Chi fermerà i social, per parafrasare un ritornello pop? Il silenzio non si addice ai social come nei felpati corridoi di banche ed istituzioni finanziarie.
Dilagano già anche le tentazioni nei partiti: qui e là le dichiarazioni, le esortazioni, i primi distinguo fanno capolino e senza timidezze.
E il tutto nel silenzio di Draghi. Così parla Mario: nei silenzi e nel fare: ciò che non dice: è la sua cifra (termine che gli calza a pennello).
La regola dei social è nell'inondare l'info-spazio di parole, suoni ed immagini.
Il ban della rete, qui, non è possibile come nel paese delle bacchette.
Tra cicaleggi e buone osservazioni continuerà a vivere l'impero dei social e "l'ostinazione del silenzio" ne è già un corollario: nulla sfugge, nulla si distrugge e tutto si crea nello spazio- tempo della rete.
Mario Draghi è già parte della rete per il solo fatto che se ne parli tra un post, un tweet, un video, un podcast: è in rete, è parte di essa.
Malgré lui: i suoi silenzi risuonano e ci parlano.
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