mercoledì 5 giugno 2013

LA SCUOLA CHE NON C'E' DI CAMILLA G. IANNACCI


                                           



                                           
Il titolo dell' ultimo hit o dei best di tutti i tempi o la canzone da loro più amata o il film adolescenziale più visto e discusso: iniziava così le sue lezioni.

' Non sa fare altro'....dicevano i colleghi.

I ragazzi la difendevano: 'un errore, l'omissione di un "non", era stato fatto dal padre Dante. Nel "non ti curar di loro ma guarda e passa" non doveva esserci un "non"! Ovvero il verso doveva essere "non ti curar di loro non guardar e passa" !
Ma per esigenze di rima non poteva il Divin poeta cantare se non in quel modo'.



Le lezioni erano seguite anche su you-tube ma soprattutto dagli alunni.
L'aula era silenziosa: si sentivano i canti recitati dalle voci degli alunni, i loro commenti e la musica che accompagnava quell'ora di lezione.

Lo ye-ye, il film languoroso come dicevano i giornali non assumevano dignità di poesia o di pellicola impegnata, i graffiti che i ragazzi ricopiavano andando in giro per le città per poi parlarne in classe erano veicolo di dialogo, erano un linguaggio comune: una nuova piccola koiné.
'Se amano le canzonette é perché hanno bisogno del canto' rispondeva la Prof. ai suoi detrattori.
E i ragazzi 'la verità ti fa male lo so' come diceva la Caterina Caselli.

Il Prof. di filosofia, poi, partiva da quella canzone per parlare del vero e del falso...
Ogni tesina diventava un librino, i lavori grafici erano trasformati in tavole interattive, tutti potevano collaborare al romanzo dal titolo 'Infinito' che era proprio tale: in fieri e per sempre.

La Web radio era la più cliccata: arte, poesia, racconti, cronaca, idee trovavano il loro humus ideale.

I curriculum di docenti, personale di segreteria e custodi veniva vagliato attentamente e ognuno poteva offrire corsi attraverso cui, liberamente, trasmetteva il proprio sapere e fare.

Le aule erano aperte 24h su 24: artigiani, anziani, liberi professionisti del quartiere intervenivano ai dibattiti e tenevano corsi su: ”Memorie e Saperi”.
La biblioteca accoglieva i lavori consultabili anche on line.

I privati elargivano contributi veramente liberali.

Non credete che esiste una scuola di tal fatta?

Esiste in ognuno di noi. In ogni caso, sognare non é vietato.

Nessun commento:

Posta un commento