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frame-frame: PER UN MODELLO DI MENTE topologico: da #HUSSERL un #Merleau-Ponty, #Proust, #PENROSE, #Pitkanen, #VENEZIANO, #THOM, #KALUZA
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L'INVISIBILE IN HUSSERL E MERLEAU-PONTY
Husserl, prima, e Merleau-Ponty, dopo, idearono la passività dell’essere visti o dell’essere ascoltati: l'ontologia dell'in/visibile.
Quando la visione silenziosa del dicibile iscrive la ascoltati: l'ontologia dell'in/visibile.mentis, fenomeno fondamentale che si manifesta carnale-idea o senso del corpo, lì si vede e si ode.
Postato 4th September 2013 da giacintopia
Etichette: GIACINTO PLESCIA
Postato 4th September 2013 da giacintopia
Etichette: GIACINTO
PLESCIA
Il chiasma di Merleau-Ponty è l'ontologia fenomenica dell'epigenesi del senso visibile e invisibile: il riconoscimento in/visibile consente la Natura, o le concordanze intuitive dei corpi viventi.
Le visible è l'invisible: riecheggia l'incontro spaziale tra le strutture matematiche ontologiche dei fenomeni in/visibili.
Merleau-Ponty, e prima Hussserl, intuisce l'in/visibile dell'essere presenza corporea o parousia in/visibile dell'essere dell'entità
HUSSERL
svela la spazialità invisibile, il mondo in cui si dà «in carne ed ossa»: la spazialità di una temporalità primigenia, corpo dell'esserci e dell'alterità: visione della Natura invisibile, intenzionalità dell'in/visibile purezza carnale tra l'esserci e la Natura.
La fenomenica del chiasma-in/visibile è l’essere-corpo della mente: l’intenzionalità fenomenica transcendentale è inclusa nella mente-invisibile, è evidente.
Husserl dispiega la differenza visible-invisible: quale essere dell’ente non è nulla, ma è la passività-in/visibile, è essere-in/visibile con l’essere del mondo, è la transcendenza in/visibile, è al mondo una monade-in/visibile.
Husserl svela così il chiasma visible-invisible dell’essere in sé o essere-in/visibile natura e corpo, l’essere “già là” prima della riflessione, l’essere in/visibile prima del sensibile-carnale e svela l'intenzionalità-in/visibile: nel corso della passività-intenzionalità dell'esserci-intercorpo: il sonno, l’inconscio e la memoria sono momenti ove non si è più presenti a sè e si è nel contempo con il mondo: lasciarsi andare, affidarsi, essere nel sonno-sogno, dormire, addormentarsi, con-cedersi, cedere al sonno e alla sua sognante-compiacenza è l' essere la differenza in/visibile della presenza nel mondo-della-vita, o intenzionalità-in/visibile passiva.
Husserl svela la non-intenzionalità in/visibile del sonno o l'ontologia della memoria involontaria e in/visibile proustiana: l’essere s’agita per sapere dov' è, senza riuscirci, tutto gira intorno nel buio: le cose, i paesi, gli anni, il corpo è ancora intorpidito e cerca di ritrovare la posizione, per dedurne la direzione della parete, il posto dei mobili, per ricostruire e dare un nome alla dimora dov’è.
PROUST
nella Recherche disvela il pensiero poetante in/visibile: è l’essersi che c'è o si eventua dal nulla, è ideale apparire nell’essere la più apparente o apparenza ideale.
La verità non è più la Platonica visione ideale, la fenomenica o noumenica purezza ma la singolarità dell'evento che si dà senza perchè, quale Gegenstand dell'evento-visione proustiana, o evidenza dolorosa, quale verità inedita: il mondo non è stato creato una volta per tutte, ma lo è ogni qual volta sorge un nuovo evento e ci appare nella sua differenza ontologica.
È la differenza che crea l’evidenza della verità capace di vedere e sentire più profondamente le differenze: è il segnale che il pensiero ha scoperto e stabilito i nessi tra eventi, fenomeni e noumeni.
Nel colore c’è il pensiero: la pittura per Proust, non solo pensa, ma è l' in/visibile infinito vortice vivente, l'indicibile: il pensiero abita il colore o abita il suono, i colori pensano, i profumi raccontano, il colore pensa da sé.
È la singolarità che crea se stessa e l'adaequatio è un’intuizione eidetica della presenza fenomenica o noumenica.
L'in/visibile è invece sempre eccedente, è nel nulla che si configura e si costella, è il Gegen-stand della spazialità: un rivelarsi senza fondatezza.
Non è mai una semplice presenza ideale, fenomenica o noumenica, è l’evento della singolarità.
HUSSERL
in “Filosofia dell'aritmetica” fonda la fenomenologia dell'infinito in/visibile.
Ogni fenomeno psichico è ciò che gli scolastici medioevali chiamarono l'in/esistenza intenzionale mentale: è la Gegenständlichkeit, è presenza infinita in/visibile nel desiderio desiderato.
Gli atti o le entità intenzionali in/visibili in-esistono intenzionalmente o l’intenzionalità in/visibile del Gegenstand che è in sé un infinito in atto, un’immagine mentale.
Nella presenza intenzionale l’intenzionalità è “essere in sé” che si manifesta nella mondità o nelle singolarità in/visibile.
L’in/visibile-intenzionalità è essa stessa un infinito in atto.
IL CHIASMA PROUSTIANO: IL SOGNO
La memoria di sé, la memoria ontologica-in/visibile è il chiasma proustiano: invisibili muri mutano posto in relatività della forma della stanza immaginata, intorno nelle tenebre.
E prima che il pensiero esitante sulla soglia dei tempi e delle forme riconosca l’abitazione, le circostanze, il corpo della mente in/visibile ricorda ogni stanza, il letto, le porte, l’esposizione delle finestre e l’esistenza di una presenza là e che si ritrova al risveglio.
Il sogno è una varietà in/visibile o veglia, sogno senza essere l'essere o pensare d'essere in/visibile, chiasma onirico sonno/corpo/passività/sogno pensante ed essere corpo pensato, assentemente presente, spazio naturale e spazio in/visibile husserliano, la spazialità dell'esserci-in/visibile.
Nel plesso della spazialità in/visibile c'è chiasma-spazialità dell'ontologia dello spaziotempo naturale: raum-in/visibile, spaziotempo e spaziogeometrico a-euclideo o spazialità-in/visibile geometrica.
HUSSERL
interpreta la geometria quale spazialità naturale, o geometria a-euclidea, matematica-formale, o ontologia formale in/visibile dello spazio in/visibile.
La spazialità è la struttura ontologica dell'eventuarsi dell'in/visibile o nella razionalità epistemica, è l’intenzionalità dell'evento dell’essere-nel-mondo: non è più solo fenomeno o noumeno, ma si dà quale imago-in/visibile dell'Ereignis dell'essersi.
La singolarità è l'imago dell'essersi, singolarità del visibile.
L'in/visibile non-ente, nulla, o evento dell'essere in eccedenza sempre al di là della natura calcolata, o della sua matematizzante.
Il visibile è una forma dell'icona del lasciar-essere l'eventuarsi, l'in/visibile è l' incompletezza dell’evento fenomenico, categoriale, noumenico.
L’evento è la differenza ontologica dal fenomeno o noumeno, è l’al di là del fenomeno e del noumeno.
L'in/visibilità si dà nella singolarità quale concordanza dell’evidenza in/visibile: è il mostrarsi dell'evento dell'essersi quale evento in/visibile, quale enigma dell'essersi: singolarità in/visibile, è singolarità a-temporale che non ‘rappresenta’ nulla, è “solo” se stessa.
L’eidos dell'imago, o della singolarità iconica si eventua aldilà della purezza fenomenica o noumenica, quale Gegen-stand.
La verità della singolarità dell'evento: l’essere è l'evento-singolarità.
L’immagine dell'imago del mondo sensibile o dell’idea Platonica, è essa stessa un’idea o l'idea dell'in/visibile, o meglio il pensiero della fenomenica o noumenica.
PROUST
Nel colore c’è il pensiero, per Proust, e non solo pensa, ma è l'evento dell'essere invisibile, indicibile. Il pensiero abita il colore e il suono, i colori pensano, i profumi raccontano mondi e idee, il colore pensa da sé.
L’adaequatio res et intellectus è un’ intuizione eidetica libera della presenza fenomenica o noumenica.
L'in/visibile è invece sempre eccedente: l'in/visibile è nel luogo in cui non ha luogo nulla, nulla che non sia l’aver-luogo del luogo stesso, una figura che si configura e si costella, quando sono sospesi significato, causalità, cronologia e intenzione.
L'in/visibile è il Gegen-stand della spazialità: un di fronte o rivelarsi senza Grund.
L'essere Differenza è l'evento in/visibile, è l’Essere in/visibile che si dà quale evento ontologico dell'essersi.
L'immagine non esiste è il velato in/visibile nello spazio.
Psiche non è carne. La carne è psiche. Psiche è da nessuna parte e non è una cosa, è l'interiorità, senza interiorità. Non ha alcuna esteriorità, è visibile-invisibile.
Apre il mito-immagine ed è il velato o è una stringa di immagini, e consente di interpretare e riflettere.
PENROSE e PITKANEN
partendo dall'osservazione che alcune operazioni compiute dalla mente umana non sono riconducibili alla computazione, nega ogni possibilità di riprodurre le capacità mentali tramite un elaboratore elettronico.
Ipotizza la possibilità di spiegare i fenomeni coscienti all'interno di una teoria che unifichi la relatività con la meccanica quantistica: i momenti di coscienza rappresentano un'autorganizzazione di prossimità in un sistema stabile di autorganizzazione del modello di dissipazione di immagine mentale: un'autopoiesis di immagini della mente.
Un'infinita struttura dinamica topologica del sé dà luogo a una configurazione spazio-temporale cognitiva saliente e pregnante.
La varietà topologica dinamica definirà lo spazio di configurazione topologica di cruciale importanza per comprendere il momento psicologico e cognitivo, quale generalizzazione dei modelli di superstringa.
Spazio dell'intenzionalità, in transimmetria con i numeri quantici, che consenta la reinterpretazione dell'invisibile delle strutture ontologiche del mondo spazio-temporale topologico.
La generalizzazione dinamica implica un ulteriore generalizzazione dello spaziotempo, quale transcendenza che consenta di identificare lo spazio-tempo con l' intenzionalità.
Una non banale previsione è l'esistenza di un frattale o una varietà con struttura dinamica quantizzata Planckiana o intenzionalità visive topologiche dinamiche, quali modelli matematici e fisici dell'invisibile o dell'evento invisibile pre o a-fenomenico.
L'essere pensante quale mente dell'intenzionalità che disvela il visibile nel chiasma visibile-invisibile m-pontyniano e poi nelle singolarità penrosiane svelate anche quali superstringhe venezianiane, o quali varietà che Paster rielabora dalle topologie dinamiche intenzionali di Pitkanen per approdare ad una mente modellata sulle M-theory quali singolarità o monadi di Leibniz con struttura complessa.
Poiché quella struttura non è visibile, l'interpretazione è l'intenzionalità visibile spazio-temporale, quale matematica cognitiva o della mente visiva, può essere la visione dell'invisibile, come la matrix di tutte le strutture, le quali consentano idee ispiranti dinamiche di topologie quantiche, quali le idee di matematica cognitiva della intenzionalità visiva della mente.
Si svela così la transpazio-temporalità come se ci fosse una stringa o ci fossero tubi di flusso spazio-temporale.
L'interpretazione quantica instabile dinamica pare che sia così possibile, o almeno dicibile l'interpretazione della sua evoluzione.
La dinamica della visione dell'intenzionalità consente l’immagine topologica della complessa dimensione, stringa o tubo di flusso spazio-temporale.
Quel flusso si configura inizialmente come il flusso non-lineare.
L'iperelliticità topologica si dispiega in nastri coniugati tali da configurare il cilindro di un toro che consenta uno spaziotempo discontinuo dell’intenzionalità. La nozione di sé è centrale per la teoria della coscienza phenomenica,tale che l'autodeterminazione possa essere considerata come un fenomeno.
Pitkänen ci dà una topologia geometrica-dynamica.
THOM
svela la Teoria della Catastrofe in/visibile o topologia-in/visibile, è la spazialità curva del flusso in/visibile o catastrophe in/visibile: catastrofi in/visibili nello spazio pieghevole, o tempo che si piega, può essere il tempospazio o spazio in/visibile.
Lo spaziotempo può essere visualizzato nello spazio-catastrophe.
Thom svela lo spazio vuoto o in/visibili microtubi spaziali quantici.
Invarianza delle strutture in/visibili, o campo dei quanta di fluttuazione in/visibile: in/visibile vuoto fluttuante: il vuoto di fluttuazione è invisibile schiuma, è schiuma di bolle con due superfici o macrosphere: bolle di superficie infinitamente sottili o nulle-membrane.
Schiuma di vuoto fluttuante: è una differenza asimmetrica dei quanta nel tempo di una in/visibile struttura neurale del cervello.
E' l' in/visibile indeterminatezza dell'essere ontologia dinamica quantica: tale architettura consente la stabilità delle singolarità.
PITKÄNEN
svela i salti quantici dell'intenzionalità e pensa a strutture in/visibili di microtubi vuoti quantici: un modello geometrico in cui il vuoto si lascia attraversare da in/visibili flussi nel vuoto e pensa a quantiche fluttuazioni di tubi in/visibili di spazio-tempo.
Attrattore in/visibile frattale dell'instabilità: capace di formare nuove strutture di biforcazione. L'instabile in/visibilità biforca la stabilità frattale o instabilità quantica di Mandelbrot, è la struttura spaziale-temporale dell'in/visibile stringa quantica.
KALUZA
L'infinita/visibile dinamica quantica delle singolarità invisibili-visibili di Kaluza o invisibile struttura dello spazio-tempo o chiasma della struttura invisibile quantica di spazio-tempo, o stringa in/visibile nello spazio invisibile dello spaziotempo-singolarità.
L'in/visibile singolarità visibile è la curvatura dello spazio-tempo: se lo spazio-tempo-curvatura è invisibile curva eventi invisibili, come la singolarità curva il tempospaziale, il tempo-spazio in/visibile: tempo invisibile dello spazio-tempo.
La struttura è in/visibile spazio-tempo strutturale quantico.
La corda in/visibile è la topologia ontologica o ontopologia quantica di Möbius con infinite-dimensioni invisibili di infinite topologie di superstringhe: il flusso di spaziotempo invisibile, spaziotempo quantico, tempo quantico-topologico frattale: invisibile simmetria con struttura cognitiva topologica del flux topologico, in/visibile flusso di microtubi cognitivi quantici.
Se Kaluza svela l'in/visibile teoria delle stringhe e dispiega l'essere hyperdimensionale della stringa topologica, Wheeler e Pitkanen svelano la topologia strutturale infinita della String-Theory fractale dello spazio-Tempo: Qualia in/visibile dei Qualia dynamici dei flux topologici o in/visibili-flux-tubi; l'in/visibile
Theory-Qualia-Dynamica Topologica Quantica dei Qualia-flux-tubi, o Platonia: in particolare Pitkanen disvela l'in/visibile M-Theory-Topologica ontodinamica.
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