Un amore segnato da violenze è al centro de "Nella Buona e nella Cattiva Sorte"
In un plot che attraversa i generi letterari Marina Di Guardo, si misura coi temi dell'amore, della violenza sulle donne, di corpo e memoria presenti già nel titolo del suo romanzo "La Memoria dei Corpi"
La protagonista è in fuga da una intollerabile vita di violenze coniugali alla ricerca di una rinascita non scontata https://www.mondadoristore.it/buona-cattiva-sorte-Copia-Marina-Di-Guardo/eai120120191550/
Indice dei Contenuti
- Il plot: Irene, una donna in fuga
- La mente ed il corpo
- Lo Storytelling nell'info-spazio
- La storia
- Il plot: Irene, una donna in fuga
- La mente ed il corpo
- Lo Storytelling nell'info-spazio
Ogni forma di scrittura ha dato testimonianze di impegno civile come è evidente anche in questo romanzo che è, naturaliter, già uno script per un film e una fiction.
- La storia
Irene, la protagonista di
"Nella buona e nella cattiva sorte" https://www.corrierenazionale.net/2024/03/23/la-buona-e-cattiva-sorte/ Marina Di Guardo, mette fine al suo matrimonio e con sua figlia Arianna torna nel paese di origine, dopo un intollerabile vita di violenze da parte di Gianluigi alla ricerca di sé stessa e di una rinascita non scontata.
E' la storia di un anima e del contesto sociale ove si dispiega la sua esistenza che diventa il simbolo di tante altre vite attraversate dalla violenza di genere all'interno di un rapporto familiare.
Uno status comune a tante donne e lungo i secoli: corpi segnati da esclusioni e ferite che informano anche la mente perchè l'essere persona è intreccio mente-corpo.
L' essere persona come mente-corpo è affrontato dalla Filosofia e dalla Scienza: la mente non è più res cogitans e res extensa, in Filosofia basti pensare alla Fenomenologia ed alla lezione di M.Merleau-Ponty, nell'ambito delle Scienze i neuroni specchio individuati da Giacomo Rizzolatti sono alla base dell'empatia che consente l'esplicarsi di sentimenti e comportamenti di partecipazione e solidarietà dell'individuo e nei rapporti sociali.
La scrittura non si esprime solo in romanzi o racconti ma pittura, fumetto, cinema e lo stesso fashion che, da sempre, hanno creato una vera e propria mitologia dei nostri tempi.
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In ogni narrazione, e il lettore lo sa e lo pretende, non si rivela mai come si conclude la vicenda. Ci atteniamo alla deontologia e non facciamo alcun cenno in merito al capitolo finale.
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