Botticelli, nel vedere i ragazzi delle scuole fare lezione nelle sale degli Uffizi, sarebbe stato entusiasta e avrebbe preso i suoi pennelli per creare un altro capolavoro.
Eh, sì Eike Schmidt, sia pur felice di concedere gli ambienti degli Uffizi alle classi per seguire le lezioni, non è stato il promotore dell'iniziativa.
Il pop signore degli Uffizi che ha ospitato Chiara Ferragni e le opere di Lodola rifiutate dalla Rai
è stato piacevolmente battuto sul filo di lana da chi lavora in quelle stanze ormai da lungo tempo non solcate dai visitatori e dalle scolaresche.
Ai dipendenti dei Beni Museali e Culturali va, infatti, il merito di aver lanciato l'idea ai Direttori dei Musei, al Sindaco Nardella ed all'Assessore alla Cultura Sacchi.
L'arte parla e ha bisogno di chi la accolga ed ascolti: riaprire i musei non basta se poi non conoscono visite.
I giovani, che già dopo l'arrivo della Ferragni, immortalata davanti alle opere del Rinascimento, avevano incrementato gli accessi hanno accolto con entusiasmo e commozione l'iniziativa che ora deve essere resa praticabile e nel più breve tempo possibile.
"Quant'è bella giovinezza" griderebbe Lorenzo il Magnifico plaudendo ai Lavoratori ed al Comune.
Presto, Presto che Botticelli è lì con i pennelli e i colori sulla tela.
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