giovedì 23 luglio 2020

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CHIARA FERRAGNI A LECCE AL DEFILE' DELLA CHIURI


Come nella percezione gestaltica la figura femminile possiede una varietà d'immagine: figura della socialità o archetipo o visione mitica.

In ognuna di queste rappresentazioni convergono tutti gli altri aspetti, si ha nell'immagine femminile una duplice stabilità visiva come nella percezione gestaltica: mentre afferma la valenza di un suo aspetto fa emergere nel contempo una multistabilità percettiva.


Il senso del messaggio è una sintesi gestaltica... nell'outfit di Chiara Ferragni a Lecce per Maria Grazia Chiuri https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/moda/2020/07/21/dior-a-lecce-maria-grazia-chiuri-e-viaggio-nella-mia-memoria_e0be61a8-74f9-4cff-9f1d-862726b850ec.html





 Tea Pecunia liked your Tweet  Apr 19  


ADALBERTO MARIA MERLI MANGERETA



Se arriva il libro Adalberto Maria Merli "Mangereta", La Nave di Teseo, e leggi 160 pagine di seguito, se oggi termini il libro e mentre leggi sfogli le pagine per saper come va a finire e resti sorpresa e dispiaciuta che è l’ultima pagina allora sì lo puoi dire: sei stata catturata, e come sempre succede in questi casi il libro parlava anche di te e, nel caso specifico, in più episodi ti ha sollecitato ricordi e parti di vita.

Ogni libro ti cambia: non sei come prima, dopo una lettura: diventi “altro”: Mangereta va letto e non solo: pensato e vissuto.

Lo trovo, così come è strutturato e si dipana, essere anche una sceneggiatura pronta a un film o a una fiction come si dice ora ma fiction non è: è vita vera di persone, è il punto di congiunzione di vita personale ed intima che incrocia avvenimenti e persone che hanno fatto la storia: quella delle grandi imprese e nondimeno di dolori procurati e subiti.



L’incipit “era un giorno qualunque” di La strda perduta di Mauro Orefice, non tragga in inganno non è solo riuscito - e, si sa, capita di rado - ma è una felice denegazione, introduce alle sfide della vita e qui i giorni non sono mai anonimi, ordinari: qui non vige il purchessia ma l’unicità.

Si avverte immediatamente che non è solo un gioco il torneo delle pagine seguenti: è nello stesso tempo una metafora: la scrittura, nel suo incedere, ricorda quasi le lotte rappresentate da antichi bassorilievi.