Il vuoto è costitutivo e compresente nella materia (fisica dixit) che è reale. Il logos è dell'uomo il " penso, dunque sono" può non piacere e essere visto nel senso che "sono, dunque penso" ma in ogni caso "sono e penso".
Ed anche se piove e vedo che piove, non posso negare che oltre a pensare che piove se vedo piovere: la pioggia è, esiste, è reale e posso anche misurare la quantità di acqua e constatare i danni dei nubifragi: negare questo come si fa?
Non tutto comprende e non tutto racchiude il verso nel senso che il logos ha istituito le "scienze particolari" fisica, chimica etc.. si può negare che esse esplorano il reale?
Il dialogo e la non opposizione o i tentativi di "ridurre" tutto al "realismo" ed ai dati di fatto o all'opposto rivendicare il supposto primato anzi l'unico primato al poeta nuoce anche alla "Poesia" al Pensiero poetico" ed anche al "buon senso" che ancora può risentirsi e rivendicare" l'intuizione" ed " il sensibile" come formidabili strumenti di "comprensione".
Transitare, contaminarsi sembra importante.
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