lunedì 29 luglio 2024

La dynamis i presocratici e la fisica

La dynamis: i presocratici e la fisica

Tonelli https://www.newmediaeuropeanpress.eu/2024/04/02/guido-tonelli-materia/ scrive «I classici hanno ancora molte cose da raccontarci. Quando rileggo Esiodo o Democrito, Lucrezio o Giordano Bruno per non parlare di Leopardi, rischio di essere travolto dall’emozione, per la bellezza e la potenza della loro scrittura e per la suggestione di ritrovare nei loro scritti una lucida anticipazione di quello che ci dice la scienza contemporanea».  

Anche Carlo Rovelli, il filo-fisico-pop con le sue incursioni nel podcast con Cornelia Parker su "La natura nascosta delle cose", nei romanzi di fantascienza "Mars Trilogy", in una storia di Topolino di Disney come già Hawking nei Simpson - parte dal suo primo amore ovvero la filosofia in "Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro" che «Allievo di Talete, disegna l'ecumene su una tavoletta», e afferma che «La terra è un sasso nello spazio», sul niente ovvero nello spazio vuoto e non sull'Ōkeanós come voleva il suo maestro: un capovolgimento paradigmatico che porterà alla fisica contemporanea.

La filosofia, la scienza e le Humanities

«Fino al XIX secolo c’era una parziale sovrapposizione fra fisici e filosofi ed entrambi potevano utilizzare più o meno lo stesso linguaggio. Con il XX secolo purtroppo questa possibilità è andata via via diminuendo. L’estrema complessità del formalismo richiesto oggi per descrivere il nostro mondo ha reso spesso impossibile una discussione fra fisici e studiosi di altre aree» (Cosmelli).

domenica 21 luglio 2024

LA NATURA, IL CASO, LE COSE E I CREODI di CAMILLA G. IANNACCI

La natura, il caso, le cose ed i creodi hanno fondamentali caratteristiche in comune: il caso è un evento eccezionale in un mondo sorretto da regole naturali, è il risultato di un abitudine come dice Hume o «Nulla avviene per un cieco caso» come vuole Kant o la vita nasce dal caso, da un evento ma una casualità che si accompagna alla necessità secondo Monod?

Per Waddington il creodo esprime “necessità e sentiero” esemplificati da una sfera che precipita da una collina le cui configurazioni incidono sui percorsi https://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1309131/la-natura-le-cose-il-caso-e-i-creodi_1333097

La ricerca intorno alla natura, “di cosa siamo fatti?”,  “come nasce il nostro universo” e che rapporto c’è tra noi e il mondo, la realtà, le cose e “cos’è il tempo” e sulla consapevolezza di sé stessi, sul concetto di identità conosce una dicotomia nel sapere, una “doppia fenditura”: da una parte gli oggetti, la materia e dall’altra il soggetto, l’io, la coscienza.  https://www.corrierenazionale.net/2024/07/21/la-natura-il-caso-le-cose-e-i-creodi/

La φύσις del filosofo è la stessa natura che interpreta la fisica eppure la filosofia viene identificata col pensiero metafisico: un pensare opposto ed inconciliabile col metodo ed il pensare scientifico.

domenica 16 giugno 2024

 

Nicola Gardini Studiare per amore


Nicola Gardini in “Studiare per amore” https://www.newmediaeuropeanpress.eu/2024/06/11/studiare-per-amore-la-sinestesia-di-%cf%86%ce%b9%ce%bb%ce%af%ce%b1-thaumazein-e-lin-canto/ vive l'amore come desideranza ed allo stato nascente e svela il senso dello scrivere: un intra-vedere nelle cose e negli eventi un oltre: la manifestazione di un atto che nasce da φιλία e principia dal thaumàzein: è l'archè: principio di tutte le cose.

L'apertura

«Seguir virtute e canoscenza» è possibile solo per «l’alto mare aperto» perché la meraviglia non si esaurisce in sé ma è tale solo se diventa libertà, apertura, accoglienza degli eventi e dell'imprevedibilità che costituisce l'esistenza.

L'incanto e la φιλία

Per parafrasare Aristotele, in molti modi si può dire l'incanto ma nessun modo dice o può dire fino in fondo o racchiudere l'esperienza: la vita non si fa imbrigliare in alcuna definizione, la vita si vive.

sabato 15 giugno 2024


RICCARDO MANZOTTI MOI IDENTITA' MENTE OGGETTO

MANZOTTI: "il cuore della MOI o ipotesi dell’identità della mente e dell’oggetto è siamo tutt’uno con tutte le cose che troviamo nel nostro esistere quotidiano, noi siamo cose tra cose, né corpi né menti immateriali, noi siamo nel mondo, anzi siamo il mondo o almeno quella parte di mondo troviamo nel nostro vivere e la relazione tra noi e il mondo è una relazione di identità"

La MOI https://www.corrierenazionale.net/2024/01/29/lintelligenza-artificiale-la-persona-la-coscienza-identita-mente-oggetto-per-la-moi/ sta per Mind-Object Identity ovvero Identità Mente-Oggetto: un elegante acronimo che esemplifica la teoria sulla coscienza del Prof. Riccardo Manzotti, Filosofo, psicologo, ingegnere, studioso di intelligenza artificiale e co-editore del  Journal of Artificial Intelligence and Consciousness, Fulbright Visiting Scholar al MIT (Boston) con cattedra di Filosofia Teoretica allo IULM https://www.riccardomanzotti.com/

La ricerca del prof. Manzotti si dispiega intorno alla natura, al mondo delle cose per fare luce sulla consapevolezza di sé stessi, sul concetto di identità. 

Il suo testo "La mente allargata. Perché la coscienza e il mondo sono una cosa sola" è stato tradotto in molte lingue e nel mondo https://www.instagram.com/p/C3FMfsXqy14/

Intervista al Prof. Riccardo Manzotti

di Camilla G. Iannacci


TONELLI Materia. La magnifica illusione


Il Prof. Guido Tonelli, ordinario di Fisica a Pisa e scienziato di chiara fama ha legato il suo nome alla scoperta che ha dimostrato l'esistenza del bosone di Higgs, si trova a Ginevra al LHC del CERN impegnato nell'esperimento CMS il "Compact Muon Solenoid" riesce a dedicarci del tempo, con il noto garbo, per parlarci delle sue ricerche.

Alle domande "di cosa siamo fatti?", "cos'è il tempo" o “come nasce il nostro universo” Guido Tonelli ha dedicato anni di studi e di ricerche. I risultati ottenuti li ha raccontati anche nei suoi libri dedicati al grande pubblico: "La nascita imperfetta delle cose. La grande corsa alla particella di Dio e la nuova fisica che cambierà il mondo" (vincitore del Premio Galileo), "Genesi. Il grande racconto delle origini", "Tempo. Il sogno di uccidere Chronos", "Quando si accesero le stelle".

Del suo libro Materia https://www.corrierenazionale.net/2024/04/02/guido-tonelli-materia/ parlermo col professore in questa intervista.

Il Prof. Tonelli ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali quali lo "Special Breakthrough Prize in Fundamental Physics", il "Premio Enrico Fermi" e la "Medaglia d’onore" del Presidente della Repubblica. Ma il premio più esaltante dichiara di averlo ricevuto l’8 Novembre 2011, il giorno del suo sessantunesimo compleanno https://www.instagram.com/p/C5QA1r6KSnA/

Quel giorno comincia come tutti gli altri, alle sette del mattino, con il professore che, mentre prepara il caffè, sbircia il computer per capire se il bimbo ha dormito bene. Il bimbo è il gigantesco rivelatore CMS, che se ne sta sottoterra a 100m di profondità, e fra poco farà una bella sorpresa agli scienziati che l’hanno costruito. Nei dati raccolti dal rivelatore si troveranno le prime tracce della presenza del bosone di Higgs, la particella che il mondo intero ha ricercato senza successo per quasi cinquant’anni.

di Camilla Iannacci

INTERVISTA

-Prof. Tonelli, per parafrasare Shakespeare: ci sono molte cose nella poesia, nella filosofia, nella scienza, in cielo e in terra: può renderci partecipi del suo sentire la meraviglia di cui parla Aristotele di fronte alle sue scoperte e alla bellezza dell'universo quando ha visto il bosone di Higgs? 

domenica 26 maggio 2024

  


In «Risorgimento» una pagina di storia viene ricostruita, con rara acribia e tramite fonti e una ricca documentazione, dal Prof. Fabrizio Nocera e dal Dr. Antonio Salvatore dell’Università degli Studi del Molise in «La seconda guerra mondiale attraverso le pagine del Risorgimento. Molise 1943-1944».

 



Ad Auschwitz, la domanda di Ratzingher «dov’eri Dio in quei giorni, perché hai taciuto?» è posta all’umanità tutta e si esplicita e racchiude in questa: cosa ne è stata della cultura, dell’intelligenza del Sapiens nel mentre si raggiungeva la più totale abiezione?
Ratzingher non può dubitare dell’intervento salvifico della Provvidenza che agisce nella storia, e, allora, la sua resta una domanda lacerante, anche per il non credente, senza una risposta plausibile ed univoca in cui riconoscersi.

«Scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto barbarico» afferma Adorno che, però, sa bene come la poesia sia sopravvissuta, di conseguenza il filosofo vuole dire altro, ovvero richiama il ruolo ed il sopravvento dell’istintuale nella storia, di cui tenere conto nel fare poesia come esplicita Primo Levi «si può fare poesia, dopo Auschwitz, solo non dimenticando Auschwitz».