Vedremo il tutto con visori avveniristici, speriamo non del genere occhialoni da saldatori come ora si presentano, più contenuti.
Nel suo metaverso potremmo vivere "una sensazione di presenza, come se fossi proprio lì con un’altra persona" e per definizione lui lo considera il migliore dei mondi. La Mendelsohn è ancor più entusiasta di questa nuova Internet "che vivi da dentro": vuoi mettere con quella attuale "da cui siamo separati da uno schermo"? https://www.ansa.it/pressrelease/lifestyle/2021/11/13/lo-human-tech-space-di-internet-come-singolarita-topologica_156c748d-76f4-4f39-b6e3-64a59e83213d.html
Facciamoci assimilare completamente, perché no?
Indice dei Contenuti
- Un nuovo percorso per le nuove tecnologie
- La pluralità dei mondi nella Filosofia
- Hawking, Penrose, bolle e stringhe
- Il Metaverso: Matrix, “Second Life” o “New Internet”?
- Il business ed il Metaverso il nuovo mondo di Zuckerberg
- Il libero pensare ed il Metaverso il nuovo mondo di Zuckerberg
- Un nuovo percorso per le nuove tecnologie
Infatti non si capisce perché incapaci di creare un mondo migliore qui, potremmo realizzarlo sulla fibra ottica.
Per non parlare del potere di controllo delle Big Tech ormai veri e propri stati sovranazionali.
C'è da dire che non sempre un'innovazione tecnologica si sviluppa come viene pensata, a volte rivolge, per così dire, uno sguardo altrove e individua percorsi impensabili. https://giacintoplescia.blogspot.com/2021/10/la-schiuma-e-deleuze-guattari-rene.html?m=1
E tutti possiamo condizionare il percorso delle tecnologie e contribuire, con una presenza attenta, a caratterizzare il nuovo spazio-tempo di Mark Zuckerberg in una direzione contraria e differente dai suoi piani industriali.
Coloro che, nel corso della storia, hanno esercitato il pensiero: il letterato, il filosofo, l'artista e lo scienziato sono chiamati, ancor più di prima, a far vivere “virtute e conoscenza” in questo mondo parallelo e sempre più condiviso per renderlo migliore ed abitabile con uno sguardo anche agli aspetti di privacy sempre più compromessa.
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La pluralità dei mondi nella Filosofia
Non ha nulla a che spartire con la nobile metafisica dei filosofi se non nel prefisso eppure sembra occhieggiare, sia pure implicitamente, ad antiche radici: la pluralità dei mondi è già presente nella filosofia greca https://it.wikipedia.org/wiki/Pluralit%C3%A0_dei_mondi ed in Giordano Bruno http://www.teche.rai.it/1992/03/nuccio-ordine-luniverso-infinito-giordano-bruno/ arso a Campo dei Fiori con relativa damnatio memoriae.
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Hawking, Penrose, bolle e stringhe
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Il Metaverso: Matrix, “Second Life” o “New Internet”?
E se fosse la realizzazione di una nuova Matrix sulla falsariga di tanti fumetti, film e romanzi?
O la rimasticatura della trama di Snow Crash, romanzo di Neal Stephenson che immagina un mondo abitato da avatar di umani costretti ad abbandonare la terra, resa inospitale?
Il consolidato scenario apocalittico di tante pellicole del genere Waterworld.
Nel metaverso di Stephenson gli avatar sono suddivisi in fasce sociali: si va da quelli in bianco e nero collocati negli spazi pubblici (non vi ricordano le differenze delle scuole pubbliche americane ben diverse da quelle altolocate dell' istruzione privata?) agli avatar che abitano spazi esclusivi.
Chissà perché ricordano qualcosa di questa nostra terra...
Frances Haugen è servita per le feste ed i “Facebook Papers” sono consegnati alla roditrice critica dei topi.
Via verso la felicità di questo "mondo più nuovo" e statene certi "migliore" ironizza il New Yorker.
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Il business ed il Metaverso il nuovo mondo di Zuckerberg
Non mancherà il merchandising e lo "shopping online" come evidenziato dal Financial Times cui fa eco l'inesorabile New Yorker che ha definito Mark un rappresentante di commercio.
Come dire, secondo noi, il commesso viaggiatore su fibra ottica.
E, non avendone abbastanza, ha ulteriormente infierito scrivendo che Mark “ha parlato del metaverso come se fosse qualcosa in grado” di connetterci con le persone laddove non fa che “risucchiarci dentro ancora più a fondo”.
Il Prof. Chander, docente della Georgetown University di Washington, esperto in giurisdizione delle nuove tecnologie ha parlato del controllo che eserciterà la nuova facebook e ha dichiarato,
in termini netti, "non vogliono essere prigionieri sulla piattaforma di altre persone. Vogliono che gli altri siano prigionieri sulla loro".
O, meglio diremmo: non faranno prigionieri in relazione al business ma cattureranno tutti noi proni a invadere l'illusorio metaverso per dimenticare la nostra incapacità di migliorare il nostro mondo che non riusciamo a cambiare.
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Il libero pensare ed il Metaverso il nuovo mondo di Zuckerberg
Queste "doti" così naturali hanno trionfato alle recenti Cop internazionali dove si sono decise le percentuali sulle emissioni per poi inserire, all'ultimo minuto, il "sine die" dei paesi che senza il carbone non potrebbero garantirsi il mitico sviluppo condannandoci, così, al regresso mentre pensano di incentivare il progresso proprio in virtù di quelle scelte.
Il Metaverso, il nuovo mondo dei balocchi di Zuckerberg, ci farà le coccole virtuali mentre si avvia a contendere lo scettro di uomo più ricco a Jeff Bezos in una lotta per chi ha di più in un mondo in cui tanti hanno di meno mentre siamo tutti in balia di una catastrofe climatica che non si ha proprio voglia di fermare.
Saremo chiamati a non lasciarci condizionare, a non consegnarci tramite una sola scelta da fare: essere più consapevoli, far ricorso a tutta la nostra intelligenza per cambiare verso al multiverso con la nostra presenza attenta.
Non vogliamo essere come birilli e, con il nostro assenso, consentire alle Big Tech di fare strike del nostro libero pensare.
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