domenica 2 settembre 2018





   

CAPITOLO 6
CAPITALE COSTANTE E CAPITALE VARIABILE

CAPITOLO 7 
IL SAGGIO DEL PLUSVALORE  
IL GRADO DI SFRUTTAMENTO DELLA FORZA-LAVORO.

CAPITOLO 8
LA GIORNATA LAVORATIVA
I limiti della giornata lavorativa.

CAPITOLO 9
SAGGIO E MASSA DEL PLUSVALORE

SEZIONE IV
LA PRODUZIONE DEL PLUSVALORE RELATIVO

CAPITOLO 10
CONCETTO DEL PLUSVALORE RELATIVO

CAPITOLO 6

CAPITALE COSTANTE E CAPITALE VARIABILE


I differenti fattori del processo lavorativo prendono parte differente alla formazione del valore del prodotto:

l'operaio aggiunge nuovo valore all'oggetto del lavoro, mediante l'aggiunta della sua quantità di lavoro,
fatta astrazione dal contenuto determinato, dallo scopo e dal carattere tecnico del suo lavoro,
ritroviamo come parti costitutive del valore del prodotto i valori dei mezzi di produzione consumati:
es. nel valore del refe, i valori del cotone e del fuso.

il valore dei mezzi di produzione
viene conservato tramite il suo trasferimento nel prodotto
trasferimento avviene nel processo lavorativo durante la trasformazione dei mezzi di produzione in prodotto,

l'operaio non fa un lavoro duplice nello stesso periodo di tempo: non lavora
per un momento ad aggiungere un valore al cotone col proprio lavoro,
per un altro         a conservare il vecchio valore di questo,
ossia, il che è la stessa cosa
trasferire il valore del cotone che lavora e del fuso col quale lavora nel prodotto, che è il refe;
ma conserva il vecchio valore mediante la semplice aggiunta di nuovo valore.





        


SEZIONE II
LA TRASFORMAZIONE DEL DENARO IN CAPITALE

CAPITOLO 4
TRASFORMAZIONE DEL DENARO IN CAPITALE
LA FORMULA GENERALE DEL CAPITALE.


(RIASSUNTO dal CAP, 21

Nel quarto capitolo abbiamo visto che
per trasformare denaro in capitale non bastava che ci fossero la produzione e la circolazione delle merci, bisognava prima che si trovassero l’uno di fronte all’altro come acquirente e venditore
qua il possessore di valore ossia denaro,il possessore della sostanza che crea il valore;
qua il possessore di mezzi di produzione e di mezzi di sussistenza, il possessore di nient’altro che forza-lavoro: dunque il punto di partenza del processo di produzione capitalistico è stato
il distacco fra il prodotto del lavoro e il lavoro stesso,
fra le condizioni oggettive del lavoro e la forza lavorativa soggettiva.
Ma attraverso la semplice continuità del processo cioè attraverso la riproduzione semplice,
quel che all’inizio era solo punto di partenza
torna ad esser prodotto di nuovo
e viene perpetuato come risultato proprio della produzione capitalistica.)   

sabato 1 settembre 2018




    


CAPITOLO 3

IL DENARO OSSIA LA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI MISURA DEI VALORI.

Presuppongo che l'oro sia la merce denaro.

La prima funzione dell'oro consiste nel fornire, al mondo delle merci, il materiale della sua espressione di valore ossia nel rappresentare i valori delle merci
come grandezze qualitativamente identiche e quantitativamente comparabili
l’oro funziona come misura generale dei valori:   
in virtù di questa funzione l'oro, che è la merce equivalente specifica, diventa, in primo luogo, denaro.

Le merci non diventano commensurabili per mezzo del denaro.
viceversa, poiché
tutte le merci,
come valori sono lavoro umano oggettivato, quindi sono commensurabili in sé e per sé,





       



SEZIONE I

MERCE E DENARO

CAPITOLO 1

LA MERCE

I DUE FATTORI DELLA MERCE: VALORE D'USO E VALORE (SOSTANZA DI VALORE, GRANDEZZA DI VALORE).


La ricchezza delle società, nelle quali predomina il modo di produzione capitalistico,
si presenta come una "immane raccolta di merci"
e la merce singola si presenta come sua forma elementare:
perciò la nostra indagine comincia con l'analisi della merce.
in primo luogo la merce è un oggetto esterno, una cosa che con le sue qualità
soddisfa bisogni umani di qualsiasi tipo materiali o no.
Ogni cosa utile, come il ferro, la carta, va considerata da un duplice punto di vista
secondo la qualità e secondo la quantità,
l'utilità di una cosa ne fa un valore d'uso:
è un portato delle qualità del

lunedì 27 agosto 2018




IL PASSATO 

PUOI RIVIVERLO 

SOLO NEL RICORDO, 



IL FUTURO 

NON PUOI DETERMINARLO, 



IL PRESENTE 

LO VIVI:

È TUO


(gci)

domenica 26 agosto 2018


Romano Màdera Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche


Romano Màdera sembra un l’Ulisse-filosofo sconfitto nel trionfo del pensiero unico:un Ulisse che non ha vinto la guerra di Troia, non avendo individuato alcun inganno contro il nemico.


L'autore rivisita un suo testo “Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche” https://www.newmediaeuropeanpress.eu/2024/03/23/madera-sconfitta-e-utopia/ e scrive “la teoria del capitalismo impediva l’uscita da quelle regole economiche, se si esamina il suo pensiero ci si accorge che non c'è spazio per la rivoluzione”.

lunedì 6 agosto 2018



Pietruccio Montalbetti  Amazzonia. Io mi fermo qui. Viaggio in solitaria tra i popoli invisibili





Non si è accontentato di vivere l’esperienza a tavolino come Salgari, (costrettovi, purtroppo, dalla vita), Pietruccio Montalbetti non inventa viaggi, non li sogna ad occhi aperti, non li posta su instagram né su twitter o facebook: li vive sulla propria pelle.

Dopo “I ragazzi della via Stendhal” (2017), “Settanta a settemila. Una sfida senza limiti di età” (2017), “Io e Lucio Battisti” (2013) e “Sognando la California, scalando il Kilimangiaro” (2011) e dopo Tibet, Nepal, India passa in Amazzonia" ora Io mi fermo qui. Viaggio in solitaria tra i popoli invisibili"