domenica 18 settembre 2022

Carlo Rovelli: arte e fisica

GIACINTO PLESCIA DISEGNO GRAFICI TEORIA DELEL CATASTROFI DI RENE' THOM TECNICA MISTA

Carlo Rovelli: arte e fisica sono presenti nelle riflessione del fisico più importante del mondo che afferma come "La scienza e l'arte hanno in comune il fatto di riconoscere che la realtà è un insieme più complesso di quello che possiamo vedere" e per Lucrezio "L'universo, oltre i limiti di questo nostro mondo, è infinito, la mente vuole sapere che cosa vi sia al di là, fin dove essa riesce a spingersi con la sua intelligenza" .

  • Carlo Rovelli: arte e fisica

I rapporti tra il fisico e gli artisti è consolidato come si evince dalla dichiarazione di Rovelli "Oggetti che ho costruito per le mie ricerche sono spesso finiti riutilizzati in mostre d’arte, ricevo forse altrettante richieste di collaborazione da artisti che non da scienziati: tanti artisti mi hanno chiesto di fare qualcosa assieme, di usare dei miei testi per delle installazioni: Luca Pozzi https://www.lucapozzi.com/  ed uno dei più importanti pittori britannici David Hockney  https://www.hockney.com/home.

Per parafrasare Shakespeare: ci sono più cose nella poesia, nella filosofia e nella scienza, che in cielo e in terra.


  • La natura, la poesia, la filosofia: Carlo Rovelli, arte e fisica

Sulla natura, sul problema della conoscenza e del sapere s'interroga Leopardi: la sua poesia s'intreccia alla filosofia: "questo globo ove l'uomo e nulla, sconosciuto e del tutto", quei "nodi quasi di stelle" sono un riferimento, ante litteram, alla teoria dei nodi, alla topologia ed i versi "le nostre stelle o sono ignote, o cosi paiono... un punto di luce nebulosa" richiamano l'astrofisica: infatti, adolescente, scrisse la "Storia dell'astronomia".

Lucrezio parla del vuoto e ci fa ricordare l'indeterminazione di Heisenberg e Planck, per Galileo "la natura parla la lingua della matematica".

La scienza di un quadro si pone il problema della chimica dei pigmenti: non si domanda qual è il messaggio dell'artista.
L'arte ha lavorato sull'idea di creazione, prima della biologia.

Arte e ricerca scientifica, dall'ideale greco di bellezza, ai solidi platonici, alla sezione aurea ed alla prospettiva vivono un dialogo mai interrotto.

“Fuori dalla via battuta, legge divina apprende: e il solido cuore della Verità ben rotonda e le opinioni dei mortali, nelle quali non c’è una vera certezza: come le cose che appaiono bisognava che veramente fossero, essendo tutte in ogni senso”. (Parmenide)

  • La conoscenza come rete di relazioni

Conoscere è un sistema complesso che include osservatore e osservato: conoscere è una relazione: conoscere è conoscere relazioni.https://www.rotman.uwo.ca/portfolio-items/rovelli-carlo/
Si conoscono non elementi separati dal contesto, ma configurazioni e rapporti dinamici tra elementi.
Il soggetto conoscente non è un osservatore esterno al mondo dei fenomeni che descrive, ma è in una relazione complessa con ciò che osserva: osservatore e oggetto osservato sono inscindibili.
Secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg, per  “vedere” un “micro-oggetto” dobbiamo agire su di esso con strumenti, che modificano le condizioni del sistema: il soggetto non è "esterno" ai fenomeni studiati.

“Ci sono asserzioni formulate in modo esatto che non sono né vere né false” per Gödel e per Thom “La matematica rimette in discussione la possibilità di misurazione”

Nelle geometrie non euclidee lo spazio è un "corpo in trasformazione" e la teoria delle stringhe parla di filamenti di energia vibrante che sono "piegati", arrotolati e descrivibili da "nodi" o "nastri".
Questa dimensione metamorfica, è registrata anche da espressionismo e futurismo.

L'immagine retinica di un oggetto varia in continuazione, tuttavia esso viene percepito come lo stesso oggetto finché le sue variazioni non lo perturbano troppo allora emerge una nuova forma.

La dinamica non lineare da Poincaré a Thom, ha stabilito che le forme sono regolate dalla topologia, piccole modifiche provocano grandi cambiamenti: si produce una nuova forma: "biforcazioni" "catastrofi" e " singolarità".
La teoria delle catastrofi di Thom si è mostrata ricca di interessanti conseguenze scientifiche e filosofiche.

GIACINTO PLESCIA DISEGNO GRAFICI TEORIA DELLE CATASTROFI DI RENE' THOM TECNICA MISTA

  • La bellezza, l'arte e la filosofia

Cos'è la bellezza? E perché si dice di qualcosa "è sublime"?

La bellezza presuppone forma, misura, proporzione, simmetria, il sublime richiama grandezze incommensurabili che generano sgomento e terrore.

Si fa esperienza del sublime quando si supera il limite del bello e si vive un senso di smarrimento e inadeguatezza di fronte alle espressioni artistiche ed alla maestosità dell'universo.

Burke e Kant affrontano il tema del senso di pericolo, della paura di fronte alle forze incontrollabili della natura: "Il Sublime" richiama le forze della natura, nasce da sofferenza, pericolo, la grandiosità della natura suscita il senso dei limiti umani, da qui smarrimento e attrazione.
Longino pone le basi della riflessione su questi temi con il "Trattato del Sublime", che incute reverenza per struttura, accuratezza, analisi. In Longino il meraviglioso, la risonanza con l'opera d'arte, il pathos, accomunano artista e fruitore dell'arte: il Sublime genera smarrimento e paura.

Il meraviglioso, la risonanza con l'opera d'arte, l'empatia, il pathos, accomunano l'artista col lettore e fruitore dell'opera d'arte.

Nell'interpretazione di Sergio Givone si ha nuovo paradigma: il sublime si svela nell'Infinito o nell'Abisso, si ha l'eventuarsi dell'abissalità, nuova arkè: una singolarità.
Sublimità e estetica musicale sono cadenzate da Mozart, Eleuro e Leibniz.

  • La bellezza e il nastro di Möbius, Carlo Rovelli: arte e fisica

La bellezza e il sublime sono due poli in un continuo: un polo è la bellezza associata a un principio di organizzazione, l'altro rappresenta una disorganizzazione, una distopia e scaturisce dalla scoperta dell'abisso costitutivo dell'esistenza.
E' la differenza tra due spazi topologici che s'incontrano come in un nastro di Möbius: un fiore, un poema, un dipinto, o un brano musicale, che possieda bellezza del primo genere può essere vista anche come bellezza del secondo genere.
Si ha la compresenza di due sensibilità in una: la physis, bistabile, si biforca e abita lo spazio möbiusiano: un meta-paradigma aldilà della metafisica-ermeneutica-epistemica.
La distopia spaziale sarà una “indetermanenza” ovvero designare la permanenza dell'indeterminatezza.

  • La pittura e la poesia

L'effetto della poesia sull'animo è completamente indipendente dalla capacità di suscitare immagini, si fonda sulle sole parole e sul loro suono.
Poesia e retorica si fondano non sul principio dell'imitazione, che regola la pittura, ma sulla simpatia, e il loro compito consiste nel suscitare impressione ed effetto sulla mente del lettore e dell'ascoltatore, e non di presentare una descrizione e un'idea chiara delle cose di cui discorrono.
Le parole possono produrre nella mente dell'ascoltatore tre effetti: il suono, l'immagine della cosa rappresentata dal suono, il sentimento dell'animo originato o dal suono soltanto o dall'immagine soltanto oppure da suono e immagine contemporaneamente.
Vi sono però casi in cui le parole possono agire sulla mente unicamente grazie al loro suono, senza risvegliare alcuna immagine corrispondente: al di là degli oggetti naturali, e oltre agli oggetti della pittura e dell'architettura, anche agli oggetti dell'eloquenza e della poesia; ovvero alle parole, non possa essere disconosciuta la capacità di suscitare le idee della bellezza e del sublime e che, anzi, debba essere ascritta loro una particolare efficacia, superiore a quella della natura.

  • Il suono e la musica

Eulero scoprì che il suono musicale sorge da vibrazioni isocrone delle onde d’aria.
L'evento fondamentale della musica è il suono la cui eccedenza non si lascia imbrigliare nelle simmetrie matematiche.
Il suono si eventua in latenze che consentono all'esserci di ascoltarsi, di scoprirsi, di incontrare sé stesso, attraverso le dispieganze che il suono dell’evento sonoro sublima aldilà della parola, della semantica di referenza.
La musica si dà nella molteplicità indeterminata di significati in virtù della morfogenesi dei suoni e delle loro strutture ontopologiche o tematiche.

La natura ne sa più del sapere.

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