In «Risorgimento» una pagina di storia viene ricostruita, con rara acribia e tramite fonti e una ricca documentazione, dal Prof. Fabrizio Nocera e dal Dr. Antonio Salvatore dell’Università degli Studi del Molise in «La seconda guerra mondiale attraverso le pagine del Risorgimento. Molise 1943-1944».
«Risorgimento» come rivista nasce «all’indomani della liberazione di Napoli, sulle spoglie dei due grandi quotidiani cittadini sottratti alle rispettive proprietà e defascistizzati e r appresenta uno degli strumenti del racconto della guerra e, allo stesso tempo, un laboratorio della ripresa democratica di un Paese che riscopriva lentamente il valore della partecipazione politica e attendeva con ansia lo sviluppo degli eventi».
In particolare, i due storici dell’Università del Molise, presentano una serie di rimandi a fatti storici poco conosciuti della storia https://www.corrierenazionale.net/2024/05/17/la-seconda-guerra-mondiale-una-pagina-dimenticata/ della più piccola regione italiana, da sempre considerata figlia di un dio minore, che nella seconda guerra mondiale rimase, a lungo, al riparo di battaglie e bombardamenti.
Come spesso accade, gli eventi storici conoscono percorsi inusuali e improvvisamente diventano lo spartiacque di sconfitte o vittorie decisive per le risoluzioni dei conflitti ed è il caso del Molise ove ebbero luogo eventi di grande rilevanza storica che elevano e confermano una piccola regione «snodo fondamentale per la rinascita dell’Italia libera e sovrana».
Il Corpo Italiano di Liberazione in Molise: primo nucleo dell’Esercito di un’Italia libera
Due accadimenti vengono ricostruiti dal Prof. Fabrizio Nocera e dal Dr. Antonio Salvatore: l’accerchiamento delle truppe tedesche e la loro resa in due località molisane, fino ad allora sconosciute e marginali nel conflitto: Monte Marrone e Castelnuovo al Volturno «il 31.3.1944 a Castelnuovo al Volturno militari italiani del Battaglione Piemonte raggiungono la vetta del Monte Marrone, punto nevralgico per il controllo della Valle del Volturno cogliendo di sorpresa e costringendo alla resa delle truppe tedesche: l’azione aprì un varco prezioso per l’avanzata degli Alleati per la conquista della Roccaforte di Cassino e la strada verso la liberazione di Roma»
Una svolta decisiva che ha permesso il superamento della linea Gustav da parte degli Alleati in risalita dal sud e verso la Linea Gotica che dividevano drammaticamente il suolo dell’Italia sotto l’occupazione delle truppe di occupazione naziste alleate alle milizie fasciste che, magna pars, ebbero nelle rappresaglie di una popolazione inerme che nel Molise causarono 103 vittime civili e la deportazione di ebrei ed antifascisti di ogni estrazione politica.
La battaglia del Monte Marrone vide la nascita del Corpo Italiano di Liberazione, nel marzo del 1944 in Molise, costituiscono il primo nucleo dell’Esercito di un’Italia libera.
Altri eventi vedono la terra molisana entrare nelle pagine della storia della patria liberata dalle forze di occupazione straniere: la nascita a Campomarino della prima squadriglia di colore nella storia degli Stati Uniti, la conservazione della documentazione segreta dell’Addettanza militare italiana a Berlino da parte di un Ufficiale di Guglionesi e addirittura la conservazione, da parte della popolazione, di un simbolo dello strappo dal partito socialista da parte dei comunisti ovvero la bandiera del Congresso del 1921.
Un movimento di popolo e di ogni idealità
Il Movimento della Resistenza, anche in Molise, fu un moto di popolo che, come tale, vide la partecipazione di ogni idealità civile, culturale, politica e la partecipazione delle forse armate come il Capitano dei Carabinieri M. Tossi, l’operaio M. Brusa Romagnoli, il giornalista repubblicano C. Facchinetti ed il militante antifascista G. Profili: Castelnuovo al Volturno ospita la Stele allo scrittore, letterato e critico Giaime Pintor ucciso da una mina mentre attraversava le linee in quella località.
La pietra d’inciampo per un militare della Divisione Acqui a Cefalonia nel 1944
Il racconto dei due storici sulla storia del Molise e della Divisione Acqui si è svolto in occasione della celebrazione della Festa del 25 aprile e dopo la collocazione, in un piccolo paese Ururi in Molise, della pietra d’inciampo a Giovanni Iannacci, deportato a Mühlberg come IMI, della Divisione Acqui a Cefalonia nel 1943 che non si arrese ai tedeschi e la cui battaglia dei sette giorni è stata consacrata dal Presidente Ciampi come primo atto della resistenza militare italiana e la notizia è stata diffusa dalla Rai https://www.rainews.it/tgr/molise/articoli/2024/04/le-celebrazioni-per-il-25-aprile-festa-di-liberazione-05c70344-acb4-4811-aa30-30c8c06a5e27.html?wt_mc=2.social.fb.redtgrmolise_le-celebrazioni-per-il-25-aprile-festa-di-liberazione.&wt&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2Ks2SqtPpQIiR9481wpsm6HVjHOymyKYJIFutFxMbPsszqfBw2ht39tKg_aem_AaCkbSPopmWGLUZqP9iOvL4cp6tbCO0BhA6mU-dhrg4wR9JQsbwOpMl0YfiC_yqc51EUyS5jpgkcQoiWxxn3y8k9
Maratona e Salamina non sono sole
Una piccola sconosciuta regione come il Molise, a pieno titolo, è da paragonare a Maratona e Salamina che rappresentano un topos nella storia di come due località ignote e considerate marginali, diventano decisive per la nascita e difesa della prima democrazia quella di Atene e sono tutt’ora un potente simbolo delle democrazie moderne.
Maratona non ricorda solo Filippide, che corse a perdifiato ad Atene a comunicare la vittoria della polis nella prima guerra persiana del 490 a.C. ed che oggi indica la corsa per eccellenza delle Olimpiadi, infatti la battaglia di Maratona e la vittoria di Salamina, nonostante l’esercito greco fosse inferiore come armi e combattenti nella seconda guerra persiana del 480 a.C., sono il simbolo della sconfitta di ogni dittatura non solo dei “Gran Re” di Persia che è l'attuale Iran sottoposto ad una feroce dittatura teocratica.
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