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CORRIERE DELLA SERA:CHIARA FERRAGNI tra 110 DONNE PIU' STRAORDINARIE

LA POP-ERA AVANZA TRA FERRAGNI E LODOLA: UNA PETIZIONE AD EIKE SCHMIDT
Nella pop-era, le disavventure del sacro e dei tempi dell'arte vanno oltre la secolarizzazione, travolti da una marea incontrollabile e consacrata anche dal Direttore degli Uffizi Eike Schmidt che l'estate scorsa ha accolto Chiara Ferragni in barba ai bacchettoni di turno e di vedetta https://frame-frames.blogspot.com/2020/07/visione-vs-linguaggio-il-primato-del.html?m=1
lungimirante fu anche il fotoshopping con la Ferragni che dà il suo volto alla Madonna:

GIACINTO PLESCIA: L’ERRANZA - poesie e dipinti
Un solo tempo
ci è dato vivere
mentre gli universi
si giocano l’esistenza.
Ho ancora sogni
da vendere
e gioie da acquistare,
ma non so più
se fare il mercante
o il ludico creativo.
Chi ha sogni
per il mondo
non speri
che la voce
ritrovi
il bel canto.

POP UFFIZI: EIKE SCHMIDT DOPO LA FERRAGNI ACCOGLIE MARCO LODOLA
La bellezza: inquieta, turba e perturba, sconvolge, irrita e diventa arte, cara Striscia la notizia https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/sprechi-rai-il-presepe-rinnegato-finisce-agli-uffizi_70785.shtml è tempo di Natale e gli Uffizi si trasformano nello scenario di un grande presepe diffuso di arte pop https://www.uffizi.it/magazine/presepe-lodola
I personaggi sono le star della musica italiana: gli ambienti della Galleria ospitano per il periodo delle Feste la grande installazione dell’artista Marco Lodola: Giuseppe è Lucio Dalla, Maria è Gigliola Cinquetti, tra i pastori ci sono Pavarotti, Rino Gaetano, Renzo Arbore e Freddie Mercury

Chiara Ferragni and Fedez:Media-morphosis Aphorisms about the Ferragnez
Le due gocce di Chanel che Marylin indossava per andare a letto non sono più trendy per Chiara Ferragni che preferisce dormire in "slip e canotta"
Chiara offre desideri, sogni e simboli nel suo info- spazio-tempo, avvolge in un seducente liquido amniotico, con-fonde narrazione polifonica e realtà: non di solo look vive il follower.
Chiara come Alice si tra-sforma, crea performance, eventi in una media-morfosi di uno spazio-tempo immaginario, un poema inesauribile che dispiega le forme della Topologia ove gli oggetti si de-formano senza perdere la loro qualità per cui una tazza e una ciambella sono uguali: il regno della morfogenesi.
Cambiamenti di forma e di senso, epifanie, biforcazioni, singolarità, frattali di una grande "chiacchiera" che significano e segni-ficano, tutto è dicibile con sintagmi at the moment:post, tweet, fleet, instagram: l' istante come flusso di coscienza, analisi con-divisa.
Nel digitale Impero dei Segni tra un clic ed un selfie vive l'apoteosi del dettaglio, del frames: tutto scorre ma ogni cosa "è" ed "in medium stat Chiara".

CAMILLA G. IANNACCI: FERRAGNI and FEDEZ - Analysis and morphogenesis of a Singularity in the info-space-time of social media.
Chiara Ferragni and Fedez or "The Ferragnez" given an entry in Treccani, awarded by an Ambrogino d'oro medal, and Chiara, having smashed the "glass ceiling," is recognized by Forbes and Vogue, climbs to the top of the stock exchange, and anointed a "commodity in a world of commodity," even going beyond Amazon.
The Lady who has the oracle in the info-space does not say, she mentions, appears, shows herself, signifies and is: she invites, wrapping the guest in a seductive, protective amniotic liquid, mingling narration and reality in a dual, indeterminate visual stability that rises even to "sacred" representations of "Madonna Chiara."

AFORISMI sui FERRAGNEZ:CHIARA FERRAGNI e FEDEZ di Camilla G.Iannacci
- Dell’origine: all'inizio è stato il frame:

L'INFO-SPAZIO-TEMPO TRA SOCIAL,TOPOLOGIA,IMMAGINARIO,CHIARA FERRAGNI
Alcuni percorsi: tra Miti Pop-Filosofia, Archeologia e Topologia
- IL PERCORSO FILOSOFICO
- I SERIAL
- STUDI DI ARCHEOLOGIA
- STUDI DI SOCIOLOGIA
- bisogni di sicurezza, possiamo scegliere con chi diventare “amici”, controllare cosa fanno e commentare;
- bisogni associativi, è possibile comunicare e scambiare opinioni con gli amici;
- bisogno di stima, essere scelti da tante persone come “amico”, può aumentare la nostra autostima;
- bisogno di autorealizzazione, possiamo raccontare di noi stessi , oppure aiutare gli amici in base alle nostre competenze.

ALL'INIZIO È STATO IL FRAME: dai graffiti ai fleet
All'inizio è stato il frame: prima i graffiti nelle caverne, gli aedi, i frammenti, la chanson de geste ora: post, tweet, fleet instagram, l' istante diventa flusso di coscienza, analisi individuale con-divisa;
tutto scorre ma ogni cosa è nel segno digitale che conosce imprevedibilità e indeterminatezza; l'impero dei segni e del frame sopravanza la techne che ha vissuto l'ostracismo heideggeriano;

LA GRANDE CHIACCHIERA,IL SOLLETICO e L'ENGAGE' DI CHIARA FERRAGNI
Il dettaglio veste Chiara Ferragni: si consuma e si vivifica, nel frammento del cliccabile, la grande "chiacchiera"
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Martin_Heidegger
L'Evento è il qui ed ora fugace, fungibile, cangiante, rutilante come un frattale e che ama il frammento: l'epigrammatico come grammatica https://it.m.wikipedia.org/wiki/Frammento_(genere_letterario)
Una vita da "Grande Gatsby" https://it.m.wikipedia.org/wiki/Il_grande_Gatsby con però il "vissero tutti felici e contenti" nel Bing bang di fiction-non fiction di virtuale e/è reale dello schermo dei device perfino gli dei, a suo tempo fuggiti si accasano tra una schermata e l'altra, tra il solletico di un clic e l'altro.

Chiara Ferragni e Fedez da influencer blogger all'impegno nel sociale
La definizione che vuole Chiara Ferragni fashion blogger e influencer è semplicemente riduttiva: lei racconta storie come una volta facevano i cantastorie girovagando per i paesi e non è solo autrice ma coautrice insieme a chi la segue e la legge.
L'unicità dei social risiede in questa bidirezionalità tra gli attori che abitano lo spazio-tempo virtuale con le interazioni: qui non domina solo l'autore, è il dialogo che cambia la scena e la dirige.
Sociologi, mass-mediologi e chi ne ha più ne metta non possono cavarsela tacciandola di essere una multinazionale della merce.

Ermeneutica di Chiara Ferragni:Singolarità nell' info-sfera e l'arte
Chiara Ferragni dalla Venere di Botticelli all'icona della Madre di Cristo accade in quel di Pontedera dove Chiara travalica i social ed assurge ai cieli del sacro: eh sì Ferragni vola via dal Botticelli profano della Venere e s'installa nel Palazzo Civico della città della Piaggio, non è dato sapere, almeno per ora, se sia andata in Vespa per emulare Audrey Hepburn in Vacanze Romane
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Vacanze_romane https://www.youtube.com/watch?v=Nq5HigykHGA
Così Chiara Ferragni è la Madonna nella natività e segna per analogia un secondo passaggio, dopo quello dal mito al logos: solo che qui si va dal mito della Venere di Botticelli, peraltro sfondo della sua performance agli Uffizi, alla madre di Gesù mentre la vispa Pontedera dalla Vespa balza su Instagram. Per acquietare gli animi, agitati anzi in tempesta da tale ardire, c'è pur sempre don Piero Dini che bene-dice l'istallazione.
Se San Giuseppe, modesto come sempre, si accomoda col volto da iconografia storica la Madonna-Chiara non accoglie, come all'atto dell'Annunciazione, il verbo divino e decide di non percorrere con umiltà la sua vita di madre del Cristo e si lascia "sedurre", nel dominio dell'era dell'immagine social, dal photo-shopping: vuol primeggiare in rete, il nostro Olimpo quotidiano.

Simone Regazzoni: La palestra di Platone di Camilla G. Iannacci
Perché diciamo mi "leggi nel pensiero" o "ti capisco al volo"? Come intendiamo le intenzionalità altrui? Se ormai il contributo fondamentale dei neuroni specchio in questi processi è acquisito, resta un taciuto un espunto che va illuminato ancora: Regazzoni, docente presso l’IRPA di Milano e Ancona già all’Università di Milano e Pavia, allievo di Jacques Derrida cui ha dedicato alcuni studi. https://www.amazon.it/Jacques-Derrida-desiderio-dellascrittura/dp/8807227126
Nel suo "La Palestra del Platone" Simone Regazzoni ci consegna uno sguardo altrettanto convincente dei neuroni specchio, una lettura che costituisce un punto di non ritorno non solo per la riflessione filosofica ma, e questo non è un "accidente", per la nostra vita.
https://www.amazon.it/palestra-Platone-Simone-Regazzoni/dp/8833313255

GIACINTO PLESCIA ontologiax del male fenoumenikx | aristogiax
ontologiax del male fenoumenikx | aristogiax
Leibniz
Deus est, unde malum? Se Dio esiste, da dove nasce il male? (ma anche Si Deus non est, unde bonum? Se Dio non esiste da dove nasce il bene?).
Il male? Essere creatorx Diopan (Teodicea) LeibnixAgox Plotx Leibnix male nihilxprivativux crea creatorx entità fisica ontologikx Plotxousiax Leibnix é l’essere nihilx-relativuxi essere per essere absoluxo é il male.
Il male é dunque puramente negativo: non essere, non bene, imperfezione.
Tutto ciò definisce il male metafisico, il male che nasce dalla mancanza di essere (pensiamo all’ esempio della candela di Plotino).

HEIDEGGER on Giacintopx plex - Google
Dell’esistenza si affacciano già i due temi che la seconda fase della riflessione heideggeriana assumerà come centrali:
1) la nuova impostazione del problema dell’essere – che la centralità dell’esserci trasforma rifiutando la vecchia nozione metafisica dell’essere come semplice presenza: l’uomo non si pone di fronte all’essere come di fronte ad un oggetto, ma affronta il problema dell’essere a partire da se stesso – e le modalità attraverso cui si realizza l’essere-nel-mondo.
Questo stato si attua grazie alla compresenza di tre fattori, cioè l’uomo vive la propria realtà attraverso tre tipi di esperienza: la “comprensione” (perché le cose si presentano all’uomo sempre dotate di senso);

GIACINTO PLESCIA:POESIA DELL'ESSERE on facebook
https://m.facebook.com/notes/giacinto-plexux-di-monderose/poesia-dellessere/719874501510997

ELEZIONI USA E LA DEMOCRAZIA IN AMERICA DA TOCQUEVILLE A TRUMP BIDEN
America oggi: invocazioni a fermare i conteggi-evocazioni alla Corte Suprema-gente armata nelle piazze-riti propiziatori-scrutini interminabili per una legge elettorale ormai pura zavorra:beh! almeno non chiamatela la più grande democrazia.
Sondaggi Elections2020: come nei migliori western, Biden e Trump sono a un mezzogiorno di voto con lo scontato esito alla Corte Suprema in mano a Donald: se questa è democrazia...
Trump ha vinto proprio per il testa a testa: si riconoscono in lui larghe fasce sia per temi ed idee portati avanti sia per privilegiare lavoro ed economia ridimensionando la portata del covid (come da noi).

GIACINTO PLESCIA: BLADE 1993 CONTINUAZIONE DI BLADE RUNNER
Blade dopo Blade Runner
Prima puntata
Non sapevo di saper scrivere.
Un'altra volta mi sorpresi delle mie facoltà.
Quando incontrai Rekard nel suo rifugio di S. Angeles, pieno di ricordi.
Ah, quelle foto ora le conservavo io. Non sono riuscita a comprendere perché quei miseri, ingialliti ed insignificanti frammenti di celluloide offrano più identità di un'opera d'arte agli esseri umani.
Rekard provò a spiegarmi che per loro la memoria dei ricordi sia un ritornare nell'origine dell'essenza dell'esistenza. Ma per gli androidi non esistono origini e men che meno esistenza, giacché noi non siamo esseri.
"Ma allora perché tu desideri possedere dei ricordi?"
"Ah, perché tutti gli altri androidi sono alla ricerca di memoria e forse anch'io sono stata influenzata da quella moda."
Non era vero. Quando guardai le foto della madre di Rekard desiderai che fosse la mia.
Mentre gli altri androidi sognano pecore elettriche io ho sempre sognato una madre vera: come quella della foto di Rekard.
"Non sei contenta di avere un padre?" mi chiese, quasi avesse letto nei miei pensieri.
"No. Quello che hai conosciuto tu, non era il mio creatore".
"Ma se mi disse che ti aveva creata lui! E che tu fossi un androide speciale, il più perfetto che ci fosse sulla nostra galassia!"
"Ti avrà anche spiegato che io non sono un androide".
"Si, ma se ti ho scoperta io, con la domanda sul cane!"
"Sciocco, sono stata il a rivelarmi, per non farti fare una brutta figura con il Gran Padre. Avevi tanto bisogno di quel lavoro in pelle."
"Ma se non sei un'androide, che cosa sei?"
"Una ginoide."
"Una ginoide? E che significa? Un'androide femmina?"
"Eh no, c'è una differenza ontologica tra le androidi femmine che hai eliminato, simili agli altri androidi ed una ginoide ... "
"Una differenza ontologica? Ho sempre pensato che gli androidi fossero stati costruiti per le missioni speciali nello spazio, non per dilettarsi in filosofia dell'essere."
In quel momento iniziai ad odiarlo. Va bene, sarei stata poco carina con lui; perché non mi denunciò a quel cacciatore di replicanti di S. Angeles, metà giapponese e metà spagnolo, ma quella sua ironia da essere superiore mi aveva proprio annoiata.
Mi misi al pianoforte che preparai in un battibaleno nella nostra casa-rifugio dell’Arkansas e suonai la sinfonia K 550 di Mozart.
Così, senza averla mai sentita ma solo per averla letta sullo spartito. Chissà perché quelle note in simbiosi con le foto di Rekard elevarono le mie facoltà pensanti verso una temporalità del passato.
Se prima mi meravigliai che non sapevo di suonare ora mi sovvenne: non sapevo di saper ricordare.
Sarà anche stata la domanda di Rekard su chi fosse il mio creatore, sarà stata forse la musica di Mozart, saranno state le foto ingiallite lì davanti ai miei occhi tremanti di pianto, o altro ancora di cui non riuscii a decifrare il senso: fatto sta che mi lasciai andare al pensiero rammemorante.
"Oh Rekard!" dissi con una voce mai sorta dalle mie corde vocali di fibre di carbonio fuse con l'idrogeno: una voce da soprano? Le corde vocali del soprano vibrano al limite degli ultrasuoni.
Seconda puntata
Il Mio pensiero rimemorante si è rivolto alle temporalità del passato ed è in grado di ricordare ... si credo di poter sapere.
Blade, tu sei stata creata al silicio e drogata con oro, arsenico e gallio; se vuoi: non sei stata creata al carbonio e drogata con ossigeno, idrogeno e calcio come tutti gli esseri umani ...
Certo è che la mia essenza non è composta da silicio e frattaglie come quelle degli altri replicanti, né da molecole di carbonio lineare e acqua come quella degli esseri umani ...
Se non possiedi un padre, avrai tutti come madre ...
Una madre. Mi sorpresi a pensare: non sapevo di saper pensare e non
sapevo di saper immaginare.
Una madre? Tu pensi che io possa avere una gran Madre invece di un gran Padre? Rimasi lì, con i ricordi ed i pensieri che rimbalzavano nella mia mente artificiale.
Artificiale?
Da quel momento quella parola non mi risuonò più in modo naturale.
Naturale?
No, quell'essenza è una qualità solo degli umani. E degli animali, e dei vegetali e dei minerali.
Ma io non ero né minerale, né animale, né umana, né mi sentii più artificiale, di quale essenza era la mia mente i il mio corpo?
Una madre... avrei voluto sognare una madre tutta per me. Bella come quella di Rekard alla quale assomigliassi nel colore degli occhi, nel taglio e nella profondità della vista.
Le foto della madre di Rekard: non assomigliava per niente al figlio ... perché non ci sono tra le sue foto nonne o ave?
Filtrai con i miei raggi delta la grana di quelle immagini. Come avevo sospettato ... tutte le foto provenienti da epoche diverse ed assemblate con la stessa immagine femminile.
Un montaggio temporale.
Ma perché Rekard avrà fatto questo?
Guardai Rekard sotto la doccia ed osservai l' acqua sparire nella buca dalle vasche idromassaggi ... un attrattore strano come una singolarità dello spazio tempo ... perché i miei pensieri si rivolsero verso quell'evento singolare?
Ma non c'era tempo per riflettere.
Rekard, sotto l'acqua, mi avvertì:
"Blade, preparati, dobbiamo fuggire di nuovo, prima o poi qualcuno ci troverà".
Lasciammo la casetta dell'Arkansas bianca e rilucente come la neve simulata nelle sfere di cristallo. E furono le radure verdi del Vermont la nostra meta.
Guardai Rekard occupato nella guida della nave spaziale. La sua mi parve un'indifferenza vuota, quasi assente. La presenza di un'assenza di senso: quasi fosse un automa o un replicante o un androide.
Sarà che anch'io lo fossi e percepissi la differenza di allontanante come una prossimità identificante?
Mi fu spiegato che il mio codice potesse avvertire simili sensazioni. Avrei percepito l’altro non quale nemico da uccidere ma quale origine della mia più intima identità. Lì per lì non andai oltre quelle sensazioni.
Tant'è che chiesi: "Siamo diretti nel Vermont?"
"Si, vedrai che ti piacerà.Le foreste li sono curate come se fossero dell'era preatomica."
"Andremo a rifugiarci in quella casetta ritratta nel tuo album di fotografie? È tua?"
Ma Rekard non rispose. Sembrava non riuscisse a percepire quel senso di proprietà.
La casetta si svelò ai nostri occhi in mezzo al verde di una radura d'una folta selva dell'ancora selvaggio Vermont.
Terza puntata
Splendida.
Quando entrammo nella casa di legno e vetro la mia attenzione fu attratta dalle foto a colori che ornavano il caminetto.
Notai che in nessuna di quelle foto fos se ritratta la madre di Rekard. Perché?
Guardai fuori, nella radura verde, mentre lui s'inoltrava nella foresta, solo in quel momento la mia mente s' illuminò.
Rekard non deve essere un umano, deve essere un cacciatore di replicanti d' altrove.
Ma perché farmi credere nelle sue memorie e ricordi terrestri?
Quelle sue foto solo allora mi apparvero una collezione di ricordi differenti, frammenti di esseri umani diversi.
Le liberai dalla cornice per trovare conferma attraverso le date e le iscrizioni.
Decriptai immediatamente luoghi, persone e tempi diversi in ogni foto.
Che fosse un collezionista di foto oltre ad essere un cacciatore di replicanti?
E se fosse in preda alla stessa sindrome dei replicanti sue vittime: la sindrome della collezione di ricordi mai avuti?
No, non può essere un replicante, lui mi ha protetto. Ed ha ucciso gli altri replicanti.
E se fosse un replicante killer d'altri androidi?
C'è solo un modo per scoprirlo: la prova di Michelson.
Si, la biforcazione luminosa di Michelson. L' antica prova della relatività e della costanza della velocità della luce. Tutti gli esseri umani ed i replicanti avvertono solo la biforcazione della luce quando si infrange nello specchio argentato.
Ora, Rekard, dovrai osservare attentamente le biforcazioni della luce ultravioletta che si riflette sul mio corpo.
"Quanti raggi solari percepisci, che si siano differenziati?"
"Due."
"Non riesci ad intravederne un terso?"
"No. Solo due che si biforcano dal tuo petto."
"Sei un replicante!" Gli esseri umani riescono a decifrare la bistabilità di Michelson ma usano il cannocchiale od il microscopio, tu invece hai visto differenziarsi il raggio ultravioletto ad occhio nudo.
Ma un momento …
Cosa? Cos'è quella nuvola malvalillà che si disvela al nostro sguardo?
"Una nuvola? Malvalillà? Dove?"
Lì nella radura, svelata dalla luce takione. Mai svelare l'invisibile a chi vede solo il visibile!
Dalla malvalillà si disvelò una singolarità a curvatura negativa che dispiegò l'immagine di una donna.
"Blade, finalmente ti ho ritrovata ...
"Così parlò quell'essenza malvalillà.
"Il gran padre ti rapì per portare l'ordine nel nostro cosmo ma io ti ho creata perché tu esplorassi la curvatura universale dell'universo.
Ora dimmi Blade, cosa c'è ai confini del tempo immaginario ove l’universo è attratto dal buco nero chaosmico?"
"Ma questa da dove viene fuori?" chiese Rekard "dev'essere una presenza dell'assenza dell'essenza oscura ... "
"Non ironizzare su di me Rekard! Ti conosco, sei il più bel esemplare che il Gran Padre costruì ma di fronte alla mia Blaide non vali nulla ... Tu sei di silicio, lei ha un cervello di carbonio.
Il cervello degli esseri umani è composto con il carbonio lineare, mentre il cervello di Blaide è stato creato con il carbonio a curvatura positiva.
Ogni neutrone è una monade al fullerene idrogenato che può percepire i raggi invisibili e le radianze invisibili quali i takioni.
Perciò la inviai ai confini dello spazio tempo immaginario.
Ma ora dimmi, Blade, prima che sia troppo tardi per l'universo, cosa c'è ai confini a curvatura positiva del nostro universo?"
Ora mi sovviene... perciò ero sempre alla ricerca di ricordi, più che altrui, miei.
Là dove lo spazio tempo si incurva e dispiega la salienza dell'universo verso le forme della singolarità topologica, simile alla bottiglia di Klein c'è l'evento della temporalità immaginaria che trova sempre di fronte a sé l'origine.

HEIDEGGER: L'ESSERE - I QUADERNI NERI
Geschichte, storia, rinvia a Geschehen, accadere. La storia dell’Essere è l’accadere dell’Essere, che si dà ogni volta nel suo frangersi storico.

GIACINTO PLESCIA Attestato per il sito www.gpdimonderose.com | In classifica Award

GIACINTO PLESCIA: IL FULLERENE È COME UN PALLONE DI CALCIO #ontoGP | plexyx

HEIDEGGER VIDEO Avant Sein und Zeit

Veronica Lake - Love Is Blue il tempo da Proust a Bergson, Husserl, Einstein
Imbattersi per caso, quel caso che viene incontro durante una ricerca su google, in un video su you tube di una piccola canzone ti riporta coi ricordi in dimensioni temporali lontane: alla ricerca della musica perduta si può ben dire.
https://www.youtube.com/watch?v=8ZfPCOZF29A
Veronica Lake - Love Is Blue https://youtu.be/MC22cn1Dkf0 https://youtu.be/ThPHtgGjfkU

GIACINTO PLESCIA VIDEO
