giovedì 22 luglio 2021

Marco Bentivogli: Il lavoro che ci salverà.

MARCO BENTIVOGLI Il lavoro che ci salverà. Cura, innovazione e riscatto una visione prospettica


Marco Bentivogli dalla Fim Cisl, un'era fa, a Base Italia compie un passaggio epocale, un salto nel futuro di una nuova città innervata su relazioni sociali con meno lavoro e per tutti, e oltre le fatidiche 35 ore, con il suo libro non a caso intitolato “Il lavoro che ci salverà. Cura, innovazione e riscatto: una visione prospettica” per la San Paolo.


L'egemonia di un tempo fluido, gestibile in ogni dove, sul tempo classico del lavoro, l'importanza dei progetti e degli obiettivi da raggiungere a scapito del cartellino misura-tempo vedono Marco Bentivogli impegnato in un'analisi sul tempo liberato capace di estendere gli spazi di vita.


La tecnologia se guidata da valori può consegnarci nuovi modi di socialità in cui il senso del “materno”, di attenzione verso l'altro, della condivisione di spazi ed occasioni di vita cambieranno anche il mondo della produzione e della Polis: un nuovo Rinascimento è possibile.



Indice dei Contenuti

  • La Polis ed il "materno"
  • Tecnologia, Intelligenza Artificiale e Mondo della produzione
  • La lezione di Adriano Olivetti: per un nuovo Rinascimento

La riflessione di Marco Bentivogli si potrebbe dire, anti heideggeriana, sin dal titolo, infatti non solo non è un Dio a salvarci ma la Tecnologia che come il Disgelo sovietico scompone spazi e tempi del mondo del lavoro, dei rapporti sociali e degli spazi urbani con immancabili riflessi nelle vite individuali.


  • La Polis ed il "materno"

Il "lavorare tutti e meno" da slogan diventa proposta politico-culturale tale da disegnare una polis ove prevale il valore del "materno": la capacità di attenzione verso l'altro, di collaborazione ed inclusione così da configurare un nuova umanità.

La sfida di Marco Bentivogli in “Il lavoro che ci salverà. Cura, innovazione e riscatto: una visione prospettica” muove i suoi passi dalla constatazione dell'egemonia dell'intelligenza sulla manualità, del "progetto" sul tempo classico del lavoro. Di fatto non esiste più la scrivania ma il desk: è l'Adieu al Novecento e al post moderno. 


  • Tecnologia, Intelligenza Artificiale e Mondo della produzione


Ma sarà così? Lavorare meglio, poco e tutti? E come si lavora ora in Amazon, o nelle consegne del food o nella logistica?

Per trovare la risposta, basta seguire la cronaca che ci consegna una fase in cui prevalgono logiche di puro profitto con unilaterali atti di licenziamenti della forza lavoro.

L'algoritmo e l'Intelligenza Artificiale governa i tempi di lavoro dei riders e nella logistica, in modo totalizzante, nonché ogni aspetto della nostra vita.

Non il migliore dei mondi possibile. S'impone un nuovo vero modello di sviluppo e di lavoro.

Se il lavoro conosce un sovvertimento totale tramite la tecnologia informatica, siamo ancora incapaci di "adeguarci" in termini di un nuovo modo di pensare altrettanto radicale in fatto di valori.

La tecnologia da sola non crea libertà e nuove relazioniAndare oltre logiche fordiste e di puro profitto sotto l'egida vincente dell'alta finanza non sarà indolore ma è compito dell'impresa volersi ripensare.


  • La lezione di Adriano Olivetti: per un nuovo Rinascimento 


L'orizzonte costellato da licenziamenti ex abrupto pare non promettere un cambio di passo.

Tecnica e competenze non bastano a liberarci.

Torna vitale l'esperienza di Olivetti incentrata sull'uomo che è "anche" un lavoratore.

Il polemos la fa ancora da padrone, e proprio per questo, sembra dire Marco Bentivogli, abbiamo bisogno di un Rinascimento.

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