Dopo Hiroshima e Nagasaki, la corsa degli armamenti seguita da tentativi di disarmo, Seveso, negli anni '70, si sono imposte le tematiche ecologistiche rafforzate dal dopo Chernobyl.
Si sono allargate le sensibilità verso l'ecologia e qui si riportano alcuni momenti: come paladina della natura, segnatamente quella svedese, la sua patria dedica a Greta Thunberg, identificata ormai col suo impermeabile giallo, un francobollo.
La natura, ora più che mai, è matrigna ed a ragione: l'intervento umano ha lasciato i segni: dal nucleare, alle produzioni intensive, alle deforestazioni, ai rifiuti non smaltiti, alle terre dei fuochi fino agli spillover come ben si sa.
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Indice dei Contenuti
- Lo stato di natura di Rousseau
- Platone: il Timeo e la Χώρα (Chôra)
- La Physis
- La Natura di Emanuele Coccia e di Leonardo Caffo
- Dalla selce, alla ruota, a Robinson e l'era dell'info-spazio
- Una "Magna Charta" con la Natura
- Il modello topologico di Thom: la "Teoria delle catastrofi"
- Lo stato di natura di Rousseau
L'Émile di Rousseau non potrebbe più vivere a contatto della natura, di "questa" natura e le mobilitazioni di Greta, come la storia dell'ambientalismo ci mostra, potrebbero conoscere momenti di ripiegamento.
Sono chiamati in causa fisici e matematici, urbanisti, architetti e coloro che producono la tecnologia che è nostro habitat da tempo.
- Platone: il Timeo e la Χώρα (Chôra)
Platone, nel Timeo, parla di Χώρα "Chôra" ovvero di un “ricettacolo invisibile dove le Forme sono materializzate, secondo una dimensione che le avvicina allo spazio.
Chora ha posto le basi del concetto di spazialità, luogo, collocazione, poiché l’influenza della cosmologia Platonica è evidente anche nella scienza contemporanea.
- La Physis
Non possiamo più essere "dormienti", serve una nuova interrogazione sulla Physis e non solo da parte del pensiero filosofico.
- La Natura di Emanuele Coccia e di Leonardo Caffo
E non è da meno la notorietà di Emanuele Coccia e di Leonardo Caffo
E', ora, necessario chiedersi se e in che modo ci sia stato un reale cambiamento delle nostre azioni verso l'habitat in che modo e direzione va ripensato il mondo delle produzioni.
Le idee cambiano il mondo se cambia il modo di vivere nel mondo e di incidere con giuste scelte nell'habitat.
- Dalla selce, alla ruota, a Robinson e l'era dell'info-spazio
Dalla selce, alla ruota, al Robinson che per sopravvivere deve produrre utensili e non a caso incontra Venerdì, alla rivoluzione tecnologica e al nuovo habitat ed habitus dell’individuo odierno nell'info-sfera si è sempre manifestato il politikòn zôon che ha oscurato ogni sorta di stato di natura.
Gli studi concordano nel prevedere un aumento del fenomeno dello spillover a conferma che non esistono rifugi in ambienti "naturali".
Cambiare direzione è urgente, auspicarlo non pare sia sufficiente.
La fuga verso "il semplice" appare molto "complicato e complesso" ed appannaggio di pochissimi: semplici se non semplicistiche scelte individuali che non producono un'inversione di rotta nel nostro vivere.
Bastano energia eolica, marina, agricoltura biologica a cambiare direzione alle produzioni inquinanti? Gli spazi, le forme viventi, i contesti urbani richiedono riflessioni a più voci."La natura ama nascondersi" e ad essa siamo legati.
- Una "Magna Charta" con la Natura
E' in atto da tempo una conflagrazione: occorre un nuovo contratto con la natura una "Magna Charta" che parla, sia pur in un altro contesto, anche della legge "della foresta".
- Il modello topologico di Thom: la "Teoria delle catastrofi"
Sono necessari una katastrophè, una trasformazione, un capovolgimento, un' altra direzionalità come nell'accezione del modello topologico di Thom nella sua "Teoria delle catastrofi".
Le riflessioni di Emanuele Coccia sono ormai un must del dibattito uomo-natura.
I movimenti ecologisti hanno storicamente conosciuto momenti di grande seguito per poi cadere in un cono d'ombra da cui rinascono come con Greta.
Chi rinuncia oggi alle comodità della casa con giardino, al suo status sociale, alle carriere, ai social e telefonini, computer che incidono e non poco nell'aumentare l'inquinamento?
Dotte analisi ci coinvolgono e mobilitano. Ma che fare, con quali strumenti e forze?
Risuonano ancora alte le parole di Leopardi sulle "magnifiche e progressive sorti" e sollecitano un "altro" progresso, "altre" produzioni ed uomini nuovi capaci di misurarsi con interessi che vanno in tutt'altra direzione.
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