domenica 22 dicembre 2013




sabato 14 dicembre 2013



I Forconi disconoscono l'appellativo. Come si definiranno: Comitati, Lab., Consulte, Cantieri? 

Riusciranno a restare distanti da "eccessi" che storicamente hanno strumentalizzato-depotenziato e fatto rifluire Movimenti nati dal basso?

I nodi: il passaggio dal magma "spontaneità-autorganizzazione" a "rappresentanza-democrazia" e "neutralizzazione-rifiuto" di ogni violenza: queste le forche caudine, deposti i Forconi.

giovedì 12 dicembre 2013




venerdì 6 dicembre 2013




Nelson Mandela

giovedì 5 dicembre 2013

 


I disoccupati, in Germania, hanno diritto ad un tetto sotto cui vivere ed un riscaldamento funzionante.
Il sussidio di disoccupazione in Germania, conosciuto come Hartz 4 prevede che i disoccupati che non possano fare affidamento sulle loro entrate per permettersi una casa calda, possano richiedere i soldi necessari all’Agenzia Federale dell’Occupazione.

Per avere accesso a questo servizio non serve avere lavorato o avere versato contributi. Si tratta di un sostegno al reddito universale, ormai famosissimo, pensate che sul dizionario esiste la voce “verbohartzen” e significa proprio vivere grazie ai sussidi dell’Hartz 4.

Si tratta di 382 euro per chi vive da solo, 345 per chi vive in coppia e da 224 a 285 a testa per i figli, a seconda del numero, i figli maggiori che fino a 25 anni vivono in casa con i genitori hanno invece diritto a 306 euro al mese.



Se Slavoj Žižek, da Fazio, fosse partito - con l'aiuto della Treccani - dall'etimologia del termine “deiezióne” avrebbe potuto:
  •  fare un exursus che dal latino deiectio-onis, der. di deicĕre «gettare giù o fuori», comp. di de- e iacĕre «gettare» che lo avrebbe portato ad esempio:
  • al 'Verfallenheit' che per Heidegger è il modo di essere inautentico dell’uomo in quanto «è gettato» nel mondo
  • oppure, più in generale, alla “condizione e sentimento di decadenza, di abiezione, o di abbattimento morale” 
  • oppure a parlarci del Manzoni col Don Ferrante che “sapeva parlare a proposito, e come dalla cattedra, delle dodici case del cielo, de’ circoli massimi, ... d’esaltazione e di deiezione, di transiti e rivoluzioni”
  • oppure a fare un'escursione in geologia con “l' insieme di materiali trasportati da acque e depositati”; in vulcanologia con “ la fuoriuscita più o meno violenta di prodotti piroclastici dal cratere dei vulcani” o in astrologia con la condizione di minore influenza di un astro, per essere in opposizione ad altro che ne contrasta l’effetto, o per trovarsi in segno opposto a quello nel quale è maggiore il suo influsso
  • oppure parlare, se proprio necessario, di esplulsione-evacuazione
  • oppure rifarsi al linguaggio infantile con 'popò'

Macché neanche per sogno, Slavoj Žižek ha detto - e più volte- proprio 'merda' con Fazio beato e ridente: come meravigliarsi se poi le telecamere de 'le Iene' si sono fatte spiegare da D'Alema le varie fasi della digestione del suo cane nei giardini e di come il bene pubblico si salvaguarda raccogliendo il prodotto canino.

E  a questo punto una ravvicinata inquadratura sul sacchettino blu e la voce del leader Maximo che con sagacia e dettagliata descrizione chiudeva il servizio (è il caso di dirlo) mentre con mossa felina (o canina?) rinchiudeva rivoltando senza sporcarsi il contenitore e voilà: se la cultura può aspettare, la filosofia dov'è finita se pochi o nessuno ne ha parlato o si è sentito rivoltare per come sono trattati i contenitori tv i telespettatori?

Non si può più dire 'da cani': chè maltrattare un animale si viene puniti.Cosa che non accade in tv.
Oppure ricorrere alla nostra espressione in francese


lunedì 2 dicembre 2013

FIESOLE TEATRO ROMANO dipinto di GIACINTO PLESCIA



Heidegger in rete: se l'essere dell'uomo si fonda nel linguaggio e sul colloquio, allora è 'emigrato' e si fonda, ora, anche sul net e sui social.

Infatti Heidegger, in “La poesia di Hölderlin”, scrive:
L'essere dell'uomo si fonda nel linguaggio; ma questo accade autenticamente solo nel colloquio.

Che cosa significa allora un "colloquio"? Evidentemente il parlare insieme di qualcosa. in tal modo che il parlare rende possibile l'incontro. Hölderlin dice: "da quando siamo un colloquio e possiamo ascoltarci l'un l'altro".

Il poter ascoltare non è una conseguenza che derivi dal parlare insieme, ma ne è piuttosto, al contrario, il presupposto.

Anche il poter ascoltare è in sé a sua volta orientato in relazione alla possibilità della parola e di essa ha bisogno.

Poter discorrere e poter ascoltare sono cooriginari. Noi siamo un colloquio, e questo vuol dire: possiamo ascoltarci l'un l'altro.