- La Bellezza e il Sublime
Il sublime dilata il cuore e mantiene l'attenzione immobile e tesa. E' stancante.
Il bello https://frame-frames.blogspot.com/2020/07/giacinto-plescia-ontologia-dellopera_11.html scioglie l'anima: già negli anni sessanta precritici, Kant percepisce una differenza fenomenica o un’incongruenza spaziale nell'estetica, presente nell'epigenesi longiniana del sublime ma non ancora una differenza noumenica nella bellezza o nel sublime.https://giacintoplescia.blogspot.com/2021/10/giacinto-plescia-il-piacere-del-bello.html
Qui il sentimento sublime consiste in una vibrazione o alternazione rapida dei sentimenti o alterità dell'esserci.
Il dinamicamente sublime è simile alla potenza osservata in natura irresistibile e terribile, ma se si è al sicuro, si rimane disinteressati e perciò non c'è più un oggetto o gegenstand che incuta la paura.
Indice dei Contenuti
- La Bellezza e il Sublime
- Il bello ed il sublime in Kant
- Le due tipologie tra due spazi topologici
- Organizzazione e disorganizzazione
- Qualità e quantità
- Utopia e distopia
- Interagenza tra la bellezza e il sublime
- La mente, il sublime e la bellezza
Il bello ed il sublime in Kant
Kant https://it.wikipedia.org/wiki/Immanuel_Kant pensa alla natura sublime perché eleva, innalza l'immaginazione all'esposizione eccelsa ove la mente può essere l'unica facoltà capace di comprendere o sentire la sublimità, anche al di sopra della stessa natura appartenente alla libertà estetica dell'alterezza.
C’è bellezza e c'è la bellezza-sublime: rappresentano due poli in un continuo: un polo è la bellezza che è associata con un senso della leggerezza e un ordine equilibrato e che ha una qualità debolmente decorativa.
Nell'altro estremo c'è una forma di bellezza-sublime che si associa con la profondità e la verità https://frame-frames.blogspot.com/2021/08/giacinto-plescialepistemica-il-nulla-e.html
Questa seconda bellezza è il sublime.https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_del_Sublime
Le due tipologie tra due spazi topologici
La differenza tra questi due estremi, o meglio la differenza tra due spazi topologici che s’incontrano come in un nastro di Möbius,https://it.wikipedia.org/wiki/Nastro_di_M%C3%B6bius
svela l' analitica della bellezza dell'esserci: se un fiore, un tramonto, un poema, un dipinto, o un brano musicale, qualsiasi cosa che possieda bellezza del primo genere può essere vista anche come bellezza del secondo genere, se l'attenzione dell'osservatore è diretta e adeguata alla fenomenologia ermeneutica.
Nel caso della bellezza, identifichiamo lo stesso modello in un oggetto, riconosciamo e apprezziamo un principio di organizzazione e di pensiero, nell'oggetto ma l'oggetto stesso non ha utilità.
Qualcosa è bella, come opposto a utile, precisamente perché ha certe caratteristiche che possiamo identificare con utilità, ma l'oggetto stesso è inutile.
E’ a causa di quello che la posizione riguardo al bell’oggetto è disinteressata severamente, mentre il suo aspetto dà piacere.
Un fiore è bello perché possiamo riconoscere la sua organizzazione, la sua simmetria, i suoi colori come caratteristiche utili in una cosa, ma la cosa stessa è essenzialmente inutile, e così si pensa la bellezza senza scopo.
Organizzazione e disorganizzazione
Il sublime, in contrasto, secondo Kant è un principio di disturbo.
E’ il fenomeno della comprensione che incontra qualche entità che non può organizzare o contenere.
Non può determinare un principio di organizzazione che delimiti la cosa, perché non può determinare limiti all’entità quale oggetto sublime.
Non può determinare limiti alla cosa perché la cosa, quale gegenstand, sfida i poteri di presenza dell'immaginazione.
E’ sempre oltre i poteri dell'immaginazione per presentarsi in forma assennata alla comprensione, ed è sempre oltre i poteri della comprensione per avere senso solo al di fuori quale niente, non-ente, il nulla abissale.
Ambedue le facoltà di comprensione sembrano non riuscire nel confronto col sublime.
Il sublime, perciò rappresenta una disorganizzazione.https://frame-frames.blogspot.com/2020/07/giacinto-plescia-ontologia-del-sublime.html
Quella disorganizzazione non è solo una disorganizzazione arbitraria esterna, ma un gegenstand che suggerisce una disorganizzazione interna, sistematica perché è dall’inabilità di organizzare quella cosa che il senso di disorganizzazione sorge, minaccia la concezione di come organizzare le cose del sublime.
E’ un’entità che spaventa.
Qualità e quantità
Kant identifica la bellezza con una qualità, mentre il sublime s’identifica con una quantità, ma quella quantità è illimitata, i quanta sono infiniti e abissalmente infinitesimi.
Dove la bellezza calma, il sublime disgrega, disturba: Kant pensa pre-adattabile al giudizio e così costituisce in se stesso un oggetto della soddisfazione: ma il sublime è anche il contrario: sembra violare il giudizio, essere dis-adatto alla facoltà di presenza.
Kant pensa il sublime quale violenza all'immaginazione.
Il piacere del sublime è un piacere negativo, indiretto che non viene dal sublime stesso ma dal sollievo che si sente quando si comprende che quel disturbo esterno non minaccia più il nostro equilibrio o ordine interno; quando riconosciamo nel pericolo e nella paura, nel timore e nel terrore del tragico un senso alternativo, identificabile nella ragione o razionalità e quindi salvifiche da tutte le minacce mondane, da tutte le possibili tragedie, da tutte le angosce.
Utopia e distopia
Kant pensa il piacere del sublime come qualche genere della gioia, piacere che sorge dalla cessazione di un disagio, quale varietà o stato della gioia.
Il filosofo di Königsberg, analizza il sublime quasi fosse una utopia distopia: dobbiamo cercare una terra esterna per il bello di natura, ma la cerchiamo soltanto per il sublime e nell'atteggiamento di pensiero che presenta la sublimità nella rappresentazione di natura, la bellezza ci disvela gli spazi esterni: il sublime è un movimento, un'esperienza estetica della vivenza.
Il pensatore della rivoluzione copernicana sussume il sublime alla bellezza, perché l'esperienza della bellezza é espansiva, di natura, il sublime si disvela quale cuspide nell'interno, un fenomeno interamente meno interessante: l'esperienza del sublime conduce internamente e seduce a una particolare forma di riflessione, con la quale è connessa il più puro progetto filosofico di conoscenza di sé.https://frame-frames.blogspot.com/2021/01/gp-ontologia-opera-darte.html
Interagenza tra la bellezza e il sublime.
Per Kant né l'arte né la natura, sono sublimi, né generi di cose, da fiori a tramonti poemi a melodie, possano essere sentimento del sublime.
Kant pensa il sublime d'importanza secondaria come un'esperienza estetica, per essere coniugato con la bellezza.
Se la descrizione di Kant della bellezza è, che è senza scopo, si può stabilire un collegamento interagente tra la bellezza e il sublime.
La caratteristica distinta della bellezza, per Kant è la qualità.
Ma l'intenzionalità della bellezza è senza scopo. Se la qualità della bellezza è interiore, l'essenza della bellezza deve essere senza scopo.
La bellezza divide, si dà differenziale dalla mondità e mondanità, ma quello che distingue la bellezza è la sua qualità senza uno scopo, quello che conferisce alla bellezza la sua essenza, sebbene quella sia necessaria, è l'esserci, l'essere nel tempo, l'essere nel mondo ma come un gegestand senza uno scopo.
Se una cosa è senza uno scopo realmente, poi è veramente indeterminata.
Un oggetto della bellezza, avrà la qualità, ma la riflessione lo mostrerà per essere realmente senza telos, quale bellezza in negativo: piacevole e nel contempo dispiacevole.
La mente, il sublime e la bellezza
Dal sublime alla bellezza, è un confronto che la mente non può organizzare o contenere o avere senso.
La mente, l'immaginazione estende, ma non può determinare i confini.
La sua propria integrità è minacciata, si è minacciati, l'esserci è in pericolo, ma, dove c'è, il pericolo lì c’è la salvezza.
Sarà un sentimento di chiusura, molto vero ma invisibile e pericoloso.
Quando la mente funziona contro questo pericolo, indietreggia, quando la ragione è impegnata, il sentimento dà sollievo, si ha la cessazione della minaccia.
Il sentimento successivo è il sentimento della gioia. E’ l'esperienza del sublime nella bellezza: in grazia della bellezza senza e con il sublime.
Essere entusiasmati dalla luce e dal colore https://giacintoplescia.blogspot.com/2020/09/giacinto-plesciapastelli-china_35.html l'armonia e le proporzioni in un dipinto sperimentare il suo ordine è una buona esperienza, l'erlebnis della bellezza-sublime plotiniana quale sublime dell'entusiasmo e della deliranza.
Alcuni pittori e poeti,https://frame-frames.blogspot.com/2021/03/giacinto-plescia-lerranzail-pensiero.html suscitano l'esperienza del sublime dal di fuori dell'esperienza della bellezza. https://giacintoplescia.blogspot.com/2020/09/giacinto-plesciadipinto-ad-olio_94.html
Si può sperimentare il sublime, specialmente nelle forme in natura, nella contemplanza di cascate potenti e pietre sporgenti.https://frame-frames.blogspot.com/2020/07/giacinto-plescia-ontologia-del-sublime.html
E’ quando l'esperienza estetica è un modello di riflessione che inizi con un senso di ordine e l'armonia, ma diviene qualche genere di ricerca per un contesto significativo di ordine e armonia che la contemplazione delle bellezza si dà, si getta verso un'esperienza del sublime..
La bellezza-sublime seduce l'esserci, il dasein e conduce verso una ricerca infinita e abissale.
Il confronto col sublime nella bellezza o nel chiasma della bellezza-sublime è dirompente, ma liberante.
Quello che disgrega, decostruisce è il compiacimento delle disposizioni, ma ci libera, libera l'esserci verso una sensibilità nuova della vivenza, https://giacintoplescia.blogspot.com/2021/10/il-bello-ai-tempi-dei-social-la.html eccelsa libertà quale alterezza https://frame-frames.blogspot.com/2021/01/dal-bello-e-impossibile-di-gianna.html
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