domenica 12 aprile 2020

GIACINTO PLESCIA: DERRIDA, HEIDEGGER ED I SEMINARI DI ZOLLIKON 1993


 


Alcuni temi presenti nell'immaginario femminista, negli anni '60, e precisamente nel testo derridiano sulla scrittura e sulla Differenza e, negli anni '80, nel passaggio nella "Differenza sessuale" della "Differenza Ontologica" heideggeriana sono all'origine dell'elaborazione del "Pensiero della Differenza" cui bisogna tornare per poter procedere oltre.


https://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/filosofia/La-filosofia-contemporanea/Il-pensiero-postmetafisico-di-Levinas-Derrida-e-Deleuze/Jacques-Derrida.html


Quel che Derrida fece, e che non traspare in tutta la sua completezza sul "quotidiano", fu un'operazione di transfert dell'elaborazione heideggeriana verso la formulazione di una teoria della "Differenza" nella scrittura, nella phonè, nel linguaggio e nel genere sessuale. 

Ma le referenze bibliografiche di Derrida erano limitate solo ai testi della vulgata heideggeriana. Successivamente, verso la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, semiediti ed inediti di Heidegger ci hanno illuminato di più intorno alla problematica della "Differenza Ontologica" e della "Differenza nel/del Corpo".


Il passaggio di Derrida fu semplice: così come Heidegger dischiuse dall'Ente occultante il rivelarsi dell'Essere e quindi operò la famosa svolta e cioè il passaggio nel pensiero dal "Pensiero dell'Ente" al "Pensiero dell'Essere", Derrida operò l'identico oltrepassamento dalla visione ontica della "Differenza sessuale" alla visione ontologica della Differenza.


Indice dei Contenuti

  • La "Differenza sessuale": Ente, Esserci: l'Occultamento
  • "Differenza Ontologica", "Differenza Pensante", "Differenza sessuale": Derrida ed Heidegger
  • Seminari di Zollikon di Heidegger: "Differenza Ontologica del Corpo", "Essere Corpo Inanimato" ed "Essere Corpo Animato" 
  • Dal "Pensiero dell'Ente" al "Pensiero dell'Essere" 
  • Dalla "Ontologia della Differenza" alla "Ontologia della Differenza nel Corpo"
  • "L'Essere nascosto" all'interno dell'"Essere animato"
  • L'"Ontologia della Differenza" quale Chaos e l'Ordine Simbolico: "la Differenza Pensante" 

  • La "Differenza sessuale": Ente, Esserci: l'Occultamento

La "Differenza sessuale" passò quindi dall'essere considerata un Ente, un oggetto, su cui si potesse esercitare un'epistemologia ed una scienza neutrale, all'essere la rivelazione di un Esserci sempre nascosto e che, per la prima volta, viene addirittura a pensare in un modo differente.

In questo "sentiero" del pensare non c'è un ritorno alla metafisica del genere sessuale ma, semmai, c'è un ritorno all'origine della Differenza che il sistema millenario maschile ha occultato e ha reso come entità del pensiero e non mai come essere nel e del pensiero.

C'è una famosa espressione per esprimere questo ritorno ad una originarietà dell'essere e che significa, anche tradotto in italiano, e può essere interpretato come il luogo dell'origine, il luogo che dà origine al genere umano ed alla storia.

  • "Differenza Ontologica", "Differenza Pensante", "Differenza sessuale": Derrida ed Heidegger

Ora, scoprire la "Differenza sessuale" come il primo dispiegamento della "Differenza Ontologica" sul piano dell'esistenza è già un notevole contributo al "pensiero della Differenza".
Ma non è ancora la "Differenza Pensante", forse chi può offrire le forme e le spiegazioni intorno a questo concetto è il corpus teorico dei "Seminari di Zollikon".

Derrida nella sua formulazione della "Differenza sessuale" mai accenna a quei seminari eppure Heidegger fonda, prima che Derrida se ne accorgi il pensiero della "Differenza nel Corpo" ma anche dà fondamento alla "Differenza che pensa".

Siamo, qui, non ad una elaborazione di una metafisica del genere donna ma semmai ad un superamento della stessa nozione della psiche elaborata dalla scienza freudiana e post.

  • Seminari di Zollikon di Heidegger: Differenza Ontologica del Corpo, "Essere Corpo Inanimato" ed "Essere Corpo Animato" 

Nei "Seminari di Zollikon" la "Differenza Ontologica" si esprime quale "Differenza sessuale" nella più vasta interpretazione della "Differenza del Corpo". C'è, per Heidegger, una Differenza tra "Essere Corpo Inanimato" ed "Essere Corpo Animato".

Purtroppo nella lingua italiana non ci sono espressioni per esprimere questa "Differenza Ontologica del Corpo" mentre il greco ed il tedesco, linguaggi più vicini ci sono delle varie e proprie parole per esprimere questa "Differenza del Corpo".

  • Dal "Pensiero dell'Ente" al "Pensiero dell'Essere"

La stessa che si dispiega nel passaggio dal "Pensiero dell'Ente" al "Pensiero dell'Essere"
Quindi non una metafisica del genere perché la metafisica è sempre e solo una metafisica dell'Ente giacché non è mai esistita una metafisica dell'Essere perché il "Pensiero dell'Essere", prima della formulazione della metafisica fu già criptato dal pensiero della "Differenza sessuale".

Solo all'inizio del nostro secolo il "Pensiero dell'Essere" di Heidegger si è andato disvelando senza però ancora formulare nulla che possa essere compreso all'interno delle metafisica anzi forse non ci potrà mai essere un pensiero dell'essere che si potrà cristallizzato in una metafisica.

  • Dalla "Ontologia della Differenza" alla "Ontologia della Differenza nel Corpo"

Il passaggio fondamentale dalla "Ontologia della Differenza" alla "Ontologia della Differenza nel Corpo" è rintracciabile nella elaborazione di un "Corpo Inanimato" che può essere considerato come un ente o un oggetto di studio da parte del pensiero metafisico, da parte della scienza, dell'epistemologia della politica etc...

Mentre dall'altra parte c'è il dispiegarsi di un "Essere Corpo" che non potrà mai essere compreso dal pensiero metafisico, dalla filosofia dalla scienza.

Perché l'"Essere Corpo Animato"non si presenta mai al pensiero quale ente stabile sussunto o sussumibile nella razionalità elaborata dal pensiero maschile perché in sé c'è sempre un dispiegamento che va al di là dei confini quasi un caos abissale ove è indeterminata ogni capacità di logica razionalità anche quella dialettica e o dialogica.

Pertanto il "Pensiero dell'Essere Corpo" dovrà per forza essere un pensiero identico a quello che riuscì ad intravvedere nell'essere occultato la verità dell'essere.

Quel venire alla luce dell'"Essere Corpo" non può mai essere un'imposizione,un' episteme ma è sempre un essere di fronte che si svela al nostro sguardo che raggiunge il nostro ascolto che si eventua nel nostro tempo, non è il pensiero che andrà ad analizzare l'"Essere Corpo" ma sarà l'esser corpo che deciderà i modi ed i tempi il qui ed il quando e l'ora in cui il pensiero potrà essere investito del suo essere gettato nel mondo.

Per tali motivi la differenza ontologica del corpo renderà insufficiente il pensiero della metafisica anzi cercherà in un altra forma di pensiero si spera la differenza pensante chi possa ascoltare la sua voce percepire la sua presenza e rivelare la sua verità.

Ma per raggiungere simile capacità di pensare non sono più sufficienti né i due grandi padri storici del pensiero della differenza né le miriadi di grandi madri che sorgono e giustamente.
Perché quel che è ancora nascosto è una verità che si cela dietro questa svolta epocale del "Pensiero della Differenza".

Se fin'ora è apparso utile il passaggio dalla "Differenza ontologica" alla "Differenza sessuale" ciò non basta più per rispondere a quel famoso dilemma sul problema della metafisica di genere.

Innanzitutto la metodologia del pensiero pare che parta da degli assiomi fondamentali la "Differenza ontologica" e si dispieghi in vari teoremi deducibili la "Differenza sessuale".

È questo un chiaro esempio di elaborazione logica apertamente in contrasto con l'elaborazione ontologica e/o ermeneutica.

Ma se il metodo è facilmente criticabile ed attaccabile da chi rinviene in quel procedimento ancora le vestigia della metafisica l'essenza del problema, non è ancora apparso in nessuna riflessione orale o scritta. E qual è?

  • L' "Essere nascosto" all'interno dell'"Essere animato"

La "Differenza Ontologica" è la denominazione di un passaggio del pensiero da un oggetto (ente) ad un non oggetto ed a non soggetto; il suo dispiegamento, la differenza è l'elaborazione del pensiero dall'entità del genere femminile all'essere femminile.

Ma se l'"Essere Corpo Animato" è l'abisso, è ciò che dà fondatezza al pensiero stesso come può essere fondato da un pensiero che viene da un'altra "Differenza sessuale"?

È quindi necessario pensare quell'Essere che è ancora nascosto all'interno dell'"Essere animato" e che da sé si dà alla luce ed al pensiero.

Fosse già in fieri simile insorgenza non potrà più essere denominata come per il parto della "Differenza Ontologica" neppure come subordinazione della "Differenza sessuale" derridiana ma se ci fosse e se esistesse, sarebbe forse il pensiero dell'"Ontologia della Differenza".

  • L'"Ontologia della Differenza" quale Chaos e l'Ordine Simbolico: "la Differenza Pensante"

Mentre la "Differenza Ontologica" può trovare una qualche forma di segno ("marca") che la stabilizzi magari in un simbolo infinitamente interpretabile l'"Ontologia della Differenza" quasi fosse un caos per il pensiero attuale ed inattuale non ha trovato, non trova e forse non troverà forme stabili di rappresentazione di ordine simbolico perché la sua origine abissale non si codifica nell'eucosmo (nel senso di ordine simbolico) perché non si identifica in un mondo o nell'essere in questo mondo ma la sua ontologia già oltre l'essere in questo mondo perché essa stessa dà alla luce il mondo.

Ma quale tipo di cosmo e quale tipo di mondo può dare alla luce l'"Ontologia della Differenza" giacché essa non può essere mai formalizzata né simbologizzata ma quale espressione del corpo, del suo essere animato è sempre caotica imprevedibile, in conflitto con sé e con il mondo come se e perché la sua natura è stata sottomessa nel ruolo d'essere Ente e non più Essere; con il mondo perché il cosmo ed il suo ordine simbolico mal si identifica con la sua essenza d'"Essere Corpo Animato".

Forse in queste poche riflessioni c'è qualche frammento di pensiero o meglio di una "Differenza Pensante" che possa dare alla luce l'"Ontologia della Differenza" quale conflitto in sé che si dispiega in conflitto con l'ordine simbolico del mondo.

Dattiloscritto 1992



 
  
 
 



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