Chiara Ferragni, officiante il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt, è in visita al Museo di Firenze, è davanti alla Venere e, per meglio dire, gira le spalle alla Venere: non dice e non nasconde, ma accenna: non a caso La Signora ha l'oracolo sui social e su https://www.theblondesalad.com/it-IT/
La Signora è Chiara Ferragni non parla, appare, si mostra, è: gira le spalle alla Venere che appare in secondo piano: nello sfondo la Venere di Botticelli assume un ruolo nello sfondo quasi a voler dire "ti sfido" - "sono un'icona" di oggi e non solo.
E non le basta infatti aggiunge: "sì sono io: Chiara Ferragni" "io me lo posso permettere, non la guardo, siete voi a guardare me, è il mondo che mi guarda e vuole guardarmi e riguardarmi e guardarsi in me: siamo due sguardi il mio e il vostro in primo piano e ci poniamo davanti al mitico dipinto.
Indice dei Contenuti
- L'immagine della donna in pubblicità e le valenze di identità e differenza
- La percezione gestaltica della figura femminile
- Immagine e indeterminatezza
- Moda-massa-mondo e il primato dell' individuo-corpo
- L'info-sfera: lo spazio-tempo tra indeterminatezza e morfogenesi
- L'immagine della donna in pubblicità e le valenze di identità e differenza
- identità perché accoglie e seduce
e
- differenza perché si presenta come
altro da sé, come figura che oltrepassa ogni limite prestabilito;
- nella pubblicità c'è la coesistenza
incidibile di mondo virtuale e mondo reale: abolire uno di questi
mondi elimina la sua funzionalità e seduzione;
- il prodotto è rappresentato come a portata di mano e nello stesso tempo come esclusivo;
- queste caratteristiche si fondano su
una differenza che è congeniale all'immagine della donna che appare
comprensibile però evidenzia distanza e differenza.
- La percezione gestaltica della figura femminile
- il senso dell'osservatore si trova
frantumato e nel contempo in una forma di identificazione: si crea
una distanza e l'esigenza di superarla: come nella percezione gestaltica la
figura femminile possiede una varietà d'immagine: figura della
socialità o archetipo o visione mitica;
- in ognuna di queste rappresentazioni convergono tutti gli altri aspetti:
si ha nell'immagine femminile una duplice stabilità visiva come nella percezione gestaltica:
mentre afferma la valenza di un suo aspetto fa emergere nel contempo una multistabilità percettiva;
il senso del messaggio è una sintesi gestaltica: Chiara Ferragni agli Uffizi: l'immagine è una figura in cui l'indeterminatezza del senso dipende da differenze che convergono.
- Immagine e indeterminatezza
- Non esiste un'omologia tra testo ed immagine;
- Chiara Ferragni agli Uffizi: l'immagine è una figura in cui l'indeterminatezza del senso dipende da differenze che convergono;
- le valenze significative della figura sono pura differenza dal linguaggio
- l'ermeneutica dell'immagine sarà la descrizione di un linguaggio che non esaurisce le valenze significative della figura;
- virtualità e rappresentazione, narrazione e realtà sono intimamente confuse: proprio come nell'immagine della donna.
- Moda-massa-mondo e il primato dell' individuo-corpo
qui si incontra la moda-la massa-il
mondo e l'individuo che tenta, seguendo la moda, di interpretarla:
indossarla su questo o quel corpo in modo differente: ogni corpo si
rende differente pur nell'indossare lo stesso capo ed ognuno crea a
modo suo il capo proprio come è proprio il proprio corpo;
la moda si forma attraverso ogni
individuo che la indossa e la ricrea sulla propria pelle infatti si
dice come "ti sta bene" o "non ti sta bene".
- L'info-sfera: lo spazio-tempo tra indeterminatezza e morfogenesi
Chiara Ferragni non è riconducibile al discorso sul corpo femminile come merce
Il suo è un universo simbolico in cui prevalgono le tipicità dell'info-spazio: multidirezionalità della parola, indeterminatezza, metamorfosi e morfogenesi dello spazio-tempo.
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