire le
loro interpretazioni, donazioni, fondi, studi e ricerche, ma nel corso del
tempo il modulo virtuale potrà essere l'archetipo per altre ricerche e per
altri desiderosi d'intraprendere il medesimo sentiero in altri luoghi o
località significanti.
Due squadre scenderanno in
campo, simmetriche e concorrenti, ma interconnesse nel portale virtuale della
storia dell'identità: le due squadre racconteranno ed interpreteranno la storia
classica e virtuale dei siti e delle subsidenze dei luoghi mitici e dei sentieri interrotti dell'essere poetante e
dell'oblio che sottrae la presenza assentemente presente, dell'identità
etrusca.
I siti dell'origine della
koinè della technè del mito in interazione con la morfogenesi etica ed etnica
dell'identità in cammino nei sentieri del tramonto e della rinascenza
attraverso l'inter-essere poetante, quale estetica che fonda l'etica e da senso
alla nuova epochè morfogenetica.
Il responsabile della
Ricerca sulla Storia dell’Identità garantirà il percorso biennale il quale sarà
coordinato dal direttore di ricerca.
Le due squadre simmetriche
ma concoirrenti scenderanno in campo per raccogliere i referti ed interpretare
i siti di origine le subsidenze di oblio,assentemente presente e rinascenze
della nuova epochè, valuteranno documenti accoglieranno donazioni, fondi, studi
e ricerche
Le tre intraprese virtuali
offriranno il migliore portale di ricerca di storia dell’identità là ove
intergiranno le squadre in campo al fine di offrire un software valido per
ricerche future un libro con video e laser-disk per la divulgazione una
continuità stabile di ricerca capace di sponsorizzare cattedre convenzionate
nelle università europee ed americane incentrate sulla storia dell’identità.
ONTOLOGIA NICHILISTA
Il futuro della
libertà che ci chiama dall’evento della new-epochè, quale interessere poetante
che si getta nel caosmos dell’alterità differenziale eristica si dà
prioritariamente in origine quale nichilismo ontologico.
Il programma classico di ricerca svelerà l’ermeneutica
dell’ontologia nichilista del pensiero poetante e mitico alla valenza
decostruente della technè, fino all’attuale nichilismo ontologico.
Il programma virtuale
consentirà la creazione di un portale internet, ove seminari telematici, interattivi
nella globalità eventueranno la storia ontologica e poetante del nulla, ma
soprattutto e per lo più l’ontologia poetante del nichilismo.
E’ ineludibile in
presenza della metafisica influente, soprattutto nella sua varietà virtuale ed
immaginaria, una storia ontologica e poetante del nichilismo, ma solo se quel
sentiero consentirà di inoltrarsi oltre nel futuro della ontosofia nichilista,
quale vuoto ontologico della temporalità e spazialità che si eventua
eristicamente nell’essenza dell’essere poetante al di là dell’imperativo
categorico del vuoto, quale alterità nichilista della ilemorfica paradigmatica,
o della paradossalità indicibile, o della abissalità temporale, cosmica
spaziale, esistenziale, mistica, magica, mitica, il nulla ontologico o il nichilismo
poetante si eventua quale abgrunseyn nell’ontophysis nell’ontopoiesiseyn, nella
gestellseyn, nella fondatezza ontosofica dell’essere quale eriseyn del
nichilseyn, essere nel nulla, quale vuoto caosmico, radura abissale del nulla
in essere.
Il nulla ontologico e
poetante si presenta virtualmente non solo quale alterità all’essere o alla
volontà di potenza ilemorfica, imperativa o ortogonale, immaginaria ed
inferenziale, infinita nella sua logica calcolante della metafisica influente e
paradigmatica, paradossale
dell’indicibile koinè
caosmica, ma soprattutto e per lo più quale abissalità poetante
nell’ontologia
dell’essere.
L’abisso ontologico
nel vuoto poetante caosmico si svela quale eristica ontosofica nell’essenza
dell’essere, nella sua fondamentale esistenza, nell’evento del nulla abissale
che dà senso all’interessere caosmico.
L’isteresi
transfinita increspa il vuoto ontologico, ma la sua varietà è fondata sul nulla
che si eventua nella radura poetante, quale abgrundseyn caosmico dell’eriseyn
dell’essere nulla che consente all’essere la disvelatezza ontologica,
attraverso la catabolia del clinamen del nulla.
Il nulla caosmico si
dà nell’abisso transfinito dell’essere per consentire al futuro dell’essere di
eventuare la sua svelatezza ontosofica.
Obiettivi
L’indeterminatezza
ontologica del nulla si eventua nel futuro della presenza dell’essere caosmico.
Il nichilismo
ontologico si svela nel nichilismo classico del mitico nichilismo poetico, in
origine quale nichilismo teologico, poi quale nichilismo etico ed estetico.
Ma quell'orizzonte e
tramonto si installa sempre e comunque nell’imperativo categorico della
metafisica volontà di potenza paradigmatica influenzante il pensiero, la
storia, il tempo, la koinè, l’estetica, la fisica, la psichè.
Nella new-epokeseyn il nulla s’eventua nella fondatezza
ontologica dell’essere poetante, quale vuoto ontosofico che si dà
catabolicamente nella pregnanza caosmica del clinamenseyn abissale.
La compresenza nella
gestellseyn, nella fondatezza dell’essere e del mondo, nella physiseyn
dell’ontologia del nulla se per un verso non consente mai una interpretazione
finita dei pensieri fondanti il senso e l’essenza, dall’altro consente alla
libertà ed alla verità di eventuarsi disvelandosi sempre oltre la temporalità ortogonale,
al di là del tramonto dei miti metafisici della tecnè, in una ermeneutica
infinita della psichè, o meglio nella ermeneutica transfinita della psikeseyn.
Quale fondo abissale
senza fondatezza, o con fondamento nullo, o con fondatezza vuota nichilista,
senza ilemorfie presistenti, il nulla ontologico si può svelare nella libertà
poetante, nella verità ontologica, nella psicheseyn
ontosofica,onirica,sognante: nella sua
essenza pregnante catabolica, nel clinamenseyn ellittico, iperbolico,
metabolico, ontobolico, delle ontovarietyà caosmiche.
Al di là del nulla
attivo della technè, quale motore e fondamento della storia della volontà di
potenza imperativa categorica e oltre il nichilismo passivo idealista, poetico,
calcolante della mathesis e del metodoseyn il nulla ontosofico si eventua nel
futuro della fondatezza dell’essere quale nichilseyn: paradoxa e alterità della
radura caosmica pregnante dell’essere nel nulla e del nulla nell’essere
poetante.
Nichilseyn del
gestellseyn e del clinamenseyn caosmico: solo così il nulla non si dà mai quale
oggetto da interpretare, nè essere da contemplare, ma gegenseyn contro essere,
essere che si presenta di fronte senza mai essere l’essere, l’essenza della
fondatezza dell’essere.
Il nulla ontosofico è
il futuro della gegenseyn che si eventua nell’essere nel mondo, nella
psychèseyn, nella physiseyn caosmica.
La presenza pregnante
della nichylseyn nella fondatezza dell’essere consente all’essere poetante di
sottrarsi sempre e facilmente dall’influenza metafisica imperativa della
volontà di potenza categorica, paradigmatica, epistemica, politechnè.
Di più e di meglio la
stessa wirkyng si eventua nel futuro dell’essere caosmico sempre quale
wirkyngseyn o, in alterità abissale, vertiginosa, onirica, sognante, poetante,
quale wiekyngnikylseyn essere nella influenza del nulla, essere il nulla
influente.
Il wyrkyngnikylseyn
consente d’essere influenti senza la metafisica influente, giacchè annichilisce
l’influenza e l’essenza della metafisica del tempo e della technè, ma consente
anche la presenza pregnante dell’influenza poetante o wyrkyngseyn.
La wyrkyngnikylseyn
non solo decostruisce nel tempo la volontà di potenza metafisica influente del
sapere, nella mathesis, nella psykè, ma soprattutto e per lo più, e per il
meglio, annichilisce l’influenza del paradigma categorico, imperativo,
metafisico sulla fondatezza dell’essere e della ontophysiseyn della psykeseyn,
nella masthesiseyn caosmica, nell’ontosofia poetante.
Programma
Il programma classico
eventuerà il suo futuro programma virtuale quale wirkyngseyn, influenza della
gettatezza dell’essere presente nella pregnanza influente del nulla
wyrkyngnikyl che
annichilisce l’influenza della metafisica categorica sull’ontologia poetante
dell’essere, del mondo, della physis, della mathesiseyn, della psykeseyn, della
aletheyaseyn della politekneseyn dell’ontosofiaseyn caosmica.
Così come esiste una
noetica nichilista influente si eventuerà una noematica nichilista annichilente
l’influenza metafisica paradigmatica, epistemica, quale sentiero futuro
dell’influenza ontologica wirkyngnikyl del seynweg.
La differenza
ontologica tra l’influenza metafisica e l’ontologia influente si eventua nella differenza
nichilista: non solo e non tanto quale differenza alterità tra l’essere ed il
nulla, ma di più e di meglio quale differenza ontosofica poetante tra la
metafisica categoriale e l’ontologia del gegenseyn, nel senso di radura vuota,
libera, d’essere sempre, eternamente, indeterminatezza del wirkyngnikylseyn,
controessere pregnante dell’evento dell’essere che si svela nella fondatezza
dell’essenza dell’essere caosmico, poetante.
Il nichilismo
ontologico non è un semplice contro movimento dell’eterno ritorno della volontà
di potenza imperativa categorica della metafisica influente paradigmatica,
epistemica della politechnè noetica, ma soprattuto e per lo più, o per il
meglio, è il contro sentiero del controessere in controsenso nel chiasma
indissolubile del gegenweg nel gegenseyn dell’influenza annichilente del
wirkyngnichilseyn.
Il gegenseyn non è
semplicemente la supersimmetria speculare, virtuale o immaginaria, della
wirkynseyn, ma è il chiasma dell’ontologia nichilista, quale controessere che
si eventua nella fondatezza dell’essere e si svela quale radura vuota e
caosmica del wirkyngnichilseyn dell’influenza poetante dell’ontosofia
nichilista.
Il gegenweg del
gegenseyn del wirkyngnichilseyn si eventua nel vuoto poetante, lasciato libero
dal tramonto della metafisica influente e dalla crisi del nichilismo della
volontà di potenza della politechnè o anche dall’abbandono mitico del mondo
delle divinità originarie, iconoclaste e iconocrazie, o se si desidera dalla
debolezza della noetica virtuale post moderna in quel vuoto ontologico il
sentiero del controessere si presenta nel futuro dell’ontosofia del wirkyngseyn.
Il programma di ricerca, classico e virtuale, prevede di
eventuare, finalmente, alla mondanità la differenza del nichilismo non solo e
non tanto quale contromovimento speculare supersimmetrico della metafisica
della volontà di potenza categorica,ma quale controcanto, controimmagine,
controimmaginazione topologica dell’essere poetante caosmico.
La gegenseyn,
ontosofia nichilista, si eventua nel futuro quale gegenihil
dell’icona,gegenikona, ma nel presente abita già la gegenbild e la gegenbildung:
la controimmagine della
controimmaginazione
controimmaginaria essenzialmente.
Il gegenseyn quale
nichilismo ontologico è il controtempo, la controtemporalità immaginaria
attante nell’abisso cosmico il mondo dell’essere.
Il controtempo è
l’evento del vuoto cosmico, gegenseyn, quale ontovarietà abissale
morfoattante del
controspazio caosmico.
Il gegenseyn è la
controspazialità nichilista dell’abgrundseyn ottoattante e formattante il senso
del mondo della physiseyn: quale abisso dell’isteresi del vuoto ontologico.
Il gegenseyn, il
nulla ontologico, e la formattanza dell’abisso immaginario della physis
nichilista.
Ma soprattutto e per
lo più, il nichilismo ontologico è la controfondatezza, la gegengrund, che mai
s’eventua né nell’abisso, né nel grundseyn, ma solo nel vuoto ontologico, quale
gegengrund del nulla ontologico.
Il nulla si eventua
quale gegenoesiseyn, quale gegenpsykeseyn, gegenaletheyaseyn.
E la noetica che
annulla, annichilisce la svelatezza ontologica e le impone l’imperativo
categorico dell’eterno ritorno al niente.
La gegenoesiseyn
annulla la differenza poetante, la differenza ontosofica, la libertà ontologica
d’essere al di là del nichilismo della volontà di potenza della metafisica
influente, wirkyng del nulla, influenza nichilista, wirkyng del niente
gegenwirkynseyn controessere influente, influenza del controessere annichilente
la differenza poetante dell’ontosofia.
Il gegenseyn annulla
anche l’eventualità dell’esserci quale nichilismo del daseyn, gegenseyn:
controesserci che annichilisce l’esistenza, la vivenza, la poiesiseyn.
Anzi il gegenseyn si
eventua abissalmente quale gegendasein, esserci mai più, mai esserlì, esser
quà, esser là, essere nella vivenza animata della mondità.
Il nichilismo del
gegendasein si getta nella vivenza animata, quale gegencreodoseyn, quale
controcreodo antiesistenza, antiesserci, antiesserlì, antiesserlà: vuoto
ontopoietico della differenza poetante, virtuale o immaginaria, dell’essere
ontosofico.
In gegendasein
annulla l’evento della differenza ontosofica dell’essere poetante.
Metodo
Il sentiero che si dà
nel metodoseyn eventua la libertà di ricerca sia nel programma classico, sia
nel programma virtuale, d’interpretanza dell’ontologia nichilista.
La libertà di
interazione virtuale nel portale internet consentirà a tutto il pianeta di
presentare le proprie idee, donazioni, studi, fondi, in permanenti seminari
telematici, o in cattedre sponsorizzate, convenzionate dal portale virtuale.
Descrizione della
Ricerca
Il nichilismo
occidentale, del tramonto, è l’evento della fine del millennio che dà identità
alla mondità, anzi il nichilismo, poetico o teologico, è il contro-evento, il
gegenrereignis, del tramonto della civiltà globale.
Il gegeneregnis quale
evento della gegenseyn si presenta prioritariamente quale gegendasein,
nichilismo dell’esserci,esistenziale.
Ma in futuro la sua
essenza ontologica sarà del nichilismo mondano. quale evento della
gegenereigniseyn.
L’influenza del
gegenereigniseyn nel mondo inizia nell’epoca classica, ma la sua volontà di potenza
metafisica influente si eventua nell’imperativo paradigmatico categorico
dell’epistemè: quale gegenwirkyngseyn, evento dell’influenza del nichilismo
millenario.
Il nichilismo
ontologico si può così eventuare quale controvalore, controvalenza del wertseyn,
gegenwert.
La controvalenza
nichilista, gegenwert, dell’esserci è il gegendasein, quale volontà di potenza
dell’eterno ritorno ilemorfico nel tempo, nel mondo, nella vivenza, nella
physis, nella verità, nella storia del millennio occidentale al tramonto.
Il nichilismo
ontologico è la controvalenza dell’essere la gegenwertseyn dell’essere valenza
poetante.
La gegenwertseyn si
eventua nella storia metafisica del mondo nel nichilismo classico, al tramonto,
del gegenwertdasein: esserci della controvalenza dell’eterno ritorno del nulla.
La storia del
bimillennio ha eventuato però una controvalenza, gegenwert del gegendaseyn,
controesserci nichilista che ci è dato quale fondamento dell’occidente al
tramonto e gegengrundseyn: controfondatezza dell’essere valenza.
Il nichilismo
ontologico si presenta perciò, contemporaneamente, nel fondamento dell’esserci
occidentale tramontante, grundsein, e nella sua paradoxalità, gegengrund:
controfondatezza annullante la valenza del mondo dell’essere.
L’ontologia
nichilista si eventua nel presente tramonto sia nelle fondamenta della
metafisica influente, sia nella controfondatezza, gegengrund, che annulla la
valenza del grundaseyn, quale volontà di potenza della vivenza, della verità,
della storia del mondo.
La grundseyn è la
controvalenza del gegengrund, ma anche l’imperativo categorico della metafisica
della gegengrundaseyn: anzi negli ultimi secoli quella volontà di potenza
si è presentata quale sinergia del
grundaseyn e supersinergetica, o meglio gegenesinergetica, del gegendaseyn il
nichilismo quale volontà di potenza della gegensinergetica, controsinergetica,
del controesserci.
L’ontologia del
nichilismo è la sinergetica dell’essere che non c’è, nel mondo che non c’è,
nella physis che non c’è: quale gegendasein, controesserci del grundseyn,
fondatezza che non c’è.
La sinergetica del
nulla con valenza che non c’è, in un’ etica dei valori cosmologici che non c’è
più, né mai più ci sarà, se non nell’eterno ritorno del niente, quale
gegendasein,
controfondamento:
gegengrundaseyn dell’essere valenza che non c’è più, né mai più ci sarà, né di
qua, né di là.
Il nichilismo
ontologico è lo spazio di influenza, nichilismo influente, della metafisica
dell’essere che non c’è: gegenseyn, quale sinergetica della volontà di potenza
categorica dell’esserci che non c’è più, né mai ci sarà: la spazialità
influente, ma anche la temporalità di influenza, del gegendasein quale
grundaseyn.
Fondamento che non
c’è più che si dà quale temporalità dell’eterno ritorno del nulla, spazio
influente della volontà di potenza sinergetica nichilista, virtuale o
immaginaria, del cosmo che si dà quale mondo del niente.
Il nichilismo
soggiorna nell’essere al potere della potenza, abita l’essere al potere della
synergetica, quale abisso senza fondo dell’essere che non c’è, o si presenta
solo quale esserci gegenseyn, gegengrundseyn del grundaseyn.
La metafisica della
volontà di potenza si presenta come imperativo categorico del sistema dei
valori, ma nel contempo nell’eterno ritorno nichilista, quale sinergetica dell’essere
al potere della potenza del nulla, del controessere, del gegenseyn, quale
grundaseyn del mondo e della storia dell’esserci.
Ma l’essenza
autentica del nichilismo occidentale, tramontante, e l’incompletezza, o la
logica, la ragione, la razionalità, il calcolo, la computerazione, la
formattanza dell’essenza dell’incompletezza, quale sinergetica del nichilismo
ontologico.
L’incompletezza
nichilista nella sua valenza abissale decostruisce non solo l’essere, ma anche
la metafisica della volontà di potenza, la metafisica sinergetica, e la
metafisica dell’essere al potere della potenza del nulla. questa sua
autenticità d’incompletezza ontologica e poetante, virtuale ed immaginaria,
crea spazio al vuoto, alla radura alla spazialità libera di tutto e libera dal
niente, libera soprattutto dal nulla annichilente.
L’incompletezza
ontologica nichilista è libertà di creatività, nel senso di creare lo spazio
libero dal nulla.
Ma il creare spazio
del nichilismo ontologico non è solo morfoattanza della libertà dell’essere
valenza della sinergetica, sia pure quella fondata sulla velocità del dasein
d’essere presente, di soggiornare nella noetica, semmai è soprattutto e per lo
più la creatività spaziale dell’essere poetante, che gioca negli spazi vuoti
del nulla per eventuare il suo gioco creativo di libertà d’essere.
Anzi il gioco
creativo dell’essere è proprio quello d’eventuare in tutti gli spazi, e con
tutti i tempi, l’incompletezza metafisica del nichilismo, la sua sinergetica
dissipatrice delle valenze e dei fondamenti.
Quando il nichilismo,
per esserci, uccide il suo dio, c’è sempre un dio che salverà l’essere, giacchè
il killer nichilista non conosce, non sa dell’esistenza della fondatezza
dell’essere.
La grundseyn si sottrare
alla morte del dio, ucciso dal nichilismo, imperante e trionfante, e si salva
dal tramonto del nichilismo e dalla fine della storia, perché la sua essenza,
il suo orizzonte, il suo destino sono al di qua ed al di là del nichilismo
classico, poetico, moderno, ontologico.
La grundseyn non abita
il futuro nichilista della morte di dio, giacchè la sua gestellseyn e la suo
clinamenseyn si eventuano al di là del soggiorno e del tramonto della
metafisica della volontà di potenza, quale sinergetica del nichilismo.
Il nichilismo muore
con la morte del suo dio, ma l’essere non è il dio del nichilismo.
La teoclastia
nichilista non decide mai il destino e la sorte dell’essere, ma solo del
grundaseyn, giacchè la grundseyn si è sotratta ed abita sempre l’al di qua e
l’al di là del futuro che il nichilismo non conosce.
Il nichilismo
teoclasta non è, e non sarà mai seynklasta, se mai è stato ed è, forse sarà
ancora nel suo tramonto, soltanto daseinklasta: killer del grundaseyn.
Il dio è morto e
anche la metafisica è morta, così come la sua influenza sulla filosofia
dell’occidente, sull’epistemè, sulla mathesis sull’ermeneutica: in quel
tramonto metafisico muore anche il nichilismo classico, poetico, etico,
globale, cosmico, universale.
Solo la risonanza di
quella catastrofe catabolica nichilista: echeggia ed aleggia, al tramonto della
metafisica nichilista quale ontologia nichilista che decostruisce la valenza
dei fondamenti e transvaluta, calcolante, le supervalenze etiche ed estetiche
della vivenza del grundaseyn.
In quell’abisso
immaginario al tramonto virtuale soggiorna il gioco creativo del grundseyn, il
quale crea spazio nel vuoto ontologico del nichilismo metafisico, sinergetico,
dissipante, e si eventua nel futuro quale clinamenseyn influente: wirkyngseyn
metabolico dell’ontoisteresi dell’ontovarietà creodoseyn, quale chiasmaseyn
che, nel presente, abita il caosmoseyn
poetante.
Il nichilismo e’
morto e solo l’ontosofia ci puo’ salvare.
Soltanto
l’ontopoiesiseyn ci puo’ salvare dalla morte della metafisica nichilista
influente.
Solo l’essere-valenza
che s’eventua al tramonto del nichilismo metafisico e crea spazio nel vuoto
ontologico, fa il suo gioco e si fa gioco della declinante influenza
nichilista, puo’ salvare il mondo e la sua physis dalla catastrofe sinergetica
della volonta’ di potenza dell’eterno ritorno del nulla.
Il dio del nulla e’
morto e niente ostacola piu’ l’evento della nuova epoche’ della ontologia
poetante.
Il dio nichilista e’
morto e nulla osta l’ontologia della liberta’ ontosofica.
Il dio metafisico e’
morto e nulla ostacola piu’ che il vuoto ontologico, la radura dell’essere sia
abitata, nel cui sentiero interrotto si eventui la liberta’ dell’al di la’
ontopoietica.
Sopra tutti i
tramonti nichilisti c’e’ l’ontopoiesiseyn, sopra tutti i tramonti metafisici
c’e’ l’essere poetante che si da’, sopra tutti tramonti del dio che muore c’e’
la grundseyn che si disvela nella liberta’ della nuova epoche’.
Qui ed ora si eventui
almeno quella liberta’ di ricerca, altrimenti il tramonto della metafisica
nichilista annullera’ anche la liberta’ ontologica poetante.
Abita il futuro
nichilista della morte di dio, giacche’ la sua gestellseyn e il suo
clinamenseyn si eventueranno al di la’ del soggiorno e del tramonto della
metafisica della volonta’ di potenza, quale sinergetica del nichilismo.
Il nichilismo muore
con la morte del suo dio, ma l’essere non e’ il dio del nichilismo.
La teocrazia
nichilista non decide mai il destino e la sorte dell’essere, ma solo del
grundaseyn, giacche’ la grundseyn si e’ sotratta ed abita sempre l’al di qua e
l’al di la’ del futuro che il nichilismo non conosce.
Il nichilismo
teoclasta non e’, e non sara’ mai, seynklasta, se mai e’ stato ed e’, forse
sara’ ancora suo tramonto, soltanto daseynklastia: killer del grundaseyn.
Il dio e’ morto ed
anche la metafisica e’ morta, cosi’ come la sua influenza sulla filosofia
dell’occidente, sull’episteme’, sulla mathesis, sull’ermeneutica: in quel
tramonto metafisico muore anche il nichilismo classico, poetico, etico,
globale, cosmico, universale.
Solo la risonanza di
quella catastrofe katabolica nichilista, echeggia ed aleggia, al tramonto,
della metafisica nichilista: quale ontologia nichilista che decostruisce la
valenza dei fondamenti, e transvaluta, calcolante, la supervalenze etiche ed
estetiche della vivenza del grundaseyn.
In quell’abisso
immaginario al tramonto virtuale soggiorna il gioco creativo del grundseyn, il
quale crea spazio nel vuoto ontologico del nichilismo metafisico, sinergetico,
dissipante, e si eventua nel futuro ma, affinche’, quel destino si compia, si
completi, cosi’ come l’essere ha abbandonato gli enti alla propria sorte, e i
superenti all’esserci solo nell’al di
la’, sul sentiero simile a quello degli dei che ci hanno abbandonati, nella
nuova epoche’ l’essere dovra’ avere anche il coraggio, e la liberta’, di
abbandonare il nulla, il niente, il nichilismo, la metafisica nichilista della
sinergetica volonta’ di potenza.
Solo quando l’essere
abbandonera’ al proprio destino tramontante il nulla, niente ostacolera’ piu’
l’evento della svelatezza dell’ontosofia kaosmica.
Soltanto quando
l’ontopoiesiseyn eventuera’ l’eleuthanasia del nichilismo metafisico influente,
l’essere si liberera’ dal nulla per svelarsi nell’ontosofia.
La nuova epoche’ non
sara’ altro che la thanasia del nichilismo poetico, classico, autentico,
moderno, metafisico, sinergetico, teologico, etico, estetico: quale thanaseyn:
essere la morte nel nichilismo: thanaseyn del nulla.
Essere per la morte
del nichilismo metafisico sinergetico.
Il nichilismo si
eventua nel presente nella sua essenza, quale creativita’ che lascia libero lo
spazio ove abita l’ontologia poetante.
Il programma classico
si installera’ in quella liberta’ di ricerca, invece il programma virtuale si
dispieghera’ in un portale interattivo globale, ove seminari virtuali,
donazioni, fondi, cattedre convenzionabili creeranno lo spazio della liberta’
di ricerca sull’ontologia nikilista.
L’eclisse del
nichilismo metafisico sinergetico lascia libero lo spazio, lascia il vuoto
ontologico libero, lascia la radura libera d’essere valenza ontosofica
kaosmica.
L’eclisse del dio
nichilista metafisico sinergetico lascia libero lo spazio ontologico, il vuoto
poetante, la radura ontosofica dell’essere kaosmico.
La nuova epoche’ si
eventua nel futuro dell’abitare nell’eclisse, nel tramonto, nel nichilismo
metafisico sinergetico, per svolgere la presenza del gioco creativo
dell’essere.
Il quale crea il suo
gioco libero, per liberare lo spazio dal nulla: decostruisce nell’eclisse
l’annullamento dell’influenza sinergetica metafisica nichilista.
L’incompletezza
creata nell’eclisse della metafisica nichilista classica, lascia libero il
campo per il gioco creativo dell’essere kaosmico, ontosofico, poetante.
ONTOPHYSISEYN
La ricerca scientifica, ermeneutica, ontologica sulla presenza futura
del ontophysiseyn, sull'ontofisica
dell'essere in relatività col tempo e lo spazio ontologico, libero
d'essere pensiero poetante e di abitare poeticamente il mondo, il campo della
radura, ove s'eventua l'essenza dell'essere poetante.
L'oblio della physis, nel corso dei secoli, completato nell'implosione
del pensiero ontologico, non è mai stato implementato, nella singolarità
catabolica dello spazio-tempo, nell'eternità.
Anzi la supergravità di quel vuoto ha gettato la singolarità caosmica
negli eventi della physis, quale pensiero poetante libero dalle implosioni
cosmiche, disvelanti la presenza del futuro che non c'era nell'ontophysiseyn,
quale Gestellseyn della topologia fluttuante dell'essere poetante: seynpoiesi o
poiesiseyn.
Nel corso del tempo l'ontophysiseyn non ha eventuato l'evidenza della
sua telepresenza, giacchè la sua risonanza caosmica è stata obliata, nella
telelatenza implosiva della volontà di potenza, dell'imperativo categorico,
dell'essere solo entità ilemorfica.
Soltanto nella topologia fluttuante, subsidenza della Gestell
planckyana, la topologia della
seynpoiesi si è gettata, assentemente presente, nel caosmoseyn
fluttuante quale Gestellseyn della singolarità caosmica, o monade caosmica, o
singolarità poetante, o monade poetante, o monadeseyn della Gestell di Leibniz,
quale subsidenza della Gestell di Planck.
La gestellseyn di Leibniz, infinitesimamente nella presenza assente
della telelatenza, nell'oblio, nella lethè, soggiorna nel futuro anteriore e si
eventua nel caosmos, quale monadeseyn della topologia fluttuante dell'essere
nella ontophysiseyn.
Obiettivi
L'obiettivo prioritario è di una chiarezza assoluta, sottrarre la
presenza, assente e tele latente, dell'evento caosmico della physiseyn
dall'oblio implementato dalla volontà di potenza della categoria imperativa,
relativa alla supergravità quantica, implodente la risonanza caosmica
dell'ontophysiseyn.
Giacchè quell'implosione, quella telelatenza non fu mai nè assoluta, nè
eterna, anzi la super gravità quantica, paradossalmente, eventua, nella sua
catabolia cosmica singolarità cosmiche infinitesime, quale eventi fluttuanti
della Gestellseyn, le quali, nel sentiero del tempo, nel seynweg della
temporalità ontologica disveleranno l'essenza della presenza della physiseyn, sottraendo
per attanza strana, aporetica, antinomica, paradossale, il mondo dell'essere
dal mondo del vuoto, per troppo tempo preda dell'oblio.
La risonanza dell'ontopresenza quale singolarità gettata
dall'implosione cosmica della supergravità quantica, si eventua
nell'indeterminatezza ontologica della physiseyn.
Il principio di indeterminatezza non eventua solo l'ontopresenza della
topologia fluttuante e virtuale nella Gestell infinitesima, ma si eventua anche
nelle varietà cosmiche, o meglio nelle ontovarietà caosmiche.
Qui l'indeterminatezza ontologica disvela le singolarità caosmiche
della topologia virtuale fluttuante dell'ontophysiseyn, di là dal rivelare la
loro completezza e ontoattanza creodale, chiasmica, ellittica, parabolica,
ontobolica, catastrofica, gestellseyn della differenza ontologica della
poiesiseyn.
Programma
L'indetermittenza ontologica nella singolarità virtuale, fluttuante,
topologica, caosmica della risonanza gettata dall'ontologia
dell'indeterminatezza del seynweg del Gestellseyn, del sentiero nell'essenza
del caosmo, eventuerà il futuro ontopresente nell'implosione
supergravitazionale della latenza imperativa categorica quale ontomonade
infinitesima, virtuale della physiseyn.
Il clinamen ontologico dell'intermittenza caosmica,o meglio
dell'ontomittenza virtuale
ed immaginaria dell'ontopoiesiseyn, getta la singolarità caosmica quale
topologia fluttuante,
virtuale della Gestellseyn della monadeseyn infinitesima, libera dall'implosiva
latenza, supergravitazionale dell'imperativo categorico della volontà di
potenza della metafisica influente, anche nella gravità quantistica e sempre in
relatività con l'ontophysiseyn.
Se la metafisica influente ha dispiegato la sua volontà di potenza
imperativa, categorica,anche nella gravità quantica, perpetuando la latenza e
l'oblio della topologia caosmica ontologica, proprio da quel campo s'eventua il
clinamen del futuro poetante, quale intermittenza dell'indeterminatezza
ontologica.
Nel campo morfogenico dell'indeterminatezza anche la metafisica
influente implosiva della volontà di potenza categorica, dissolve, dissipa la
sua imperatività, prioritaria, paradigmatica e getta nel mondo la paradossalità
dell'emittenza ontologica del clinamen la declinanza dell'ontophysiseyn.
L'indeterminatezza ontologica getta nel campo morfologico la presenza,
nella latenza, nell'oblio, della singolarità dell'ontologia caosmica della
physiseyn.
La metafisica influente, implosiva ed annichilente, ha gettato
nell'oblio e nella latenza con la sua
volontà imperativa categorica della potenza, l'essenza ontofisica, ma non ha
mai lasciato prevalere il vuoto ontologico.
Anzi l'influenza metafisica si è infranta, frantumata, frattalizzata
nell'indeterminatezza quantica, lasciando libero il campo virtuale ed
immaginario, quale vuoto ontologico ove s'eventua il futuro che non c'era; ma
la sua presenza abitava poeticamente, soggiornava nell'ontologia caosmica.
L'implosione della metafisica, influente, nichilista, imperativa,
categorica getterà sul campo caosmico la
singolarità dell'evento di una nuova ontologia influente anche nell'epistemè, nei
modelli ontologici, nella topologia fluttuante della Gestellseyn, nella
monadeseyn infinitesima?
La presente ricerca ontofisica dovrà disvelarne tutte le virtualità
possibili ed immaginabili sia attraverso la classica ricerca della verità
ontologica, sia con la progettazione di un portale virtuale interamente
dedicato all'ontophysiseyn.
Il vuoto classico o il nulla classico, o l'implosione cosmica o
quantica supergravitazionale non ha creato il vuoto ontologico, anzi la
presenza del vuoto quantico virtuale e/o immaginario ha disvelato la presenza
nella latenza, nell'oblio, nella lethè, del vuoto caosmico quale ontologia de vuoto dell'ontofisica
influente ed intermittente la risonanza del Gestellseyn, in relatività con la
monade virtuale o immaginaria o monadeseyn.
E' l'isteresi ontologica del vuoto caosmico che si getta nell'intermittenza
della risonanza ontophysiseyn, in relatività con la seynpoiesi.
L'isteresi del vuoto ontologico si eventua quale monadeseyn virtuale o
immaginaria, della singolarità ontologica dell'ontovarietà caosmica.
La ricerca consentirà di abitare poeticamente il futuro che non c'era
nel presente dell'intermittenza ontologica del clinamen, virtuale o immaginario
della singolarità: ontogenesi dell'isteresi, quale increspatura caosmica del
vuoto ontologico, libero dalla metafisica influente dei paradossi categorici,
imperativi, adeguanti la fisica alla volontà di potenza della supergravità dell'essere dell'entità
ilemorfica.
L'isteresi virtuale o immaginaria, consentirà d'abitare il vuoto
ontologico: in relatività alla libertà d'essere nel caosmos dell'ontofisica
nella presenza del futuro sgombro dalle scorie dell'influenza metafisica e
libero d'essere in relatività con l'ontologia influente dell'ontofisica,
virtuale, immaginaria, caosmica.
Metodo
Il sentiero classico che ci consente d'abitare nel presente il futuro
sarà coadiuvato dal metodo virtuale: un portale Internet accogliente, ospitale,
in libertà d'essere attraente per donazioni, studi, ricerche, fonti, anche
attraverso un numero verde, ove da tutto i globo si dispiegherà il consenso
dell'abitare il futuro nella nuova epochè nel presente.
Il portale virtuale di ontophysiseyn consentirà agli sponsors di
stipulare convenzioni per
cattedre in Italia, Europa, America, mondo.
Descrizione della ricerca
La ricerca di ontophysiseyn consentirà al presente d'abitare il futuro
della nuova epochè.
Il principio di indeterminatezza ontologica ci consente di interpretare
il vuoto ontologico
sia quale varietà del vuoto quantico sia quale ontovarietà del vuoto
caosmico: in quell'evento la caosmicità del vuoto dà senso all'intermittenza
ontologica del clinamen caosmico.
Il clinamen fluttuante nella topologia ontologica dell'essere caosmico
abita l'essenza del virtuale e
dell'immaginario sia spaziale quantico, sia temporale supergravitazionale.
Il clinamen ontologico quale intermittenza del vuoto caosmico consente
di abitare la topologia ontologica fluttuante dell'ontophysiseyn, la quale si
getta nel mondo virtuale quantico e nell'immaginario supergravitazionale in
relatività con l'ontologia influente piuttosto che influenzabile dalla
metafisica della volontà di potenza categorica dell'ilemorfia imperativa.
La libertà di ricerca in relatività con l'ontologia caosmica fluttuante
consentirà d'abitare
la libertà della nuova epochè, quale futuro che non c'era ancora ma che
si presenta già quale
clinamen ontologico dell'ontophysiseyn.
Il clinamen caosmico abita l'indeterminatezza del gestellseyn
planckiano e leibniziano.
Anzi l'uno è in relatività con l'altro, in intermittenza caosmica quale
clinamen fluttuante
ontologico che abita sia il futuro virtuale sia il presente immaginario
supergravitazionale
quantico.
Il gestellseyn virtuale ed immaginario planckiano abita il gestellseyn
ontologico delle sin
golarità fluttuanti topologiche delle monadiseyn leibnziane.
Ma per indeterminatezza ontologica si eventuano le intermittenze
ontologiche del gestellseyn
virtuale caosmico delle monadiseyn leibnziane nel gestellseyn, nei
sentieri, nelle cronotopie,
nelle seynweg quantiche.
L'indeterminatezza ontologica crea ed eventua il clinamen caosmico
dell'intermittenza dell'interseynweg, dei sentieri dell'essere che si biforcano
ma gettano nel caosmo virtuale ed immaginario i plessi, i plessiseyn, dei
chiasmiseyn, dei creodiseyn, dell'ontofisica, della nuova epochè abitata
poeticamente nel presente dal futuro ontologico.
La ricerca in ontofisica consente almeno di disvelare la risonanza che
abita ancora poetica mente la gestellseyn fluttuante topologica dell'essere
virtuale ed immaginario caosmico.
La risonanza dell'ontopresenza che abita il futuro evento dell'ontofisica
che non c'era si getta oltre la metafisica influente dell'imperativo categorico
della volontà di potenza ilemorfica supergravitazionale, in relatività con la presenza
del clinamen ontologico intermittente: clinamenseyn.
I sentieri del quale, i seynweg, nel vuoto ontologico gettano la
gestellseyn nell'ontovarietà della temporalità e spazialità ontologica quale
nuova epochè e topologia fluttuante caosmica influente: libera dalle scorie
dell'implosione nichilista, aldilà della volontà di potenza della metafisica,
influenzante le categorie imperative della quantistica.
L'ontofisica eventua la nuova epochè che abita la ontopresenza
ontologica della topologia fluttuante caosmica, della sinesteseyn, quale
sinestesia dell'essere in relatività con la libertà d'essere ontologia
influente nel tempo ontologico, nello spazio virtuale, immaginario, caosmico.
Il clinamen ontologico abita le intersingolarità virtuali, immaginarie,
caosmiche, ontoboliche dal micro della gestellseyn alla risonanza
dell'ontofisica cosmica supergravitazionale quantica,dal macro quale attanza
nichilista che s'eventua nell'ontovarietà in relatività con l'ontologia
influente, annichilente la metafisica influenzate, libera dall'imperativo
categorico della volontà di potenza paradigmatica, sgombra dalle ilemorfie
obsolete dello spazio e del tempo, giacchè solo evento della topologia
fluttuante caosmica dell'ontologia dell'interessere nella ontophysiseyn.
La gestellseyn fluttuante caosmica abita il futuro nel presente
dell'interessere, in relatività con l'ontofisica, in sinestesia con l'ontologia
influente che disvela e s'eventua gettata dall'ontosinestesia dell'interessere
fluttuante, caosmico, virtuale,virtuoso,immaginario, poetante in ontosinestesia
con la sinpoiesiseyn.
L'ontologia influente dell'ontofisica abita il futuro nel presente
della ontosinestesia dell'interessere nella gestellseyn fluttuante, caosmica,
virtuale, immaginaria, seynpoetante, ma s'eventua esclusivamente in relatività
con l'ontosinestesia dell'interessere nell'ontofisica influente ,virtuale,
virtuosa, immaginaria. caosmica.
Il futuro che abita la presente ricerca è l’evento dell’ontofisica
caosmica virtuale, immaginaria in relatività con l’ontosinestesia
dell’interessere fluttuante nella gestellseyn planckiana, in sinestesia con
l’indeterminatezza ontologica della subsidenza dell’ontovarietà leibniziana
quale ontomonadeseyn che si disvela nel clinamen ontologico.
La ricerca classica dell’ontologia influente, libera dalle scorie delle
categorie imperative della volontà di potenza della metafisica influenzante i
paradigmi della supergravita’ quantica, si svolgerà in sinestesia con la
ricerca virtuale attraverso un portale internet interamente dedicato
all’ontophysiseyn.
Quale garanzia di continuità ed in relatività globale con tutte le
ricerche del pianeta che desiderano entrare in interazione, attraverso
workshop, donazioni, studi, fondi, azioni, il portale virtuale, oltre ad
istituire un numero verde, promuoverà sponsors per cattedre convenzionate in Italia,
Europa, America, mondo.
STATO ETICO E STATO ESTETICO
Chi per primo eventuò la parola originaria della “differenza ontologica” tra stato etico e stato estetico fu Schiller.
Altri profetizzarono prima ma nessuno aprì il sentiero che conduce al
di la’ dello stato etico, inventato dal mito platonico e dalle categorie aristoteliche.
Anche la volonta’ di potenza dell’essere dell’ente appare quale eterno
ritorno al di là del bene e del male, nel grande stile del tragico, quale
ebbrezza impetuosa dell’entusiasmo dell’essere abitati dal divino, ma si rivela
sempre quale teologia o al meglio una ontoteologia che si inoltra nel sentiero
per interrompere il cammino sulla soglia, ancora in preda all’oblio
dell’assentemente presente.
Solo il pensiero di Schiller e il coevo del pensiero poetante del poeta
che fondò, di nuovo, il palinseyn, il senso dell’essere che abitò poeticamente
il mondo, anche quando gli dei, i miti, gli eroi, la technè,l’etica, lo stato,
l’epistemè, il sapere, la ragione, la scienza, la religione, il senso comune,
il progresso, la volontà di potenza, l’eterno ritorno del nulla ci hanno
abbandonato, e l’essere si è sottratto dal mondo, per la sua cura nell’oblio,
solo quell’evento, rammemorato nell’ultimo secolo dell’ultimo millennio,
disvelò alla mondanità “la differenza ontologica” tra senso estetico e stato etico.
Ormai nelle prime ore del nuovo millennio una nuova epochè ci svela e
disvela al mondo quell’eventualita’ differenziale. di qua del campo lo stato
estetico dell’ascolto della presenza dell’essere, di là lo stato etico
impositivo dell’eterno ritorno del medesimo nulla.
Soltanto la ricerca filosofica che dispiega il sentiero interrotto
dello stato estetico lascia libero l’essere d’essere evento della radura della
physis, quale essere poetante in libertà che getta la fondatezza del
seynpoiesis nello stato estetico, che dà senso al mondo.
Obiettivi
La ricerca sulla “differenza ontologica” tra stato etico e stato
estetico oltre ad intraprendere una sistematica e sintagmatica ermeneutica
dell’evento, cercherà di evidenziare quelle questioni fondamentali all’origine
del dilemma della nuova epochè del terzo millennio.
Se ancora si vorrà imporre con la volontà di potenza lo stato etico per
lasciare l’evento dell’essere nell’oblio, o se, finalmente, è il momento ,il
tempo opportuno, il kairòs, di gettare l’essere nel mondo per eventuare il
fondamento della physis dell’essere che
si dà quale stato estetico fondante anche l’ethos di stato, senza mai essere,
più, un’estetica di stato, ma sempre e comunque l’estetica dell’essere che si
dà, in autentica libertà d’essere.
Programma
Il programma di ricerca filosofico oltre ad una ermeneutica dello stato etico, interpretabile quale
dispiegarsi di uno stato etnico o stato teologico o dell’imperativo categorico
o della volontà di potenza, cercherà di evidenziare l’eventuarsi sin
dall’origine dello stato estetico quale mettersi in ascolto dello schiudersi,
nella radura della temporalità dell’essenza dell’essere poetante, attraverso
l’analisi di tre eventi della civiltà di un’etnia nel sentiero del kairòs, si
disvelerà un percorso ontologico dell’essenza dello stato estetico.
Già nella paleostoria della civiltà etrusca lo stato estetico si
eventuò quale fondatezza dello stato etico, nel Rinascimento quella gettatezza
si sottrasse all’oblio, si gettò al di la dell’essere assentemente presente ma
lo stato etico non tardò a prevalere di nuovo e per lungo tempo sia quale stato
teologico, sia quale stato razionale o ragione di stato, sia quale illuminismo
etico tecnico e scientifico.
Solo con l’evento della nuova epochè dell’immagine e dell’immaginario,
o dell’ontologia dell’ikona, lo stato estetico ritorna a gettarsi nel mondo al
di là dello stato ortogonale, quale stato etico della ragione di stato,
dell’imperativo categorico, della volontà di potenza dell’essere dell’ente sull’essenza
dell’essere poetante, lo stato s’eventua
nella nuova epochè quale stato sublime che si dà al mondo quale etica sublime
della seynpoiesis, dell’essere che abita poeticamente lo stato o dell’essere
che abita lo stato poetico, in qualità di stato sublime dell’essere.
Metodo
Il metodo della ricerca filosofica sulla “differenza ontologica” tra
stato etico e stato estetico sarà anfibologico: un campo classico ove le varie
interpretazioni saranno valutate, confutate, disvelate; e un campo virtuale innovativo
in quanto per la ricerca filosofica: si getterà in campo virtuale un portale filosofico
telematico in Internet: là tutti i ricercatori, studiosi, semplici curiosi
entreranno in interazione per scambiare opinioni, doxa, teorie, ermeneutica,
workshops, seminari, eventi, mostre, dibattiti, studi, ricerche, donazioni,
fondi, documenti inediti per ricreare l’agorà telematica globale del pianeta:
solo così dall’oblio l’essenza dell’essere si svelerà al mondo quale gettatezza
dello stato estetico che abita poeticamente e ontologicamente il mondo.
Descrizione Ricerca
Oltre la ricerca classica si eventuerà una ricerca fondata sui nuovi
strumenti telematici: in particolare tre diverse intraprese virtuali,
concorrenti ed in competizione qualitativa, offriranno il migliore portale di
filosofia possibile.
Inizialmente verrà incentrato sui temi della ricerca stato etico versus
stato estetici, ma in futuro potrà essere veicolo virtuale per tutti i
ricercatori filosofici in qualunque luogo del globo fossero situati e di
qualsiasi aspetto filosofico vogliamo studiare.
Anche perchè il portale virtuale
raccoglierà attraverso due squadre competitive e competenti tutte le donazioni
possibili da documenti, studi, ricerche, fondi, referti, doxa, interpretazioni,
intuizioni, immagini, immaginario.
Solo così nella nuova epochè sarà possibile offrire un quadro complesso
e complessivo della ricerca filosofica sullo stato estetico, quale disvelamento
dell’interessere che cura la physis e dà fondatezza all’ethos, liberandola della
ortogonalità dell’imperativo categorico e della volontà di potenza dell’essere
dell’ente.
Giacche’ mentre lo stato etico trova la sua fondatezza nella ragione di
leggitimità di stato, nella volontà imperativa della potenza autorevole e
categoriale dell’interesse di classe, lo stato estetico fonda la sua natura
d’essere, la physis essenzialmenmte sul consenso dell’interessere che cura il
disvelarsi dell’ontologia della libertà poetante, quale interessere che abita
poeticamente il mondo della natura.
rogramma di Ricerca
Il responsabile dell’Unità di Ricerca è il garante del percorso
progettato ed intrapreso nei tempi e nelle modalità.
Il Progettista è anche il Direttore Scientifico dell’Intrapresa la
quale offrira’ un portale virtuale di filosofia, incentrato sulle valutazioni
ed interpretazioni dello Stato Etico al tramonto ed il nascente Stato Estetico
fondato sul consenso e il disvelarsi della libertà quale interessere che abita
poeticamente il mondo.
Il portale virtuale risultante dalla migliore competenza di tre
intraprese virtuali in concorso, raccoglierà: documenti, donazioni, fondi,
studi, ricerche, sponsorizzazioni, cattedre dedicate al libero dispiegarsi
degli studi sullo stato estetico nascente nella nuova epochè.
ONTOSOFIA
Non esiste una ricerca filosofica d’ontosofia.
La storia ci narra solo alcuni eventi di metà millennio fa pare sia
stato R.Goclenio il primo, poi Clauberg, quindi J. H.Alsted e J.Mikraelis a
coniare quell’ossimoro che sa di pensiero poetante ontologia del sapere?
Ontologia poetante?
Ontologia dell’essere sono tutte interpretazioni possibili ed
immaginabili, dal pensiero poetante dell’ottocento e novecento ci giunge
l’indicazione di un sentiero ininterrotto il seynweg, il sentiero dell’essere
nella radura sgombra vuota libera da imperativi categorici della volontà di
potenza del pensiero solo calcolante l’adeguatezza onteologica.
Pare così che l’ontosofia sia la sublime estasi del pensiero poetante
mai stato o eternamente ritornante verso il nulla.
Anzi l’ontosofia fluttuante dell’essenza dell’essere poetante dà senso
e dà alla luce la physis, abbandonata nell’oblio dalla fuga precipitosa degli
dei epistemici, mitici, tecnici quali il deus ex machina e quindi meccanici.
E’ indispensabile intraprendere di nuovo gli studi e le ricerche
filosofiche di ontosofia, giacchè nel nuovo millennio della new-epochè tutte le
forme di sapere, anche le ontologiche ermeneutiche, hanno dimostrato i propri
limiti.
L’epistemè è confinata nella sua ortogonalità calcolante,
l’interpretanza ermeneutica ed intenzionale non dà fondatezza né alla nuova
epistemologia, né alla mathesis virtuale, né alla physis immaginaria, né alla
temporalità ontologica.
Solo il pensiero della disvelatezza resiste nella sua ontologia fondata
sull’essenza dell’essere nel mondo, ma la sua origine non dispiega la sua
pregnanza oltre il pensiero poetante, per raggiungere anche i sentieri
interrotti della physis poetante, e
quindi anche la technè, la physis dell’essere animati e la topologia fluttuante
dell’inter-essere.
Può l’ontosofia raccogliere gli eventi gettati nel sentiero dell’essere
ed intraprendere la biforcazione dell’oltre che conduce alla radura, alla
libera luce dell’evento poetante dell’essere?
E’ inevitabile perciò intraprendere il sentiero interrotto
dell’ontosofia che ci porta all’ascolto dell’intermittenza dell’esser poetante,
che si disvela nella radura o nel campo della physis dell’inter-essere animato.
Obiettivi
La ricerca filosofica del sentiero interrotto dell’ontosofia, quale
ontologia poetante della disvelatezza del physiseyn che si eventua
nell’intermittenzadel pensiero poetante o della poesia filosofica o poesia
pensante è ineludibile nella nuova epochè del nuovo millennio.
Anzi la nuova epochè sarà proprio caratterizzata dall’eventuarsi, dopo
un millenario oblio della radura ove si dà la gettatezza dell’essere, libero
dall’imperativo categorico della volontà di potenza dell’epistemè, solo
calcolante e adeguante l’essere dell’ente.
L’obiettivo prioritario della ricerca ontosofica e lasciar libero
l’essere in campo anzi in tutti i campi
del sapere e del pensierto poetante.
Fra tutti e per lo più l’ontosofia dà senso all’ontologia poetante
nella varietà ontologica, lasciando al declino la logica calcolante della
epistemè dissipativa in piena crisi di sapere e di volontà di potenza
Programma
La ricerca filosofica degli eventi intermittenti dell’ontosofia sarà
anche classica storia dei saperi poetanti, ermeneutica dei poeti sapienti, ma
soprattutto virtuale, quindi per lo più virtuosa.
E’ ineludibile la creazione di un portale virtuale ove tutte le virtù
poetanti e pensanti o ontopensanti interagiranno per rintracciare nel mondo
globale il sentiero interrotto che ci porta alla radura ove si eventuerà
l’essenza dell’inter-essere poetante, virtuoso, immaginario ancora virtuale.
Oltre la differenza ontologica c’è la differenza ontofisica che non
c’era prima e ed ora c’è, quale futuro dell’essere poetante o seinpoiesis o
poiesiseyn.
Nella nuova epochè si eventuerà la differenza ontosofica nel pensiero
poetante?
Ci sarà nel futuro dell’essere un sentiero, seinweg, ed una radura ove
s’eventua la liberta’ ontosofica dell’inter-essere poetante?
Lì nella pregnanza della radura l’essere poetante si dà alla luce, qual
sentiero topologico kaosmico che eventua l’ontosofia della physis poetante o
physiseyn.
L’ontosofia, a differenza dell’ontologia classica, e questa e l’essenza
della differenza ontosofica dà fondatezza alla mathesis, alla physis
dell’epistemè,alla technè attraverso la differenza ontosofica dell’inter-essere
poetante o seynpoiesis o poiesiseyn.
La fondatezza ontosofica della mathesis si dà alla luce quale
disvelatezza dell’ontosofia della verità: l’ontosofia della mathesis è palingenesi
palinmathesis, o palinepoche della physis o della palinphysis.
La palinpyhsis quale radura vuota, libera e poetante dell’inter-essere
ontosofico si disvelerà cosi sia per la technè sia per l’epistemè. per la
technè quale palintechnè della nuova epoche o pali poetante che dà senso e fonda la radura e il
sentiero che svela l’essere il palinseyn poetante, per l’epistemè quale
pensiero poetante che si da quale nuovo senso dell’inter-essere della
palintecnè ,oltre l’ortogonalità, oltre l’ adeguatezza ,oltre l’intenzionalità,
oltre l’imperativo categorico della volontà di potenza calcolante il nulla
dell’essere dell’ente, oltre l’ermeneutica oltre la mathesis algebrica, oltre
la technè del Gestell impositiva, oltre la metafisica della temporalità
progressiva ed irreversibile, oltre l’eterno ritorno del nichilismo della
technè ,oltre la ontologia classica, ma ancora necessaria solo per disvelare
all’essere ed al mondo la nuova epochè dell’ontosofia.
Metodo
Il sentiero, il metodo, il seynweg che condurrà l’ontosofia verso la
radura, sgombra, libera dalle scorie della volontà di potenza dell’imperativo
categorico della technè vittima del pensiero calcolante oltre la classica
decostruzione ermeneutica dell’ ontologia storica, là ove la seynpoiesis possa
disvelare la sublimità dell’inter-essere sarà oltre che classico anche
virtuale, classico giacchè si dovrà interagire con le trascorse teorie storiche
fondamentali, virtuale perché si progetterà un portale internet interattivo ove
tutte le sapioenze globali entreranno nel mondo dell’ontosofia.
Il portale virtuale sponsorizzerà anche cattedre convenzionate in tutto
il pianeta oltre che promuovere con mostre, workshop virtuali il senso della
ricerca filosofica raccoglierà così donazioni, studi, ricerche, fondi per
intraprendere al meglio ed in continuità il sentiero il seynweg interrotto un
portale di interweg per il seynweg dell’ontosofia
della poiesiseyn
Descrizione della ricerca
La ricerca filosofica della nuova ontosofia avrà quale priorità la
libertà dell’essere poetante nel mondo e nella physis poetante: eleuterseyn o
seyneleuter in qualità d’essere libertà poetante dell’inter-essere.
E’ ineludibile nella nuova epochè del nuovo millennio intraprendere il
sentiero interrotto laseynweg che ci conduce all’ascolto dell’intermittenza
poetante dell’inter-essere o seypoiesis.
Gli eventi intermittenti della poiesiseyn si gettano nel campo e nella
radura per sgombrare prioritariamente le scorie e lasciare libertà di campo
all’evento dell’inter-essere poetante nelle eleuterseyn la libertà d’essere
nell’ essere in physis poetante abitante poeticamente la physiseyn.
L’intermittenza dell’inter-essere assentemente presente o presentemente
assente, nell’ontologia classica o poetante, abitò già nell’origine nella technè, quale arte prima che
tecnologica, nella mathesis quale topologia della qualità prima di diventare
solo pensiero calcolante, algebrico, poliedrico e cabalistico, nella epistemè
quale essere alla mano, saper fare poetico prima di statizzarsi nell’impianto
della volontà di potenza dell’imperativo categorico della struttura
valorizzante solo la produzione.
Il ritorno al futuro dell’ontosofia disvelerà una altro possibile,
virtuale, sentiero sia nella mathesis sia nella technè, sia nella epistemè
lasciate dall’ontologia classica al naufragio ed al nichilismo senza orizzonte,
né fine, né senso, né futuro, né salvezza, è ineludibile
intraprendere sintagmaticamente la ricerca ontosofica giacchè
l’ontologia classica ha eluso la fondatezza della mathesis, epistemè, tecnè
mentre nella nuova epochè quelle varietà rischiano di imporre di nuovo le loro
imperanti volontà di potenza:dall’imperativo categorico del pensiero calcolante
della technè, o anche la decostruzione ermeneutica e fin’anche l’ontologia
classica, là ove il pensiero poetante non sappia disvelare tutta la sua sublime
seynpoiesis.
Ma perché neanche l’ontologia classica ha disvelato i dispiegamenti,
sia pure intermittenti dell’interessere nella physis poetante?
La nascente ontosofia può rispondere a quell’enigma eventuando nel
campo nella radura dell’inter-esssre poetante l’ontologia della libertà o
l’ontosofia della libertà o la seyneleuter o eleuterseyn dell’attanza poetante,
prima dell’attanza immaginaria nella physis e dell’attanza virtuale virtuosa
nella mathesis technè, epistemè.
Quale increspatura cuspidale o omphaloseyn del vuoto, lasciato libero
dalla dissipazione nichilista della volontà imperativa di potenza kategorica
s’eventua, l’attanza dell’inter-essere poetante che dà senso all’attanza
immaginaria chaosmica e per consenso o intersenso o intesenso all’attanza
virtuale della mathesiseyn o teleseyn o tecneseyn,
L’ontosofia è l’ascolto dell’intermittenza poetante dell ontoseyn,
dell’essere in essere, dell’essere, in attanza poetante nella pyhsis poetante e
nel chaosmo poetante quale chaosmoseyn, essere nell’abisso del chaosmos,
nell’abgrundseyn,quale fondatezza del grundseynpoetante.
Il grundseyn o fondatezza dell’essere nell’abgrundseyn poetante si dà
nell’ontologia poetante quale ontosofia dell’ontoseyn poetante che libera il
sentiero della trascendenza poetante, nel chaosmos,,poetante, nella pyhsis
poetante, nell’essere in libertà poetante. quale sublimità poetante
dell’ontoseyn, disvelante l’ontosofia; quale libertà poetante di pensare
l’essere in libertà, giacchè l’ontodsofia è la libertà del pensiero poetante di
pensare l’essere in essere libertà poetante.
Descrizione del Programma
Il responsabile di ricerca sarà il garante della completezza del
programma e del progetto della direzione di ricerca sia della ricerca classica
sia della virtuale attraverso il portale Internet interamente dedicato allo
studio dell'ontosofia i ricercatori del pianeta potranno interagire inviare le
loro interpretazioni, doxa , studi, ermeneutiche, pensieri poetanti in completa
libertà di pensiero requisito ineludibile per intraprendere l’ascolto delle
intermittenze poetanti dell’essere in libertà
di pensiero poetante, il portale virtuale raccoglierà donazioni, studi,
ricerche, fondi, documenti ma si farà anche garante di sponsors di cattedre in
Italia e nel mondo.
ONTOLOGIA DELLE
CATASTROFI CAOSMICHE.
La libertà di ricerca
abita il futuro dell’evento della ontologia delle catastrofi chaosmiche in
sinestesia con il pensiero della topologia dell’interessere, i quali si
presentano già nella noematica transfinita dell’isteresi dell’ontovarietà
ontoattante, nell’ortogonalità virtuale, frattale ed immaginaria, nichilista,
caosmica la presenza stabile nel mondo della technè delle teorie del caos,
delle supercorde, delle varietà, degli interfrattali consentono di
intraprendere la ricerca dei modelli di singolarità ontologici generali: dalle
semplici alle complesse o ontoplesse, o
plexontologiche stabilità singolari, attanziali, strane, virtuali, immaginarie,
creodali, chiasmiche, kaosmiche.
Obiettivi
Il futuro della
ricerca si presenta quale ontologia delle singolarità caosmiche.
Il futuro del mondo è
abitato dal chaos, giacchè il chaos è il mondo, ed il cosmo è chaos.
Il chaos abita il
futuro del momdo, del cosmo dell’universo virtuale, metafisico, immaginario.
Il caos mondano è
assentemente presente nel cosmo della metafisica influente supergravitazionale,
ma anche nella topologia fluttuante quantica o nella temporalità immaginaria, nichilista.
Ma il caos abita
l’essere e la verità quale essere nella svelatezza caosmica della topologia in
essere fluttuante catastrofica è ancora presente assentemente nei modelli della
mathesis morfologica, ilemorfica, virtuale, calcolante, intenzionale,
categorica.
E la gettatezza
dell’essere chaos nel mondo e del mondo, ma anche sempre essere chaos in essere
che la sinestesia dei modelli caosmici e catastrofici presenteranno
nell’evidenza ontologica, essere nel caosmos, quale ontologia del modello della
verità della mathesiseyn disvelante la topologia fluttuante caosmica
dell’essenza dell’essere.
Programma
Il futuro della
libertà del mondo è l’essere caosmico. quale presenza di quel futuro
dell’essere nel caosmos d’essere nella mondanità immaginaria e virtuale
caosmica, la libertà di ricerca dell’essenza dei modelli ontologici della
catastrofe della topologia caosmica fluttuante da disvelarsi nella versione
classica workshop, donazioni, studi e nella versione virtuale attraverso un
portale interattivo accogliente seminari virtuali, fondi, sponsors.
Il portale virtuale
promuoverà cattedre convenzionate in Italia, Europa, America, mondo a garanzia
di continuità di ricerca, anche attraverso un numero verde.
La libertà di ricerca
abita il futuro della libertà dell’essere nel caosmos.
Ma l’essere nel
caosmos non è ancora nel futuro, né nel presente della ricerca: la libertà si
eventua nella ricerca solo se la ricerca lascia libero l’essere d’essere nel
mondo della mondanità caosmica.
Ci sarà futuro nella
ricerca solo se nel presente si eventuerà la nuova epochè quale modello
ontologico della topologia fluttuante dell’essere caosmico nel virtuale
nell’immaginario nichilista nella catastrofe dell’essere della gettattezza
della svelatezza della verità nell’ontologia della libertà prioritariamente
libertà di ricerca del senso dell’essere caosmico l’ontologia della libertà
ritrova la sua essenza nell’essere abitata dalla ricerca della libertà di
ricerca dell’essere caosmico
I modelli dell’essere
nel caosmos e del caosmos dell’essere si eventuano poeticamente nella
seynpoiesi, in relatività con la topologia della poiesiseyn ma l’essenza
dell’essere caosmico fluttuante, poetante, immaginario, evento dell’essere si
svela nell’ontologia della verità catastrofica.
Solo la teoria della
stabilità topologica, o nella topologia fluttuante della gestellplanckiana, o
nella temporalità immaginaria
nichilista, o nella virtualità caotica della technè, o
nell’ontologia
poetante si presenta quale futuro assentemente presente l’essenza del modello
poetante del caosmos catastrofico.
Qui invece si
eventuerà l’ontologia influente della mathesiseyn della gestellseyn
dell’ontopoiesiseyn,
quale ontosofia dei modelli catastrofici dell’essere caosmico.
La ricerca classica
eventuerà prioritariamente le singolarità ontologiche da dispiegare sia nella
mathesis quali singolarità vituali superfrattali o iperfrattali o metafrattali
sia nella ontofisica immaginaria supergravitazionale quantica.
Ma la ricerca
ontologica si eventuerà nella libertà di ricerca delle singolarità ontologiche
della topologia fluttuante caosmica: soprattutto e perlopiù nella ricerca della
libertà ontologica d’essere singolarità caosmica, ontovarietà ontocreodale,
ontocuspide, ontochiasmale, ontocatastrofe.
Metodo
La libertà di ricerca
ontologica dei modelli catastrofici si eventuerà nel futuro del sentiero
dell’essere nel caosmos, quale seinweg, metodo che svela il futuro al di là,
oltre, ma anche nel presente della ricerca classica e soprattutto per lo più,
di più e di meglio virtuale, attraverso un portale interattivo accogliente
donazioni, studi, fondi, sponsors quale garanzia di continuità e di libertà.
Descrizione della
Ricerca
Il futuro della
libertà si eventua nel presente nella libertà di ricerca della libertà ontologica,
quale essenza dell’essere nel caosmos.
I modelli ontologici
dell’ontologia della libertà caosmica abitano, ancora assentemente presenti, le
ormai classiche topologie dell’essere nella mathesis, nel virtuale,
nell’immaginario nichilista quantico fluttuante, nell’ontologia poetante, nella
topologia delle singolarità catastrofiche.
Il futuro della
ricerca dell’ontologia della liberà di ricerca si presenta anzitutto e per lo
più o di più e di meglio nella libertà di riceca dell’ontoseynpoiesis sia nella
mathesiseyn, sia nella physiseyn sia nell’ontosofia dell’essere caosmico.
Il modello ontologico
disvelante quella completezza è presente nelle singolarità ontologiche della
topologia fluttuante caosmica, quale svelatezza della physiseyn, in relatività
ontologica con la poiesiseyn.
La fondatezza
ontologica delle singolarità caosmiche abita nel presente quale teoria dei
dispiegamenti dell’ontovarietà creodali, chiasmali, cuspidali.
La libertà di ricerca
delle ontovarietà caosmiche eventuerà l’ontologia delle catastrofi dell’essere
nel cosmo, quale poiesiseyn fluttuante topologicamente nel physiseyn.
La differenza
ontologica tra la metafisica influente del caos virtuale o immaginario e
l’ontologia dei modelli caosmici si eventua nel futuro della libertà di ricerca
della catastrofi ontologiche della physiseyn, in relatività sinestetica con la
seynpoiesi: quali ontomorfie morfogeniche delle ontovarietà creodali,
chiasmiche, cuspidali, ellittiche, iperboliche, metaboliche, ontoboliche
La verità abitò nella
metafisica influente dell’episteme nei millenni che ci hanno abbandonato, nel
futuro nella nuova epochè la verità si svelerà nell’ontologia della libertà di ricerca
quale topologia della libertà d’essere fluttanza caosmica negli eventi dei
modelli ontologici delle singolarità ontoboliche, ontochiasmiche, ontocreodali,
delle ontovarietà.
Nel chiasma tra la
topologia del’interessere poetante e la topologia fluttuante caosmica si
eventua la morfoattanza, quale morfogettatezza dell’isteresi della seynpoiesis
transfinita della catastrofe ontologica.
Il tramonto della
metafisica influente dell’epistemè eventua la libertà di essere la catastrofe
poetante.
La morfoattanza
dell’ontomorfia dell’isteresi della poiesiseyn si eventua nel vuoto immaginario
virtualmente, fluttuante, sgombro e libero dalle scorie e dalle storie della
metafisica influente dell’episteme categorica imperativa quale decostruzione
della catastrofe ermeneutica nel presente del futuro della catastrofe
ontopoietica.
Nella catastrofe
immaginaria la morfoattanza si getta quale ontomorfia creodale delle
ontovarietà, per eventuare il futuro della catastrofe seynpoietica nel presente
della catastrofe caosmica poetante.
Il vuoto, la radura
della catastrofe ontologica eventua la ontoattanza della catastrofe ontopoietica
dell’interessere poetante, quale presenza nella nuova epochè della futura
ontopoiesiseyn della catastrofe poetante caosmica.
La catastrofe
ontologica si eventua nel presente quale futuro poetante della catastrofe
ontosofica dell’interessere caosmico.
Il futuro della
libertà si eventuerà nella newepochè quale presenza ontopoietica della
catastrofe ontosofica caosmica.
La libertà ontologica
dell’essere abita nel futuro della libertà ontosofica quale presenza della
libertà poetante d’essere nella catastrofe della radura ove s’eventua l’essere
catastrofico, caosmico, ontopoietico, poiesiseyn.
La libertà poetante è
l’essere abitati dalla catastrofe ontosofica.
Il pensiero poetante
della libertà ontologica s’eventua nel futuro quale presenza dell’ontopoiesiseyn
della catastrofe ontosofica dell’interessere caosmico.
Solo la catastrofe
ontologica può salvare la libertà poetante quale ontologia della libertà di
ricerca dell’interessere, in relatività con l’evento caosmico della catastrofe
della radura illuminante della libertà ontosofica.
L’ontologia poetante
della catastrofe ontosofica è già essere nel futuro della libertà di ricerca
che si eventua, al di là della semplice o simmetrica, supersimmetrica adeguatezza dei modelli
catastrofici della physis, nella sinestesia ontologica del pensiero poetante
della catastrofe ontosofica che si presenta all’orizzonte nel tramonto della
metafisica influente, epistemica, dell’imperativo categorico della volontà di
potenza nichilista, quando si presenta quel tramonto quell’abisso,
l'abgrundseyn si eventua, l’essere nell’oblio abissale nella libertà di ricerca
che è già futuro dell’avvento della catastrofe ontosofica della
fondatezza, grundseyn caosmica
dell’essere in libertà.
Descrizione del
programma
Il futuro della
libertà si eventua nella libertà di ricerca dell’ontologia delle catastrofi
caosmiche.
Nel presente le
singolarità caosmiche delle morfoattanze delle ontovarietà si disveleranno
nella ricerca classica o virtuale, attraverso un portale interattivo
accogliente donazioni, studi, fondi.
Il portale virtuale
garantirà la continuità di ricerca, anche attraverso un numero verde e la
sponsorizzazione di cattedre convenzionate in Italia, Europa, America, mondo
sull’ontologia delle catastrofi caosmiche.
ONTOLOGIA NICHILISTA
Il futuro della
libertà che ci chiama dall’evento della new-epochè, quale interessere poetante
che si getta nel caosmos dell’alterità differenziale eristica si dà
prioritariamente in origine quale nichilismo ontologico.
Il programma classico
di ricerca svelerà l’ermeneutica dell’ontologia nichilista del pensiero
poetante e mitico alla valenza decostruente della technè, fino all’attuale
nichilismo ontologico.
Il programma virtuale
consentirà la creazione di un portale internet, ove seminari telematici,
interattivi nella globalità eventueranno la storia ontologica e poetante del
nulla, ma soprattutto e per lo più l’ontologia poetante del nichilismo.
E’ ineludibile in
presenza della metafisica influente, soprattutto nella sua varietà virtuale ed
immaginaria, una storia ontologica e poetante del nichilismo, ma solo se quel
sentiero consentirà di inoltrarsi oltre nel futuro della ontosofia nichilista,
quale vuoto ontologico della temporalità e spazialità che si eventua eristicamente
nell’essenza dell’essere poetante al di là dell’imperativo categorico del
vuoto, quale alterità nichilista della ilemorfica paradigmatica, o della
paradossalità indicibile, o della abissalità temporale, cosmica spaziale,
esistenziale, mistica, magica, mitica, il nulla ontologico o il nichilismo
poetante si eventua quale abgrunseyn nell’ontophysis nell’ontopoiesiseyn, nella
gestellseyn, nella fondatezza ontosofica dell’essere quale eriseyn del
nichilseyn..essere nel nulla, quale vuoto caosmico, radura abissale del nulla
in essere.
Il nulla ontologico e
poetante si presenta virtualmente non solo quale alterità all’essere o alla
volontà di potenza ilemorfica, imperativa o ortogonale, immaginaria ed
inferenziale, infinita nella sua logica calcolante della metafisica influente e
paradigmatica, paradossale dell’indicibile koinè caosmica, ma soprattutto e per
lo più quale abissalità poetante nell’ontologia dell’essere.
L’abisso ontologico
nel vuoto poetante caosmico si svela quale eristica ontosofica nell’essenza dell’essere,
nella sua fondamentale esistenza, nell’evento del nulla abissale che dà senso
all’interessere caosmico.
L’isteresi
transfinita increspa il vuoto ontologico, ma la sua varietà è fondata sul nulla
che si eventua nella radura poetante, quale abgrundseyn caosmico dell’eriseyn
dell’essere nulla che consente all’essere la disvelatezza ontologica,
attraverso la catabolia del clinamen del nulla.
Il nulla caosmico si
dà nell’abisso transfinito dell’essere per consentire al futuro dell’essere di
eventuare la sua svelatezza ontosofica.
Obiettivi
L’indeterminatezza
ontologica del nulla si eventua nel futuro della presenza dell’essere caosmico.
Il nichilismo
ontologico si svela nel nichilismo classico del mitico nichilismo poetico, in
origine quale nichilismo teologico, poi quale nichilismo etico ed estetico.
Ma quell'orizzonte e
tramonto si installa sempre e comunque nell’imperativo categorico della
metafisica volontà di potenza paradigmatica influenzante il pensiero, la
storia, il tempo, la koinè, l’estetica, la fisica, la psichè.
Nella new-epokeseyn
il nulla s’eventua nella fondatezza ontologica dell’essere poetante,
quale vuoto ontosofico che si dà catabolicamente nella pregnanza caosmica del
clinamenseyn abissale.
La compresenza nella
gestellseyn, nella fondatezza dell’essere e del mondo, nella physiseyn
dell’ontologia del nulla se per un verso non consente mai una interpretazione
finita dei pensieri fondanti il senso e l’essenza, dall’altro consente alla
libertà ed alla verità di eventuarsi disvelandosi sempre oltre la temporalità
ortogonale, al di là del tramonto dei miti metafisici della tecnè, in una
ermeneutica infinita della psichè, o meglio nella ermeneutica transfinita della
psikeseyn.
Quale fondo abissale
senza fondatezza, o con fondamento nullo, o con fondatezza vuota nichilista,
senza ilemorfie presistenti, il nulla ontologico si può svelare nella libertà
poetante, nella verità ontologica, nella psicheseyn ontosofica, onirica, sognante:
nella sua essenza pregnante catabolica,
nel clinamenseyn ellittico, iperbolico, metabolico, ontobolico, delle
ontovarietyà caosmiche.
Al di là del nulla
attivo della technè, quale motore e fondamento della storia della volontà di
potenza imperativa categorica e oltre il nichilismo passivo idealista, poetico,
calcolante della mathesis e del metodoseyn il nulla ontosofico si eventua nel
futuro della fondatezza dell’essere quale nichilseyn: paradoxa e alterità della
radura caosmica pregnante dell’essere nel nulla e del nulla nell’essere
poetante.
Nichilseyn del gestellseyn
e del clinamenseyn caosmico: solo così il nulla non si dà mai quale oggetto da
interpretare, nè essere da contemplare, ma gegenseyn contro essere, essere che
si presenta di fronte senza mai essere l’essere, l’essenza della fondatezza
dell’essere.
Il nulla ontosofico è
il futuro della gegenseyn che si eventua nell’essere nel mondo, nella
psychèseyn, nella physiseyn caosmica.
La presenza pregnante
della nichylseyn nella fondatezza dell’essere consente all’essere
poetante di sottrarsi
sempre e facilmente dall’influenza metafisica imperativa della volontà di
potenza categorica, paradigmatica, epistemica, politechnè.
Di più e di meglio la
stessa wirkyng si eventua nel futuro dell’essere caosmico sempre quale
wirkyngseyn o, in alterità abissale, vertiginosa, onirica, sognante, poetante,
quale wiekyngnikylseyn essere nella influenza del nulla, essere il nulla
influente.
Il wyrkyngnikylseyn
consente d’essere influenti senza la metafisica influente, giacchè annichilisce
l’influenza e l’essenza della metafisica del tempo e della technè, ma consente
anche la presenza pregnante dell’influenza poetante o wyrkyngseyn.
La wyrkyngnikylseyn
non solo decostruisce nel tempo la volontà di potenza metafisica influente del
sapere, nella mathesis, nella psykè, ma soprattutto e per lo più, e per il
meglio, annichilisce l’influenza del paradigma categorico, imperativo,
metafisico sulla fondatezza dell’essere e della ontophysiseyn della psykeseyn,
nella masthesiseyn caosmica, nell’ontosofia poetante.
Programma
Il programma classico
eventuerà il suo futuro programma virtuale quale wirkyngseyn, influenza della
gettatezza dell’essere presente nella pregnanza influente del nulla
wyrkyngnikyl che annichilisce l’influenza della metafisica categorica
sull’ontologia poetante dell’essere, del mondo, della physis, della
mathesiseyn, della psykeseyn, della aletheyaseyn della politekneseyn
dell’ontosofiaseyn caosmica.
Così come esiste una
noetica nichilista influente si eventuerà una noematica nichilista annichilente
l’influenza metafisica paradigmatica, epistemica, quale sentiero futuro
dell’influenza ontologica wirkyngnikyl del seynweg.
La differenza
ontologica tra l’influenza metafisica e l’ontologia influente si eventua nella
differenza nichilista: non solo e non tanto quale differenza alterità tra
l’essere ed il nulla, ma di più e di meglio quale differenza ontosofica
poetante tra la metafisica categoriale e
l’ontologia del
gegenseyn, nel senso di radura vuota, libera, d’essere sempre, eternamente,
indeterminatezza del wirkyngnikylseyn, controessere pregnante dell’evento
dell’essere che si svela nella fondatezza dell’essenza dell’essere caosmico,
poetante.
Il nichilismo
ontologico non è un semplice contro movimento dell’eterno ritorno della volontà
di potenza imperativa categorica della metafisica influente paradigmatica,
epistemica della politechnè noetica, ma soprattuto e per lo più, o per il
meglio, è il contro sentiero del controessere in controsenso nel chiasma
indissolubile del gegenweg nel gegenseyn dell’influenza annichilente del wirkyngnichilseyn.
Il gegenseyn non è
semplicemente la supersimmetria speculare, virtuale o immaginaria, della
wirkynseyn, ma è il chiasma dell’ontologia nichilista, quale controessere che
si eventua nella fondatezza dell’essere e si svela quale radura vuota e
caosmica del wirkyngnichilseyn dell’influenza poetante dell’ontosofia
nichilista.
Il gegenweg del
gegenseyn del wirkyngnichilseyn si eventua nel vuoto poetante, lasciato libero
dal tramonto della metafisica influente e dalla crisi del nichilismo della volontà
di potenza della politechnè o anche dall’abbandono mitico del mondo delle
divinità originarie, iconoclaste e iconocrazie, o se si desidera dalla
debolezza della noetica virtuale post moderna in quel vuoto ontologico il
sentiero del controessere si presenta nel futuro dell’ontosofia del wirkyngseyn.
Il programma di
ricerca, classico e virtuale, prevede di eventuare, finalmente, alla mondanità
la differenza del nichilismo non solo e non tanto quale contromovimento
speculare supersimmetrico della metafisica della volontà di potenza categorica,
ma quale controcanto, controimmagine, controimmaginazione topologica
dell’essere poetante caosmico.
La gegenseyn,
ontosofia nichilista, si eventua nel futuro quale gegenihil dell’icona, gegenikona,
ma nel presente abita già la gegenbild e la gegenbildung: la controimmagine
della
controimmaginazione
controimmaginaria essenzialmente.
Il gegenseyn quale
nichilismo ontologico è il controtempo, la controtemporalità immaginaria
attante nell’abisso cosmico il mondo dell’essere.
Il controtempo è
l’evento del vuoto cosmico, gegenseyn, quale ontovarietà abissale morfoattante
del controspazio caosmico.
Il gegenseyn è la
controspazialità nichilista dell’abgrundseyn ottoattante e formattante il senso
del mondo della physiseyn: quale abisso dell’isteresi del vuoto ontologico.
Il gegenseyn, il
nulla ontologico, e la formattanza dell’abisso immaginario della physis
nichilista.
Metodo
Il sentiero che si dà
nel metodoseyn eventua la libertà di ricerca sia nel programma classico, sia
nel programma virtuale, d’interpretanza dell’ontologia nichilista.
La libertà di
interazione virtuale nel portale internet consentirà a tutto il pianeta di
presentare le proprie idee, donazioni, studi, fondi, in permanenti seminari
telematici, o in cattedre sponsorizzate, convenzionate dal portale virtuale.
Descrizione della
Ricerca
Il nichilismo
occidentale, del tramonto, è l’evento della fine del millennio che dà identità
alla mondità, anzi il nichilismo, poetico o teologico, è il contro-evento, il
gegenrereignis, del tramonto della civiltà globale.
Il gegeneregnis quale
evento della gegenseyn si presenta prioritariamente quale gegendasein,
nichilismo dell’esserci, esistenziale.
Ma in futuro la sua
essenza ontologica sarà del nichilismo mondano. quale evento della
gegenereigniseyn.
L’influenza del
gegenereigniseyn nel mondo inizia nell’epoca classica, ma la sua volontà di
potenza metafisica influente si eventua nell’imperativo paradigmatico
categorico
dell’epistemè: quale
gegenwirkyngseyn, evento dell’influenza del nichilismo millenario.
Il nichilismo
ontologico si può così eventuare quale controvalore, controvalenza del
wertseyn, gegenwert.
La controvalenza
nichilista, gegenwert, dell’esserci è il gegendasein, quale volontà di potenza
dell’eterno ritorno ilemorfico nel tempo, nel mondo, nella vivenza, nella
physis, nella verità, nella storia del millennio occidentale al tramonto.
Il nichilismo
ontologico è la controvalenza dell’essere la gegenwertseyn dell’essere valenza
poetante.
La gegenwertseyn si
eventua nella storia metafisica del mondo nel nichilismo classico, al tramonto,
del gegenwertdasein: esserci della controvalenza dell’eterno ritorno del nulla.
La storia del
bimillennio ha eventuato però una controvalenza, gegenwert del gegendaseyn,
controesserci nichilista che ci è dato quale fondamento dell’occidente al
tramonto e gegengrundseyn: controfondatezza dell’essere valenza.
Il nichilismo
ontologico si presenta perciò, contemporaneamente, nel fondamento dell’esserci
occidentale tramontante, grundsein, e nella sua paradoxalità, gegengrund:
controfondatezza annullante la valenza del mondo dell’essere.
L’ontologia
nichilista si eventua nel presente tramonto sia nelle fondamenta della
metafisica influente, sia nella controfondatezza, gegengrund, che annulla la
valenza del grundaseyn, quale volontà di potenza della vivenza, della verità,
della storia del mondo.
La grundseyn è la
controvalenza del gegengrund, ma anche l’imperativo categorico della metafisica
della gegengrundaseyn: anzi negli ultimi secoli quella volontà di potenza si è
presentata quale sinergia del grundaseyn e supersinergetica, o meglio
gegenesinergetica, del gegendaseyn il nichilismo quale volontà di potenza della
gegensinergetica, controsinergetica, del controesserci.
L’ontologia del nichilismo
è la sinergetica dell’essere che non c’è, nel mondo che non c’è, nella physis
che non c’è: quale gegendasein, controesserci del grundseyn, fondatezza che non
c’è.
La sinergetica del
nulla con valenza che non c’è, in un’etica dei valori cosmologici che non c’è
più, né mai più ci sarà, se non nell’eterno ritorno del niente, quale
gegendasein,
controfondamento:
gegengrundaseyn dell’essere valenza che non c’è più, né mai più ci sarà, né di
qua, né di là.
Il nichilismo
ontologico è lo spazio di influenza, nichilismo influente, della metafisica
dell’essere che non c’è: gegenseyn, quale sinergetica della volontà di potenza
categorica dell’esserci che non c’è più, né mai ci sarà: la spazialità
influente, ma anche la temporalità di influenza, del gegendasein quale
grundaseyn.
Fondamento che non
c’è più che si dà quale temporalità dell’eterno ritorno del nulla, spazio
influente della volontà di potenza sinergetica nichilista, virtuale o
immaginaria, del cosmo che si dà quale mondo del niente.
Il nichilismo soggiorna
nell’essere al potere della potenza, abita l’essere al potere della
synergetica, quale abisso senza fondo dell’essere che non c’è, o si presenta
solo quale esserci gegenseyn, gegengrundseyn del grundaseyn.
La metafisica della
volontà di potenza si presenta come imperativo categorico del sistema dei
valori, ma nel contempo nell’eterno ritorno nichilista, quale sinergetica
dell’essere al potere della potenza del nulla, del controessere, del gegenseyn,
quale grundaseyn del mondo e della storia dell’esserci.
Ma l’essenza
autentica del nichilismo occidentale, tramontante, e l’incompletezza, o la
logica, la ragione, la razionalità, il calcolo, la computerazione, la
formattanza dell’essenza
dell’incompletezza,
quale sinergetica del nichilismo ontologico.
L’incompletezza
nichilista nella sua valenza abissale decostruisce non solo l’essere, ma anche
la metafisica della volontà di potenza, la metafisica sinergetica, e la
metafisica dell’essere al potere della potenza del nulla. questa sua
autenticità d’incompletezza ontologica e poetante, virtuale ed immaginaria,
crea spazio al vuoto, alla radura alla spazialità libera di tutto e libera dal
niente, libera soprattutto dal nulla annichilente.
L’incompletezza
ontologica nichilista è libertà di creatività, nel senso di creare lo spazio
libero dal nulla.
Ma il creare spazio
del nichilismo ontologico non è solo morfoattanza della libertà dell’essere
valenza della sinergetica, sia pure quella fondata sulla velocità del dasein
d’essere presente, di soggiornare nella noetica, semmai è soprattutto e per lo
più la creatività spaziale dell’essere poetante, che gioca negli spazi vuoti
del nulla per eventuare il suo gioco creativo di libertà d’essere.
Anzi il gioco
creativo dell’essere è proprio quello d’eventuare in tutti gli spazi, e con
tutti i tempi, l’incompletezza metafisica del nichilismo, la sua sinergetica
dissipatrice delle valenze e dei fondamenti.
Quando il nichilismo,
per esserci, uccide il suo dio, c’è sempre un dio che salverà l’essere, giacchè
il killer nichilista non conosce, non sa dell’esistenza della fondatezza
dell’essere.
La grundseyn si sottrare
alla morte del dio, ucciso dal nichilismo, imperante e trionfante, e si salva
dal tramonto del nichilismo e dalla fine della storia, perché la sua essenza,
il suo orizzonte, il suo destino sono al di qua ed al di là del nichilismo
classico, poetico, moderno, ontologico.
La grundseyn non
abita il futuro nichilista della morte di dio, giacchè la sua gestellseyn e la
suo clinamenseyn si eventuano al di là del soggiorno e del tramonto della
metafisica della volontà di potenza, quale sinergetica del nichilismo.
Il nichilismo muore
con la morte del suo dio, ma l’essere non è il dio del nichilismo.
La teoclastia
nichilista non decide mai il destino e la sorte dell’essere, ma solo del
grundaseyn, giacchè la grundseyn si è sotratta ed abita sempre l’al di qua e
l’al di là del futuro che il nichilismo non conosce.
Il nichilismo
teoclasta non è, e non sarà mai seynklasta, se mai è stato ed è, forse sarà
ancora nel suo tramonto, soltanto daseinklasta: killer del grundaseyn.
Il dio è morto e
anche la metafisica è morta, così come la sua influenza sulla filosofia
dell’occidente, sull’epistemè, sulla mathesis sull’ermeneutica: in quel
tramonto metafisico muore anche il nichilismo classico, poetico, etico,
globale, cosmico, universale.
Solo la risonanza di
quella catastrofe catabolica nichilista: echeggia ed aleggia, al tramonto della
metafisica nichilista quale ontologia nichilista che decostruisce la valenza
dei fondamenti e transvaluta, calcolante, le supervalenze etiche ed estetiche
della vivenza del grundaseyn.
In quell’abisso
immaginario al tramonto virtuale soggiorna il gioco creativo del grundseyn, il
quale crea spazio nel vuoto ontologico del nichilismo metafisico, sinergetico,
dissipante, e si eventua nel futuro quale clinamenseyn influente: wirkyngseyn
metabolico dell’ontoisteresi dell’ontovarietà creodoseyn, quale chiasmaseyn
che, nel presente, abita il caosmoseyn
poetante.
Il nichilismo e’
morto e solo l’ontosofia ci puo’ salvare.
Soltanto
l’ontopoiesiseyn ci puo’ salvare dalla morte della metafisica nichilista
influente.
Solo l’essere-valenza
che s’eventua al tramonto del nichilismo metafisico e crea spazio nel vuoto
ontologico, fa il suo gioco e si fa gioco della declinante influenza
nichilista, puo’ salvare il mondo e la sua physis dalla catastrofe sinergetica
della volonta’ di potenza dell’eterno ritorno del nulla.
Il dio del nulla e’
morto e niente ostacola piu’ l’evento della nuova epoche’ della ontologia
poetante.
Il dio nichilista e’
morto e nulla osta l’ontologia della liberta’ ontosofica.
Il dio metafisico e’
morto e nulla ostacola piu’ che il vuoto ontologico, la radura dell’essere sia
abitata, nel cui sentiero interrotto si eventui la liberta’ dell’al di la’
ontopoietica.
Sopra tutti i
tramonti nichilisti c’e’ l’ontopoiesiseyn, sopra tutti i tramonti metafisici
c’e’ l’essere poetante che si da’, sopra tutti tramonti del dio che muore c’e’
la grundseyn che si disvela nella liberta’ della nuova epoche’.
Qui ed ora si eventui
almeno quella liberta’ di ricerca, altrimenti il tramonto della metafisica
nichilista annullera’ anche la liberta’ ontologica poetante.
Abita il futuro
nichilista della morte di dio, giacche’ la sua gestellseyn e il suo
clinamenseyn si eventueranno al di la’ del soggiorno e del tramonto della
metafisica della volonta’ di potenza, quale sinergetica del nichilismo.
Il nichilismo muore
con la morte del suo dio, ma l’essere non e’ il dio del nichilismo.
La teocrazia
nichilista non decide mai il destino e la sorte dell’essere, ma solo del
grundaseyn, giacche’ la grundseyn si e’ sotratta ed abita sempre l’al di qua e
l’al di la’ del futuro che il nichilismo non conosce.
Il nichilismo
teoclasta non e’, e non sara’ mai, seynklasta, se mai e’ stato ed e’, forse
sara’ ancora suo tramonto, soltanto daseynklastia: killer del grundaseyn.
Il dio e’ morto ed
anche la metafisica e’ morta, cosi’ come la sua influenza sulla filosofia
dell’occidente, sull’episteme’, sulla mathesis, sull’ermeneutica: in quel
tramonto metafisico muore anche il nichilismo classico, poetico, etico,
globale, cosmico, universale.
Solo la risonanza di
quella catastrofe katabolica nichilista, echeggia ed aleggia, al tramonto,
della metafisica nichilista: quale ontologia nichilista che decostruisce la
valenza dei fondamenti, e transvaluta, calcolante, la supervalenze etiche ed
estetiche della vivenza del grundaseyn.
In quell’abisso
immaginario al tramonto virtuale soggiorna il gioco creativo del grundseyn, il
quale crea spazio nel vuoto ontologico del nichilismo metafisico,sinergetico,
dissipante, e si eventua nel futuro ma, affinche’, quel destino si compia, si
completi, cosi’ come l’essere ha abbandonato gli enti alla propria sorte, e i
superenti all’esserci solo nell’al di
la’, sul sentiero simile a quello degli dei che ci hanno abbandonati, nella
nuova epoche’ l’essere dovra’ avere anche il coraggio, e la liberta’, di
abbandonare il nulla, il niente, il nichilismo, la metafisica nichilista della
sinergetica volonta’ di potenza.
Solo quando l’essere
abbandonera’ al proprio destino tramontante il nulla, niente ostacolera’ piu’
l’evento della svelatezza dell’ontosofia kaosmica.
Soltanto quando
l’ontopoiesiseyn eventuera’ l’eleuthanasia del nichilismo metafisico influente,
l’essere si liberera’ dal nulla per svelarsi nell’ontosofia.
La nuova epoche’ non
sara’ altro che la thanasia del nichilismo poetico, classico, autentico,
moderno, metafisico, sinergetico, teologico, etico, estetico: quale thanaseyn:
essere la morte nel nichilismo: thanaseyn del nulla.
Essere per la morte
del nichilismo metafisico sinergetico.
Descrizione del Programma
Il nichilismo si
eventua nel presente nella sua essenza, quale creativita’ che lascia libero lo
spazio ove abita l’ontologia poetante.
Il programma classico si
installera’ in quella liberta’ di ricerca, invece il programma virtuale si
dispieghera’ in un portale interattivo globale, ove seminari virtuali,
donazioni, fondi, cattedre convenzionabili creeranno lo spazio della liberta’
di ricerca sull’ontologia nikilista.
L’eclisse del
nichilismo metafisico sinergetico lascia libero lo spazio, lascia il vuoto
ontologico libero, lascia la radura libera d’essere valenza ontosofica
kaosmica.
L’eclisse del dio
nichilista metafisico sinergetico lascia libero lo spazio ontologico, il vuoto
poetante, la radura ontosofica dell’essere kaosmico.
La nuova epoche’ si
eventua nel futuro dell’abitare nell’eclisse, nel tramonto, nel nichilismo
metafisico sinergetico, per svolgere la presenza del gioco creativo
dell’essere.
Il quale crea il suo
gioco libero, per liberare lo spazio dal nulla: decostruisce nell’eclisse
l’annullamento dell’influenza sinergetica metafisica nichilista.
L’incompletezza
creata nell’eclisse della metafisica nichilista classica, lascia libero il
campo per il gioco creativo dell’essere kaosmico, ontosofico, poetante.
ONTOERISEYN
E’ ineludibile la libertà
di ricerca sull’ontologia eristica, o sull’eristica ontologica, ottoattante, o
caosmica, o ontosofica, giacchè né il pensiero ontologico classico, né
l’ontologia moderna sono riusciti ad eventuare la chiarezza della disvelatezza
che si presenta nell’ereigniseyn quale futuro dell’eriseyn, dell’eristica
dell’essere poetante, o dell’eristica ontosofica dell’interessere caosmico.
Obiettivi
Il futuro dell’eristica non può essere più la semplice sottrazione o
oblio, o latenza, o nascondere, o
assenza della presenza dell’essere nel tempo, sia pure ontologico, in alterità
all’evento della verità disvelante, ma dovrà essere di più e di meglio: l’ontologia, o l’ontosofia
dell’eriseyn, quale evento caosmico dell’interessere poetante.
L’ontoeriseyn si eventua già nella presenza dell’abisso e della
fondatezza dell’interessere ontosofico: quale eristica dell’abgrundseyn in
alterezza paradossale, inaudita, indicibile, con la grundseyn poetante, o
ontopoiesiseyn.
Solo la svelatezza, la verità ontosofica, della eriseyn eventuerà la
libertà ontologica dell’interessere poetante, caosmico nell’abgrundseyn,
nell’abisso, e nella grundseyn, nella fondatezza ontosofica della seynpoiesis.
La stessa differenza ontologica della metafisica influente, epistemica
dell’imperativo categorico della volontà di potenza, con la ontologia classica,
fondamentale o poetante, non disvela più l’evento della seynpoiesis, anzi
rischia di soccombere di fronte all’ortogonalità supersimmetrica
dell’adeguatezza con la physis.
Nella nuova epochè o si è capaci di disvelare l’essenza
dell’ontoeristica, o si è destinati a soccombere all’eterno ritorno della metafisica,
nascosta sotto le spoglie affascinanti del virtuale frattale o dell’immaginario
nichilista.
Il futuro dell’eriseyn si presenta classicamente quale pensiero
poetante che ci viene incontro improvvisamente, ma per lo più si eventua
attraverso un portale virtuale accogliente tutte le donazioni, studi, fondi,
seminari virtuali globali, a garanzia della continuità della ricerca e della
libertà di ricerca, anche con sponsors per cattedre convenzionate in Italia,
Europa America, mondo.
Programma
Il sentiero della libertà il seynweg, eventua molteplici ontomorfie
dell’eriseyn qui solo le fondamentali sono gettate alla presenza del pensiero
ontologico: soprattutto e per lo più quelle che non sono sfuggite alla
contemplazione poetante o alla poesia filosofica, solo perché sottratte
dall’oblio, dalla latenza millenaria della disvelatezza dell’essere, eventi
perciò di una paradossalità già vigente nell’ontologia classica, perdurante
nella moderna.
C’è una paradossalità ontologica, meglio un paradoxa ontosofico, che
mai si è eventuata nella contemplazione ontologica classica e contemporanea, ma
che è sempre stata presente nel futuro anteriore, come lo sarà nel profondo
futuro dell’essenza dell’essere poetante.
Forse solo nelle iconoseyn, immagini, libere dell’essere ontopoiesi si
sono disvelate: prioritaria fu la differenza ontologica, nel seno dell’essere,
dell’ontoeriseyn tra la gestellseyn e il clinamenseyn.
La fondatezza dell’interessere poetante e la gettatezza morfoattante
dell’isteresiseyn quale ontovarietà ontobolica caosmica.
Ambedue gli eventi sono presenti nel sentiero, seynweg anfibologico
virtuoso e virtuale dell’ontoseyn: a volte si disvelano nella differenza
ontosofica, altre volte abitano la stessa radura topologica fluttuante
nell’indeterminatezza ontologica dell’interessere poetante.
Ma nella gestellseyn, la metastabilità ontologica, non fosse presente
nel contempo e nella stessa spazialità anche la seynisteresi del clinamen
ontologico, sia l’una che l’altra non sarebbero più l’ontovarietà dell’eriseyn,
ma solo la differenza ilemorfica della metafisica del mondo, categorica ed
epistemica.
C’è perciò nell’essenza dell’eriseyn un’ontovarietà caosmica,
fluttuante, stabile ed instabile,
virtuale ed immaginaria, ontologica ed ontosofica, di là dall’essere
completamente contemplata e paradossalmente mai presente nel pensiero
ontologico classico, ma che si disvela solo nell’ontoicona dell’arte della
libertà poetante.
Casualità kairologica o altro non si sa.
Certo è che per eventuarsi, quale gestellseyn, la fondatezza della
stabilità della physis, del mondo, dell’essenza dell’essere si deve presentare
nella sua grundseyn caosmica, stabile ed instabile, fluttuante, dinamica,
indeterminata, infinita, ma soprattutto e per lo più quale evento della sua paradossalità
eristica in qualità di isteresi ontologica nella seynklinamen ontovarietà,
morfoattante, catastrofica.
Solo allora la fondatezza dell’essere evento si svela all’interessere
del mondo e della contemplazione poetante: soltanto quando il grundseyn si
svela dall’abgrunseyn, quale isteresiseyn del clinanamenseyn, nella radura
vuota e libera per essere eriseyn paradossale della gestellseyn, a sua volta
ontoeriseyn della paradossalità della seynisteresi del clinamen poetante.
Nei millenni l’unica ontomorfia che si è lasciata abitare dall’eriseyn
paradossale è l’iconoseyn poetante ontosofica dell’interessere,
nell’ontovarietà dell’arte caosmica: nelle origini del mitoseyn, nel
rinascimento fiammingo-italiano, nella poesia ontosofica teutonica, nel romanzo
ricerca dell’ultimo secolo dell’ultimo milllennio.
Metodo
Il sentiero che dà il metaodoseyn della eriseyn sarà classico e
virtuale.
I seminari telematici visibili in tutto il mondo consentiranno alla
globalità scientifica di offrire le loro idee, donazioni, fondi nel portale
virtuale, anche attraverso un numero verde, quale garanzia di continuità e
libertà di ricerca, il portale internet sponsorizzerà cattedre convenzionate in
Italia, Europa, America mondo.
Il metaodoseyn della eriseyn è il sentiero, seynweg, che dall’abisso
ontologico e poetante infinito e indeterminato, si eventua ed abita
l’abgrundseyn della gestellseyn quale grundseyn, fondatezza ontosofica
metastabile, virtuale ed immaginaria, fluttuante della clinamenseyn, la
morfogettatezza dell’isteresiseyn dell’interessere poetante che si svela,
ancora soltanto,
nell’iconaseyn dell’ontopoiesiseyn dell’ontosofia dell’ontovarietà
partadossali anche nel tempo, nella spazialità, nel mondo, nell’essenza della
decostruzione contemplativa dell’essere classica e contemporanea.
L’ontoeriseyn abita il sentiero poetante dell’evento quale alterità
dell’interessere ontosofico dell’abgrundseyn nella gestellseyn paradossale,
indicibile, indeterminata, transfinita, virtuale, immaginaria, kaosmica, nel
futuro anteriore della fondatezza poetante del grundseyn
disvelante il metaodoseyn dell’isteresiseyn della morfogettatezza:
quale morfoattanza della clynamenseyn eristica poetante.
Descrizione della Ricerca
Il futuro eristico dispiega la semplice presenza della differenza
ontologica nell’interessere poetante, le differenze non si eventuano solo tra
l’essere e la mondanità, tra la verità e la
physis, tra il pensiero calcolante dell’epistemè della metafisica
influente e il pensiero poetante, tra il sentiero dell’identità e quello che conduce nell’alterità, ma di più e
meglio si svelano nella stessa essenza dell’essere, dell’aletheyaseyn nella
physiseyn, nella gestellseyn e
soprattutto nell’ontopoiesiseyn in relatività con la mathesiseyn.
L’eristica svela la differenza poetante ontosofica nell’essenza
dell’essere ontologico, quale ontoisteresi transfinita che dà senso e
ontovarietà al tempo. allo spazio, alla gestell,
all’abgrundseyn ed alla grundseyn, all’abisso e alla fondatezza del
clinamenseyn, in qualità di morfoattanza ontobolica della differenza
dell’interessere caosmico.
L’eriseyn è la differenza ontosofica quale ontologica poetante,
dell’interessere fluttuante, virtuale ed immaginario, abissale e fondante,
ontofisico e disvelante la verità delle singolarità dell’essere gestellseyn,
grundseyn in alterità delle singolarità dell’essere caosmico del clinamenseyn,
abgrundseyn, abissale, l’ontoeristica e la differenza ontosofica dispiegante la
differenza ontologica, giacchè si disvela anche nell’essenza abissale dell’essere
caosmico, quale singolarità catastrofica dell’indeterminatezza dell’interessere
sempre, eternamente, transfinitamente gestellseyn e clinamenseyn in alterità
paradossale, ma nella qualità della alternante fondatezza.
Nella differenza ontosofica l’eriseyn si getta nell’abgrunseyn
dell’interessere caosmico
poetante,nell’abisso della
fondatezza: nella grundseyn del gestellseyn fluttuante, quale morfoattanza
delle singolarità elittiche, iperboliche, metaboliche, cataboliche, caosmiche,
ontoboliche, chiasmali, creodali, nell’ontopoiesi fluttuante dell’interessere
abissale la differenza ontosofica si svela quale gestellseyn, qualora la
singolarità si getta nella sua ontomorfia dell’ontovarietà catabolica,
ontobolica ellittica, ma nello stesso istante,
infinitesimo, la sua morfogettanza si eventua nell’eriseyn, quale
paradossalità del clinamen nell’ontovarietà iperbolica, metabolica, chiasmale,
ontocreodale.
L’ontosofia eristica è la differenza ontosofica che si eventua
nell’interessere poetante nel futuro anteriore, quale presenza paradossale
dell’indeterminatezza fluttuante, abissale, caosmica, nella gestellseyn della
fondatezza e nel clinamemseyn della morfogettanza dell’isteresiseyn
ontovarietà, ontopoietica.
Il programma classico di ricerca consente l’eventuarsi, nel futuro
anteriore dell’ontologia poetante la differenza eristica; il programma virtuale
si disvelerà nel portale internet accogliente idee, donazioni, analisi, studi,
workshop virtuali, seminari virtuali, fondi, sponsors, numero verde, cattedre
convenzionate di ontoeriseyn quale ontosofia dell’indeterminatezza della
differenza ontologica poetante dell’interessere fluttuante caosmico.
L’ontosofia dell’indeterminatezza eristica si eventua nell’essenza
della differenza dell’interessere poetante della libertà ontosofica.
Il sentiero che si getta nella libertà ontosofica del programma di
ricerca classico e virtuale, dell’eriseyn
eventua il futuro della nuova epochè quale differenza caosmica abissale,
immaginaria, prioritaria anche se sempre in relatività alla differenza
ontologica.
Priva di essere l’essere nel mondo che si eventua in alterità al nulla,
l’essere si disvela nella sua topologia fluttuante, nella radura abissale,
l’abgrundseyn dell’eristica ontosofica della differenza caosmica, ove singolarità
poetanti si gettano per eventuare, prioritariamente, il gestellseyn, poi il
clinamenseyn, quale ontomorfia e ontovarietà temporale e nello spazio del
tempo, epokeseyn, tempo ontologico e tempo ontosofico dell’essere caosmico.
L’eristica ontosofica e’ il futuro dell’ontovarietà del tempo caosmico.
Descrizione del Programma
L’evento della libertà di ricerca abita l’ontoeristica dell’essere
caosmico e si dispiega nel programma classico donazioni, idee, workshop e nel
programma virtuale: portale internet a garanzia di continuità, numero verde,
fondi, sponsors per cattedre convenzionate, seminari virtuali garantiti dal
responsabile globale e dal direttore progettuale della libertà di ricerca
scientifica.
Il portale virtuale sarà lo strumento del pensiero
creativo del futuro della libertà di ricerca sull’ontoeriseyn: essere in
libertà caosmica, quale fondatezza della differenza ontosofica dell’interessere
poetante.
ONTOMATHESIS: METAONTOLOGIA DELLA FONDATEZZA DELLA
MATEMATICA
La crisi si dei fondamenti
al di là della fortuna tecnica di alcune teorie frattali, virtuali, immaginarie
è ancora presente nel futuro della mathesis,
ma nessuno si è inoltrato nel sentiero interrotto della crisi della
fondatezza della matematica.
Il sentiero che abita
il futuro della presente ricerca il
seynweg eventuerà la crisi ontologica della mathesis, in relatività con
la ricerca della verità ontologica, o svelatezza, dell’essere al di là dei
paradigmi della metafisica influente dell’imperativo categorico della volontà
di potenza.
Il futuro abita nel
presente sia il pensiero ontologico, sia l’indicibile paradosso godeliano della
fondatezza metaontologica della ontomathesiseyn: la mathesis dell’esssere quale
disvelatezza della verità ontologica, altri saranno felici delle magnifiche
sorti virtuali della matematica, senza sottrarre nulla a quella presente epoca,
è giunto il tempo ontologico dell’evento della new epochè, quale
onthomathesiseyn della fondatezza ontologica della verità disvelata delle
matematiche.
Obiettivi
Il futuro che abita la
presente ricerca si eventuerà in un sentiero classico workshop, studi,
donazioni ed in un sentiero virtuale attraverso un portale Internet ove si
svolgeranno perenni seminari virtuali sull’onthomathesiseyn.
La metaontologia
della mathesis si disvelerà quale ontosinestesia del pensiero ontologico e
poetante della poiesiseyn, in relatività con la crisi della fondatezza
ontologica godeliana.
Sia consentita la
libertà di ricerca in assenza di ontosinestesie nella new epochè ineludibili:
nel futuro che non
c’è che non c’è ancora è presente la sinestesia, e differenza, tra fondatezza
rigorosa della verità e fondatezza ontologica della disveletezza.
Né il pensiero
poetante, né il pensiero ontologico dell’ultimo millennio hanno eventuato
quella disvelatezza, ma nelle ontoincrespature fluttuanti si getta la libertà
di ricerca della fondatezza ontologica della verità, in relatività con
l'episteme’ assiomatica paradigmatica, quale nuova ontologia influente per
gettare l’intersenso dell’inter-essere della fondatezza ontologica, in
ontosinestesia con la fondatezza virtuale, immaginaria, kaosmica.
Programma
La fondatezza
ontologica abita il futuro nella presenza della fondatezza virtuale,
immaginaria, kaosmica quale modello ontologico del dicibile della koinè
ontologica eventuante i paradossi ontologici, ma gettante, oltre la verità
ortogonale, i paradossi dell’adeguatezza categorica imperante paradigmatica.
Non si può eventuare
un mondo in un biennio se nessuno riuscì nell’intrapresa nei tre secoli dell’ultimo
millennio: ma l’inizio del futuro qualcuno da qualche parte dovrà svelarla nel
presente, altrimenti il parakleta rimarrà criptato, obliato per altri tre
millenni.
Qui il futuro abita
il presente nell’essenza della fondatezza ontologica, o meglio dagli eventi
godeliani è possibile dispiegare una metaontologia della fondatezza della
ontomathesiseyn.
Quale completezza
della fondatezza non sarà sufficiente solo una fondazione ortogonale, noetica,
imperativa, categorica, modale adeguata all’inferenza della volontà di potenza
paradigmatica sia per l’infinita’ degli
eventi che sfuggono o che rimangono nell’oblio, sia per la disvelatezza
dell’essere ontologico che eventua la fondatezza ontologica della verità, ma
anche della stessa fondatezza virtuale della technè frattali, sia della
fondatezza immaginaria della temporalità, sia soprattutto e per lo più per
l’eventuarsi della fondatezza kaosmologica fluttuante topologica, intuita dallo
stesso Godel, poco prima dell’al di là, con le sue teorie kaosmiche degli
universi transfiniti, ma sinestetici nella temporalità ontologica.
La presenza della
fondatezza kaosmica virtuale immaginaria quali varietà dell’ontomathesis abita
il futuro dei dispiegamenti dei modelli del dicibile quale koinè della verità
del senso della disvelatezza, dell’evento dei paradossi dell’isteresi
transfinita, ontoattante, dell’intenzionalità noetica e noematica ontologica,
al di la’ delle possibili eventuali future qui è presente la singolarità della
prova ontologica godeliana, disvelante l’essenza della fondatezza
metaontologica in relatività con la seynpoiesis, piuttosto che influenzata
dalla fenomenologia dell’intenzionalità inerente la modalità noetica.
Metodo
La libertà di ricerca
consentirà di eventuare sia il percorso classico workshop, studi, donazioni sia
il sentiero virtuale attraverso il portale Internet interamente dedicato
all’ontomathesiseyn, il portale virtuale consentirà la libertà di ricerca e la
continuità attraverso fondi, i seminari virtuali telepresenze telematiche, il
primo sentiero lasciato interrotto, ma che va oltre la sua prova ontologica, da
Godel eventuerà la fondatezza dell’inter-essere metaontologica sia nel
virtuale, sia nell’immaginario sia nel kaosmico della seynpoiesis.
L’altro sentiero si
biforcherà verso la prova ontologica godeliana e quello del pensiero poetante
della verità ontologica.
Il sentiero che
eventua l’oltre si fonda sulla paradossalità ontologica dei fondamenti, ma
anche sull’isteresi transfinita, quale evento dell’inter-essere nel sentiero
del virtuale ortogonale all’immaginario.
Descrizione della
Ricerca
Il futuro che si
eventua nel presente della new epochè consente la libertà di ricerca
sull’essenza dell’ontomatesiseyn quale grundseyn dell’ontologia della
matematica.
L’ontologia godeliana
nel futuro anteriore può essere in ontosinestesia con il pensiero ontologico
poetante, quale seyngrund fondatatezza in relatività con l’inter-essere:
attraverso il sentiero della metaontologia kaosmica transfinita in qualita’
d’isteresi dell’ortogonalità virtuale e immaginaria.
La sinestesia tra il
pensiero ontologico e l’ontologia godeliana della mathesiseyn eventua la
disvelatezza della verità ontologica al di là della paradossalità indicibile e
oltre l’intenzionalità noetica fenomenologica, anzi l’ontomathesiseysn svela
l’essenza della noematica ontologica in relatività con la fondatezza
dell’inter-essere, la noesiseyn, l’ontologia noematica dell’inter-essere, la
grundseyn della noesiseyn la fondatezza dell’ontologia noematica consentono la
libertà di ricerca virtuale, immaginaria, kaosmica della verità della
mathesiseyn la libertà del noesiseyn dei modelli ontologici, la libertà del
dicibile ontologico quale koinesiseyn,
ontopoiesiseyn che si
dà al mondo e all’essere nell’intermittenza dell’isteresi transfinita
dell’ontopoiesiseyn.
L’ontoisteresi che
abita i transfiniti ancora ortogonali del virtuale e dell’immaginario disvela
il transfinito ontologico della mathesiseyn, quale grundseyn fondatezza noematica
del koinesiseyn, del dicibile poetante oltre la paradossalità dell’indicibile
categorico dell’imperativo dell’inferenza intenzionale noetica.
Al di là
dell’intenzionalità della mathesis noetica calcolante si getta l’istetesi del
transfinito ontologico dicibile poeticamente nella seyngrund della noesiseyn,
quale koinesiseyn che abita il futuro nella libertà del presente grundseyn in
qualita’ di metaontologia della sinestesia della fondatezza della noematica
dell’interessere poetante.
La noesiseyn si getta
nell’abgrundseyn, nell’abisso dell’essere, quale futuro in libertà d’essere la
koinesiseyn poetante dalla mathesiseyn, oltre la metafisica influente dei
paradigmi epistemici categorici della noetica, al di là dell’intenzionalità
fenomenica, per essere libertà di ricerca del transfinito caosmico, quale
ontoisteresi del virtuale e immaginario ancora vincolati all’ortogonalità del
tempo frattale.
Il modello chaosmico
noematico della fondatezza, grundseyn, si eventua nel futuro transfinito
ontologico, quale intermittenza della ontovarietà dell’isteresi transfinita in
qualità di singolarità ontologica chaosmica dell’attanza poetante transfinita
diagonale del virtuale e dell’’immaginario ancora noeticamente ortogonali
dell’intenzionalità frattale.
L’attanza della
noesiseyn abita il futuro nel presente della gettatezza dell’intermittenza
della grundseyn quale sinestesia della ontologia godeliana e
l'ontopoiesiseyn della disvelatezza
poetante della koinesiseyn.
La libertà di ricerca
del futuro della mathesiseyn si presenta al mondo prioritariamente quale
noematica ontologica godeliana poetante, la quale consente la grundseyn in
qualità di transfinito caosmico in intermitezza d’isteresi dell’ortogonalità
virtuale ed immaginaria ancora nichilista, la noematica godeliana ontologica
annulla, annichilisce la paradossalità categoriche della metafisica influente
noetica, ed eventua il sentiero della sinestesia con il pensiero poetante,
quale ontopoiesiseyn della grundseyn della koinesiseyn per disvelare la aletheiaseyn sia la verità
dell’inter-essere oltre l’ iperfrattale, o superfrattale, oltre che
l’interimmaginario internichilista cosmico.
L’ontologia godeliana
della libertà di ricerca futura si presenta prioritariamente quale noematica
della grundseyn della verità dell’inter-essere, aletheyseyn al di là dei
paradossi virtuali, immaginari, noetici della metafisica influente epistemica
dell’imperativo categorico della volontà di potenza ilemorfica.
La noematica
ontologica godeliana si getta nell’abgrundeseyn dell’indicibile quale nuova
epochè della koinesiseyn in relatività con il pensiero dell’interessere
ontopoiesiseyn.
L’ontomathesiseyn
s’eventua nel futuro alla presenza della libertà del pensiero dell’inter-essere
caosmico, quale noematica ontologica godeliana in sinestesia con il pensiero
dell’interessee poetante seynpoiesis della grundseyn, per la nuova epochè della
koinesiseyn disvelante la mathesiseyn della aletheyaseyn.
La noesiseyn
godeliana, quale ontologia della fondatezza della noematica del pensiero dell’inter-essere
caosmico si eventua nel futuro della libertà di ricerca in qualità di isteresi
transfinita della aletheyaseyn della ontologia della verità dell’interessere
poetante, koynesiseyn.
Soltanto la noematica
ontologica godeliana può salvare la verità dell’abisso annichilista solo la
noesiseyn godeliana può salvare la libertà di ricerca, classica e virtuale,
attraverso un portale Internet ove si svolgeramnno seminari telematici
dall’indicibile per eventuare l’aletheysen del pensiero dell’inter-essere caosmico
quale intermittenza dell’ontomathesiseyn della nuova epochè, solo la
mathesiseyn godeliana può salvare la libertà della verita’.
Descrizione del Programma
Il futuro che abita
la libertà di ricerca della fondatezza della mathesis si presenta quale
ontologia godeliana, attraverso la noematica che si eventua nell’isteresi
transfinita della metafisica influente, paradigmatica, dell’imperativo
categorico virtuale ortogonale all’immaginario nichilista.
La libertà di ricerca
della ontomathesiseyn abita il futuro della noematica godeliana e si presenta classicamente
attraverso seminari, donazioni, studi e virtualmente attraverso un portale
internet di teletrasmissione telematiche di seminari virtuali.
Il portale virtuale
darà voce ed ascolto alla libertà di ricerca e garantirà la continuità
attraverso fondi e sponsors di cattedre convenzionate dedicate
all’ontomathesiseyn godeliana quale pensiero dell’inter-essere dell’ontoevento
della fondatezza della verità in Italia, Europa ed America.
FONDAMENTA DI STORIA
DELL’ESSERE
Nessuno ha mai
immaginato di eventuare la storia della fondatezza dell’essere.
I grandi del
pensiero, e della storia, hanno solo pensato alla storia del destino
dell’essere.
Qui si vorrà lasciare
libero il campo alla ricerca, almeno delle fondamenta essenziali della storia
dell’essere, quale storia della sua fondatezza ontologica: grundseyn.
C’è solo un pensiero
dell’ontologia poetante, che ha percorso il sentiero, della storia del
grundaseyn.
Ma nessuno ha ancora
eventuato il sentiero, il seynweg, del grundseyn, abgrundseyn, quale abissale
fondatezza della poiesiseyn, della physiseyn, dell’aletheyaseyn, del
gestellseyn, della ikonaseyn, dell’ontosofia dell’essere caosmico.
Non è più consolante
affidarsi all’origine della storia con la visione classica., giacchè l’essere,
pur venendo alla presenza libero dalla metafisica, già si eventua nella sua
latenza e velatezza esistenziale, nichilista, teologica, etica, estetica.
Le origini del
grundseyn non si limitano al pensiero poetante miceneo, ma affondano la loro
abissalità almeno nell’archeosofia minoica, e oltre, aldilà
dell’indeterminatezza ermeneutica, interpretante essenzialmente il sentiero che
dall’ikonaseyn si eventua nel grundseyn e nell’abgrundseyn della gestellseyn,
caosmica poetante.
Solo quella
dimensione storica ci offrirà il senso autentico della fondatezza dell’essere,
nel tempo e nello spazio della storia dell’essere.
Eventuare quella
differenza, consente di intraprendere il sentiero interrotto del perché si
scelse l’ontologia dell’essere e si abbandonò, nella mitopoiesiseyn, l’ontosofia
dell’essere poetante.
La scelta micenea,
della fondatezza dell’essere ontologico, consentì la continuità dell’essere
ontosofico, almeno nella sacralità mitopoietica, ma condusse alla latenza, alla
sottrazione, all’abisso, alla katabolia immaginaria, l’essenza della grundseyn.
Da quella epochè si
eventuò la metafisica dell’essere, la sua ermeneutica, la epistemè, la
mathesisis, la technè, il nichilismo, la noetica, l’etica, l’estetica.
Ma l’incompletezza
ontosofica fu consentita solo nella paradossalità archeosofica.
Un vantaggio per gli storici,
ma anche per i posteri?
Le attuali eristiche
sulla verità, esula storia della verità, sono solo un debole aleggiare di quel
che ci attende nel nuovo millennio, quando le ermeneutiche delle identità, le
interpretanze infinite delle bioetiche, le iperboliche virtualità
dell’epistemè, annulleranno tutti i paradigmi consolanti della storia presente dell’essere,
per lasciare il campo, vuoto o libero, dalle sinergetiche dissipanti,
dell’ontologia dell’essere: solo allora la domanda originaria eventuerà il
senso della differenza ontosofica.
Qui la libertà di
ricerca ci consente di eventuare solo la presenza delle fondamenta del
grundseyn, in futuro è ineludibile intraprendere tutta la storia dell’essere,
dall’archeosofia, all’ontosofia, all’ontologia, all’ermeneutica, alla
metafisica, all’epistemè, alla mathesis, alla epochè storica dell’essenza della
physiseyn, gestellseyn, poiesiseyn.
Obiettivi
Il futuro della
libertà di ricerca si eventua nella libertà di ricerca della storia dell’essere
ontologico: la libertà d’essere, dell’essere, storia disvelata dopo millenni di
storia kriptata nel dasein, nella vivenza, nell’etica, nella politeia, nella
psychè, nella patria, nella ecosfera, nel mondo.
Solo nell’origine
l’essere si svelò ontosofico, poi il sentiero, la seynweg, si eventuò ontologico
per divenire metafisico,per accadere nella vivenza fisica, psicobiologica,
etica, estetica.
Ma quel clinamen
iniziale, prima d’essere criptato e latente, si eventuò nel tempo, ancora indeterminato, e nello spazio,forse
individuato nell’area minoica che da Cnosso si irradiò nell’Europa, nella
Anatolia, nel kiengi orientale.
La prioritaria
ricostruzione delle fondamenta dell’essere può eventuarsi nel futuro della sua
storia, almeno perchè il campo di ricerca è ben delineato: è presente nel
seynweg quale topologia dell’essere, ancora senza cronologia, e soprattutto, o purtroppo,
senza kairologia: o meglio si può iniziare solo con la sicurezza della
temporalità di latenza, giacchè permane kriptata la temporalità di svelatezza,
quale libertà di physiseyn eleuteronseyn della poiesiseyn: storia della libertà
dell’essere, storia dell’essere in libertà.
Si è in presenza di
una storia che non c’è dell’essere che c’è sempre stato, prima della storia, e
di una storia che c’è dell’essere che non c’e’, o non c’e’ mai stato, o si è
eventuato solo nella sua assenza presente, quale dasein, esserci, vivenza,
mondo.
La nuova epochè sarà
tale solo se ci sarà libertà di cerca dell’essere che c’è, e di una storia che
ancora non c’è.
La differenza
ontologica tra la nuova storia e le altre passate, possibili, eventuali,
virtuali, virtuose, immaginarie, mitiche, misteriche, enigmatiche, rigorose,
bellicose e che mentre lì l’essere è assente e kriptato, qui l’essere
finalmente si disvela nella sua physiseyn ontopoietica, caosmica, poetante di
una storia che non c’è, ma che è indispensabile, ineludibile, indifferibile,
per esserci una storia dell’essere dopo la storia senza essere, senza l’essere.
Programma
Il programma di
storia che non c’è dell’essere che c’è, sarà classico e virtuale, per
consentire a tutti i protagonisti globali di esserci nel gettare le fondamenta
della storia dell’essere poetante.
Nel gettare,almeno,
le fondamenta della storia che non c’è ,per poi proseguire in continuità e in
libertà la storia della libertà d’essere che non c’è, mai stata, forse neanche
nell’origine della archeologia o archeosofia mitopoietica dell’essere caosmico.
Ma si possono gettare
le fondamenta della storia, che non c’è, dell’essere solo se le fondamenta sono
state già gettate dall’essere, e se quelle fondamenta sono state gettate già
kriptate,latenti, o se sono state gettate alla luce, per poi essere custodite,
sottratte, curate, velate, conservate: chi per primo eventuò la storia
dell’essere è convinto che quella storia sia, contemporaneamente, dell’essere,
dell’esserci, del nulla e del niente, del mondo e del pensiero.
Il futuro del
sentiero che getta le fondamenta della storia ontopoietica dell’essere poetante
ci svelerà percorsi imprevedibili e differenti, che solo la libertà di ricerca,
sulle fondamenta gettate della storia dell’essere, consentirà l’interpretanza
ontologica o ontosofica.
La risonanza della
storia che non c’è è presente nella storia dell’essere che c’è assentemente,
kriptato, latente, e quella storia, pur eventuandosi all’inizio, non è mai
passato, è sempre presente non solo nella memoria, ma nell’essenza dell’essere,
nella sua gestellseyn.
Perciò per gettare la
fondatezza della storia dell’essere, che non c’è, è prioritario disporsi
all’ascolto non solo di un passato archeologico, o addirittura giurassico, ma
soprattutto e per lo più di un presente: la presenza futura dell’essere
ontopoiesiseyn, quale ontosofia dell’ikonaseyn.
L’unica storia
autentica è la storia che non c’era.
La storia dell’essere
poetante, ontopoietico,e la storia del destino, del tempo, dello spazio, del
mondo, della physis, della verità, del kaosmos, ma quale storia pensata,
studiata, o interpretata è stata l’unica storia che non c’era.
La storia che non
c’era dell’essere che c’è, ma solo kriptata, latente, occulto, ma custodito,
curato, conservato, sottratto all’incuria della storia che non c’è più.
La decostruzione
della storia che non c’è eventua il futuro della storia dell’essere, che non
c’era, e ora, qui, c’è, almeno nel programma di ricerca classico e virtuale.
La decostruzione
metafisica dell’essere, e il suo sottrarsi dalla storia della mondità, o il suo
kriptarsi per custodire la sua essenza, ha gettato nel mondo una storia
frattale: storia dell’esserci, del mondo, della provvidenza divina, nella nuova
epokè invece quella storia che non c’era s’eventua in relatività alla storia
dell’essere e alla sua svelatezza, oltre l’inferenza calcolante, al di là
dell’adeguatezza teologica, di là dall’ortogonalità della mathesis, della
physis, dell’etica, dell’estetica.
L’enigma, il mistero,
prioritario è risonante al pensiero poetante leibniziano: perchè si eventuò
solo la storia dell’esserci, la metafisica quale storia del dasein, del mondo,
del tempo, del cosmo e mai la pre-valenza della storia dell’essere ontologico,
men che mai la storia dell’essere ontosofico?
Perché c’è solo la
storia che non c’è, nel senso dell’essere poetante, ontopietico, e non c’è mai
la storia dell’essere che c’è?
E ci può essere nel
futuro una storia dell’essere che non c’era?
Qui almeno si gettano
le fondamenta della ricerca, e della libertà di ricerca, della storia
dell’essere, che non c’era, ma ci può essere, anzi c’è, se solo si dà libertà
d’essere ricerca di libertà della decostruzione, ermeneutica, interpretanza
dell’ikononaseyn, dell’icona della storia dell’essere, quale fondatezza,
grundseyn, del gestellseyn: della gettatezza delle fondamenta della storia che
non c’era.
Gettare le fondamenta
della storia che non c’era significa eventuare nella radura, nel vuoto
ontologico, nella metafisica nichilista, nella singolarità immaginarie cosmiche
delle kronotopie negative, nella topologia dell’essere quelle ikoneseyn che
gettano la grundseyn nell’isteresiseyn
del klinamenseyn, quale gestellseyn della physiseyn dell’ontopoiesiseyn
nella storia dell’essere, che non c’era nella noetica, ma che che ora è libera
d’esserci, d’esser qui, d’esser aldilà del kriptabile, del latente, della
dimenticanza, dell’assenza storica della verità.
L’abbandono della
storia dell’essere o meglio l’abbandono storico dell’essere nella storia dà il
senso della storia del passato.
Nella nuova epochè la
storia dell’essere non sarà mai abbandonata, anzi nella storia che non c’era è
la storia dell’essere poetante che mai più ci abbandonerà.
Gettare le fondamenta
della storia dell’essere significa perciò essere gettati nella storia che non
c’era, dall’evento della gettatezza della storia dell’essere: è l’essere che ci
getta nella storia, mai la storia, che non c’è più, a gettare l’essere.
Solo quando l’essere
ontologico getterà le fondamenta della storia, la storia che non c’era si
disvelerà: sarà la prevalenza dell’essere sulla mondità, dell’essere poetante
sulla storia metafisica tramontante, dell’essere ontosofico sulla storia che
non c’è più o è finita, eclissata, terminata, senza più tempo e spazio.
Le fondamenta della
storia dell’essere si fanno spazio, creano lo spazio, giocano negli spazi,
negli interstizi, nel vuoto ontologico, nella radura illuminante, nella
topologia fluttuante quale gestellseyn del grundseyn della storia che non
c’era, ma ora qui, là, aldilà,c’è.
E’ quella la
differenza ontologica tra la fondatezza della storia dell’essere, che non
c’era, e le altre storie storiche che ci sono state. ma sono al tramonto alla
fine della storia, alla storia della loro fine.
Tramonto della storia
senza fine, tramonto senza fine della loro storia.
Il sentiero, seynweg,
interrotto che svelò all’essere la sua storia non può più essere la sia pure
autentica complessa ermeneutica ontologica della presenza, assenza,
sottrazione, o della svelatezza, latenza o della radura topologica, giacchè per
esserci quella varietà temporale esenziale, cosmica e mondana dell’essere dura
almeno eventuato la sua grundseyn e abgrundseyn e si sarà evidenziato nella
physiseyn quale ikonaseyn dell’ontopoiesiseyn, per essere stabilità fluttuante,
gestellseyn caosmica.
Il sentiero
ontosofico che eventua quella storia dell’essere si presenta al pensiero
poetante con quell’essenza dell’essere ontologia poetante che dall’abissalità
immaginaria si getta nella fondatezza, dall’abgrundseyn alla grundseyn, per
eventuarsi fluttuante nella gestellseyn, ma che si evidenzia all’essere
pensante quale ikonaseyn della physiseyn caosmica.
C’è una storia, che
non c’era, del sentiero poetante della storia dell’essere in seynweg.
La storia che non
c’era del seynweg ontosofisico è la nuova epochè della storia che non c’era,
senza fine al fine d’essere la storia dell’essere che non c’era.
Ma ora c’è almeno
nella progettualità di ricerca, libera dalla storia tramontante.
La storia dell’essere
ci libera dalla fine della storia e aleggia già nella presenza della nuova
epochè della storia.
Metodo
Il metaodoseyn della
storia dell’essere che non c’era sarà il seynweg, il sentiero classico, ma
anche il seynweg virtuale.
Il seynweg classico
aleggerà nel progetto, nei brevetti, nelle ermeneutiche ontologiche della
topologia storica dell’essere: la storia senza fine che libera la storia dal
suo tramonto, la storia si libera della sua fine.
Il sentiero virtuale
si eventuerà nel portale interattivo ove donazioni, fondi, seminari,
telematici, cattedre
convenzionate interagiranno per presentare alla mondità della nuova epochè la
storia dell’essere, che non c’era mai stata, ma che aleggiava nell’abisso e
nella fondatezza caosmica della physiseyn della ikonaseyn senza fine, né tramonto.
Il metodoseyn della
storia senza tramonto è il seynweg della storia, che non c’era, dell’essere
senza fine storia della nuova epochè.
Descrizione della Ricerca
La storia
dell’essere, che non c’era: senza tramonto, né fine si eventua nell’ontologia poetante,
ma aleggia nel seynweg, nel sentiero dell’iconaseyn che getta la fondatezza della
storia dall’abisso, abgrundseyn al
grundseyn della gestellseyn della physiseyn
caosmica, fluttuante, immaginaria, virtuale, ontosofica.
La storia dell’essere
si getta nella storia dell’icona dell’essere che non c’era, ma che aleggia senza fine, né tramonto
dall’archeosofia mitopoietica all’evento della nuova epochè.
La storia dell’essere
che non c’era è la storia che eventua il sentiero, il seynweg che, dall’abisso,
abgrundseyn, si getta nell’icona, quale storia poetante dell’essere che non
c’era, ma aleggia senza fine e senza tramonto nell’iconaseyn, quale grundseyn,
fondatezza della gestellseyn della storia dell’essere ontologico.
La storia poetante
dell’essere, che non c’era, eventua la storia dell’essere ontologico, ma
soprattutto e per lo più la storia che non c’era dell’essere ontosofico, quale
iconaseyn dell’essere poetante senza fine, né tramonto della sua storia che non
c’era.
Il clinamenseyn
ontopoietico che s’eventua dall’abgrundeseyn quale iconaseyn della grundseyn è
la storia poetante dell’essere senza fine, senza tramonto, senza eclisse, quale
disvelatezza della sua physiseyn proprio nell’epochè della fine della storia
tramontante, mai più eclissante però la storia ontosofica dell’essere che non
c’era.
Per gettare il
sentiero nella storia poetante dell’essere, è prioritaria la differenza
ontologica dell’essere in luce dell’ontopoiesiseyn: prima d’essere in luce
quale storia ontologica dell’essere di fronte, dell’essere dinanzi, dell’essere
davantispecularmente, simmetricamente, quale adeguatezza ortogonale
supersimmetrica, gegenseyn, nulla, niente, nichilismo metafisico la storia
dell’essere si eventua quale iconaseyn in luce senza fine, né eclissi, né
entropia dissipante, né tramonto.
La sola autentica
verità che nessuno ancora abbia pensato, o poetato la fine, o il tramonto,
della storia dell’essere quale iconaseyn di fronte all’inflazione degli storici
della fine della storia, è già essenziale per eventuare la storia che non c’è
senza l’angoscia del tramonto, della fine, dell’eclisse, della catastrofe
caosmica.
Anzi l’aleggiare, non
solo nella mitopoiesi archeosofica giurassica, ma qui ed ora quale presenza
poetante della storia dell'essere, che non c'era è garanzia di fondatezza,
stabilità, metastabilità, ontopoiesiseyn, continuità, gestellseyn, impianto
ontologico, grundseyn, physiseyn, svelatezza poetante, aletheyaseyn, verità
ontosofica.
La storia dell’essere
poetante s’eventua dall’abisso caosmico e dal vuoto ontologico
lasciato libero dalla
fine della storia, dal tramonto della storia, dall’eclisse della storia entropica
dissipante della metafisica nichilista.
Dall’abgrundseyn
caosmico la metastabilità fluttuante della gestellseyn della storia dell’essere
che non c’era, si presenta nel futuro quale iconaseyn della fondatezza,
grundseyn, della physiseyn ontopoietica della storia senza fine, senza tramonto
senza eclisse.
La storia dell’essere
è la misura di tutte le storie, sia di quelle che ci sono, sia di quelle che
non sono, o non ci sono più, o sono finite, o sono tramontate, eclissate: la
storia dell’essere è la misura della storia, sia di quella che c’è, sia della
storia che non c’è.
La misura della
storia che non c’è è la storia dell’essere poetante, prima d’eventuarsi
ontologico, e perciò è la storia dell’essere ontosofico: al di là della fine
della storia metafisica, nichilista, sinergetica, dissipante, oltre il tramonto
e l’eclisse della storia che, ancora, c’è.
La storia che non c’è
è pregnante nella storia che c’è, sia pure declinante, alla fine, al tramonto:
la pregnanza della storia che non c’è è la storia dell’essere poetante che
gioca negli spazi
liberi, negli spazi vuoti, nelle radure ontologiche abissali per eventuarsi
storia autentica dell’essere.
La pregnanza della
storia dell’essere si presenta nel futuro oltre l’eclisse della fine della
storia, oltre il tramonto della storia che c’è, quale icona della storia che
non c’è, ancora, ma che sempre c’è stata quale iconaseyn, icona dell’essere
ontologico, icona ontopoietica, icona poetante, icona ontosofica.
La prioritaria
differenza ontologica derivante da quella interpretanza storica è l’ermeneutica
della storia eventuata solo come storia del mondo, al massimo quale storia
dell’essere nel mondo, esserci, ma mai nessuno ha pensato di disvelare la
pregnanza ontosofica della storia poetante dell’essere ontopoiesiseyn, che si
getta nel campo della storia che non c’è, ancora, quale iconaseyn della
fondatezza, grundseyn della physisen.
Sul tramonto della
storia quale storia del mondo, o solo dell’esserci, si eventua sia l’eclisse,
la fine della storia mondiale globale, ma anche e soprattutto la nuova epochè
della storia, che non c’era, dell’essere poetante che getta nel campo della
storia tramontante la fondatezza della storia dell’icona dell’ontopoiesiseyn.
Anche la stessa
storia del mondo, nella nuova epochè eventuata dalla storia dell’essere che non
c’era, si presenta nella sua varietà di là dall’essere ancora dispiegata ed
interpretata: dalla più semplice storia del mondo virtuale alla più completa
storia del mondo immaginario, alla più difficile storia del mondo caosmico,
alla più essenziale storia del mondo, quale physis ontopoietica poetante.
La varietà della
storia del mondo non è altro che l’ontovarietà, in relatività con la storia
dell’essere ontologico.
Tutti gli eventi, ora
interpretati solo quale storia del mondo dell’esserci, potranno essere invece
interpretati quale storia del mondo virtuale, immaginario, caosmico, metastabile,
fluttuante, topologico, ontopoietico anche la storia quale eterno ritorno nello
schema del chaos della vivenza, troverà la sua fondatezza ontologica solo in
relatività alla gettatezza dell’iconaseyn al chaos, al cosmo, al mondo, alla
storia senza il fondo.
Gettare le icone al
chaos, o meglio al chaosmos è il senso ontologico della storia dell’essere che
non c’era: solo l’icona dell’essere che si getta nel campo caosmico del mondo
può eventuare il senso della storia senza fine, senza fondo, senza tramonto,
senza eclisse.
L’icona del chaosmos
è la gettatezza degli eventi eristici della storia dell’essere.
La storia dell’icona
dell’essere non significa semplicemente una eristica della storia del mondo o
uno schema ortogonale dell’adeguatezza del chaos del mondo, ma la svelatezza
dell’epochè della storia dell’essere in relatività con le ikoneseyn della
storia che non c’era, ma che è stata sempre presente nell’essere caosmico,
nella topologia dell’essere, nella metastabilità ontopoietica del mondo.
Ma se le idee sono
una immagine degli enti e dell’esserci, e le categorie le immagini della
noetica, quale fu l’icona dell’essere e quindi la sua storia?
L’iconaseyn è l’icona
dell’essere solo nella topologia dell’essere, nella radura ontologica, nel
vuoto immaginario in luce ove si getta, ma si dà l’essere ontosofico:la
grundseyn della gestellseyn della physiseyn che s’eventua dall’abisso, abdrundseyn
dell’ontopoiesiseyn: la storia di quella
morfogenesi ontobolica è la storia che non c’era, tutta ancora da studiare ricerare,
liberare, disvelare.
La storia dell’icona
dell’essere è la storia dell’essere in luce, nella luce, quale luce
dell’essere nel
sentiero ininterrotto della storia dell’essere: giacchè la sua gestellseyn è
anfibologica, o paradossale, oxymora: fondatezza abissale, abissalità fondante,
impianto fluttuante, topologia fluttuante, vuoto ontologico, vuoto immaginario,
abisso eventuante l’essere in luce
poetante.
L’icona che si svela
dinanzi, di fronte all’essere, la gegenicanoseyn non si eventua mai contro
l’essere, né in alterità né in simmetria, o supersimmetria, ma si presenta
quale misura dell’essere poetante.
La gegenikonaseyn è
lo spazio creato dall’essere nel vuoto ontologico, nella radura, quale
ontovarietà sinestetica dell’essere valenza d’identità topologica caosmica.
La metastabilità
dell’essere s’eventua nell’isteresi della gegeniconaseyn, l’isteresiseyn disvela
la grundseyn ontopoietica.
La gegeniconaseyn è
l’ontoikona dell’essere poetante: la storia dell’ontoicona poetante è la storia
della nuova epochè dell’essere ontologico: l’ontoicona caosmica è l’ontosofia
storica della fondatezza dell’essere, le fondamenta della storia dell’essere
che si gettano nell’ontoicona della grundseyn ontopoietica.
Le fondamenta dell’ontoicona
sono nella gegeiconaseyn: l’icona dell’essere che si eventua davanti, incontro,
che viene alla luce, che si presenta di fronte alla noesiseyn.
Ma perché la
grundseyn si eventua nella noesiseyn quale grundiconaseyn del Gegengrundseyn:
fondatezza dell’essere in luce, sempre davanti al pensiero poetante?
Perché solo
nell’icona l’interpretazione è infinita: soltanto nella gegeniconaseyn l’ermeneutica
decostruttiva è senza fine, senza tramonto, senza eclissi, senza entropia dissipante, senza nichilismo metafisico
sinergetico, senza singolarità abissali immaginarie o virtuali nichiliste,
senza vuoto ontologico, senza nulla implosivo nell’abgrund della Gegenseyn
della dasein.
Solo così la storia
dell’essere, quale iconaseyn può essere sempre in luce, davanti alla noesiseyn quale radura fluttuante della
gestellseyn, della gegengrundseyn che si eventua nel futuro della nuova epochè,
quale clinamenicona senza frattalità temporali, nel sentiero ininterrotto,
seynweg della storia dell’essere: seynwegicona o iconaweg, quale sentiero
dell’icona o icona del sentiero al di là del tramonto, dell’eclisse, della fine
della storia.
La fondatezza della
storia dell’essere si fonda sulla libertà di ricerca della noesiseyn di pensare
ed abitare l’iconaseyn nel sentiero senza fine, né tramonto, né eclisse
della decostruzione ermeneutica
dell’iconaweg, quale gegengrundseyn che si dà, getta,disvela eventua nella
storia, nel campo storico, nella epochè della storia, la libertà di fondare
senza fondamenti un fondamento: inventare la libertà della libera fondatezza
del pensiero poetante della ikonaseyn ontosofica, ontopoiesiseyn della
grundseyn della storia dell’essere.
Il fondare senza la
presenza dei fondamenti metafisici ideali, o nichilisti, o categorici, o
paradigmatici, epistemici, o sinergetici, o frattali, o ortogonali, senza il
tramonto della fine della storia, senza l’eclisse implosiva cosmica, la
gettatezza della fondatezza della storia dell’essere poetante in luce e in
libertà, in verità d’essere l’iconaseyn dell’essere ontologico, in relatività
con l’essere ontosofico.
La storia dell’essere
è l’eterna risonanza dell’eterno ritorno dell’essere icona ontopoietici:
winderseyn del wiederseyn: risonanza del ritorno nel futuro in luce, in
libertà, in verità dell’essere poetante nel sentiero della iconaseyn:
widerseyndel seynweg dell’eterno, dell’infinito wiederseyn della fondatezza
della storia dell’essere.
Risonanza ontologica
dell’infinito ritorno, wiederseyn nel sentiero della storia dell’essere:
seynweg ove la widerseyn poetante eventua la nuova epochè: del wiederseyn,
dall’eterno ritorno della libertà d’essere storia poetante.
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