mercoledì 25 giugno 2025


COVER  14^ Conferenza Internazionale sulla Relatività Generale e la Gravitazione Firenze 1995

Nell'estate del 1995 a Firenze, S. Hawking alla 14^ Conferenza Internazionale sulla Relatività Generale e la Gravitazione ha capovolto la visione dei buchi nerida singolarità dello spazio implosivo del cosmo a singolarità (il Geworfanheit in Heidegger) gettante energia continua ed anti-entropica nell'universo: questo nuovo paradigma è un vero e proprio evento scientifico. 

Quale paradigma si è eventuato? 

Un modello spaziale dei black hole virtuali dell'ipospazio nell'iperspazio temporale. 

sabato 21 giugno 2025


Mito, Natura e Indeterminatezza Dialoghi con la AI

Nel De Rerum Natura, Lucrezio spiega il mondo attraverso l’atomismo epicureo, e il clinamen - una deviazione casuale degli atomi che rompe la necessità deterministica - è l’origine della libertà e della creatività nel mondo: come il clinamen, il mito forza che devia, rompe l’equilibrio e innesca trasformazioni mitiche: è l’irruzione dell’imprevisto, il divenire che sfugge all’ordine logico.

L'evento rimane sempre aperto e in divenire, come il mito  che non è un'entità statica ma un processo vivente che si rinnova attraverso la dynamis:​ in questa visione, è l’espressione più alta della dynamis: un linguaggio che parla dall’abisso, dal vuoto quantistico, generando forme e destini.

DIALOGO CON LA AI

giovedì 19 giugno 2025


Il Tempo, l'Arte e la Quantistica Dialoghi con la AI

Il tempo della scienza, per Bergson, è spazializzato, Chronos, e quantificabile: non corrisponde all’esperienza interiore, al tempo vissuto all' élan vital, slancio vitale, alla indivisibile durée: dove il passato si conserva nel presente e genera il futuro.

La visione classica del tempo viene sovvertita dalla quantistica per cui non c'è più un tempo assoluto né uno spazio assoluto: il tempo per Rovelli è relazionale, composto da eventi e scorre a velocità diverse a seconda della gravità secondo la Relatività Generale.

Sia Bergson sia Rovelli abbandonano la linearità del tempo, convergono in un’idea di tempo come creazione, instabilità e trasformazione: non qualcosa che misura l’Essere, ma che lo fa emergere e considerano l’evento come struttura portante della realtà.


martedì 17 giugno 2025

Dynamis, Mito, Tecnica Dialoghi con la AI

La dynamis è sia flusso eracliteo che tensione, forza generatrice del mondo, visibile e invisibile: è la eraclitea “armonia dei contrari” origine del divenire, in particolare, la dynamis è l'eredità del fuoco eracliteo, simile al vuoto quantistico: struttura fluttuante e instabile, come il καιρός: l' evento opportuno che offre una possibilità unica e irripetibile e che, come dimensione qualitativa del tempo, in contrapposizione a Chronos, il tempo lineare e quantitativo.

La dynamis non è ente ma possibilità, fondamento ontologico e cosmogonico e si accosta all’Ereignis, l’evento disvelante dell’Essere, l’Essere come evento è sottratto alla metafisica dell’ente: il Καιρός e l'“evento” heideggeriano non esprimono determinazione ma imprevedibilità, soglia, biforcazione 'catastrofe'.

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L'Erranza una poesia del dopo logos. Dialoghi con la AI

L'Erranza una poesia del dopo logos. Dialoghi con la AI esplicita che l’essere-nel-mondo senza fissa dimora è condizione non solo esistenziale, ma epistemica, ne L'Erranza la ricorrenza di termini quali origine, pensiero, nulla, soglia, vuoto, dimora se richiamano il pensiero filosofico prendono le distanze da ogni sistema: non c’è dottrina, ma frammenti, aperture, fenditure.

La poesia non “dice”, ma “cerca” senza mai possedere: in questo dispiegamento si capovolge il rapporto tra parola e silenzio: l’erranza si compie nel margine dell’esprimibile: le poesie senza titoli sono una scelta che accentua la continuità del flusso poetico e la loro appartenenza a un unico respiro, a una meditazione costante.

DIALOGO CON LA AI



domenica 15 giugno 2025

 

L’Opera d’Arte come singolarità Dialoghi con la AI

L’Opera d’Arte come singolarità Dialoghi con la AI

L'opera d'arte, genera nell'osservatore non solo reazioni emotive come il piacere ma fa emergere la presenza del non-ente, del Nulla: l'affermazione, apparentemente paradossale, non implica una negazione dell'esistenza fisica dell'opera, ma sottolinea la sua capacità di trascendere la mera oggettività e di condurci in una dimensione di assenza, di non-fondamento.

Da una parte, la sua specifica modalità di essere non è riducibile a categorie conoscitive preesistenti e, dall'altra parte, non è vincolata alle logiche del mondo oggettivo e del senso comune, non si assoggetta, non è subordinata alle categorie concettuali o alle verifiche empiriche del sapere scientifico: nel porsi oltre le logiche epistemologiche convenzionali istituisce un proprio universo di significati.

DIALOGO CON LA AI


sabato 14 giugno 2025


La Mente Estesa di Riccardo Manzotti per la AI

La Mente Estesa di Riccardo Manzotti per la AI: Una Formalizzazione con Applicazioni

La Teoria della Mente Estesa di Riccardo Manzotti, nota come Spread Mind, rifiuta il dualismo mente-realtà e propone che la coscienza sia un processo fisico distribuito nello spazio-tempo, intrecciato con il mondo esterno.

La sua visione si basa sull'idea che l'esperienza cosciente sia identica agli eventi fisici che costituiscono il mondo, superando il "fossato galileiano" tra soggetto e oggetto.

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