Per quanto riguarda l'adesione al nazismo, conviene misurarsi coi testi, dialogare a tu per tu col suo pensiero: confutazioni, critiche, superamento possono nascere solo da qui come è uso fare con ogni pensatore.
gpdimonderose ha detto... https://giannivattimo.blogspot.com/2012/06/heidegger-nazismo-e-filosofia.htmlIn un mondo in cui impera l'algoritmo e i Big data ci "tracciano" dominandoci, non possiamo non dirci heideggeriani. Il "Si, si - no, no" non può che essere fatto nostro.
Illustri giornalisti, scrittori, filosofi hanno abiurato alla loro adesione al fascismo e aderito al marxismo, nel dopoguerra o poco prima, ricevendo solo lodi e svolgendo egregiamente il loro
ruolo dall'Accademia alla politica, ai media.
Sembra sia più popolare e "meritevole" parlare del "nazismo" di Heidegger che si è dimesso due anni dopo aver accettato il Rettorato (1933-35) quindi prima delle persecuzioni degli ebrei.
18 luglio 2013 11:11
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