Aspettative alte circondano Draghi cui si sono affidate le sorti del paese. Si parva licet, nell'ambito del Recovery Plan, proponiamo un’idea di Progetto: “Percorsi culturali e scientifici europei per una mobilità sostenibile”.
Si potrebbe partire da: un primo raccordo dei tanti Festival presenti in Italia dalla Letteratura, alla Filosofia ed alla Scienza ad un censimento della rete per sostenere coloro che s'impegnano nella divulgazione della cultura: non c'è solo l'Accademia.
Ovvero: creazione di tracciati con isole di sosta-ristoro che individuino quei luoghi (nevralgici ed esemplari) che sono stati centri di cultura umanistica e scientifica;
ricostruzione fisica ed anche in realtà virtuale (con musei interattivi) del passato, con percorsi in trekking, bici, monopattini.
Collaboratori:
Università, Umanisti Scienziati, Informatici, Urbanisti, Architetti, Artigiani, Scolaresche, Abitanti degli stessi Centri.
Mentre i partiti giocano la partita della vita per interposta persona: pronti a intestarsi i successi e ad addebitare agli altri raggruppamenti ed a Super Mario ogni défaillance.
Attuare le riforme richieste dall'Ue dovrebbero meno dolorose in quanto bilanciate dalle risorse del Recovery Plan.
È il momento dell'attesa: quale occasione migliore per Leader e gruppi per provare a rigenerarsi attraverso un percorso di riflessione? Non solo deleghe, non solo un'inerte attesa.
Progetti di ampio respiro richiedono risorse umane di alto profilo: intellettuali, uomini del mondo produttivo e del lavoro.
Si è accennato alla Scuola che resta centrale nella ripartenza del Paese, è urgente coinvolgere tutto il mondo della Cultura nell'elaborazione del Recovery Plan: non c'è Rinascita senza Cultura.
Qui si parrà la loro nobilitate.
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