I modelli tradizionali, basati su equazioni lineari e concetti di equilibrio statico, non colgono la natura non lineare e dinamica dei fenomeni e delle trasformazioni morfologiche caratterizzanti lo spazio hi-tech.
In particolare, i modelli della geografia economica e della sociologia spaziale - ancorati al concetto di 'domanda' - si mostrano inadeguati nel differenziare le diverse semantiche tecnologiche e nell'esplicitare le singolarità sociali ed economiche del processo innovativo.
L'esigenza di un nuovo paradigma interpretativo - che ponga al centro la socialità e le modalità di comunicazione e conflitto come motori dell'adozione tecnologica - s'impone per poter cogliere la complessità dei fenomeni innescati dall'innovazione tecnologica.
Spazialita Hi-Tech esplora la trasformazione della spazialità indotta dall'avvento dell'alta tecnologia, l'indagine si muove su un duplice binario: da un lato, l'analisi delle nuove configurazioni socio-produttive emerse in risposta all'innovazione tecnologica; dall'altro, l'esplorazione dei modelli scientifici che cercano di interpretare e formalizzare questa dimensione spaziale.
Semantica dell'Hi-Tech-Space
L'innovazione tecnologica ha modificato la forma e il contenuto della macchina, ha ridefinito il rapporto con l'uomo e con lo spazio di conseguenza induce a un ripensamento dello spazio fisico e sociale.
Le configurazioni spaziali complesse e le dinamiche evolutive del hi-tech-space, superano i limiti delle rappresentazioni tradizionali pertanto l'analisi dei fenomeni associati allo spazio hi-tech richiede un approccio metodologico che trascenda i modelli quantitativi e algebrici tradizionali a tal fine si fa ricorso a due filoni di ricerca: le teorie di Kaluza-Klein e la teoria della stabilità strutturale.
Un'attenzione particolare è dedicata al ruolo della pianificazione che deve confrontarsi con la sfida di coordinare spazio e tempo in un contesto di trasformazione continua e accelerata.
Archetipi e nuove configurazioni: i modelli di Kaluza-Klein
Le teorie di Kaluza-Klein, nate in ambito fisico con l'obiettivo di unificare le forze fondamentali della natura, suggeriscono che lo spazio-tempo possa avere un numero di dimensioni superiore a quello comunemente percepito.
I modelli Kaluza-Klein descrivono le nuove configurazioni spaziali e le dinamiche evolutive del hi-tech-space ed aprono nuove possibilità per la rappresentazione degli enti astratti che emergono dall'interazione tra le forze fondamentali e, in particolare, l'idea di dimensioni spaziali aggiuntive offre spunti interessanti per ripensare la spazialità nell'era hi-tech.
La Teoria della Stabilità Strutturale di René Thom
A differenza dei modelli tradizionali che si concentrano su relazioni lineari e stati di equilibrio statici, i modelli matematici della Teoria della Stabilità Strutturale e la Teoria delle catastrofi, sviluppata dal matematico francese René Thom negli anni '60 e '70, si concentrano sulla formalizzazione matematica delle discontinuità, descrivono i cambiamenti improvvisi in un sistema e si focalizzano sulla comprensione dei cambiamenti qualitativi emergenti.
La teoria fornisce un quadro concettuale e metodologico per modellizzare i processi dinamici e le trasformazioni morfologiche dello spazio hi-tech e consente di collegare la costruzione e l'analisi dei modelli matematici alla definizione di variabili, parametri e relazioni rilevanti per il fenomeno considerato.
Il concetto centrale della teoria di Thom è quello di “catastrofe” che indica un evento, un cambiamento improvviso e qualitativo nello stato di un sistema tramite: le sette “catastrofi elementari” consentono di modellizzare diverse tipologie di discontinuità che si verificano nello spazio hi-tech, come l'emergere di nuove configurazioni territoriali o il crollo di vecchie strutture.
La Teoria della Stabilità Strutturale considera la possibilità di instabilità e fluttuazioni nei sistemi e riconosce che lo spazio hi-tech è caratterizzato da dinamiche non lineari e da processi di auto-organizzazione.
La teoria si interessa non solo agli stati di equilibrio di un sistema, ma anche alla loro stabilità: un sistema è strutturalmente stabile se piccole perturbazioni non ne alterano la natura qualitativa del comportamento.
Nuovi modelli della Teoria della Stabilità Strutturale
Thom ha identificato nelle sette “catastrofi elementari” i modelli universali per diverse tipologie di discontinuità, il lavoro di Plescia non si limita ad applicare le teorie di Thom, ma le utilizza come punto di partenza, le adatta, le modifica e le integra con altre teorie ovvero estende il lavoro di Thom.
In particolare, Plescia si interessa all'applicazione di questi strumenti a un dominio specifico: l'analisi e la trasformazione della spazialità nell'era hi-tech con l'obiettivo di fornire categorie concettuali capaci di cogliere la problematicità di un fenomeno che sta ridisegnando il nostro modo di abitare lo spazio e il tempo.
L'hi-tech space Susy e l'hi-tech space Symasy
Nel presente lavoro viene esplorato il concetto di morfogenesi dello spazio hi-tech - caratterizzata da una topologia fluttuante in cui emergono forme stabili e instabili, simmetrie e asimmetrie - per analizzare come le forme e le strutture dello spazio hi-tech si evolvono nel tempo in risposta a fattori tecnologici, sociali ed economici; in breve la morfogenesi descrive il processo di emergenza e trasformazione delle forme.
In questo contesto, si introducono alcuni archetipi fondamentali dell'hi-tech-space quali tecnopolis, highways, valleys e tecnocities, ciascuno caratterizzato da specifiche modalità di organizzazione spaziale e da peculiari dinamiche di sviluppo.
In particolare, vengono presentati
- due modelli: l'hi-tech space Susy, che ipotizza una morfogenesi a diverse dimensioni con le stesse simmetrie, e l'hi-tech space Symasy che introduce l'idea di una morfogenesi fluttuante in cui si alternano dimensioni simmetriche e asimmetriche: quest'ultimo modello offre una più aderente rappresentazione della riconfigurazione dello spazio-tempo e le relative dinamiche socio-economiche emergenti con l'alta tecnologia.
e
- le estensioni e modificazioni delle catastrofi elementari di Thom che catturano aspetti specifici delle dinamiche spaziali hi-tech: diadema, sfera ombelicale, sfera metaedrica, diafarfalla, tetradiafarfalla, anfitetradiafarfalla, anfittradiafarfalle.
La ricerca di Plescia introduce e sviluppa nuovi modelli avanzati della teoria thomiana, quali: le sfere metaedriche e le catastrofi volanti che formalizzano i fenomeni: nello specifico, le sfere metaedriche sono superfici complesse derivate mentre le catastrofi volanti rappresentano configurazioni dinamiche e in continua trasformazione: ambedue i modelli sono strumenti e categorie concettuali più adeguati all'attuale sfida tecnologica ed arricchiscono il quadro interpretativo esistente.
Nello specifico:
- la farfallacuspide è un modello associato all'idea di "invenzione del nuovo" e suggerisce la capacità di generare novità e innovazione:
- il metaedro è un modello legato alla "conservazione delle vestigia" e indica la persistenza di strutture o elementi del passato;
- la tetrafarfallacuspide è un modello collegato al dispiegamento di "socialità individuali e collettive", evidenziando le interazioni sociali nello spazio hi-tech.
Altri modelli, elaborazioni, prospettive per le trasformazioni spaziali
Per descrivere ulteriormente la struttura dello spazio hi-tech, si introducono concetti provenienti dalla fisica quali: supercorde fullereniche, superstringhe e singolarità laddove queste ultime si riferiscono a punti di discontinuità o trasformazione radicale nel sistema che generano un “sistema intelligente” in cui questi elementi interagiscono simultaneamente.
L'ἀπείρων, l'illimitato o l'indeterminato, di Anassimandro suggerisce un'infinità di possibilità tra la topologia e le supercorde, la “cronospazialità immaginaria” di Hawking fa riferimento al “tempo immaginario” che fonde spazio e tempo in una dimensione complessa, il chaosmos combina caos e cosmo e un ordine emergente dal disordine poi, in particolare, l'interpretanza catastrofica innova la teoria delle catastrofi e gli strumenti per analizzare i fenomeni dinamici e le trasformazioni morfologiche.
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