Se il ‘pensiero debole’ non è stato un invito al disimpegno allora bisogna ancora confrontarsi con l'accademia che non va bene così com'è. Vivere la prassi per Gianni Vattimo non sarà mai e solo vivere e giustamente il suo privato. http://giannivattimo.blogspot.it/2013/06/non-ce-ragione-senza-dio.html?showComment=1371976975258
Il segno dei suoi studi è lì a farsi sentire. Il Professore certamente non può solo "contare i fili d'erba sapendo che è inutile, perché non si arriverà mai a saperne il numero"
La prassi è l'unica esperienza di pensiero concessa all'uomo contemporaneo
http://www.ilpost.it/2013/06/23/vattimo-e-la-filosofia-accademica/#disqus_thread
Qual é la narrazione che il filosofo sta cercando per descrivere la propria esperienza?
Può bastare Eraclito che, scaldandosi vicino al fuoco, esclama “anche qui gli dei sono presenti” con o senza Spinoza?
E' evidente che la prassi cui Gianni Vattimo si richiama, nell'intervista a Gnoli su La Repubblica del 23.06.2013, e la caritas esaltano ancora di più il pensiero che lo studioso ci ha consegnato.
In attesa che finisca di ruminare Spinoza, gli chiediamo a quando una Fondazione Vattimo?
Si può fare senza "spese fisse"...
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