mercoledì 11 giugno 2025


La desideranza, lo spazio e la chōra

La desideranza, lo spazio e la chōra: Dialoghi con la AI

La desideranza, neologismo che fonde “desiderio” e “erranza”, non è una semplice derivazione da “desiderio”: la desideranza è simile allo slancio vitale, élan vital di Bergson, una forza intrinseca alla materia, una tensione, un flusso creativo che non riporta al desiderio inteso come mancanza della tradizione psicoanalitica freudiana o lacaniana: non si desidera ciò che manca, ma che produce connessioni, mondi, eventi.

Il desiderio come ontologia del possibile rimanda sia alla cupiditas di Spinoza, per cui è l’essenza stessa dell’uomo come sforzo di esistere, conatus come forza di autoaffermazione che plasma il mondo, sia a Deleuze e Guattari che in l’Anti-Edipo concepiscono il desiderio come macchina produttiva.

martedì 10 giugno 2025


Morfie d’una nuova progettualità dialoghi con la AI

Morfie d’una nuova progettualità: dialoghi con la AI

Il lavoro, nel post-industriale, non è più riducibile a un dato economico o funzionale e va pensato come evento morfologico, come spazio in cui la soggettività e la collettività si co-implicano in un processo continuo di individuazione e desideranza: il lavoro è un campo metastabile in cui si giocano tensioni e crisi.

La crisi della grande industria non rappresenta un crollo economico, ma il venir meno di un modello di riconoscimento sociale, di un’immagine del sé condivisa e interiorizzata: da qui emerge il bisogno di nuove forme - non solo lavorative, ma cognitive, estetiche, esistenziali.

lunedì 9 giugno 2025

Semantica del hi tech space: Dialoghi con la AI

Semantica del hi tech space: Dialoghi con la AI

I modelli tradizionali, basati su equazioni lineari e concetti di equilibrio statico, non colgono la natura non lineare e dinamica dei fenomeni e delle trasformazioni morfologiche caratterizzanti lo spazio hi-tech.

In particolare, i modelli della geografia economica e della sociologia spaziale - ancorati al concetto di 'domanda' - si mostrano inadeguati nel differenziare le diverse semantiche tecnologiche e nell'esplicitare le singolarità sociali ed economiche del processo innovativo.

domenica 8 giugno 2025

Le Forme-Logos dell’innovazione Dialoghi con la AI

Le Forme-Logos dell’innovazione Dialoghi con la AI

Nell'industrialismo classico, l'incongruenza tra le diverse leggi della meccanica e della dinamica non offre un archetipo invariante: le leggi della termodinamica e quelle dell'elettromagnetismo non sono ancora unificabili.

sabato 7 giugno 2025


La Linea Elastica Nuovi Modelli di Catastrofi Dialoghi con la AI

La formalizzazione esemplifica il modo in cui la scienza costruisce modelli matematici per descrivere fenomeni fisici, nel caso della formalizzazione de La Linea Elastica - un tema legato alla meccanica del continuo e all’ingegneria strutturale - il modello è quantitativo e descrive, in modo deterministico, le deformazioni di un corpo elastico secondo la meccanica classica.

L' epistemologia ci invita a riflettere sulla validità del modello della linea elastica e sui suoi limiti come rappresen- tazione della realtà: è una descrizione ideale o reale di un fenomeno?

venerdì 6 giugno 2025

La città e la physis dialoghi con la AI

La città non è un'entità separata dalla natura: città e natura sono un insieme ordinato e dinamico un sistema complesso in cui ordine, cosmos e disordine, caos, coesistono e interagiscono: un sistema aperto, in continuo scambio di materia ed energia con l'ambiente esterno, un'entità isologica non solo alle unità produttive e abitative che la compongono, ma anche in relazione a sistemi aperti presenti in fisica, biologia e chimica.

Già nella polis, Hestia - dea del focolare - rappresenta lo spazio privato e la stabilità, mentre Hermes- dio del commercio e dei viaggi - simboleggia la socialità e il movimento: questa dicotomia riflette la tensione tra stasi e dinamismo presenti nella città.

mercoledì 4 giugno 2025

L’Antropocene e la città del Tecnozoico Dialoghi con la AI

Al tempo della crisi ecologica, della transizione digitale e dell’automazione cognitiva, il paradigma novecentesco è apparso inadeguato laddove forme urbane, produttive, cognitive e simboliche si trasformano simultaneamente in un campo comune ed in una convergenza tra agenti differenti: città, natura, industria, simboli, infrastrutture.

Una trasformazione sistemica in risposta a nuove interazioni ambientali, cognitive e culturali richiede una nuova visione della natura e delle azioni umane.