K. MARX: IL CAPITALE
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domenica 2 settembre 2018
K.MARX A COLORI:IL CAPITALE,LIBRO 1^ : Capp.11^ - 12^ - a 200 anni dalla pubblicazione
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Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
K.MARX A COLORI:IL CAPITALE,LIBRO 1^: Capp.6^-7^-8^- 9^-10^ a 200 anni dalla pubblicazione
CAPITOLO 6
CAPITALE COSTANTE E CAPITALE VARIABILE
CAPITOLO 7
IL SAGGIO DEL PLUSVALORE
IL GRADO DI SFRUTTAMENTO DELLA FORZA-LAVORO.
CAPITOLO 8
LA GIORNATA LAVORATIVA
I limiti della giornata lavorativa.
CAPITOLO 9
SAGGIO E MASSA DEL PLUSVALORE
SEZIONE IV
LA PRODUZIONE DEL PLUSVALORE RELATIVO
CAPITOLO 10
CONCETTO DEL PLUSVALORE RELATIVO
CAPITOLO 6
CAPITALE COSTANTE E CAPITALE VARIABILE
I differenti fattori del processo lavorativo prendono parte differente alla formazione del valore del prodotto:
l'operaio aggiunge nuovo valore all'oggetto del lavoro, mediante
l'aggiunta della sua quantità di lavoro,
fatta astrazione dal contenuto determinato, dallo scopo
e dal carattere tecnico del suo lavoro,
ritroviamo come parti costitutive del valore del prodotto i valori dei
mezzi di produzione consumati:
es. nel valore del refe, i valori del cotone e del
fuso.
il valore dei mezzi di produzione
viene conservato tramite il suo trasferimento nel
prodotto
trasferimento avviene nel processo lavorativo durante la
trasformazione dei mezzi di produzione in prodotto,
l'operaio non fa un lavoro duplice nello stesso periodo di tempo: non lavora
per un momento ad aggiungere un valore al cotone col proprio
lavoro,
per un altro a conservare il vecchio valore di
questo,
ossia, il che è la stessa cosa
trasferire il valore del cotone che lavora e del fuso
col quale lavora nel prodotto, che è il refe;
ma conserva il vecchio valore mediante la semplice
aggiunta di nuovo valore.
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Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
K.MARX A COLORI: IL CAPITALE, LIBRO 1^: Cap.4^ - Cap.5^ - a 200 anni dalla pubblicazione
SEZIONE II
LA TRASFORMAZIONE DEL DENARO IN CAPITALE
CAPITOLO 4
TRASFORMAZIONE DEL DENARO IN CAPITALE
LA FORMULA GENERALE DEL CAPITALE.
(RIASSUNTO dal CAP, 21
Nel quarto capitolo abbiamo visto che
per trasformare denaro in capitale non bastava che ci
fossero la produzione e la circolazione delle merci, bisognava prima che si
trovassero l’uno di fronte all’altro come acquirente e venditore
qua il possessore di valore ossia denaro, là il
possessore della sostanza che crea il valore;
qua il possessore di mezzi di produzione e di mezzi di
sussistenza, là il possessore di nient’altro che forza-lavoro: dunque il punto di
partenza del processo di produzione capitalistico è stato
il distacco fra il prodotto del lavoro e il lavoro
stesso,
fra le condizioni oggettive del lavoro e la forza
lavorativa soggettiva.
Ma attraverso la semplice continuità del processo cioè
attraverso la riproduzione semplice,
quel che all’inizio era solo punto di partenza
torna ad esser prodotto di nuovo
e viene perpetuato come risultato proprio della
produzione capitalistica.)
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Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
sabato 1 settembre 2018
K.MARX A COLORI: IL CAPITALE LIBRO 1^ Cap. 3^ - a 200 anni dalla pubblicazione
CAPITOLO 3
IL DENARO OSSIA LA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI MISURA DEI VALORI.
Presuppongo che l'oro sia la merce denaro.
La prima funzione dell'oro consiste nel fornire, al mondo delle merci, il materiale della
sua espressione di valore ossia nel rappresentare i valori delle merci
come grandezze qualitativamente identiche e quantitativamente
comparabili
l’oro funziona come misura generale dei valori:
in virtù di questa funzione l'oro, che è la merce
equivalente specifica, diventa, in primo luogo,
denaro.
Le merci non diventano commensurabili per mezzo del denaro.
viceversa, poiché
tutte le merci,
come valori sono lavoro umano oggettivato, quindi sono
commensurabili in sé e per sé,
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Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
K.MARX A COLORI: IL CAPITALE LIBRO 1^ i primi due capitoli - a 200 anni dalla pubblicazione
SEZIONE I
MERCE E DENARO
CAPITOLO 1
LA MERCE
I DUE FATTORI DELLA MERCE: VALORE D'USO E VALORE (SOSTANZA DI VALORE,
GRANDEZZA DI VALORE).
La ricchezza delle società, nelle quali predomina il modo di
produzione capitalistico,
si presenta come una "immane raccolta di
merci"
e la merce singola si presenta come sua forma
elementare:
perciò la nostra indagine comincia con l'analisi della merce.
in primo luogo la merce è un oggetto esterno, una cosa
che con le sue qualità
soddisfa bisogni umani di qualsiasi tipo materiali o no.
Ogni cosa utile, come il ferro, la carta,
va considerata da un duplice punto di vista
secondo la qualità e secondo la quantità,
l'utilità di una cosa ne fa un valore d'uso:
è un portato delle qualità del
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Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
lunedì 27 agosto 2018
IL PASSATO IL FUTURO, IL PRESENTE
PUOI RIVIVERLO
SOLO NEL RICORDO,
IL FUTURO
NON PUOI DETERMINARLO,
IL PRESENTE
LO VIVI:
È TUO
(gci)
Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
domenica 26 agosto 2018
ROMANO MÀDERA: Sconfitta e utopia. Identità e feticismo
Romano Màdera sembra un l’Ulisse-filosofo sconfitto nel trionfo del pensiero unico:un Ulisse che non ha vinto la guerra di Troia, non avendo individuato alcun inganno contro il nemico.
L'autore rivisita un suo testo “Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche” https://www.newmediaeuropeanpress.eu/2024/03/23/madera-sconfitta-e-utopia/ e scrive “la teoria del capitalismo impediva l’uscita da quelle regole economiche, se si esamina il suo pensiero ci si accorge che non c'è spazio per la rivoluzione”.
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FILOSOFIA
Giacinto Plescia si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, consegue n.3 Attestati di specializzazione in Filosofia e Scienza all'Università di Firenze. Partecipa a Convegni internazionali e nazionali e Concorsi Universitari di Docenza. All'attivo ha molte pubblicazioni di Filosofia, Urbanistica, Modelli Matematici e Topologia. Ha presentato dei brevetti sul Fullerene.
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