sabato 11 luglio 2020

GIACINTO PLESCIA: ONTOLOGIA DELL'OPERA D'ARTE on calameo.com




  




Conoscere è un Sistema Complesso che include osservatore e osservato, non solo conoscere è una relazione, ma conoscere è conoscere relazioni. Si conoscono non elementi separati dal contesto, ma configurazioni e rapporti dinamici tra elementi.
Il soggetto conoscente non è un osservatore esterno al mondo dei fenomeni che descrive, ma è in una relazione complessa con ciò che osserva: osservatore e oggetto osservato sono inscindibili.

https://ita.calameo.com/books/006340639cdc482fe929a


Secondo il Principio di Indeterminazione di Heisenberg, in fisica per “vedere” un microoggetto dobbiamo agire su di esso con strumenti, che modificano le condizioni del sistema.


Peraltro, l'immagine retinica dell’oggetto percepito varia in continuazione, tuttavia esso viene percepito come lo stesso oggetto finché le sue variazioni non lo perturbano troppo: a livello percettivo, è questo il problema della stabilità strutturale e del cambiamento catastrofico.



Indice dei Contenuti

  • La forma e il Modello della Complessità
  • La Morfogenesi in Biologia e in Fisica
  • La Dimensione Metamorfica nell' Arte e la Scienza
  • La Topologia: Renè Thom e Jean Petitot

  • La forma e il Modello della Complessità


La fisica dello spazio curvo (Einstein) e il principio di indeterminazione (Heisenberg), e per quanto concerne la morfologia del vivente (d'Arcy W.Thompson) la forma non appare come un dato ma come un processo, come l'esito di metamorfosi regolate da leggi geometrico-topologiche.

https://en.wikipedia.org/wiki/D%27Arcy_Wentworth_Thompson

Il punto di vista della complessità afferma, contro l’ideale di spiegazione scientifica deterministica, causale, della fisica classica che la realtà è un organismo, un nodo di relazioni dal comportamento disordinato, non prevedibile: l’indeterminazione è costitutiva del divenire.

Caratterizza il modello della complessità: la critica dell'ideale meccanicista della conoscenza e la concezione della conoscenza come relazione, e come conoscenza di relazioni, di insiemi organizzati o sistemi le cui parti sono in interazione dinamica.

I modelli complessi studiano il carattere di sistema degli oggetti della conoscenza, i sistemi autopoietici e i sistemi dissipativi, instabili e in trasformazione.

Il paradigma della complessità contrappone alle traiettorie lineari della fisica classica, forme inaspettate e fenomeni di cui non possiamo prevedere l’evoluzione linearmente, a partire delle condizioni iniziali. Le teorie della fisica, della geometria, della sociologia, dell'economia, della matematica e della biologia sono rette da epistemologie instabili e fluide, ciò che si vogliono analizzare la turbolenza e il caos.

Le geometrie non euclidee (nodi, dei tori, anelli, etc.) si interessano delle trasformazioni. Lo spazio viene considerato come un "corpo in trasformazione" e la geometria assume il compito di trovare leggi metamorfiche.


  • La Morfogenesi in Biologia e in Fisica


Per la biologia si introducono sistemi di analisi e previsione morfofilogenetiche.

“Il problema centrale della biologia è la problematica della forma della Morfogenesi da Goethe a Geoffroy- Saint-Hilaire a d’Arcy Thompson.

Ci si dovrebbe chiedere se la maggioranza delle forme biologiche non sono costrette, a causa della loro stabilità interna, a una fissità di principio, così che il salto da una forma-tipo ad un’altra dovrebbe determinarsi molto rapidamente catastroficamente”.Thom, Rivista di Biologia (2002).

Per la teoria delle stringhe, oltre agli elettroni e ai quark, c'è un altro livello di struttura, un piccolo filamento di energia vibrante; questi filamenti vengono "piegati", arrotolati, in una configurazione descrivibile attraverso una geometria dei nodi o dei nastri.


  • La Dimensione Metamorfica nell' Arte e la Scienza


Questa dimensione metamorfica, dinamica, plastica, è registrata, in forme diverse all'inizio del novecento, anche nell'arte (es.espressionismo e futurismo).

La scienza di un quadro misura le coordinate rispetto alle pareti della stanza, si pone il problema della chimica dei pigmenti, scende ai livelli quantizzati di molecole e atomi che restituiscono i colori.

Non si è domandata qual è il messaggio dell’artista.

L'arte ha lavorato sull'idea di creazione, più che di clonazione, molto prima della biologia.


  • La Topologia: Renè Thom e Jean Petitot


La teoria delle catastrofi di Renè Thom, lo studio dei processi morfogenetici, della stabilità strutturale e del passaggio, catastrofe, ad altri stati strutturalmente stabili, si è mostrata ricca di interessanti conseguenze scientifiche e filosofiche. 

https://it.wikipedia.org/wiki/Ren%C3%A9_Thom

Jean Petitot ha mostrato come il significato epistemologico della teoria di Thom sia compatibile con il kantismo: non era forse uno dei cardini della Critica della ragion pura quello di insistere sul carattere costitutivo di conoscenza scientifica della geometria e della matematica, cioè, in linguaggio kantiano, sul fatto che la matematica è fatta di Giudizi sintetici a priori?

https://www.uninsubria.it/eventi/jean-petitot-varese-la-libera-cattedra-%C2%ABgiulio-preti%C2%BB-di-filosofia-della-scienza-all%E2%80%99insubri

I modelli scientifici della fisica, per Thom non sono in grado di spiegare il comportamento dei fenomeni di morfogenesi, di produzione delle forme mentre i modelli catastrofici forniscono intelligibilità a fenomeni apparentemente molto diversi tra loro.

La dinamica non lineare moderna (da Poincaré a Thom) ha stabilito che le traiettorie nello spazio geometrico sono strutturalmente stabili solo per un certo intervallo, fuori da quell’intervallo si salta su traiettorie diverse con una transizione rapida (biforcazione) ed  a volte discontinua (catastrofe).

Il dato di osservazione è dotato di una struttura e di un’organizzazione (le pregnanze), che l’uomo, grazie alla sua capacità di modellizzare, giunge a rappresentarsi.

Le forme hanno una loro dinamica ed accanto ai domini di stabilità si osservano situazioni nelle quali piccole modifiche provocano grandi cambiamenti, allora emerge una nuova forma, cioè si produce una catastrofe, un nuovo livello di stabilità strutturale del fenomeno.

La morfogenesi si occupa di studiare tali processi ed i cambiamenti di forma vengono denominati catastrofi.

Punti "problematici", cioè quelli a tangente orizzontale, sono detti punti critici o singolari, le singolarità: centri organizzatori della catastrofe.

In Aristotele la metabolè (dal greco:cambiamento, rovesciamento,catastrofe inattesa) è la transizione fra stati relativamente stabili, è il momento culminante della struttura della tragedia ed è collegata con la catarsi, che è a sua volta un cambiamento di stato dello spettatore.

I concetti thomiani di isteresi, pregnanza, salienza, singolarità sembrano dare un contributo nella definizione dei problemi accennati.

Il presente lavoro auspica un dibattito e necessita di una ricerca che coinvolga Studiosi, Ricercatori, Università per verificare ulteriormente le applicazioni, nel campo dell'epistemologia, della teoria thomiana.


Ontologia dell’Opera d’Arte

Tesi di Epistemica Ontologica

Tutor: Prof.A.Marinotti

Dipartimento di Filosofia

Università degli Studi di Firenze

Corso Perfezionamento in Scienza ed Epistemologia

a.a.2005-06



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