Renè Thom a fumetti


Thom was one of the first members of the mathematical school created around Henri Cartan at the end of the Sec- ond World War, and one of the most glorious, but from the start singular: provincial, born outside university circles, he had acquired very young an intimate knowledge of the differential calculus as its founders conceived it. Unusual for his time, he did not distrust geometry, where he had developed his intuition to the point of “seeing” in four dimensions. Finally, having followed Henri Cartan to Strasbourg as a young researcher in the CNRS,1 he stayed there

Publication of the Mathematical Works of René Thom in the Collection Documents Mathématiques of the French Mathematical Society

QUANTISTICA


La teoria delle catastrofi: quantistica e filosofia, la natura, il mutamento da Eraclito ad Aristotele. La nuova fisica tra olismo e topologia: la realtà si presenta organizzata e strutturata come totalità. 
Come scrive Eraclito "Tutto è Uno, l'Uno è tutto" e conferma Thom: "L'immagine dell’uomo microcosmo riflesso del macrocosmo conserva tutto il suo valore: chi conosce l’uomo conoscerà l’universo". 

Le acque, le nuvole, le nubi, i sassi, sono lì davanti a noi con una loro consistenza, forma, stabilità eppure cambiano e si trasformano: "non si può scendere due volte nel medesimo fiume" ammonisce Eraclito cui fa riferimento René Thom a proposito di la teoria delle catastrofi: quantistica e filosofia https://frame-frames.blogspot.com/2025/03/la-teoria-delle-catastrofi-per-la-ai.html

Eraclito aggiunge "non si può toccare due volte una sostanza nel medesimo stato, a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va, noi stessi siamo e non siamo, tutto scorre tutto si muove". 

Gli oggetti, i fenomeni e le forme si manifestano in natura o in modalità statica, per l'appunto come i sassi, o in modalità metaboliche come le nuvole e tutte subiscono cambiamenti di forma.

ZEEMAN CON LA MACCHINA DELLE CATASTROFI



I RAGAZZI DEL VÖGEL BAR MORUNNI

80 ANNI - 1943-2023 - 

I ragazzi del  Vögel Bar Morunni primo caffè letterario di Ururi racconta un paese e una storia di vita. Il titolo esprime la vocazione e la memoria personale di un combattente della eroica “Divisione Acqui” di Cefalonia, durante la 2^ guerra mondiale, deportato dai nazisti nel campo di concentramento di Mühlberg https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pietre_d%27inciampo_in_Molise#Ururi

Il suo nome è Giovanni Iannacci cui, alla memoria, è stata dedicata una pietra d'inciampo https://memo.anpi.it/monumenti/3142/pietra-dinciampo-a-iannacci/ da parte della Fondazione Gunter Demnig  www.stolpersteine.eu


FAGGIN FEDERICO IRRIDUCIBILE LA COSCIENZA LA VITA I COMPUTER E LA NOSTRA NATURA

"Irriducibile di Federico Faggin: coscienza e natura" il nuovo testo del famoso fisico e la filigrana della cover sono una dichiarazione di intenti e della convinzione che lo studio della natura, della mente e della coscienza non sono riducibili ad un logaritmo, alla macchina.

Per definire la coscienza non basta la tecnologia perché "Per anni ho cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o la forza o il movimento, mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi".


Lucrezio e la gravità quantistica relazionale di Carlo Rovelli


L'atomismo di Leucippo, Demòcrito, Epicuro, Lucrezio e la concezione corpuscolare della materia, Galilei, Descartes, Gassendi e gli infiniti mondi di Giordano Bruno percorrono la nuova fisica: la gravità quantistica e la QM relazionale di Carlo Rovelli. 

  • Ex apertis in obscura

"Non le vediamo tutte le cose né tanto grandi quanto sono, ma la nostra vista si apre la via per investigare e getta le fondamenta per la verità, in modo che la ricerca passi da ciò che è evidente a ciò che è oscuro (Nec omnia nec tanta visimus quanta sunt, sed acies nostra aperit sibi investigandi viam et fundamenta vero iacit, ut inquisitio transeat ex apertis in obscura)" Seneca.

E chi le vede è Lucrezio nel De rerum natura https://www.mondadoristore.it/De-rerum-natura-di-Lucrezio-Milo-De-Angelis/eai978880474777/ il cantore della natura in ogni suo aspetto dagli uomini agli animali, alla terra con le sue acque e gli astri e gli infiniti mondi.

GIACINTO PLESCIA DISEGNO GRAFICI TEORIA DELEL CATASTROFI DI RENE' THOM TECNICA MISTA

Carlo Rovelli: arte e fisica sono presenti nelle riflessione del fisico più importante del mondo che afferma come "La scienza e l'arte hanno in comune il fatto di riconoscere che la realtà è un insieme più complesso di quello che possiamo vedere" e per Lucrezio "L'universo, oltre i limiti di questo nostro mondo, è infinito, la mente vuole sapere che cosa vi sia al di là, fin dove essa riesce a spingersi con la sua intelligenza" .

  • Carlo Rovelli: arte e fisica

I rapporti tra il fisico e gli artisti è consolidato come si evince dalla dichiarazione di Rovelli "Oggetti che ho costruito per le mie ricerche sono spesso finiti riutilizzati in mostre d’arte, ricevo forse altrettante richieste di collaborazione da artisti che non da scienziati: tanti artisti mi hanno chiesto di fare qualcosa assieme, di usare dei miei testi per delle installazioni. 

Luca Pozzi https://www.lucapozzi.com/  ed uno dei più importanti pittori britannici David Hockney  https://www.hockney.com/home.

Per parafrasare Shakespeare: ci sono più cose nella poesia, nella filosofia e nella scienza, che in cielo e in terra.


Helgoland di Carlo Rovelli

Helgoland di Carlo Rovelli non è solo un libro di divulgazione: è un invito al pensare, a superare schemi consolidati perché "gli occhi non possono vedere il principio di tutte le cose" come canta Lucrezio, il poeta della scienza, nel De rerum natura bisogna andare oltre il visibile.

Curiose coincidenze uniscono alcune scoperte scientifiche: i più impensati luoghi e situazioni di vita: una vasca da bagno per Archimede con il suo eureka sulla legge del galleggiamento dei corpi, una mela di un albero che cade sulla testa di Newton per la legge di gravità e il suo buen ritiro nella campagna inglese ove fiorirono le sue teorie rivoluzionare per l'epoca.

Carlo Rovelli il filo-fisico pop

Carlo Rovelli il filo-fisico pop prima di intraprendere lo studio della fisica voleva studiare filosofia e non ha tradito sé stesso nella sua vita, nei suoi studi, nelle sue pubblicazioni e nell'aver insegnato "Storia e Filosofia della Scienza" a Pittsburgh, Fisica alla Sapienza di Roma e nel tempio della fisica: il Sissa di Trieste, mentre a attualmente ricopre la cattedra all'Università Aix-Marseille.

  • Anassimandro di Mileto

Per dirci “Che cos’è la scienza?” il fisico più à la page, Carlo Rovelli parte da lontano e da un sapere verso cui i suoi colleghi, non tutti, sollevano più che qualche perplessità e riserve: la filosofia, e Rovelli parte dal suo primo amore la filosofia https://frame-frames.blogspot.com/2022/07/fisica-e-filosofia.html appunto, e quella naturalistica greca nella persona di Anassimandro di Mileto che "allievo di Talete, ebbe per primo l'audacia di disegnare l'ecumene su una tavoletta" e per il quale il "Tempo è ciò che determina la generazione, la distruzione e l'esistenza dei mondi" ed il "principio degli esseri è l’illimitato, l'ápeiron... da dove infatti gli esseri hanno l'origine" quell'ápeiron che Rovelli considera un' "entità teorica" modernissima nell'osservazione naturalistica di Anassimandro.

LA FORMA E LO SPAZIO  MITO NATURA HI TECH

“E' la medesima realtà il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi”.

Il fuoco: dapprima mare, del mare una metà terra, l’altra soffio cosmico: dinamica reciproca di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose, come delle merci con l’oro e dell’oro.

Poiché il fuoco non è una sostanza statica ma sempre mutevole, Eraclito postulò una dinamica dell’Essere, alla base di tutti i fenomeni.

Il panta rei è uno stato continuo di flusso: la faccia nascosta della natura, macroscopica e microscopica. 


Il pensatore di Rodin vettoriale o58cwex6-900

La nozione di verità rispetto a un modello fisico è di carattere parziale, come quella di “adeguatezza empirica”. 

L’uso di nozioni ‘parziali’ di questo tipo, che sono in qualche modo alternative a quella generale di verità di una teoria, risponde a un’impostazione che ritiene più opportuno concentrarsi su aspetti pragmatici e empirici che non su domande come “la teoria è vera?” o “sotto quali condizioni la teoria è vera?”. 

Se la verità di un’intera teoria è determinata dal fatto che il mondo reale sia effettivamente come la teoria dice che deve essere, che cosa succede nel caso che una teoria ammetta più di un’interpretazione, cioè nel caso che, secondo la teoria, il mondo reale possa essere fatto in due o più modi diversi? 

IL TEMPO E LO SPAZIO I QUANTI


Sperimentiamo il tempo come un passaggio continuo e inarrestabile da ciò che fu a ciò che è adesso ed ulteriormente a ciò che sarà. 

Questo passaggio, quasi impercettibile, non significa che il tempo sia un'entità assoluta, la cosiddetta “Teoria del tempo assoluto”, o vuoto, assunta da Newton. 

 

Dal mito al cosmo delle stringhe forma e spazio

Dal mito al cosmo delle stringhe: forma e spazio: il mito non è un dato ma una realtà fluida, un intreccio di relazioni dal comportamento non prevedibile, le cui parti sono in interazione dinamica, è come un “corpo in trasformazione”: vi presiede una dinamica che genera cambiamenti da cui emergono nuove forme, configurazioni, fenomeni inaspettati, rovesciamenti inattesi di segni e significati https://www.giacintoplescia.it/la-natura-e-luomo-le-catastrofi-dopo-thom/ 

La natura e la χώρα

La natura e la χώρα: la città-χώρα è un sistema aperto che scambia sia materia sia energia con il mondo esterno, è isologica sia alle unità produttive e abitative, sia ai sistemi aperti  https://www.iris.unisa.it/handle/11386/1867593

La città-χώρα disegna increspature, biforcazioni, “strutture” sfuggenti, appartiene al “triton ghenos”: è una singolarità, uno spazio dinamico non formalizzabile in cui il “logos” tace.

La Filosofia e il pop nella canzone

La Filosofia e il pop sono rinvenibili in Lucio Battisti e Franco Battiato: “Cieli immensi e l'universo trova spazio dentro me” canta Battisti  ne  “I giardini di marzo” e ricorda Leopardi “L'immensità e gli interminati spazi” e “L'immensità” torna anche di un brano di Don Backy e ne “Il mondo” per Jimmy Fontana gira il mondo come sempre... nello spazio senza fine”.

Battiato si misura con Lucrezio “Un nucleo si divide e due sono le vite... processo forse cieco o forse illuminato da memoria senza passato, un nucleo si divide l’errore lo interrompe e dentro il meccanismo un velo che si chiama caso” (Cariocinesi Fetus) e va oltre la Fisica, dall'infinitamente piccolo al macro e non è Fisica, è il suo canto: “Clamori nel mondo moribondo. Ciuffi d’isotopi in mano, passeggio tra le particelle dei miei atomi nuclei pulsari, neutroni e quasari il mondo è piccolo, il mondo è grande” (Clamori, L’Arca Di Noè) e Franco va oltre l'astrofisica col suo cielo: “Varcherò i confini della terra verso immensità… sopra le astronavi verso le stazioni interstellari viaggerò” (Anafase Fetus).

 
Il Mito ed il Caosmos

La nascita degli dei vede “Dioniso-Zagreus” risorgere autodinamicamente, portando in sé, nell’oscura “dynamis” propria dell’involucro corporeo, i Titani quali forze telluriche dinamiche: la sua luce, “daimon”, si inabissò nell'esserci.

Il “dynamaion” nel mito greco https://it.wikipedia.org/wiki/Mitologia_greca generò autodinamicamente i Titani : Oceano, Yperìon, Divina, Fluente, Norma, Memoria, Ispirazione e Cronos.

  • Il mito autopoietico

La dimensione metamorfica del mito è una singolarità all'interno di spazi topologici, le azioni all'interno della struttura del mito ne modificano le condizioni: il mito è  un sistema autopoietico, instabile come il caos.
La “dynamis” è indicibile, è impronunciabile, non può essere oggetto né di discorso, né di pensiero: è mitologica, poietica, “non-epistemica” è intraducibile e difficile da comprendere: è necessario un pensare differente per poter essere colta nella sua essenza.


TELESCOPIO WEBB GALASSIE


Filosofia e Fisica dopo il telescopio Webb non sono le stesse di prima, pertanto il claim del giorno è  "Qui Filosofia, Huston abbiamo dei problemi" non solo così si può sintetizzare l'intento di Carlo Cosmelli e Paolo Pecere con il loro testo "Fisica per Filosofi" https://www.mondadoristore.it/Fisica-per-filosofi-Carlo-Cosmelli/eai978884309962/ infatti anche la scienza ha dei problemi e tanti e al suo interno come Gödel dimostrò con  teoremi di incompletezza delle matematiche, poi venne il principio di indeterminazione di Heisenberg e la meccanica quantistica che hanno sovvertito lo sguardo e i fondamenti del pianeta scienza e del sapere.

Si può ben dire, allora, "Qui Scienza, Huston abbiamo dei problemi". Laddove "Huston" sta per comunità filosofica e scientifica: tutta.


TELESCOPIO WEBB IMMAGINI DELL'UNIVERSO

FISICA PER FILOSOFI CARLO COSMELLI

Dalla notte dei tempi l'uomo primitivo e poi i poeti e i filosofi presocratici si interrogano sul cosmo.

Per i greci è il chaos a farla da padrone nell'universo e tutto avviene secondo contesa: il πόλεμος regge le sorti del mondo e dell'umano.

Alla porta dei sentieri della Notte e del Giorno le fanciulle persuadono la Dikê a consentire il passaggio del mortale, ed ora noi solchiamo le vie delle stelle con gli strumenti dell'intelligenza  e a volte dimentichi della potenza dell'universo.

Regazzoni filosofia del mare la χώρα e l'architetto Claude_Monet_-_The_Houses_of_Parliament,_Sunset.jpg

Regazzoni: filosofia il mare la χώρα e l'architetto sono alcune suggestioni sorte ieri sera nell'ascoltare la lectio del filosofo genovese che, nell'ambito del ciclo "la Filosofia del mare" a Palazzo Ducale di Genova, esplicitava le sue ricerche che presto vedranno la luce in un saggio per i tipi di Ponte alle Grazie col titolo "Oceano. Filosofia del pianeta" e  molte altre sollecitazioni ci sorprendevano.

In greco, paese, contrada, patria, regione, spazio, luogo, ed anche qualità, condizione, è indicato con un sostantivo femminile χώρα che è inserita nella polis a rimarcare il suo radicamento terrestre e di nutrice.

Sta anche per qualità e ci chiediamo intorno alla qualità di questa qualità da quando Platone ne ha parlato. 


L'IDIOTA DI DOSTOEVSKIJ

Dostoevskij, nel 2013, è stato direttamente denunciato in Kamchatka: l'università "Bicocca" prova a superare questo straordinario "primato" a modo suo.

Dostoevskij se fosse con noi, scriverebbe "Gli Idioti" , nel senso proprio del termine, a leggere che l'Università milanese ha bloccato un corso universitario sulla sua opera.

Già nel 2013 un suo testo, appunto "L'Idiota", è stato al centro di una denuncia grottesca, tanto quanto la decisione della Bicocca.

 

800px-Monet_-_Impression_Sunrise


Monet a Genova: arte e pensiero

E' alba nel porto di Le Havre, e, come Venere,  si affaccia, sorge, si rispecchia nell'acqua il sole: è "Impression, soleil levant"https://www.corrierenazionale.net/2024/03/04/monet-la-luce-e-listante-ne-impression-soleil-levant/

  • Il tempo, la luce e lo spazio

L'istante quindi il tempo, la luce e gli spazi occupati dagli oggetti sono i protagonisti: ciminiere, barca, pescatori, le gru non sono "fermati" dai colori e fissati sulla tela, no: hanno ancora una vita propria al nostro sguardo e noi siamo lì sul porto e vediamo con gli occhi dell'artista.

Simone Regazzoni Filosofia del mare Caspar_David_Friedrich_-_Wanderer_above_the_sea_of_fog

Simone Regazzoni: Filosofia del mare: è sufficiente un titolo, un indice di un testo: "Oceano. Filosofia del pianeta" Ponte alle Grazie, di cui non sai neanche la copertina, per osare pensare qualcosa su esso? 

 

Forse non è sufficiente, e questo sollecita ancora di più verso una sfida, ma necessario se il “ch'e' ditta dentro” emerge prepotente.

Renè Thom

Non è impossibile che la scienza sia fin d'ora vicina alla sua ultima possibilità di descrizione finita;  l'in-descrivibile l' informalizzabile sono ormai alle porte e dobbiamo raccogliere la sfida. 

Da questo punto di vista, i nostri metodi, in sé troppo indeterminati, condurranno ad un'arte dei modelli e non ad una tecnica standard esplicita una volta per tutte.
Renè  Thom

Spazialità, Hi-Tech: Tecnocities, Highways, Valleys

di Margherita Dotta Rosso, Fiorenzo Ferlaino, Manfredo Montagnana, Giacinto Plescia https://www.giacintoplescia.it/

* Dipartimento di Matematica, Politecnico di Torino


MARTIN HEIDEGGER CON UN SECCHIO D'ACQUA

La questione relativa alla parità di genere e le differenze tra i sessi non è solo una priorità attuale, ma un argomento a lungo discusso nel passato che affonda le sue radici in diversi ambiti e che, spesso, si è accompagnato a una marcata impronta politica emancipativa.

ORACOLO DI DELFI


Vasco Ursini in La filosofia del futuro affronta i rilievi critici che Emanuele Severino pone nel recensire il saggio "Il dilemma verità dell'essere o nichilismo?" Book Sprint Edizioni, 2013 e nel nuovo testo "Una filosofia per il tempo che viviamo" Edizioni Nuova Prhomos,2021 https://emanueleseverino.com/2021/04/15/vasco-ursini-una-filosofia-per-il-tempo-che-viviamo-edizioni-nuova-prhomos-180-pagine-2021-indice-del-libro-e-modalita-di-acquisto/ riporta il carteggio con Emanuele Severinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Severino e nei capitoli seguenti attraverso le figure di Husserl, Heidegger, Wittgenstein e Freud ci consente un percorso che ha segnato il pensiero contemporaneo fino ai nostri giorni.




 GIACINTO-PLESCIA-HERMES-DI-PRASSITELE-MATITA-E-PASTELLI-CON-APPLICAZIONE-TEORIA-DELLE-CATASTROFI


MENTE E CORPO

Il movimento è del corpo o della mente? Siamo abituati a considerare il corpo e la mente come due entità strettamente legate. 

Chiedersi che cosa siano effettivamente mente e corpo o che cosa si intenda per psiche, sicuramente aiuterebbe a capire meglio come possano interagire fra loro. 

La bellezza, la filosofia e il nastro di Möbius


La bellezza presuppone forma, misura, proporzione, simmetria, il sublime richiama grandezze incommensurabili che generano sgomento e terrore. La bellezza e il sublime sono due poli in un continuo: un polo è la bellezza associata a un principio di organizzazione, l'altro rappresenta una disorganizzazione, una distopia e scaturisce dalla scoperta dell'abisso costitutivo dell'esistenza.

La bellezza, la filosofia e il nastro di Möbius individua la differenza tra due spazi topologici che s’incontrano come in un nastro di Möbius: un fiore, un poema, un dipinto, o un brano musicale, che possieda bellezza del primo genere può essere vista anche come bellezza del secondo genere.

Si ha la compresenza di due sensibilità in una: la physis, bistabile, si biforca e abita lo spazio möbiusiano: un meta-paradigma aldilà della metafisica-ermeneutica-epistemica.bertà è una continuità piuttosto che discontinuità.

 Kant sul Bello e Aristotele sulla tragedia GIACINTO PLESCIA DISEGNO GRAFICI TEORIA DELLE CATASTROFI-DI RENE' THOM CHINA MATITA PASTELLI 

Kant sul Bello e Aristotele sulla tragedia: un'interpretazione e alcuni commenti ai testi.

L'analisi della bellezza in Kant https://it.wikipedia.org/wiki/Immanuel_Kant ed alcuni commenti di Aristotele sulla tragedia  https://it.wikipedia.org/wiki/Aristotele  delineano una nuova interpretanza.

Aspetti di paura e gioia, di disgregazione e liberazione, di terrore ed entusiasmo, di angoscia e delirio classico del misticismo sacro e mitico che possano essere costituenti dell'analisi di 

GIACINTO PLESCIA Il Bello ed il Sublime MARILYN MONROE DIPINTO AD OLIO 217x300 


IL BELLO ED IL SUBLIME

Il sublime dilata il cuore e mantiene l'attenzione immobile e tesa. E' stancante.

Il bello https://frame-frames.blogspot.com/2020/07/giacinto-plescia-ontologia-dellopera_11.html scioglie l'anima: già negli anni sessanta precritici, Kant percepisce una differenza fenomenica o un’incongruenza spaziale nell'estetica, presente nell'epigenesi longiniana del sublime ma non ancora una differenza noumenica nella bellezza o nel sublime.https://giacintoplescia.blogspot.com/2021/10/giacinto-plescia-il-piacere-del-bello.html

Qui il sentimento sublime consiste in una vibrazione o alternazione rapida dei sentimenti o alterità dell'esserci.

Il dinamicamente sublime è simile alla potenza osservata in natura irresistibile e terribile, ma se si è al sicuro, si rimane disinteressati e perciò non c'è più un oggetto o gegenstand che incuta la paura.

Indice dei Contenuti

  • La Bellezza e il Sublime
  • Il bello ed il sublime in Kant
  • Le due tipologie tra due spazi topologici
  • Organizzazione e disorganizzazione
  • Qualità e quantità
  • Utopia e distopia
  • Interagenza tra la bellezza e il sublime
  • La mente, il sublime e la bellezza