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Opera omnia di Renè Thom a c.d. Marc Chaperon e François Laudenbach

La teoria delle catastrofi: quantistica e filosofia
Le acque, le nuvole, le nubi, i sassi, sono lì davanti a noi con una loro consistenza, forma, stabilità eppure cambiano e si trasformano: "non si può scendere due volte nel medesimo fiume" ammonisce Eraclito cui fa riferimento René Thom a proposito di la teoria delle catastrofi: quantistica e filosofia https://frame-frames.blogspot.com/2025/03/la-teoria-delle-catastrofi-per-la-ai.html
Eraclito aggiunge "non si può toccare due volte una sostanza nel medesimo stato, a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va, noi stessi siamo e non siamo, tutto scorre tutto si muove".
Gli oggetti, i fenomeni e le forme si manifestano in natura o in modalità statica, per l'appunto come i sassi, o in modalità metaboliche come le nuvole e tutte subiscono cambiamenti di forma.

I RAGAZZI DEL VÖGEL BAR MORUNNI
80 ANNI - 1943-2023 -
I ragazzi del Vögel Bar Morunni primo caffè letterario di Ururi racconta un paese e una storia di vita. Il titolo esprime la vocazione e la memoria personale di un combattente della eroica “Divisione Acqui” di Cefalonia, durante la 2^ guerra mondiale, deportato dai nazisti nel campo di concentramento di Mühlberg https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pietre_d%27inciampo_in_Molise#Ururi
Il suo nome è Giovanni Iannacci cui, alla memoria, è stata dedicata una pietra d'inciampo https://memo.anpi.it/monumenti/3142/pietra-dinciampo-a-iannacci/ da parte della Fondazione Gunter Demnig www.stolpersteine.eu

Irriducibile di Federico Faggin: coscienza e natura
"Irriducibile di Federico Faggin: coscienza e natura" il nuovo testo del famoso fisico e la filigrana della cover sono una dichiarazione di intenti e della convinzione che lo studio della natura, della mente e della coscienza non sono riducibili ad un logaritmo, alla macchina.
Per definire la coscienza non basta la tecnologia perché "Per anni ho cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o la forza o il movimento, mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi".

Lucrezio e la gravità quantistica relazionale di Carlo Rovelli
L'atomismo di Leucippo, Demòcrito, Epicuro, Lucrezio e la concezione corpuscolare della materia, Galilei, Descartes, Gassendi e gli infiniti mondi di Giordano Bruno percorrono la nuova fisica: la gravità quantistica e la QM relazionale di Carlo Rovelli.
- Ex apertis in obscura
"Non le vediamo tutte le cose né tanto grandi quanto sono, ma la nostra vista si apre la via per investigare e getta le fondamenta per la verità, in modo che la ricerca passi da ciò che è evidente a ciò che è oscuro (Nec omnia nec tanta visimus quanta sunt, sed acies nostra aperit sibi investigandi viam et fundamenta vero iacit, ut inquisitio transeat ex apertis in obscura)" Seneca.
E chi le vede è Lucrezio nel De rerum natura https://www.mondadoristore.it/De-rerum-natura-di-Lucrezio-Milo-De-Angelis/eai978880474777/ il cantore della natura in ogni suo aspetto dagli uomini agli animali, alla terra con le sue acque e gli astri e gli infiniti mondi.

Carlo Rovelli: arte e fisica
Carlo Rovelli: arte e fisica sono presenti nelle riflessione del fisico più importante del mondo che afferma come "La scienza e l'arte hanno in comune il fatto di riconoscere che la realtà è un insieme più complesso di quello che possiamo vedere" e per Lucrezio "L'universo, oltre i limiti di questo nostro mondo, è infinito, la mente vuole sapere che cosa vi sia al di là, fin dove essa riesce a spingersi con la sua intelligenza" .
Carlo Rovelli: arte e fisica
I rapporti tra il fisico e gli artisti è consolidato come si evince dalla dichiarazione di Rovelli "Oggetti che ho costruito per le mie ricerche sono spesso finiti riutilizzati in mostre d’arte, ricevo forse altrettante richieste di collaborazione da artisti che non da scienziati: tanti artisti mi hanno chiesto di fare qualcosa assieme, di usare dei miei testi per delle installazioni.
Luca Pozzi https://www.lucapozzi.com/ ed uno dei più importanti pittori britannici David Hockney https://www.hockney.com/home.
Per parafrasare Shakespeare: ci sono più cose nella poesia, nella filosofia e nella scienza, che in cielo e in terra.

Helgoland di Carlo Rovelli
Helgoland di Carlo Rovelli non è solo un libro di divulgazione: è un invito al pensare, a superare schemi consolidati perché "gli occhi non possono vedere il principio di tutte le cose" come canta Lucrezio, il poeta della scienza, nel De rerum natura bisogna andare oltre il visibile.
Curiose coincidenze uniscono alcune scoperte scientifiche: i più impensati luoghi e situazioni di vita: una vasca da bagno per Archimede con il suo eureka sulla legge del galleggiamento dei corpi, una mela di un albero che cade sulla testa di Newton per la legge di gravità e il suo buen ritiro nella campagna inglese ove fiorirono le sue teorie rivoluzionare per l'epoca.

Carlo Rovelli il filo-fisico pop
Carlo Rovelli il filo-fisico pop prima di intraprendere lo studio della fisica voleva studiare filosofia e non ha tradito sé stesso nella sua vita, nei suoi studi, nelle sue pubblicazioni e nell'aver insegnato "Storia e Filosofia della Scienza" a Pittsburgh, Fisica alla Sapienza di Roma e nel tempio della fisica: il Sissa di Trieste, mentre a attualmente ricopre la cattedra all'Università Aix-Marseille.
Anassimandro di Mileto
Per dirci “Che cos’è la scienza?” il fisico più à la page, Carlo Rovelli parte da lontano e da un sapere verso cui i suoi colleghi, non tutti, sollevano più che qualche perplessità e riserve: la filosofia, e Rovelli parte dal suo primo amore la filosofia https://frame-frames.blogspot.com/2022/07/fisica-e-filosofia.html appunto, e quella naturalistica greca nella persona di Anassimandro di Mileto che "allievo di Talete, ebbe per primo l'audacia di disegnare l'ecumene su una tavoletta" e per il quale il "Tempo è ciò che determina la generazione, la distruzione e l'esistenza dei mondi" ed il "principio degli esseri è l’illimitato, l'ápeiron... da dove infatti gli esseri hanno l'origine" quell'ápeiron che Rovelli considera un' "entità teorica" modernissima nell'osservazione naturalistica di Anassimandro.

LA FORMA E LO SPAZIO
“E' la medesima realtà il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi”.
Il fuoco: dapprima mare, del mare una metà terra, l’altra soffio cosmico: dinamica reciproca di tutte le cose col fuoco e del fuoco con tutte le cose, come delle merci con l’oro e dell’oro.
Poiché il fuoco non è una sostanza statica ma sempre mutevole, Eraclito postulò una dinamica dell’Essere, alla base di tutti i fenomeni.
Il panta rei è uno stato continuo di flusso: la faccia nascosta della natura, macroscopica e microscopica.

VERITA E TEORIE
La nozione di verità rispetto a un modello fisico è di carattere parziale, come quella di “adeguatezza empirica”.
L’uso di nozioni ‘parziali’ di questo tipo, che sono in qualche modo alternative a quella generale di verità di una teoria, risponde a un’impostazione che ritiene più opportuno concentrarsi su aspetti pragmatici e empirici che non su domande come “la teoria è vera?” o “sotto quali condizioni la teoria è vera?”.
Se la verità di un’intera teoria è determinata dal fatto che il mondo reale sia effettivamente come la teoria dice che deve essere, che cosa succede nel caso che una teoria ammetta più di un’interpretazione, cioè nel caso che, secondo la teoria, il mondo reale possa essere fatto in due o più modi diversi?

Il tempo e lo spazio
Sperimentiamo il tempo come un passaggio continuo e inarrestabile da ciò che fu a ciò che è adesso ed ulteriormente a ciò che sarà.
Questo passaggio, quasi impercettibile, non significa che il tempo sia un'entità assoluta, la cosiddetta “Teoria del tempo assoluto”, o vuoto, assunta da Newton.

Dal mito al cosmo delle stringhe: forma e spazio
Dal mito al cosmo delle stringhe: forma e spazio: il mito non è un dato ma una realtà fluida, un intreccio di relazioni dal comportamento non prevedibile, le cui parti sono in interazione dinamica, è come un “corpo in trasformazione”: vi presiede una dinamica che genera cambiamenti da cui emergono nuove forme, configurazioni, fenomeni inaspettati, rovesciamenti inattesi di segni e significati https://www.giacintoplescia.it/la-natura-e-luomo-le-catastrofi-dopo-thom/

La natura e la χώρα
La natura e la χώρα: la città-χώρα è un sistema aperto che scambia sia materia sia energia con il mondo esterno, è isologica sia alle unità produttive e abitative, sia ai sistemi aperti https://www.iris.unisa.it/handle/11386/1867593
La città-χώρα disegna increspature, biforcazioni, “strutture” sfuggenti, appartiene al “triton ghenos”: è una singolarità, uno spazio dinamico non formalizzabile in cui il “logos” tace.

La Filosofia e il pop nella canzone
La Filosofia e il pop sono rinvenibili in Lucio Battisti e Franco Battiato: “Cieli immensi e l'universo trova spazio dentro me” canta Battisti ne “I giardini di marzo” e ricorda Leopardi “L'immensità e gli interminati spazi” e “L'immensità” torna anche di un brano di Don Backy e ne “Il mondo” per Jimmy Fontana “gira il mondo come sempre... nello spazio senza fine”.
Battiato si misura con Lucrezio “Un nucleo si divide e due sono le vite... processo forse cieco o forse illuminato da memoria senza passato, un nucleo si divide l’errore lo interrompe e dentro il meccanismo un velo che si chiama caso” (Cariocinesi Fetus) e va oltre la Fisica, dall'infinitamente piccolo al macro e non è Fisica, è il suo canto: “Clamori nel mondo moribondo. Ciuffi d’isotopi in mano, passeggio tra le particelle dei miei atomi nuclei pulsari, neutroni e quasari il mondo è piccolo, il mondo è grande” (Clamori, L’Arca Di Noè) e Franco va oltre l'astrofisica col suo cielo: “Varcherò i confini della terra verso immensità… sopra le astronavi verso le stazioni interstellari viaggerò” (Anafase Fetus).

Il Mito ed il Caosmos
La nascita degli dei vede “Dioniso-Zagreus” risorgere autodinamicamente, portando in sé, nell’oscura “dynamis” propria dell’involucro corporeo, i Titani quali forze telluriche dinamiche: la sua luce, “daimon”, si inabissò nell'esserci.
Il “dynamaion” nel mito greco https://it.wikipedia.org/wiki/Mitologia_greca generò autodinamicamente i Titani : Oceano, Yperìon, Divina, Fluente, Norma, Memoria, Ispirazione e Cronos.
Il mito autopoietico
La dimensione metamorfica del mito è una singolarità all'interno di spazi topologici, le azioni all'interno della struttura del mito ne modificano le condizioni: il mito è un sistema autopoietico, instabile come il caos.
La “dynamis” è indicibile, è impronunciabile, non può essere oggetto né di discorso, né di pensiero: è mitologica, poietica, “non-epistemica” è intraducibile e difficile da comprendere: è necessario un pensare differente per poter essere colta nella sua essenza.

FISICA E FILOSOFIA
Filosofia e Fisica dopo il telescopio Webb non sono le stesse di prima, pertanto il claim del giorno è "Qui Filosofia, Huston abbiamo dei problemi" non solo così si può sintetizzare l'intento di Carlo Cosmelli e Paolo Pecere con il loro testo "Fisica per Filosofi" https://www.mondadoristore.it/Fisica-per-filosofi-Carlo-Cosmelli/eai978884309962/ infatti anche la scienza ha dei problemi e tanti e al suo interno come Gödel dimostrò con teoremi di incompletezza delle matematiche, poi venne il principio di indeterminazione di Heisenberg e la meccanica quantistica che hanno sovvertito lo sguardo e i fondamenti del pianeta scienza e del sapere.
Si può ben dire, allora, "Qui Scienza, Huston abbiamo dei problemi". Laddove "Huston" sta per comunità filosofica e scientifica: tutta.

Il telescopio del Webb e fisica per filosofi
Dalla notte dei tempi l'uomo primitivo e poi i poeti e i filosofi presocratici si interrogano sul cosmo.
Per i greci è il chaos a farla da padrone nell'universo e tutto avviene secondo contesa: il πόλεμος regge le sorti del mondo e dell'umano.
Alla porta dei sentieri della Notte e del Giorno le fanciulle persuadono la Dikê a consentire il passaggio del mortale, ed ora noi solchiamo le vie delle stelle con gli strumenti dell'intelligenza e a volte dimentichi della potenza dell'universo.

Regazzoni: filosofia del mare la χώρα e l'architetto

Dostoevskij denunciato nel 2013 in Kamchatka, bannato a Milano

Monet a Genova: arte e pensiero
Monet a Genova: arte e pensiero
E' alba nel porto di Le Havre, e, come Venere, si affaccia, sorge, si rispecchia nell'acqua il sole: è "Impression, soleil levant"https://www.corrierenazionale.net/2024/03/04/monet-la-luce-e-listante-ne-impression-soleil-levant/
Il tempo, la luce e lo spazio
L'istante quindi il tempo, la luce e gli spazi occupati dagli oggetti sono i protagonisti: ciminiere, barca, pescatori, le gru non sono "fermati" dai colori e fissati sulla tela, no: hanno ancora una vita propria al nostro sguardo e noi siamo lì sul porto e vediamo con gli occhi dell'artista.

Simone Regazzoni: Filosofia del mare
Simone Regazzoni: Filosofia del mare: è sufficiente un titolo, un indice di un testo: "Oceano. Filosofia del pianeta" Ponte alle Grazie, di cui non sai neanche la copertina, per osare pensare qualcosa su esso?
Forse non è sufficiente, e questo sollecita ancora di più verso una sfida, ma necessario se il “ch'e' ditta dentro” emerge prepotente.

Giacinto Plescia: Renè Thom e una nuova della teoria delle catastrofi
Non è impossibile che la scienza sia fin d'ora vicina alla sua ultima possibilità di descrizione finita; l'in-descrivibile l' informalizzabile sono ormai alle porte e dobbiamo raccogliere la sfida.
Spazialità, Hi-Tech: Tecnocities, Highways, Valleys

Heidegger: I Seminari di Zollikon
La questione relativa alla parità di genere e le differenze tra i sessi non è solo una priorità attuale, ma un argomento a lungo discusso nel passato che affonda le sue radici in diversi ambiti e che, spesso, si è accompagnato a una marcata impronta politica emancipativa.

Vasco Ursini: l'amore per la Filosofia
Vasco Ursini in La filosofia del futuro affronta i rilievi critici che Emanuele Severino pone nel recensire il saggio "Il dilemma verità dell'essere o nichilismo?" Book Sprint Edizioni, 2013 e nel nuovo testo "Una filosofia per il tempo che viviamo" Edizioni Nuova Prhomos,2021 https://emanueleseverino.com/2021/04/15/vasco-ursini-una-filosofia-per-il-tempo-che-viviamo-edizioni-nuova-prhomos-180-pagine-2021-indice-del-libro-e-modalita-di-acquisto/ riporta il carteggio con Emanuele Severinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Emanuele_Severino e nei capitoli seguenti attraverso le figure di Husserl, Heidegger, Wittgenstein e Freud ci consente un percorso che ha segnato il pensiero contemporaneo fino ai nostri giorni.

MARTA IMPERIO: MENTE E CORPO NELLA PRATICA SPORTIVA
MENTE E CORPO
Il movimento è del corpo o della mente? Siamo abituati a considerare il corpo e la mente come due entità strettamente legate.
Chiedersi che cosa siano effettivamente mente e corpo o che cosa si intenda per psiche, sicuramente aiuterebbe a capire meglio come possano interagire fra loro.

Giacinto Plescia La bellezza, la filosofia e il nastro di Möbius
La bellezza presuppone forma, misura, proporzione, simmetria, il sublime richiama grandezze incommensurabili che generano sgomento e terrore. La bellezza e il sublime sono due poli in un continuo: un polo è la bellezza associata a un principio di organizzazione, l'altro rappresenta una disorganizzazione, una distopia e scaturisce dalla scoperta dell'abisso costitutivo dell'esistenza.
La bellezza, la filosofia e il nastro di Möbius individua la differenza tra due spazi topologici che s’incontrano come in un nastro di Möbius: un fiore, un poema, un dipinto, o un brano musicale, che possieda bellezza del primo genere può essere vista anche come bellezza del secondo genere.
Si ha la compresenza di due sensibilità in una: la physis, bistabile, si biforca e abita lo spazio möbiusiano: un meta-paradigma aldilà della metafisica-ermeneutica-epistemica.bertà è una continuità piuttosto che discontinuità.

Kant sul Bello e Sublime, Aristotele sulla tragedia
Kant sul Bello e Aristotele sulla tragedia: un'interpretazione e alcuni commenti ai testi.
L'analisi della bellezza in Kant https://it.wikipedia.org/wiki/Immanuel_Kant ed alcuni commenti di Aristotele sulla tragedia https://it.wikipedia.org/wiki/Aristotele delineano una nuova interpretanza.
Aspetti di paura e gioia, di disgregazione e liberazione, di terrore ed entusiasmo, di angoscia e delirio classico del misticismo sacro e mitico che possano essere costituenti dell'analisi di

IL BELLO ED IL SUBLIME
IL BELLO ED IL SUBLIME
Il sublime dilata il cuore e mantiene l'attenzione immobile e tesa. E' stancante.
Il bello https://frame-frames.blogspot.com/2020/07/giacinto-plescia-ontologia-dellopera_11.html scioglie l'anima: già negli anni sessanta precritici, Kant percepisce una differenza fenomenica o un’incongruenza spaziale nell'estetica, presente nell'epigenesi longiniana del sublime ma non ancora una differenza noumenica nella bellezza o nel sublime.https://giacintoplescia.blogspot.com/2021/10/giacinto-plescia-il-piacere-del-bello.html
Qui il sentimento sublime consiste in una vibrazione o alternazione rapida dei sentimenti o alterità dell'esserci.
Il dinamicamente sublime è simile alla potenza osservata in natura irresistibile e terribile, ma se si è al sicuro, si rimane disinteressati e perciò non c'è più un oggetto o gegenstand che incuta la paura.
Indice dei Contenuti
- La Bellezza e il Sublime
- Il bello ed il sublime in Kant
- Le due tipologie tra due spazi topologici
- Organizzazione e disorganizzazione
- Qualità e quantità
- Utopia e distopia
- Interagenza tra la bellezza e il sublime
- La mente, il sublime e la bellezza
