sabato 3 agosto 2013

MARX, VATTIMO e il GIOVANE FUSARO

KARL MARX come fumetto



1/23/2010 10:19:00 AM
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ha detto...

Gianni Vattimo rivaluta il marxismo?

Sicuramente non certo il "marxismo" diventato forma di stato distorcendo la validità del pensiero del filosofo di Treviri. Più propriamente il suo è uno sguardo critico che va oltre il disincanto: ancora una volta il Marx "indebolito" di Vattimo ci parla.

Le ragioni, almeno alcune, possono scaturire da alcune considerazioni: nei ’Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica’ per Marx “il sapere sociale generale ovvero il ‘knowledge’ “, è diventato forza produttiva immediata.

Di fronte al ‘knowledge’ ed al ‘general intellect’ non si impone più la semplice energia (‘argon’) esclusa da implicazioni intellettive.
Nasce l'intelligenza ‘altra’ vale a dire in possesso di sapere-sapienza, avviene così il passaggio dall'‘argon’ alla ‘Techne’.


Indice dei Contenuti

  • Il ‘knowledge’ giocoso e seduttivo
  • Il potere immateriale della rete
  • I limiti della critica dell'economia politica 
  • I paradigmi sulla concezione del Tempo
  • Hawking e la temporalità non lineare dei ‘Numeri Immaginari’
  • La visione lineare e positivistica del tempo nella ‘teoria del valore’ in Marx
  • La nuova ricerca scientifica Kurt Gödel, Mandelbrot, la teoria delle catastrofi di Renè Thom e Feyerabend 

  • Il ‘knowledge’ giocoso e seduttivo
Il ‘knowledge’ non appare più subordinante, coercitivo o solo tale ma suadente, giocoso, seduttivo: la sua pervasività si insinua in ogni aspetto dell'esistenza: commercializzazione, istituzioni, cultura, scienza ed immaginario.
  • Il potere immateriale della rete
La creazione di un potere immateriale (capace di travalicare i limiti stessi del denaro, delle nazionalità, delle regole dello scambio) e i sistemi informatizzati del mercato hanno creato quella ‘differenza’ che ha fatto implodere interi paradigmi culturali e sistemi sociali e con la quale, ancora per molto tempo, saremo chiamati a confrontarci.
  • I limiti della critica dell'economia politica 
Se la critica dell'economia politica elaborata da Marx non ha offerto quella completezza che tutti si attendevano, vale a dire se il solo paradigma economico non è più uno strumento adeguato per comprendere la natura stessa dell'occidente e la crisi del socialismo, se la visione della storia è intrisa di paradigmi letterari e filosofici o in crisi o neometafisici, è forse enunciabile un nuovo paradigma?
  • I paradigmi sulla concezione del Tempo
Perché il dibattito sul problema del tempo che ha percorso la filosofia, la scienza e la letteratura moderna (Proust) non è entrato in connessione-collusione col paradigma temporale soggiacente nella ‘teoria del valore’ di Marx?
  • Hawking e la temporalità non lineare dei ‘Numeri Immaginari’
La classica visione del tempo procede per spostamenti progressivi e lineari.
Hawking ci fornisce la possibilità di calcolare una temporalità non lineare, quindi ci dischiude una visione della temporalità ‘altra’ dai paradigmi delle narrazioni ottocentesche, con la teoria dei ‘numeri immaginari’.
  • La visione lineare e positivistica del tempo nella ‘teoria del valore’ in Marx
E' utile riflettere sulla visione marxiana del tempo enucleata nell'elaborazione scientifica del ‘tempo di lavoro’ inteso come il tempo necessario per produrre il ‘valore’ ed il ‘plusvalore’: l'intero sistema capitalistico dipende dal ‘tempo di lavoro’ ovvero da una elaborazione linearizzata del tempo; un parte necessaria per costruire l'economia sufficiente per l'esistenza della classe, un'altra per la costruzione del ‘plusvalore’ e del profitto.

Nella ‘teoria del valore’ di Marx c'è tutta la visione lineare e positivistica del tempo che, se fino agli anni '60 ha funzionato, dopo con l'irruzione delle nuove tecnologie e con la prevalenza di un'intellettualità diffusa, è entrata in crisi.
  • La nuova ricerca scientifica Kurt Gödel, Mandelbrot, la teoria delle catastrofi di Renè Thom e Feyerabend 
La ricerca scientifica rovescia la ragione classica: da Kurt Gödel ai ‘frattali’ di Mandelbrot, alla teoria delle catastrofi di Renè Thom ed a Feyerabend ‘la matematica rimette in discussione la possibilità di misurazione’.

E infine per Medawar ‘non esiste un metodo scientifico’: non è forse il caso di... ’capovolgere’ la teoria marxiana in alcune sue parti? 
Per l'appunto: Marx ha bisogno del Pensiero debole per parlarci ancora. 

03 agosto 2013 09:57



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