L’incipit “era un giorno qualunque” di La strda perduta di Mauro Orefice, non tragga in inganno non è solo riuscito - e, si sa, capita di rado - ma è una felice denegazione, introduce alle sfide della vita e qui i giorni non sono mai anonimi, ordinari: qui non vige il purchessia ma l’unicità.
Si avverte immediatamente che non è solo un gioco il torneo delle pagine seguenti: è nello stesso tempo una metafora: la scrittura, nel suo incedere, ricorda quasi le lotte rappresentate da antichi bassorilievi.
Essere eroi e invisibili al mondo è una pratica comune all’uomo contemporaneo: in questo essere misconosciuti, tenaci nello svolgere impegni, coltivare e perseguire i propri sogni si estrinseca il valore e il senso delle vite.
La scrittura
testimonia l’urgenza di lasciarne un segno.
Buongiorno la recensione che mi hai fatto la sto usando per pubblicizzare il libro. Spero non ti dispiaccia..
ok,se posso dirti: io credo in quello
che dicevano i latini e cioè hanno un loro destino i libri(habent sua fata
libelli) e in fondo un libro è come un figlio:prende le sue strade che non
sempre coincidono con i desideri dei genitori:vanno lasciati liberi di andare
perchè una volta generati i libri non sono più nostri ma di chi li cerca se
vuole. Va benissimo che tu prenda la mia recensione,ora è tua e di chi la vuole
leggere. Se metti il mio account per me è un onore ed un piacere.Allora:buona
strada al tuo libro https://it.wikipedia.org/wiki/Habent_sua_fata_libelli …
SINOSSI
Un ragazzo di 40 anni che si appresta a diventare un uomo. Un evento tragico che lo costringe a fare i conti con l’apatia della sua vita. Una scelta d’amore difficile tra tre bellissime donne. Un cambiamento di lavoro che diventa irrinunciabile.
Tutto questo ripercorrendo la storia del protagonista attraverso i suoi ricordi e momenti indimenticabili che lo hanno portato ad essere quello che è adesso.
Sensazioni, Emozioni Comuni a tutti ma Uniche nel Viverle da soggetto a soggetto, il Romanzo della Nostra Vita.
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